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- Gli shinigami non rispondono agli ordini della feccia come te - lo shinigami continuava a tirare Grell per la treccia, tanto da farlo lacrimare.
- Adolf... I capelli... -
- Credi davvero che uno shinigami voglia compiacere un demone e il suo padrone? - aveva gli occhi pieni di risa crudeli. Fece un gesto col braccio, come a cacciare Sebastian, ma usò la mano che stringeva i capelli di Grell e questo finì strattonato in avanti, ai piedi del magguordomo.
- Se... Sebas-chan... - Grell strizzava gli occhi dietro le lenti degli occhiali: non voleva piangere difronte ad un demone e al suo superiore, era pur sempre un dio della morte.
Un dio della morte legato, seminudo, con il trucco colato e i capelli in uno stato a dir poco raccapricciante, ma pur sempre un dio della morte.
- Sutcliff! - lo shinigami pestò un piede per terra: - Come tu superiore io... -
- Il... il mio turno è finito! - Grell starnazzò piegato su sé stesso, sotto lo sguardo impassibile di Sebastian : - Adolf, non puoi trattenermi oltre il mio orario di lavoro contro il mio volere! - stava piagnucolando. "Will... perché te ne sei andato!" Fu l'unico pensiero che riuscì a mettere insieme mentre il suo superiore Adolf decideva cosa fare di lui.
- Se ci tieni tanto a compiacere questa feccia di demone, vai. Me ne ricorderò - aveva una voce sprezzante. Fece per andarsene, si voltò di nuovo: - Ah, Sutcliff... domani farai un doppio turno di straordinari, per recuperare la... perdita di tempo di stasera - ammiccò in direzione del demone, poi spiccò un salto e svanì sui tetti della città di Londra.
- Shinigami, dobbiamo andare. Il mio padrone ci aspetta -
- Ah, Sebas-chan! - Grell tirò su col naso: - Questo è proprio il peggior stato con cui rincontrare un vecchio amico. Ti dispiacerebbe...?- con la testa tentò di indicare i legacci ai polsi e ai piedi. Sebastian strinse gli occhi a fessura e un coltello da portata sembrò apparire come per magia nella sua mano guantata; con un colpo secco liberò lo shinigami e rinfilò il coltello nel taschino:
- Non siamo mai stati amici - ricordò mentre lo shinigami cercava di ricomporsi. Grell decise di ignorare il commento, ne aveva abbastanza per stare male: - Oh, quel bruto! Guarda la mia povera piega! Non si dovrebbero trattare così le signore - si sciolse la treccia mal ridotta, Sebastian continuava a guardarlo impassibile: - Credi che ci sia il tempo per rendermi presentabile al tuo nuovo padrone? È qualcuno di importante? Non posso fare nuove conoscenze nell'alta società ridotto in questo stato -
Sebastian fece ruotare la catenella dell'orologio da taschino finché questo non gli si aprì sul palmo della mano: - Siamo in ritardo - mormorò, prese Grell per un braccio e fece un mezzo sorriso: - Non preoccuparti, niente nuove conoscenze - e con un balzò scomparì nel buio, portando con sé lo shinigami.
- Ecco a voi, Bocchan - una donna legata e imbavagliata era stesa sul tavolo difronte al conte, mentre si dibatteva come un pesce fuor d'acqua con gli occhi spalancati.
- Liberala, sai che mi piace giocare con il cibo - Ciel era annoiato, ma non per molto ancora: lo shinigami Grell Sutcliff era seduto all'estremità opposta del tavolo, legato alla sedia. Benché continuasse a chiedere spiegazioni e dirsi indignato con "Sebas-chan" , i due demoni lo avevano lasciato sfogare ignorandolo completamente
- Come desiderate, Bocchan - Sebastian tirò di nuovo fuori il coltello da portata e in un attimo tranciò le corde che legavano la donna, lasciando intatto solo il bavaglio. Questa si alzò con un guizzo e iniziò a correre per la sala da pranzo.
***
Hellao, ecco il capitolo.
Tanto per dire, Adolf (ogni riferimento non è puramente casuale) è un personaggio di mia invenzione non presente dell'anime (personalmente lo immagino come un incrocio fra Hitler e King-Kong, ma fate voi).
E tanto per spammare, andate a leggere: "In questo gayo mondo", è una raccolta di informazioni/esperienze/altre cose a tematica LGBTQ+. Lo trovate sul mio profilo.
Natal's
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