Capitolo XIV: Sotto il cielo d'Abruzzo

-Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua. - cit.


Gianluca 's pov

Raggiungo correndo la hall dell' albergo, mille pensieri prendono possesso della mia mente, Lei mi confonde, mi destabilizza. Lei è andata via da me, è fuggita, mi è scivolata tra le mani proprio come acqua ed io non ho potuto trattenerla, di solito non faccio così fatica a star dietro ad una ragazza, ma con lei le carte in tavola sono completamente ribaltate.
Appena entro mi guardo attorno cercando il suo viso, vorrei ritrovare i suoi occhi, devo parlargli, ma più di tutto devo sapere, ma ciò che vedo attorno è solo il vuoto e ciò che trovo è solo lui Diego, in piedi in mezzo alla hall. Alla reception non c'è nessuno al momento, forse sta aspettando sua sorella per il turno notturno.
"Hai visto Giovanna? Sai se è salita in camera?" , chiedo piuttosto concitato sperando in un suo appoggio, in uno scambio, mentre cerco di vedere in bacheca se manca la sua chiave.
"Perché?", domanda altezzoso parandosi davanti a me.
"Lascia perdere, spostati, devo andare a parlarle", dico con una certa emergenza.
"Non così in fretta Ginoble, se eri con lei perché non le hai parlato prima? Cosa le hai fatto?", astio è quel che avverto nelle sue parole.
"Cosa vuoi insinuare? Non le ho fatto proprio niente", sono serio, visibilmente alterato.Si avvicina, mi prende per il collo della maglietta e mi guarda con fare minaccioso, non rispondo fisicamente alla provocazione, ascolto ma non abbasso lo sguardo:
"Era sconvolta e poi...cosa ci fai con in mano le sue scarpe... ammesso siano le sue", dice, poi continua "Guai a te se le hai messo le mani addosso senza permesso", chiara è la sua rabbia, ne avverto il bruciante respiro.
"Fino a prova contraria chi si è strusciato e ha approfittato se vogliamo dirla tutta; di lei, sei stato tu per primo...tu con il tuo Tango" esordisco con un mezzo sorriso, uno di quelli beffardi per prendersi gioco della persona "Poi per quel che mi riguarda non devo sicuramente dare spiegazioni a te". Controbatto schietto. Mi sto innervosendo con questo damerino danzante. Non è affar suo quello che è accaduto tra me e Giovanna.
La tensione sembra placarsi per un'attimo, ma è odio quello che mi rimanda
"Hai ragione sul fattore spiegazioni", biascica il fratello di Jessica piuttosto infastidito. Lascia la presa.
"Lasciami passare", aggiungo in tono duro e seccato mentre mi liscio la maglia e avanzo verso l'ascensore oltrepassandolo. Schiaccio il pulsante.
Siamo entrambe di spalle come in un platonico duello, il nostro punto in comune, la nostra posta in gioco è lei.
Intanto l'ascensore si apre:
"Vedi di non fare lo stronzo, non so come ti comporti con le altre ma lei non lo merita". Aggiunge Diego con fermezza senza voltarsi.
"Lei non è le altre. Io non ho mai forzato niente e nessuno, non inizierò di certo adesso, non con lei", sono sincero. "Non sono un Santo, non sono nemmeno uno a cui piace giocare con le ragazze e se proprio ho giocato, sono sempre stato chiaro".
Le porte si chiudono, salgo al quinto piano. Lo sguardo fisso nel vetro dell'ascensore, ciò che rimanda è il mio riflesso.

Raggiungo la sua stanza in realtà non so se faccio la cosa giusta, ma busso lo stesso.
Non risponde.
Provo una, due, tre volte, nessuna risposta.
" Apri...aprimi per favore. Devo parlarti", chiedo con tono chiaro. Una richiesta che a quanto pare, non viene accolta.

