《Prologo》
Stuttgart (Germania), 28 Luglio 1914
Appoggiato ad una balaustra in marmo, il Sottotenente Von Waldenburg osservava dall'alto gli invitati presenti al ricevimento del Conte Von Stauffenberg.
L'elegante sala da ballo sottostante era gremita di nobildonne dell'alta società tedesca e di generali di ogni età, tutti intenti a godersi la serata.
Si potevano osservare le eleganti signore intente a conversare animatamente con i rispettivi mariti.
Fin dal suo primo ingresso nella residenza del Conte, il Sottotenente ebbe come l'impressione di essere seguito degli sguardi di alcuni invitati che, tra una parola e un'altra, non esitavano ad alzare gli sguardi verso la sua direzione.
-Fratello. Ti unisci a noi o resti qua impalato ad ammirare le signorine?-
La presenza di Heinz alle sue spalle riportò alla realtà il Sottotenente che subito liquidò il fratello minore con uno sguardo indifferente.
-No, è un'attività che lascio volentieri a te, Heinz.
Io me ne vado.-
Si voltò indietro e si accinse a dirigersi a passi svelti verso il piano inferiore.
-Cosa vai a dire Albrecht ?
La serata é appena iniziata, e poi non ti alletta l'idea di intrattenerti con una di queste belle signorine?-
Il Sottotenente scrollò le spalle osservando con freddezza le due ragazze in compagnia del fratello.
-Porgerò le mie scuse al Conte e lo avviserò di questa mia improvvisa indisposizione.-
-Non sei affatto indisposto, a meno che non si conti questa tua fastidiosa apatia.-
Con uno scatto Heinz si distaccò dalle due fanciulle e si posizionò al fianco del fratello maggiore.
-Sei davvero uno stupido a non approfittarne!
Visto come si rendono disponibili?-
-Lascia pure che si rendano disponibili, Heinz.
Nessuna di queste incantevoli signorine riesce ad attirare la mia attenzione.
Diversamente da te, non sono ancora in grado di distinguerle una dall'altra.-
-Ebbene non distinguerle!-ribatté il fratello con tono alterato, -limitati a godere dei loro sguardi bramosi, allora!-
Heinz si accorse di aver attirato l'attenzione delle due giovani presenti su di sé, così riprese fiato e guardò il fratello con sguardo serio.
-Tutti noi abbiamo sofferto per la scomparsa di nostro padre, eppure tu continui a comportarti come se...-
-...come se lo piangessi ancora!?- suggerì Albrecht .
-Non devi preoccuparti, fratello.
Ormai è da anni che, insieme a nostra madre, partecipiamo a questo insormontabile dolore. E ora, finalmente è giunto il nostro momento per rendergli onore.-
-Albrecht, pensi davvero che l'onore possa escludere il divertimento?
Puoi goderti lo stesso questa società, o meglio, la vita!-
-Nel caso non te ne fossi accorto, quest'oggi il governo austriaco ha apertamente dichiarato guerra alla Serbia, e noi, come uomini dell'esercito imperiale tedesco, siamo appena entrati in guerra con loro Heinz!
Lo scontro sarà inevitabile.-
Albrecht fece un accenno con la testa in direzione delle due ragazze.
-Se le nostre vite non stessero per cambiare così radicalmente, avrei anche accettato tutto questo lussuoso intrattenimento.-
-Albrecht, sappiamo entrambi che la Germania uscirà vittoriosa da questa guerra e che in breve tempo ognuno di noi tornerà alle sue vecchie abitudini.-
Heinz si diresse verso la balaustra con il fratello indicando nella sala sottostante un gruppo di giovani vicino al tavolo dei rinfreschi che ridacchiavano e bevevano in compagnia di giovani fanciulle.
-Può darsi che questa sera non sia abbastanza socievole.
Del resto chi può rifiutare una così bella compagnia? Solo uno sciocco come me!-
Ribatté Albrecht con aria scocciata mentre con la mano destra cercava di tirare fuori dalla tasca della giacca nera un portasigarette argentato.
-Passa una bella serata, Heinz.
Corteggia più ragazze che puoi e tieni alto il nome dei Von Waldenburg quando sarò al fronte .-
Heinz scosse il capo.
-Fratello, così non può andare.-
Il Sottotenente, non curandosi delle parole di quest' ultimo, si allontanò scendendo al piano inferiore.
Si diresse nel bel mezzo dei festanti per porgere le proprie scuse al Conte Von Stauffenberg, il quale si mostrò alquanto rattristato al suo annuncio, ed infine si congedò da quest'ultimo.
Mentre la figura composta del fratello usciva dalla sala, Heinz lo guardava allontanarsi, e nonostante la compagnia di quelle due belle ragazze non esitò a mormorare tra sé e sé:
-Mi piacerebbe darti un po' di sollievo.
Ma se non sono in grado di farlo queste giovani e i ricevimenti, come potrei riuscirci io?-
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