II
Aarschot (Belgio), 1 Agosto 1914
Il mattino seguente Elizabeth Claeys giunse ad Aarschot.
La giovane era accompagnata da Camille, la sua affezionata bàlia, e da uno spropositato numero di bauli, impilato sistematicamente sul retro della carrozza.
-Guardate Camille, si vede un paese in lontananza!- esclamò Elizabeth entusiasta mentre con il busto si sporgeva pericolosamente fuori dal finestrino della carrozza.
- Elizabeth, stia attenta a non sporgersi troppo!- la riproverò subito Camille con tono materno.
-Adoro la campagna. Anche se al momento soffro nel non poter goderne a pieno la bellezza, sapendo i miei cari così distanti.- affermò la ragazza malinconica mentre osservava il paesaggio esterno dalla carrozza in movimento.
-D'altro canto farò la conoscenza dei figli del Duca De Croÿ. Mio padre li descrive come dei fanciulli affascinanti e dai modi raffinati.-
Elizabeth sbirciava fuori dal finestrino, stando attenta a non cadere ad ogni sobbalzo preso dalla carrozza, a causa del terreno dissestato.
In lontananza si potevano già distinguere due figure femminili dell'aspetto piacevole ed elegante in piedi all'inizio di una scalinata.
Nel momento in cui lo sportello della carrozza si aprì, Elizabeth riuscì a malincuore a cogliere stralci della loro conversazione.
-Madre, avete visto quanti bagagli?-esclamò la più giovane delle donne.
La ragazza si chiamava Eléonore- Elizabeth lo rammentava dalle lettere che si era scambiata qualche giorno prima con la Duchessa-ed la secondogenita dei coniugi de Croÿ.
La ragazza osservava con ansia madre e figlia, le quali si trovavano immobili in attesa della loro ospite.
Eléonore era di una rara bellezza: con quei capelli castani ben raccolti in una voluminosa acconciatura, i profondi occhi azzurri e il suo incarnato pallido, simile a quello di una bambola di porcellana.
Rifletteva Elizabeth mentre osservava la giovane duchessina, che sentendosi offesa dallo sguardo insistente che quella giovane straniera le stava rivolgendo, fece una smorfia in direzione della figura materna.
-Spero non si riveli un fastidio per noi, carissima madre!-
-Mia cara, ricorda che la carità risiede nelle più piccole azioni, pur quanto esse possano risultarci sgradevoli!- replicò la Duchessa.
Quella risoluta gentildonna, agli occhi di Elizabeth, lasciava intendere una certa durezza dagli occhi e dalla bocca, e si presentava come una donna che aveva da poco passato la quarantina e mostrava solo lievi tracce della passata bellezza che, a detta del padre, aveva spinto il Duca de Croÿ nella sua scelta finale di prenderla in moglie.
La Duchessa, rigidamente eretta nel suo abito taffetas blu ricamato e falso gilet in faille bianco, osservò con disprezzo.
-Continuo a non capire come vostro padre abbia acconsentito a prendere in casa una perfetta sconosciuta. Una vera follia!-
Proprio in quel momento il Duca de Croÿ fece capolino da dietro la moglie e senza perdere tempo borbottò velocemente ciò che apparve come un ambiguo:
-Presentiamoci ai nostri ospiti ben disposti.-
Elizabeth e Camille rimasero stupite da quella rapida conversazione.
Pensavano forse che le nuove ospiti non li avessero uditi?
Nonostante tutto, Elizabeth si fece coraggio e scese i bassi scalini della carrozza, avanzando verso di loro con un sorriso educato, sempre seguita dalla sua fedele compagna Camille.
-Duchessa de Croÿ, è per me un gran piacere fare la vostra conoscenza. -affermò Elizabeth rivolgendo un profondo inchino alla Duchessa.
-Signorina Elizabeth, siamo lieti di accogliervi nella nostra dimora. Lasciate che vi presenti la mia secondogenita, la Duchessina Eléonore Sophie de Croÿ.-
Subito dopo la presentazione fatta dalla donna, Elizabeth e Camille rivolsero un inchino alla ragazza -È un piacere fare la vostra conoscenza.-
Eléonore non replicò, così la giovane si rivolse al Duca.