Giovanna 's pov

Sono sul balconcino della stanza, addosso ancora la sua giacca, di nuovo. Mi stringo dentro, il suo profumo è un qualcosa che ricorda proprio Lui. Le sue fragranze, le sue mutevoli sfaccettature.
Poggio le braccia alla balaustra e mi ritrovo a fissare la luna, sento dei colpi alla porta; sento l' eco della sua voce. Non apro, non rispondo, non voglio farlo. Ho paura delle mie emozioni.
-Che cazzo ho combinato! Perché l' ho baciato? - Mi odio da sola per il mio sconsiderato gesto. Cosa avevo per la testa?
Mi porto una mano alla fronte, non ho scusanti semplicemente, avevo in testa Lui, volevo Lui, volevo le sue labbra.
-Perché allora mi sento così? A volte provo un senso di vuoto opprimente, cerco di sopravvivere alle tempeste, cerco di non perdermi tra acque che dovrei conoscere, posso sembrare fredda, ma nessuno conosce la grandezza dello scudo che uso per proteggermi dal mondo, ma Gianluca questo scudo è riuscito a scalfirlo, io ho tanta voglia di amare, ma molta più paura di deludere, soprattutto uno come lui.
I colpi si fermano, poco dopo suona il mio telefono.
Sono combattuta sul rispondere o meno, posso immaginare chi sia, dalla fessura sotto la porta, si nota che c'è qualcuno, Gianluca è ancora li. Recupero comunque il telefono dalla borsa gettata sul letto, guardo il numero:
- Gianluca💖-
Non mi sono sbagliata.
Ignoro la chiamata.
Suona di nuovo.
Ignoro ancora.
Non posso rispondere, non me la sento adesso, ci sono risposte che non ho la forza di dare a domande che vorrei evitare, questo è uno di quei casi. Semplicemente non è per maleducazione o disinteresse, ma semplicemente per il troppo interesse e, rischierei di scoprirmi.
Un suono, un trillo lieve.

1 Messaggio non letto
Mittente: Gianluca💖

-Scambio equivalente- recita il testo, allegata c' è una foto da scaricare. Non capisco cosa stia facendo ma, nonostante il malumore del momento sono curiosa.
Scarico la foto.
Non appena la vedo mi scappa da ridere:
La foto è stata scattata davanti alla porta della mia stanza, ne riconosco il numero, ai piedi di essa vi sono i miei sandali.
Segue testo.
-Considerato che tu hai la mia giacca e io ho in ostaggio i tuoi sandali, dovremmo trattare. Puoi anche non farlo, potrei tenerli ma il problema è uno: Tu la giacca la puoi indossare ma io i tuoi sandali no. Come la mettiamo? -
Non ci posso credere.
Resto sorpresa e sorrido.
Ogni volta sa come spiazzarmi.

Gianluca 's pov

Sono ancora fuori dalla sua porta, le spalle appoggiate alla liscia superficie, i sandali a terra, chissà se il mio messaggio l'avrà fatta almeno sorridere, la testa alta, fisso la finestra davanti alla sua stanza nel corridoio, da qui si vede un cielo stellato bellissimo, la stessa luce che ho visto nei suoi occhi, ma lei ora non vuole aprirmi, non vuole parlarmi e, per una volta non sono io il colpevole, ha fatto tutto lei. Non so perché ha reagito così, o meglio intuisco che ci sia dell'interesse sotto, non sono cieco, ma non so come interpretare quel bacio sfuggente, il morbido tocco delle sue labbra, potrei pensare di tutto, oppure niente, ma vorrei assaporare ancora il suo delicato tocco.
Poco dopo, un suono. Una vibrazione.

