Amore


Ero tra le braccia forti e calde che conoscevo bene. Stavo bene lì, amavo quel calore, quel profumo, quel battito del cuore che sentivo dentro quel petto enorme a cui ero appoggiata. Nessun problema, nessun male, nessuna preoccupazione. Era davvero come se fosse un sogno. Alzai lo sguardo per cercare i suoi occhi. E li trovai lì, bellissimi e pieni di amore che mi guardavano. Aprì le labbra per parlare con la sua dolce voce. Ma non fu la sua voce quella che sentì dopo.
-vattene di qui o ti caccio io a calci- gridò mio padre.
Il sogno finì.
Il freddo tornò dentro di me, anche se avevo mille coperte addosso. E mentre aprivo gli occhi per controllare se c'era qualcuno nella stanza con me, sentì anche la voce di Scorpius che rispondeva con voce alta. Ma non capì cosa aveva risposto. Mi sedetti. La testa mi girava ancora. Lo stomaco mi sorprese ancora mentre mi si agitava dentro. Ma niente poteva distogliermi dal bisogno di Scorpius che avevo. Dovevo vederlo, dovevo sapere. E poi avrei pensato a tutto il resto.
Scesi barcollando dal letto e poi uscì dalla stanza. Mi spinsi oltre le scale ma mi fermai aggrappata alla ringhiera mentre tutto girava. Forse mi si era alzata di nuovo la febbre. Forse era perchè non avevo mangiato niente né ieri né oggi. Ma non mi interessava. Aggrappata continuai a scendere e mi trovai davanti una scena che forse richiamava quella di molto tempo fa. Ron aveva preso Scorpius per il colletto e l'aveva sbattuto contro il muro. Mio padre mi sembrava pronto a ucciderlo. Scorpius invece aveva il volto di un uomo distrutto.
Il mio potere mandò mio padre distante da lui, finendo sulla poltrona. Invece Scorpius fu sbattuto violentemente contro il muro. Ma non mortalmente. Ero solo arrabbiata.
-Rose- disse mia madre correndomi incontro. Io la scansai e guardai Scorpius. Lui anche mi guardava e vedevo nei suoi occhi tante cose. Dolore, senso di colpa erano solo due delle tante emozioni che gli leggevo dentro.
Ma sapevo che lottava contro la mia stessa tentazione di correre l'uno verso l'altro e di abbracciarci. Volevo farlo con tutto il cuore, ma le stesse ferite che avevo me lo impedivano. Prima dovevo sapere.
-papà, mamma, voglio parlare con lui da sola- dissi. Sembrava più un ordine di quanto invece avrei voluto ma vidi mia madre trascinare mio padre mentre mi obbedivano. Quando ci trovammo soli dovetti ripensare a cosa aveva fatto per non correre tra le sue braccia. Lo guardai negli occhi e chiesi.
-sei davvero stato con Stefany?-. Il suo sfuggire al mio sguardi mi diede la risposta. Mi sentì come se un pugnale mi avesse attraversato il cuore. Avrei voluto vomitare di nuovo, anche se ormai non restare più niente nello stomaco. Il dolore dentro era quasi insopportabile. Quando alla fine incrociò di nuovo il mio sguardo lo vidi morire anche lui. Si stava odiando con tutte le forze per il dolore che mi provocava. E ciò faceva male anche a me. Direi che era un circolo vizioso. Tutti e due soffrivamo se anche uno solo soffriva. Chiusi gli occhi e poi lo guardai di nuovo.
-io ti amo. Non avrei mai fatto una cosa del genere. Ma Stefany mi ha dato una pozione. Non mi sono neanche reso conto, mi sono risvegliato stamattina senza nessun ricordo di cosa è successo- mi disse.
E vidi che era la verità.
Lo vidi nei suoi occhi, lo sentì nella sua voce, lo percepì mentre tutto il suo corpo si avvicinava a me bisognoso.
Ma io avevo bisogno di tempo per pensare. Lui si fermò e io mi sedetti sul divano. Nascosi il viso tra le mani e iniziai a contare. Era uno dei modi più efficaci per calmarmi. In quel momento avevo la tensione così alta che avrei potuto far esplodere la casa. Ma non potevo farlo.
