Due- La festa

Le lezioni ogni giorno passavano sempre lentamente, non c'era niente di più sgradevole che subirsi la lezione di chimica del professor. Cordon. Ogni santo Lunedì gli piaceva parlare come le molecole dell'acqua erano affascinanti.
Ancora mi chiedo come mai io abbia scelto uno scientifico, oh si...ho la grande fortuna di capire la matematica al volo.

<<Allora ci vieni alla festa sta sera?>>

<<Quale festa?>> Domandai alla mia amica, seduta vicino al mio banco.

<<Come? non te lo ricordi? Sta sera a villa Samantha Dorian da una festa epica!>>

<<Mh...e noi siamo invitate? Strano!>> ironizzando.
Villa Samantha era l'abitazione della famiglia Dorian, inutile dire che sia lui che la tutta la sua famiglia navigavano nell'oro, talvolta mi chiedevo se facessero il bagno in una vasca piena di dollaroni. La villa era la casa più bella in città, grande tanto quando la casa bianca e estremamente elegante come i suoi padroni.
Faceva stupire che avesse invitato anche noi, le ragazze sfigate e bruttine di tutto l'istituito, di solito si circonda di persone con non meno di un milardino in tasca.

<<Si! Ma che ti importa! Hai la possibilità di fare della dolce musica con il tuo quarterback! E sai cosa intendo per dolce musica vero?>>

<<Si Trecy, l'ho capito!>>

<<Ascolta Brook, una sistemata qua e di la, un po' di shampoo ai capelli e sei una grand gnocca baby! Hai bisogno di sfogarti un po'...>>

Forse la mia migliore amica aveva ragione, dopo il giorno dell'incidente il mio umore è degenerato completamente, e non sono nemmeno più andata a correre infatti cerco di evitare tutti i giorni la bilancia per vedere quanta trippetta abbia messo su.
Il suono assordante della campanella mi distrò dai miei pensieri, ancora non sapevo se andarci sta sera o no. Di sicuro ci saranno più anoressiche dal culo rifatto che gente tipo come me.

<<Brooklinaaaaa!>>
E poi ad un tratto il suono che ogni giorno spero che non pronunci mai il mio nome!
Katerina Hits! La sorella minore di Dorian, non che capo Cheerleaders e presidentessa onoraria del club "il magico mondo delle unghie" lo so, già dal nome si capisce tutto.

<<Si...Katerina?>>
Mi giro verso di lei, cercando di mantenere sul mio volto un sorriso apparentemente amichevole, anche se lo sento chiaramente che è più un sorriso da pazza psicopatica ebete.

<<Sta sera verrai alla mia festa?!>>

<<Non lo so...>>

<<Oh...che peccato, vabbè se ci ripenserai sei la benvenuta, e una festa in maschera>>

Poi la vidi allontanarsi per il corridoi seguita da Angelica e Denise, tutte vestite uguali con un abitino rosa, borsette di dolce&gabana e tacco dodici.
Una festa in maschera, alla fine non sarebbe male.

E te pareva se non c'era una pecca, non ho un costume da mettere!

<<Avresti un costume se solo mettessi il mio!>>
Disse Miranda vedendomi frugare nell'armadio come una matta.

<<Te lo scordi! Io non metterò mai quell'obrobrio di costume>>
Miranda e più grande di me di un'anno, e l'anno scorso aveva fatto il coniglio pasquale ad una festa di compleanno all'oratorio della chiesa.
Di certo alla festa non andrò vestita da Bugs Bunny!
A costo di andarci nuda, ma vestita in quel modo no.

<<Dov'è la fata madrina quando ti serve>> borbotto da me e me, ormai i miei abiti erano tutti per terra e solo poco dopo mi pentii fortemente di quello che avevo fatto...avrei dovuto rimettere tutto dentro, peccato che la mia pigrizia non me lo avrebbe mai concesso.

E una vergogna, la macchina percorreva tutta New Strett, Villa Samantha si trovava al fondo di questa strada, la cosa peggiore di tutto e che io stavo andando ad una festa in maschera vestita da coniglio...spero solo che Katerina non sia vestita da cane da caccia e Dorian da cacciatore.
La macchina dell'educatore accostò davanti al cancello in ferro battuto della villa, la musica era così alta che si sentiva già tutto dall'esterno.
Feci segno ai due Bodyguard di aprire, e sotto i loro occhialini da sole scuri mi sentivo i loro occhi addosso. Che cosa avranno mai da guardare?
Lo so che la mia codina da batuffolo bianco, e talmente sexy che non merita uno sguardo ma sentivo gli occhi di quei due scimmioni per tutto il tragitto che divideva il cancello alla porta d'entrata della villa.
Suonai il campanello e alla porta si presentò quella antipatica di Katerina, ritiro tutto però, la cosa peggiore era vedere lei in tutta la bellezza in un abito favoloso pieno di stras.

<<Katerina! Che cosa e questa buffonata? Mi hai detto era una festa in maschera!>>

<<Ah si? Oh! Che sbadata, devo essermi sbagliata...hey ragazzi! Guardate la Jones e una graziosa coniglietta>>

Tutti misero l'attenzione su di me, tutti che ridevano e mi facevano foto e video, solo in quel momento sentì le lacrime pulsarmi fuori, così scappai correndo in strada.
Pensai solamente ad allontanarmi da quella casa il più velocemente possibile, e che di certo io non sarei mai arrivata al cuore del mio quaterback.

Corsi fino ad non avere più fiato, solo quando ebbi di nuovo un po' di lucidità mi accorsi di essere scappata dal lato sbagliato della strada e mi ritrovai davanti alla casa di Erick!
Ormai questa struttura cadeva a pezzi, quando lui ebbe quell'incidente i suoi genitori abbandonarono la città e qualche anno più tardi, i ragazzacci del quartiere appiccarono involontariamente un fuoco qua dentro...la casa ora e tutta bruciata e decadente.
Entrai facendo attenzione ai pezzi pericolanti, tutto era carbonizzato e niente aveva più la sua forma, tutto era un mucchietto di cenere.

Sali la scala, ancora in piedi miracolosamente e arrivai alla stanza più grande della casa, la sua camera da letto. Ancora c'è quell'immensa finestra che al mattino lo svegliava penetrando i raggi del sole.
Qua dentro tutti i ricordi stavano riprendendo vita, e di nuovo le lacrime uscirono da sole, ma sta volta mi buttarono a terra sul pavimento e mi fecero per la prima volta pregare Dio che mi restituisse il mio angelo custode.

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