Quattro- una nuova vita
<<Ragazzi, da oggi avremo un nuovo compagno in classe, Erick Grenville, fatelo sentire come a casa>>
La professoressa annunciò il suo nome, ora che Erick era...era...Bhe tornato in vita, doveva ricominciare una nuova vita, e quindi per un ragazzo di quasi vent'anni significava frequentare l'ultimo anno di un liceo.
Erick prima di morire in quel tragico incidente frequentava una scuola privata fuori dalla città, di certo non poteva tornare la. Anche se ora agli occhi di tutti sembra un ragazzo normale, solo io e lui sappiamo che in realtà non lo è, anche se ancora non ci spieghiamo nulla di quello che è successo già una settimana fa.
D'ora in avanti la vita non sarebbe stata più come prima, ne la mia, ne tanto meno la sua, dovremmo cercare di farlo apparire come un ragazzo appena trasferitosi in città, nessuno di noi due vorrebbe che anche solo un mentecatto di questi mettesse in giro voci riguardanti uno "strano ragazzo zombie" e della sua amica.
In poche parole, se prima lui mi proteggeva, ora dovevo essere io a proteggere lui.
<<Erick, siediti pure vicino a Brooklyn..>>
Lui gentile come sempre ringraziò la signorina Phillis, che poi "signorina"...ha più rughe di una mummia di tremila anni, denominata solo così perché zitella ma ancora in cerca del suo vero amore, infatti non per niente e l'insegnante di letteratura classica. Durante le sue lezioni era divertente come raccontava i grandi amore, tipo Romeo e Giuglietta, o Tancredi e Dismunda, con quella sua aria sognante.
Appena lui appoggiò quel suo culetto sodo sulla sedia, mi venne l'istinto di salutarlo ma mi bloccai ancora prima che accadesse. Ricordai quello che ci eravamo detti, per non destare nessun sospetto, e nessuna stranezza sarebbe stato meglio che in ambito scolastico facevamo finta di non conoscerci.
Le lezioni erano quasi tutte finte fortunatamente, mancava solo l'ora della terribile professoressa Gerry, o meglio del sergente.
Era l'insegnante di educazione fisica, e certe volte mi domando se non abbia fatto parte dell'esercito e i suoi esercizi in realtà non siano la prassi di un addestramento militare.
<<Hey! Carino il nuovo arrivato non credi?>> Trecy arrivò con il suo solito entusiasmo, e ovviamente non c'era neanche da chiedere chi stesse parlando, non ci voleva un genio a vedere che guardava nella stessa direzione in cui era Er, e se chiunque sarebbe stato attento avrebbe notato che nella lezione di chimica lei non gli toglieva gli occhi di dosso.
<<Si...non ce male>> risposi indifferente
<<Non ce male? Dai e un Figo della madonna!>>
<<Tre...non ci vuole una scienza a capire che ti piace, invece di scrivere il processo biomolecolare sul quaderno, hai fatto l'apparato riproduttore. Il che è strano siccome non eravamo a scienze ma a chimica>> risi solo a ripensare al tutto.
<<Bhe peccato...pare che abbia già fatto amicizia con Katerina>>
Alle parole della mia amica, ed ecco che lo vidi li, a ridere e scherzare con quella vipera. Sapeva benissimo che cosa mi aveva fatto quella dannata sera, non me lo dimenticherò finché campo, e ora mi da mi rode come un fuoco appena divampato dentro, vedendolo socializzare con il nemico.
<<Fantastico...>>
Mi rivoltai e riaprì nuovamente il mio armadietto, non necessariamente per qualcosa ma dovevo tenere le mani occupate se non volevo spaccare qualcosa.
<<Posso disturbarvi un attimo?>>
<<Certo preside Brown!>>
Sommersa dai miei pensieri subito non mi accorsi che la preside ci aveva appena interpellate, solo alla risposta di Trecy mi accorsi della sua presenza.
<<Immagino abbiate già conosciuto il vostro nuovo compagno Erick, si è solo verificato un problema. Purtroppo non non ci sono armadietti disponibili, e ho pensato che finché non se ne libera uno, magari una di voi due potesse condividere l'armadietto con lui...magari lei signorina Jones, che dice?>>
<<O-oh...certo...va bene>>
La campanella della prossima ora suonò e la preside si allontanò felicemente sculettando da noi tre.
<<Fortunata te amica mia!>> mi sussurrò Trecy. Già mi immaginavo quanti salti di gioia avesse fatto se Erick avesse condiviso l'armadietto con lei.
Dopo una giornata impegnativa a scuola finalmente non vedevo l'ora di spaparanzarmi sul mio letto.
Nel mentre che mi facevo andare il sangue al cervello, anche con la testa pendente dal letto e i miei lunghi capelli che toccavano per terra sentivo lo scroscio della doccia, ovviamente Erick non lo aveva perso questo vizio, lui dopo la scuola prima cosa che faceva era rintanarsi la sotto.
Dopo qualche minuto uscì dal bagno, con solo un asciugamano attorno alla vita, all'improvviso venni colta da un totale imbarazzo tanto da chiudere gli occhi.
Quei pettorali così scolpiti, le spalle larghe e qualche ricciolo umido che gli ricadeva sulla schiena. Era così perfetto, di certo non è la prima volta che lo vedevo a petto nudo ma all'epoca ero solo una bambina, e vederlo così adesso...Bhe...aiuto credo di essermi appena pisciata addosso.
So perfettamente che non è quello che penso purtroppo...ma lui è il mio migliore amico!
Lo osservai ancora per qualche istante, mentre prendeva una maglia e un paio di pantaloni puliti da un sacchetto che avevamo preso al centro commerciale qualche giorno fa per comprargli qualche cosa di vario da indossare.
<<Erick...ti ricordi ancora che cosa e successo quel giorno?>>
Questa domanda mi ballonzolava in testa da quel fatidico giorno in cui il mio desiderio si era avverato.
<<Si...>> <<Cucciola...e vero che dopo che la mia macchina si era schiantata, all'ospedale tu non mi hai lasciato incustodito un attimo fino alla mia morte?>>
<<S-si! Ma tu come fai a saperlo?>>
<<L'ho immaginato>>
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