1 Messaggio non letto
Mittente: Giovanna💞

-Proposta di scambio-
Anche lei manda una foto. La scarico.
La finestra aperta, il balcone della sua camera e, nel cielo stellato la luna.
Segue testo
-Tratterei scambiando chili di pensieri, ed etti di incoscienza-

Rido. Ma rido male scuotendo la testa.
Capisco da queste parole, che lei ha paura di qualcosa probabilmente delle sue emozioni e, si sente confusa. Prova probabilmente qualcosa per me, però mi sembra si trovi ad un bivio, un bivio dove sta solo a lei decidere che strada prendere. Sospiro.
Questa strana voglia di lei che mi prende all'improvviso e, non ho modo di placare.
Questa voglia matta di prenderla, spingerla contro il muro e baciarla fino allo sfinimento, fino a quando fa bene...
Rispondo.

Scambio di messaggi tra Gianluca💖 e Giovanna💞 

Gianluca💖 - I pensieri vanno e vengono potrei accettarli, l'incoscienza fa già parte di me, non è uno scambio equo-
Giovanna💞 - Tra i pensieri e l'incoscienza entra in ballo la coscienza, ed ella non è che ti impedisce di commettere errori, però sfortunatamente, ti nega il piacere di goderteli. -
Gianluca 💖- Il più grande errore che si può fare nella vita è avere paura di farne uno-
Giovanna💞 - Il mio errore è la coscienza-
Gianluca 💖- Allora parlerò alla tua coscienza, senti... perché sei scappata dopo che mi hai baciato?-
Giovanna 💞- Perché non voglio deluderti e deludermi-
Gianluca 💖- E perché mai? E poi scusa, nemmeno mi hai chiesto se mi è piaciuto il bacio...-
Giovanna💞- Avrei dovuto? Ebbene...ti è piaciuto? -
Gianluca💖 - Si, molto..ma ancora non ho capito il tuo sapore -
Giovanna💞- Allora abbiamo un bacio in sospeso ... buonanotte Gian. -

Giovanna 's pov

Non so cosa mi è passato precisamente per la testa in quell'istante. So che l'ho guardato negli occhi e non ho potuto fare a meno di baciarlo. Ecco tutto. Il perché lo so, so che sono una pazza e ne sono innamorata e per quanto tenti di nasconderlo, non ne sono in grado.
Purtroppo non sono mai stata brava a recitare, so solo che questi sentimenti sono molto forti, diversi, so di non essere alla sua altezza, so che vorrei dirgli tutto, ma mi trattengo, i miei pensieri si dispongono a raggiera come la tela di un ragno, se cedo potrei rimanere intrappolata.

Mi butto sul letto, tolgo gli occhiali, vorrei solo non sentirmi così. Da 45 minuti non arriva nessun messaggio, leggo e rileggo quelli scritti, capisco che ha un interesse verso di me, ma quanto di questo interesse è vero? Davvero prova qualcosa, oppure sono solo un numero? Una scommessa con se stesso? Con la biondina al bar l'ho visto, in quel momento mi sono lasciata prendere dalla gelosia senza motivo, di Gianluca non so che pensare.
Ecco il mio dilemma.
Gianluca è sempre stato descritto come il più irrequieto sentimentalmente, il più pellegrino dei tre, certo è gnocco, ha un fondo schiena da urlo, è romantico, sfacciato, ironico...doti che di sicuro non gli creano difficoltà con le ragazze, eppure credo che se davvero si innamorasse di qualcuno, le sarebbe fedele e la tratterebbe con i guanti di velluto, ed io potrei essere per lui questo tipo d' amore? Non credo.
E qui arrivano i dubbi.
Senza rendermene conto, così come sono, scivolo nel sonno e lascio che Morfeo mi conduca nel suo mondo, peccato che quel mondo sia popolato da esseri che hanno occhi verdi e il viso di Gian.

