Capitolo V : Pioggia sull' anima

- Non si piange dopo il tramonto del sole, le lacrime impedirebbero di vedere le stelle -  Cit.


Scendo verso le 20.15 per cenare, entro nella sala ristorante con i miei pantaloncini in jeans e la blusa bianca bordata di pizzo,  sul fondo un po' appartati li vedo, eccoli li tutti e tre intenti a ridere e scherzare, mi si avvicina il cameriere e mi indica che il mio tavolo è stato spostato per ragioni logistiche, poco male mi hanno spostato a ridosso del muro opposto a quello dove stanno i ragazzi, tanto sono da sola quindi non è assolutamente un problema. Tra una portata e l' altra alzo ogni tanto lo sguardo e li scorgo, si stanno facendo una foto, sono sorridenti, chissà cosa li divertirà così tanto, poco dopo il mio cellulare vibra, una notifica: 

-Barone Piero ha aggiornato la sua immagine di copertina- 

Apro e vedo la loro bellissima foto, sorrido tra me e me come unica testimone del momento, non so perché anche il solo vedere una loro semplice e spontanea foto mi faccia così bene, forse perché io li adoro e li vedo felici, gia'...poco dopo una nuova notifica whatsapp di Mara, la mia migliore amica, probabilmente vorrà dirmi quando ha intenzione di arrivare.

Apro e la spunta si colora.Leggo.

-Ciao tesoro purtroppo ho una brutta notizia, gli impegni si protraggono ed io purtroppo devo rimandare le ferie...mi dispiace tanto...ci tenevo ad essere li con te...-

Aspetto a rispondere, so che non è colpa sua ma ci resto un po' male, ci speravo davvero nella sua presenza e mi avrebbe aiutato averla accanto. Mi verso un bicchiere di acqua  nel riflesso di quell'acqua vedo il mio viso increspato e triste. Inizio a giocherellare con il bordo, beato chi non si aspetta mai nulla da niente e nessuno, almeno così non resterà mai deluso. Nel mentre sento un rumore di sedie che si spostano, alzo gli occhi velati di tristezza in direzione del suono, Ignazio, Piero e Gianluca, si sono alzati e stanno uscendo, incrocio i loro sguardi, mi salutano con un cenno, contraccambio ma con poco entusiasmo, lo sguardo di Gianluca è quello più serio, quello che si protrae giusto un istante in più.

Gianluca's pov

Racconto ai ragazzi durante un discorso più o meno sensato del dialogo avuto con Giovanna, hanno condiviso lo stesso mio pensiero su di lei; una ragazza semplice dall'animo gentile decisamente attenta e misurata e anche carina; il discorso poi cade, sono quasi le 21.
Ci alziamo dalle sedie, dobbiamo ancora prepararci, abbiamo una serata che ci aspetta.          Nell'uscire incrociamo Giovanna la salutiamo e lei contraccambia ma sembra strana e la cosa mi dispiace.

"Gianlu chi hai?", chiede Ignazio mettendomi un braccio sulla spalla.
"Nulla"
"Ginoble, chi scenda 'n fulmine qui ed ora si duoppu 10 anni iu nun ti conosco", mi dice Ignazio, poi è la volta di Piero:
"In 10 anni che ti sopporto ho imparato a capire quando c'è qualcosa che ti turba e stasera sei turbato. Forza dì a zio Pie' cosa c'è."
"Veramente vi do' questa impressione? Non ho nulla davvero, solo pensieri", rispondo sbrigativo.
"Solo pensieri è? E chissà di che genere", incalza Ignazio malizioso dandomi una gomitata.
"Nulla davvero"
Lascio cadere il discorso in fondo posso essermi anche sbagliato.

Giovanna's pov

Ceno ma con poco entusiasmo, la pasta è insipida, la carne è insapore, le verdure sanno di acqua, in realtà non è così, ma è la mia percezione distorta del momento a renderli tali e ne sono consapevole.
Finisco con il caffè, saluto e ringrazio il cameriere, recupero la mia mini bag, mi alzo ed esco dalla sala. Mi ritrovo nella hall e alla reception ritrovo Jessica.