-come ha fatto a darti la pozione?- chiesi giusto per riflettere. Avevo bisogno del riquadro perfetto.
-allora, abbiamo fatto una scoperta incredibile. Il nucleo delle normali cellule è diviso in tre microparticelle, le più piccole esistenti che sono elettroni, protoni e neutroni, vero? Anche con la magia, la trasfigurazione e qualsiasi forma di incantesimi il nucleo rimane sempre con questa struttura. ma- lo interruppi.
-e allora?- chiesi seccata.
-va bene, scusa. Stavamo andandocene quando lei ha detto che per festeggiare la scoperta era giusto bere almeno un bicchiere di champagne. Non ho pensato che fosse così.... e ho bevuto. Ma non ho avuto il tempo di finirlo che ha fatto effetto. Probabilmente mi sono addormentato- disse. Poi mi guardò negli occhi.
-mi dispiace Rose. Io amo solo te, voglio restare tutta la vita con te. io..- lo guardai incerta mentre si metteva la mano in tasca ma poi la ritrasse senza prendere niente.
-non pretendo che mi perdoni subito. Ti ho fatto soffrire, cosa per cui non mi perdonerò. È incredibile che proprio io che ti amo così tanto riesco sempre a farti soffrire. Non mi piace per niente. Mi odio per questo- abbassò lo sguardo e io non potei non avvicinarmi a lui. Lo guardai in viso e poi sorrisi. Dentro di me era tornato il calore. Ora stavo meglio. Mi alzai sulle punte e lo baciai. Lui ricambiò stringendomi a me e poi mi sorrise. Io ritornai seria.
-non ti ho perdonato del tutto. La prossima volta che ti lascia imbrogliare da una cretina qualunque ti faccio pentire per tutto quello che hai fatto- dissi arrabbiata.
Si, dopo il calore era arrivata la rabbia. Non era giusto che soffrissimo sempre così tanto. Non era giusto.
Ma non era davvero colpa di Scorpius. Non era neanche colpa mia. Era colpa di una persona. Persona che speravo davvero di incontrare.

******

Non avevo idea di cosa volesse fare. Da che stavamo parlando a che girò su se stessa per smaterializzarsi.
La presi per la mano giusto in tempo, per sparire con lei.
E ci trovammo davanti al palazzo adibito ai laboratori dell'università.
-Rose...- dissi poco convinto ma lei era già partita in quarta. La sua rabbia era sconfinata e la stava trascinando fino alla causa di tutto. Causa di tutto che, chissà per quale destino, trovammo per i corridoi. Come mai era ancora lì, non lo sapevo. Forse il destino, se esisteva, aveva deciso che doveva andare così. Forse era solo per giustizia.
Mi chiesi cosa gli avrebbe fatto Rose. Anch'io ero furioso con lei. Ma qualcosa mi diceva che se non l'avessi fermata forse Rose sarebbe arrivata anche a disintegrarla.
-Stefany posso parlarti?- chiese Rose fredda. Lei, che prima non si era accorta di noi, la guardò accigliata.
Anch'io la guardai. Aveva i capelli in disordine, il pigiama bianco con cagnolini e sopra una vestaglia altrettanto bianca. Forse sembrava un po' esaurita. Ma io la trovai bellissima. Bellissima e spietata, come potrebbe essere un fulmine che ti stà vendendo addosso. Certo, stà per ucciderti, ma nessuno potrebbe dire che non è uno spettacolo bellissimo.
-vuoi qualche consiglio su come vestirti?- chiese Stefany acida. La guardai incredula. Sarebbe proprio arrivata la sua ora. Entrammo in una classe vuota proprio di fronte a noi e la porta si spalancò senza che noi toccassimo niente. Si richiuse così come si era aperta per la magia di Rose, capì. Era così furiosa che mi aspettavo che i banchi e le sedie iniziassero ad volare a mezz'aria.
-Stefany mi dispiace ci non aver chiarito questa cosa prima. Sono stata sempre convinta che la prima impressione non contasse davvero. Secondo me era impossibile giudicare una persona dalla prima volta che si vede. Ma mi sbagliavo. Quando ti ho incontrato ti ho odiato subito. Mi sono detta che era stupido.