In un momento di sonno leggero in cui il confine tra sogno e realtà è più sottile, sul comodino il telefono vibra, devo averlo lasciato acceso. Mi ridesto e guardo l'ora sono circa le 04.30 di notte, prendo il telefono per spegnerlo e nel mentre noto un messaggio:

1 Messaggio non letto.
Mittente: Gianluca 💖
Una foto.
Mezza assonnata la apro e mi ritrovo lui a torso nudo nel letto sotto le lenzuola, sbatto gli occhi incredula mi sveglio subito, è un miraggio vero? Metto gli occhiali, cavolo è proprio lui. Ho caldo, troppo.
Segue messaggio:
-Non riesco a dormire. Solo a te do il permesso di tormentarmi i pensieri-

Cosa? Ma sul serio? No, non ci credo....non può essere.
Mi mordo le labbra mentre un leggero mal di testa mi indispone, devo essere ammattita del tutto. Guardo l'ora dell'invio, 03.27. A quell'ora, ancora non stava dormendo?
Mi alzo dal letto, indosso ancora l'abito blu della serata, il sonno è svanito, ho dormito forse due ore eppure adesso non ho più sonno.
Ho bisogno di rinfrescare le idee, mi faccio una doccia. Lascio che l'acqua e la sua consistenza mi avvolgano come coperta mentre penso. Penso a Gianluca, due persone simili a due fiumi in piena che cercano di incontrarsi, ovunque acqua, ma non una goccia da bere. E dirgli che lo voglio sarebbe scontato, dirgli che mi manca il suo viso questa notte pure; allora le alternative sono due: o faccio finta di niente e ignoro i miei sentimenti, o quando lo vedo lo bacio. Il cuore direbbe vai, bacialo; la ragione mi dice no, ignora i tuoi sentimenti se non vuoi ferirti, di solito le rose hanno spine, spine che sanno far molto male.
Mi accascio nella doccia, mi lascio scivolare lungo le piastrelle chiare, la schiena fredda dal contatto umido. Alzo il viso, reclino la testa all'indietro mentre chiudo gli occhi trattenendo le lacrime che ora, lottano con le palpebre per uscire.
"Vorrei amarti ma non devo e, non posso"
Quanto può far male un amore, sto soffocando il suo nome, mentre vorrei solo gridarlo al vento, eppure continuo a pormi la stessa inutile domanda e la risposta non cambia, è sempre quella: È giusto soffrire per un amore impossibile? No, ma dalla mia ho solo una certezza, di sicuro voglio amare.

Gianluca 's pov

Mi giro e mi rigiro nel letto, dopo averla avuta qui ieri notte, questo letto mi sembra improvvisamente troppo grande. La mia mano scivola sul cuscino accanto a me, immagino lei, immagino il suo corpo caldo stretto al mio. Il suo profumo è ancora presente, non so se ancora sul tessuto del letto, oppure solo ricordo nei miei pensieri. Lancio uno sguardo a lato, ho ancora i suoi sandali che mi rammentano lei. Sorrido.
Stasera dopo la passeggiata, dopo i balli visti, dopo ciò che è stato, dopo la gelosia che mi ha colto impreparato e disarmato davanti al suo corpo flessuoso, avrei voluto incrociare il suo sguardo più a lungo, avrei voluto passare le mani fra le morbide onde dei suoi capelli, avrei voluto sentire l'odore della sua pelle a contatto con la mia, avrei voluto amarla si, anche solo per un'ora; è stato difficile sederle accanto tutta sera e resistere all'impulso di non baciarla.

Mi alzo dal letto, cammino per la stanza avanti e indietro inquieto portandomi davanti alla finestra, da qui posso vedere il mare, chissà se lui saprà calmare le mie inquietudini. Apro ed esco sul balcone, uniche compagne le ombre nascoste tra la luce dei lampioni che, illuminano a tratti questa notte amara, respiro cercando perché, perché che non arrivano. Non esistono 100 strade, esistono solo 3 punti di vista, il mio, quello di Giovanna e, quello giusto. Ruoto la testa verso la sua stanza, chissà se dorme, chissà se è sveglia, chissà se sta sognando, poi un sibilo, il rumore di una porta finestra che viene tirata, il terzo balcone più in là è il suo e da quel balcone, incredulo, vedo uscire una figura in accappatoio bianco, Lei; accappatoio forse troppo grande per le sue forme. Resto a fissarla quasi rapito da quella figura candida, ma non dico niente, mi limito a guardarla nel silenzio dei suoi momenti, poi se parlo ho paura possa scappare ancora da me e nel richiamarla, rischierei di svegliare i vicini di stanza, Ignazio e Piero compresi, anzi loro forse no, hanno il sonno pesante.
La vedo portarsi alla balaustra, si stringe nelle spalle, si passa una mano sul viso, da qui non posso vedere la sua espressione, vedo solo il suo profilo ed in controluce sembra di vedere sulla guancia un qualcosa che splende, giurerei siano lacrime ma, non ne ho certezza.