"Buonasera", mi saluta riconoscendomi. 
"Buonasera a te", rispondo.
"Che faccia scura, ti è successo qualcosa?", chiede con apprensione.
"Nulla di troppo preoccupante, la mia amica non riesce a raggiungermi nemmeno questa settimana, ci sono rimasta un po' male", sospiro.
"Capisco. Succede. E anche lei sarà giù di morale. Sai cosa ti ci vuole?", un mezzo sorriso delinea le mie labbra.
"Armati di ottimismo e corri giù al Cocoa beach", mi dice prendendo un dépliant per porgermelo "Ci sono i nostri ragazzi preferiti. Sono ospiti e poi si balla. Io andrei ma purtroppo il lavoro per l' appunto, mi blocca qui", conclude con amarezza.
"Grazie Jessica" 

Sorrido più spontanea di prima. Giro e rigiro il dépliant tra le mani, andare o non andare? Non sarei dell' umore, ma indubbiamente mi farebbe piacere ascoltarli e vederli e poi è una bella occasione.

"Sai non sono sicura di avere l'abbigliamento giusto però". Dico squadrandomi.
"Ma scherzi? È un locale sulla spiaggia, sei perfettamente in linea con lo stile non ti serve l'abito da sera!", sogghigna divertita.
"Vai! Divertiti e per qualche ora pensa positivo"
"Hai ragione"
Mi volto salutandola prima di uscire poi la ringrazio nuovamente.
"Sai che faccio Jessica? Riprendo un pezzo di spettacolo e poi te lo mostro così vedrai il tuo Piero". Jessica fa per rispondermi ma come se le mie parole avessero scatenato una premonizione, ecco spuntare i ragazzi dalle scale, belli ed eleganti come solo loro sanno essere.
"Qualcuno ha pronunciato il mio nome? ", chiede Piero baldanzoso rivolgendosi a noi due, sole nella reception a chiacchierare.
"Il Barone è qui per salvare le due principesse", aggiunge Ignazio indicandolo con un sorriso e una smorfia, Gianluca resta in silenzio ma è chiaramente interessato allo scambio, Jessica arrossisce e io controbatto:
"Le principesse sono liete di accogliervi cavalieri in alta uniforme". Do man forte ad Ignazio che si avvicina chiedendomi un cinque, lo batto e poi continuo: "Jessica vorrebbe vedere il vostro spettacolo ma non può quindi porterò lo spettacolo da lei", rispondo senza troppi problemi e i tre mi osservano divertiti è ancora Ignazio a scambiare una battuta:
"Lo spettacolo siete voi stasera, bella moretta hai dei bei pantaloni che mi gustano e Jessica, il rosso ti dona". A questo apprezzamento inaspettato del principe di Marsala arrossisco fino alla punta delle orecchie, non vedo la reazione di Jessica adesso, sono di lato, ma credo sia arrossita anche lei e qui arriva Gianluca:
"Ignazio ti sembra il caso? Le hai messe in imbarazzo, un po' di contegno! Scusate ragazze lui va preso così"
Il tono è un po' piccato.
"Un po' di che? Come parli forbito. E dai è la verità non negarlo", dice lui con la sua cadenza gesticolando.
"Effettivamente, ma Ignazio basta!" .

Piero sogghigna divertito dietro le lenti, un sorriso radioso:

"Sempre così, se vieni ci vediamo", aggiunge.
"Certo, ho un compito da portare a termine" 

Un veloce scambio di sguardi tra me e Piero, prima che lui si rivolga a Jessica:

"Ciao Jessica, comunque Ignazio ha ragione, il rosso ti sta molto bene", aggiunge salutando la ragazza per poi richiamare gli altri due che stanno battibeccando.   
"Andiamo ragazzi. Ci stanno aspettando"