Doveva essere solo per la gelosia. Invece evidentemente avevo capito cosa sei davvero. Ci sarebbero molti modi per definirti, solo che sono educata e non dico parolacce- disse lapidaria. Vidi Stefany infuriarsi ma Rose non la lasciò parlare.
-mi dispiace davvero per te. Se sei così patetica da cercare di stregare Scorpius per avere un po' di amore la tua vita non deve essere bella per niente. Ma non basta una pozione per fare sparire l'amore.
Io e Scorpius ci amiamo e difenderò questo amore con i denti e con le unghie. E potrà incontrare migliaia di persone come te, ma il nostro amore non finirà-
-amore, sei davvero convinta che l'amore esista?
Non è altro che una convinzione l'amore, una cosa che non esiste ma che pensiamo esista per farci sentire meglio. Ma non è vera. Non sarete davvero legati per tutta la vita.
Vi lascerete come è successo a mille altre persone e poi troverete altre persone per con cui essere convinti di provare amore. E poi vi lascerete di nuovo. È inevitabile ed è il destino di tutti. Io non cerco l'amore. Io cerco solo la felicità, che può venire solo dalle soddisfazioni delle vita.la morte ci aspetta e io intanto voglio solo quello che mi piace. Ed elimino quello che non mi piace eliminare. E se tu mi odi, io ti voglio eliminare- detto questo prese la bacchetta e lanciò un incantesimo a Rose. Una barriera invisibile comparve intorno a Rose e fece rimbalzare l'incantesimo che tornò al mittente. Stefany si trovò a terra agonizzante mentre lanciava imprecazioni.
-l'amore è tutto. È la nostra unica via di salvezza.
Se uno vive senza l'amore non vive davvero la vita.
Non è solo l'amore verso la tua anima gemella ma anche verso la famiglia, verso gli amici, verso la natura e la vita. Uno deve amare la vita per vivere. È l'unico modo per pensare alla morte. Se affronti la vita con il pensiero che dopo finirà, non la vivrai mai appieno- guardai Rose e ascoltai quelle parole. Ricordai quando anch'io odiavo tutto. Odiavo anche la vita. Eppure lei mi aveva fatto capire che sbagliavo. Ora sapevo che, invece di essere arrabbiata ancora perchè Stefany aveva tentato di fargli del male, provava pena per lei. Voleva aiutarla nonostante ci avesse fatto soffrire. Io invece avevo la bacchetta puntata ancora su di lei. Se avesse tentato di attaccare di nuovo Rose, gli avrei fatto vedere quanta rabbia avevo anch'io dentro.
Ma Stefany scoppiò a ridere.
-l'amore non sconfigge la morte- disse lei continuando a ridere.
-no, l'amore è amica della morte. L'amore ti fa vivere la vita che vuoi, e poi la morte ti accompagna verso la fine, sorridendo. Del resto, pensi davvero che la vita sarebbe così importante se non ci fosse niente di contrapposto? Se non ci fosse il buio, ameremo la luce? Se non ci fosse male capiremmo cosa è il bene? Così come se fossimo immortali, la vita non avrebbe lo stesso valore che ha adesso- spiegò Rose. Si avvicinò a lei e gli porse la mano. Stefany però la guardò con disprezzo. Si alzò senza il suo aiuto e la guardò freddamente.
-e poi sono io patetica. Tu vivi tra le tue illusioni. Per te il mondo è tutto rosa e fiori? Be, la vita non è come pensi tu. E se anche tu Scorpius la pensi così allora siete tutti e due patetici- e se ne andò. Io mi avvicinai a Rose e l'abbracciai.
-sai che temevo che la volessi uccidere?- gli dissi all'orecchio. Lei rise piano.
-in realtà era il mio obiettivo. Ma non ne ho avuto il coraggio, dopo che mi sono resa conto che la sua vita è già una punizione più che giusta per un tipo come lei- e mi baciò. E tutto il nostro mondo era tornato a essere intero.
Io e lei, sempre e comunque.

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