Giovanna 's pov

Se fosse semplice amare, non starei così. Mi stringo nel morbido accappatoio mentre lascio che i pensieri fluiscano, come onda nel mare, vanno e vengono, arrivano, avvolgono, si prendono il meglio ed io resto inerme.
Quasi due settimane con loro, con lui e, mi sembra di conoscerlo da sempre, in realtà da sempre lo seguo e ciò che so è ciò che ha sempre mostrato, anche se, standogli vicino ho visto varie sfumature di lui. Difficilmente mi lego a qualcuno, sono molto diffidente, tante amicizie, pochi amori, a volte la solitudine è la mia migliore compagnia, assieme ad un libro; ma lui ha saputo entrare in un cuore troppo stanco di credere in promesse infrante.
Mi asciugo una lacrima, non è dolore, è più tristezza, rassegnazione.
Mi volto verso il balcone della sua stanza e quando lo faccio, spalanco quasi la bocca per lo stupore, lui, Gianluca è lì, sveglio a torso nudo e mutande su quel balcone. Sono incredula. Sorpresa.
Mi sta guardando, sgrano gli occhi, mi stringo ancora di più nell'accappatoio come se il mio gesto bastasse a nascondermi.
-Che cavolo! Sono in accappatoio! Che figure!!!-
Sghignazza, scuote la testa, a quanto pare ride della mia goffaggine.
-Da quanto tempo sarà li? -
Poi pare sorridermi, uno di quei sorrisi dove le parole sono superflue, piccole lucciole su un prato in fiore. Ricambio con un mezzo sorriso, un cenno del capo. -Non guardarmi così Gianluca, potrei dirti quanto mi prendi e non voglio. - Fingo indifferenza, in questo momento vorrei solo odiarlo; odiarlo per avermi fatto innamorare di lui. Voglio odiarlo ma non riesco, riesco solo a rafforzare ancor di più il mio sentimento.
Vicini ma lontani, viaggiamo su due binari paralleli, basterebbe allungare una mano per sfiorarci e trattenerci forse ma io ho paura. Paura di arrivare alla fine del binario troppo in fretta e, cadere. Distanti ma vicinissimi, sento le nostre anime contendersi i nostri occhi .Lo osservo con occhi curiosi, quasi fossi da dietro una lastra sottile, fatta di paura d' amare che sta per incrinarsi, una paura dettata dagli eventi che si cela dietro un apparente parete di ghiaccio, che lui pian piano sfiorandola appena con un suo sguardo, un suo gesto, sta annullando, come fa un raggio di sole quando scioglie una distesa di neve ormai soffice e arrendevole. Conosco i miei sentimenti, non conosco davvero i suoi, ma non sono sicura di volerli sapere. E se fossero gli stessi? Impossibile, lui è troppo per me.
Sento i suoi occhi addosso nonostante la distanza, abbasso lo sguardo imbarazzata, un po' per la presenza, un po' per lo sguardo, raccolgo delle ciocche di capelli su un lato, cerco io i suoi occhi ora, alzo lo sguardo. Lo trovo e, mi ci perdo.