Ecco che se ne vanno.
Ecco che escono dalla porta.
Ecco che Gianluca si volta e sorride in mia direzione facendomi l' occhiolino.
Mi sento cedere le gambe e per fortuna sono appoggiata al bancone altrimenti sarei caduta, cerco con lo sguardo Jessica; il suo sguardo lo trovo , lei è lì ma assente, ha i gomiti sul bancone gli occhi sognanti a forma di cuore, la guancia abbandonata sul dorso della mano...ok...ecco l' effetto Volo, arrivano, ti rubano anima e cuore, poi ti condannano ad una loro dipendenza per poi volare via diretti in chissà che meta; ecco l'effetto che sortiscono su di me e non credo di essere l'unica a provare certe cose, hanno solo un difetto: sono in tre e noi fans siamo a milioni.
"Pazienza, oggi li ho vicini e voglio godermeli per quel che posso", do voce ad un pensiero e Jessica lo coglie:
"Fallo. Sai che ti dico? Secondo me a loro stai simpatica e gli piaci come persona"
"Dici? Ma no, non sono all'altezza delle persone che frequentano loro. Ero qui, hanno sentito il nostro discorso e hanno voluto essere gentili"
"Pensala come vuoi, io non credo e poi proprio perché sei diversa dalla massa ti distingui"
"Jessica la mia autostima ti ringrazia, di solito la mia fiducia scarseggia", dico sorridendo per poi salutarla ed avviarmi verso il locale.


Attraverso la strada, il cielo è limpido non una nuvola, il clima mite mi accarezza come il tocco delicato di un amante, lo scambio di battute con Jessica mi ha fatto bene, mi ha ridato un po' di fiducia che da molto mancava in me stessa. Cammino a testa alta, passo spedito, sorrido a chi incontro senza conoscere, mi avvio verso la passeggiata lungomare. Il mare stasera è molto suggestivo, con le sue onde ricorda note di canzoni lontane, una musica calma e rassicurante che viene interrotta man mano che mi avvicino al Cocoa, dalla musica di sottofondo dei locali che incrocio.
Ho trovato il locale indicato senza troppa fatica. Eccomi qui davanti al cartello d'ingresso. Guardo oltre le alte siepi per quel che posso vedere, molta gente è intervenuta alla serata, il Volo indubbiamente attira anche se non è un vero e proprio concerto. Oltrepasso l' arco che da accesso al locale e nel mentre, mi guardo attorno; bianco grigio e argento i colori dominanti, freddi, in contrasto con la spiaggia e il mare, ma indubbiamente eleganti. Qua e la divanetti con candele accese, drappi sinuosi a coprire alcune sedute, strutture in legno rigorosamente bianche con grandi lampadari che sembrano vetro e che riflettono ogni angolazione. Un posto davvero chic.

Raggiungo la zona palco che ha come sfondo proprio il mare di sera, una veduta niente male, faccio lo slalom tra sedie, tavoli e divanetti che sono già tutti occupati e tanta gente è in piedi. Non so a che ora cantano, forse alle 22 ma il locale è decisamente pieno. Per fortuna essendo sulla spiaggia c'è posto più o meno per tutti. Mi avvicino al bancone, ordino un Mojito ad una cameriera rossa molto cordiale, appena arriva il mio drink, mi sposto e mi metto a lato appena fuori dalla zona palco, resto comunque in una buona posizione. Mi guardo attorno in cerca di una sedia, non la trovo, è allora che decido di tirare una sdraio dalla spiaggia e godermi comunque lo spettacolo. 

Mi siedo composta, una brezza calda soffia dal mare scompigliandomi la chioma, ed attendo l'inizio dello spettacolo. Intanto altra gente segue il mio modus operandi, tante sdraio iniziano a comparire come funghi a lato del palco e i camerieri del locale, avendo in qualche modo guadagnato posti, decidono di portare in spiaggia alcune candele su piedistalli, così da avere un po' di luce e atmosfera. Inutile dire che la mia ingenua trovata ha creato una bella scenografia.

Poco dopo ecco che la magia ha inizio.

Le luci si abbassano, il palco si illumina, tre figure che conosco e identifico fin troppo bene, sono sul palco ed io nemmeno ho visto da dove sono saliti, di certo non sono arrivati volando, a dispetto del nome; trattengo la voglia di urlare. La musica inizia a diffondere le sue note attorno, quando parte il primo pezzo Musica che resta, io resto rapita dalle loro sublimi voci, proprio come ogni volta che li ascolto e, li ascolto tanto; sono le emozioni uniche che mi catturano a prendere il sopravvento. Emozioni profonde dettate dal cuore e dalla passione per loro e la loro musica. Fisso le loro figure muoversi libere su quel palco mentre si nota tutta la loro felicità nel fare ciò che gli piace, mi soffermo poi più del dovuto su Gianluca, in quel momento come se si fosse sentito tirato in causa dal mio sguardo, si volta verso il lato per salutare la gente e nel farlo, sono sicura mi abbia visto. Mentre li ascolto e soprattutto me li gusto, ricordo la promessa fatta a Jessica; prendo quindi il cellulare ed inizio a filmare mentre poi altri brani si susseguono; è la volta di Fino a quando fa bene, poi Vicinissimo, i due inediti. Poi arriva A chi mi dice. Un pugno al cuore.

Sorriderai
E ti rivedo come sei
Incrocerai
Lo sguardo mio per poi dirmi addio
E mentirei
Se ti dicessi "ora vai"
Oramai, oramai

Canticchio il pezzo in sottofondo con la consapevolezza di non valere molto come cantante e sulle note di questo pezzo, vago con il pensiero e mi lascio trasportare dalle sonorità e parole.

A chi mi dice
Che tornerai
Non credo oramai
Oh, a chi ti dice
Che sto male pensandoti
Tu sorridi voltandoti
Verso lui.

La musica è sempre stato il mio rifugio, soprattutto dopo quel che è accaduto...

Indosserai
Sorrisi, allegria ma senza magia
Non piangerai..

..mi ha aiutato quando ho scoperto quel che mi avevano fatto Davide e Veronica, tradita su più fronti...

Perché tu non riesci a perdere mai
Ma lo sai, (ma lo sai)

...mi ha dato forza per mio papà, per quello che ho sopportato per nascondere una verità difficile da accettare...

Ho perso tutto e tu non perdi mai
Oramai, oramai

Con la musica ho potuto navigare nello spazio della mia mente tra note impossibili, perdermi nei se, nei ma, nei perché e al contempo ho potuto dare la schiena alla solitudine, cercando di non soccombere, soprattutto quando tutto sembrava andare storto.

Ma a chi mi dice
Che tornerai
Non credo oramai

Papà...

Oh, a chi ti dice
Che sto male pensandoti
Tu sorridi voltandoti
Verso lui
Oh, a chi ti dice
Che sto male pensandoti
Tu sorridi voltandoti
Verso lui

Non adesso. Non ora che certi stati d'animo sono tornati, dannazione a me e alla mia emotività.

Sorriderai
Nulla ha più senso, ora no
E girerò le città
Ma non ti scorderò

Davide...

Veronica...

Oh, a chi mi dice
Che tornerai
Non credo oramai yeah

Inizio a sentire gli occhi farsi grandi ed umidi. Troppi ricordi porta a galla questa canzone, non solo per il testo, ma per il significato a cui attribuisco una duplice chiave interpretativa, un dolore che mi assale salendo dal cuore raggiungendo gli occhi, poi perché questo pezzo è tutto ciò che ancora mi rimane di lui e non è Davide il soggetto in questione.

Oh, a chi ti dice (ormai)

Cerco di non cadere vittima di me stessa, cerco di recuperare l'entusiasmo del momento, sono qui cazzo! Sto ascoltando da vicino il Volo, come posso lasciarmi sopraffare da tutto ciò che mi porto dentro, non ce la faccio, non ci riesco. Metto in pausa il video. Ascolto le ultime parole della canzone, il suo ultimo strascico.

Che sto male pensandoti...
Tu sorridi voltandoti
Verso lui...

L' ultima nota. E qui vedo Gianluca voltarsi nuovamente in mia direzione chiudendo la canzone.

..Verso lui.

Ho la vista offuscata.
"Non riesco", mormoro.
Do sfogo a tutte le mie lacrime fino ad ora ancora trattenute.
Pensavo di essere più forte, evidentemente era solo mera illusione.
Raccolgo la mia borsa e vado via cercando di non fare rumore, di non disturbare, e mentre gli altri si godono lo spettacolo, io affogo nel mio dolore su un lettino da spiaggia solitario abbandonato a se stesso in questo bellissimo cielo estivo, mentre dal Cocoa arrivano chiare e forti le voci e le parole di Grande amore.



Come promesso ho aggiornato.
Davide e Veronica sono personaggi reali ma dai nomi inventati per rigor di trama, il ricordo di mio padre no, quello è vero, come vero è ciò che mi resta di lui. Questa canzone. ( nei prossimi capitoli capirete il perchè) 

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