Gianluca 's pov

Incrocio il suo sguardo, mi ha visto.
Inclino la testa, sorrido leggermente ma non mi muovo mentre la fisso. Adoro il modo in cui si sistema i capelli, quelle onde ribelli che vorrei sentire sul mio viso. Lei mi prende, mi prende come poche, ed è spesso nei miei pensieri, in questo momento vorrei essere li con lei, scavalcare i balconi e raggiungerla per stringerla forte, per baciarla, per trattenerla con me, vorrei essere quell' avvolgente accappatoio per poter sfiorare il suo corpo come dico io, ma è meglio che metta a tacere i miei istinti.
Continuo ad osservarla, è imbarazzata, forse sorpresa, timida, prendo il telefono dalla scrivania appena dentro , glielo mostro alzandolo, lo indico sperando capisca e digito un messaggio.
-Non dormi stanotte? - invio.
Si volta verso l'interno della sua camera, ha sentito il suono della notifica.
Mi fa segno di aspettare, entra, poco dopo esce, ha con sé il suo telefono, me lo mostra a sua volta, le faccio segno di ok con le dita ed entrambe scoppiamo a ridere. Ma si può ridursi così per parlare con una ragazza?
Si, se quella ragazza e Lei.

Giovanna💞- Dormivo, qualcuno mi ha svegliato e tu? Sicuro di non aver sbagliato mittente? -
Rispondo- Qualcuna mi ha tenuto sveglio e no, non ho sbagliato -

Giovanna 's pov

Capisco che con quel qualcuna si riferisce a me, ricordo il testo sotto la sua foto nel letto. Alzo lo sguardo, lo vedo incrinare le labbra scuotere la testa come a volermi dire un: non posso farci niente se è stato così.

Gianluca💖- Senti...stai scappando da qualcosa che non vuoi oppure da qualcosa che hai paura di volere?
Rispondo - Non farmi domande a cui non posso rispondere, per favore-
Gianluca💖 - Solo tu hai le tue risposte ma tra il non posso per qualche motivo e il non voglio c'è una bella differenza.

Leggo e rileggo la sua risposta, ha ragione, ha dannatamente ragione, il mio limite sono solo esclusivamente io, ed ora sono totalmente confusa. Di solito, la persona che genera confusione nella mente, è l'unica che ha il potere di mettere ordine nell' anima, ma anche qui è tutta una questione di punti di vista, di accettazione, di avere il coraggio di buttarsi nell' incertezza, ma ciò che blocca è la razionalità.

Rispondo - La differenza si chiama razionalità Gian -
Gianluca💖- Io non credo. La vita non ha logica di solito improvvisa e, non sempre si può vivere seguendo la parte razionale -

Scuoto il capo, chiudo per un istante gli occhi, quanto vorrei lasciarmi andare all'incoscienza ma, non riesco. Non posso continuare così, lui mette in dubbio tutto e questo dubbio mi tormenta ancor più dei sentimenti.

Rispondo - Non rendermi le cose più difficili di quel che sono. Ho bisogno di tempo, ho bisogno di stare con me stessa, scusami...-

Un ultimo sguardo in sua direzione, un respiro profondo prima di rientrare in stanza, mi costa mettere questa distanza, io sola so quanto mi faccia male negare ciò che sento, di solito non mi comporto così, sono più decisa, più sicura, ma con lui è diverso, lo sento, è un qualcosa di forte, una scintilla nata dalla passione per la loro musica che, è stata ravvivata durante questa strana vacanza, si è nutrita piano di ogni momento passato con loro, con Lui, ed ora arde, ma il problema è sempre uno: Lui è l' impossibile. Ho paura di espormi, tante penserebbero che sono pazza, penserebbero che sono scema, totalmente sbagliata; tante se notassero un suo interesse, farebbero la fila per averlo, per passare anche solo una notte con lui, o con Piero , o Ignazio, farebbero carte false, ma non io. Quando amo, amo incondizionatamente, ma lo scottarmi ancora una volta, potrebbe farmi davvero molto male, forse è meglio evitare di autodistruggersi e, continuare a vivere nel platonico rapporto tra Idolo e fan, ma io non amo il cantante, io amo e voglio Gian, ma se accetto lui, accetto anche la sua vita. Ed è di questa che ho più paura.

₪₪₪₪₪

Gianluca 's pov

Guardo l'orologio, sono le 07.45 ed è già dalle 07.10 che sono qui nella palestra dell'albergo. Bevo dell'acqua, mi asciugo il collo, ho dormito poco e ho dormito male.

Dalla porta a vetri, scorgo poi due figure familiari: Ignazio e Piero.
Entrambe sorridenti, in netto contrasto con me.
Entrano e mi vedono, il primo a rivolgermi parola è Ignazio: "Chi fini facisti assira? stamattina ti avemu tuppuliato pi càmira ma nun hai rispusto". ( trad. Dal siciliano- Che fine hai fatto ieri sera? Stamattina ti abbiamo bussato in camera ma non hai risposto.)
Rispondo: "Sono qui dalle 07 più o meno...ho dormito pochissimo..." entrambi mi guardano perplessi, il primo a chiedere il motivo è Piero: "Cosa è successo? Giovanna ieri sera?", mi sorride furbetto da dietro le lenti degli occhiali ricordando la nostra passeggiata in solitaria.
"Se sto così è per colpa sua", sono serio.
Ignazio si avvicina sornione, mi dà una pacca sulla spalla, poi continua: "E bravo il mio amico abruzzese...ci hai dato dentro eh?", i suoi occhi furbi mi guardano ed io lo osservo sbigottito, alterno quindi lo sguardo prima su Ignazio poi su Piero, mi rivolgo quindi ad entrambe indicandoli:"Ma voi due che avete capito!?"
Ignazio mima un gesto più che eloquente che si commenta da solo; poi è Piero a ristabilire equilibrio, forse ha capito che quel che sto per dire non ha nulla a che fare con la loro interpretazione. Infatti...
"L' hai almeno baciata?", ecco Piero dritto al punto.
"Insomma...più' o meno", rispondo mentre Ignazio mi guarda e poi se ne esce con: "Ma che è più o meno? O è sì o è no! Non esistono mezze misure. Ma che combini?".
Mi scompiglio da solo i capelli e si siedono sulla panca accanto a me, poi restano ad ascoltarmi in silenzio. Prendo a raccontare loro quello che è accaduto con Giovanna dopo che loro sono rientrati in hotel. Racconto anche quello che è accaduto stanotte, riassumo i messaggi, spiego loro come mi sento.
Finisco di raccontare e mi guardano perplessi.
Piero:"Probabilmente ha davvero bisogno di tempo", esordisce Piero, ma lo fa con una naturalezza e una certa sicurezza, poi continua: "Magari è soltanto insicura, proprio come te Gian", lo dice convinto, come se avesse una certezza che non contempla rifiuti.
Ignazio: "Piè ha ragione, se non le interessava nulla o se fosse stata una facile non ti baciava, non scappava, non evitava di parlarti, sarò schietto Gianlu, ma tu non hai mai avuto problemi con le donne, con Giovanna si, forse perché lei è diversa da ciò a cui sei abituato, lei non approfitta di ciò che sei...", effettivamente Ignazio non ha tutti i torti, con lei è diverso, "Probabilmente ha paura di qualcosa, le servono tempo e risposte, concediglielo"
Piero: "Magari per poter capire e fare chiarezza, basterebbe cambiare tipo di approccio, è una brava ragazza e magari è lei quella giusta".
Rispondo: "In realtà, nemmeno io ho certezza di ciò che provo, certo mi piace, la penso, stanotte non ho dormito per causa sua però è tutto - strano - a partire dal suo comportamento".
È ancora Piero a parlare: "Fidati di ciò che senti". Mi alzo e mi allontano.
Ignazio: "Barone, qui dobbiamo passare all'azione". Cosa? Forse ho capito male io.

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