-Piacere di fare la vostra conoscenza Duca de Cröy.-
-Il piacere è mio, cara Elizabeth. Spero che soggiornando qui possiate sentirvi come a casa vostra. -rispose l'uomo, commosso dall'inaspettato affiatamento della giovane Elizabeth.
-Posso solo immaginare quali pressioni abbiate dovuto subire da mio padre.-
-Riconosco che è un uomo molto persuasivo.- non si lasciò sfuggire il Duca.
Inaspettatamente Elizabeth si sporse verso il padrone di casa e aggiunse, con un gesto d'intesa: -Dopotutto è ciò che lo rende un buon ufficiale!-
L'uomo rise, cogliendo la spiccata ironia della ragazza, mentre le due donne presenti parvero trasalire.
Lo stesso duca fece così un passo indietro e prese ad esaminarla.
-Strano, non assomigliate molto a vostro padre- .
-Concordo con voi. Ho ereditato tutto da mia madre, anche se non ho mai avuto la vera occasione di conoscerla.-
Subito Eléonore sospirò in modo teatrale.
-Vivere senza una madre. Deve essere stato davvero doloroso per te!-
-Al contrario, Duchessina.- negò energicamente Elizabeth.
- In realtà ho ben impressa nella memoria la sua persona, poiché quando ci lasciò avevo dieci anni di vita.-
- Proprio per questo vi è mancata la giusta guida.- si intromise la Duchessa con tutta calma.
- Crescere senza una madre...deve avervi privato della saggezza che solo una figura materna è in grado di offrire.-
- Concordo con voi, ma reputo la mia persona molto assennata.- ammise Elizabeth.
-Non temete, durante la vostra permanenza qui ad Aarschot vi aiuteremo ad esserlo. -
-Ve ne sono grata, ma al momento preferirei reclinare la vostra offerta.
Ritengo opportuno che solo il tempo potrà dimostrarlo. -replicò prontamente Elizabeth.
-Dunque.- concluse la padrona di casa con un'espressione seria in volto. -solo la vostra permanenza qui potrà farlo.-
-Madre, solo io ho notato una grave mancanza in questa deliziosa signorina?.-commentò d'un tratto la Duchessina Eléonore, rivolgendosi verso l'amato genitore.
-Mi riferisco al mancato senso di eleganza che affligge la nostra Elizabeth. Tuttavia, non ho mai avuto l'occasione di contemplare degli occhi con delle iridi così chiare. Una caratteristica davvero rara in una persona così apparentemente mediocre, non pensate?.-aggiunse la ragazza osservando più da vicino Elizabeth.
-Sicuramente la troveranno di bell' aspetto, con quegli occhi verdi, la carnagione leggermente abbronzata e con quei lunghi capelli castani fuori moda.
Si, posso confermare con tutta certezza che la troveranno abbastanza graziosa.-
-Inoltre mia figlia ha uno spiccato dono in fatto di eleganza!- concluse la Duchessa de Cröy , passando in rassegna il mantello bianco bordato di pelliccia all'ultima moda indossato su un abito color pesca riccamente lavorato.
Elizabeth rimase sbigottita, non potendo far altro che osservare la scena mentre la madre continuava ad esprimere commenti compiacenti nei confronti della figlia.
-Senza dubbio, mia cara.- tagliò corto il Duca rivolgendosi alla moglie,- sono sicuro che vi intenderete a meraviglia con la nostra Elizabeth.
Dopo un'ultima occhiata alle due donne di casa, il padrone di casa decise improvvisamente di liquidarsi per sfuggire da quel clima teso che si stava lentamente andando a creare tra la moglie e la nuova ospite.
-Mia adorata, lascio a voi il compito di mostrare la magione alle nostre ospiti, in modo che possiate conoscere meglio la Signorina Elizabeth. -concluse prima di allontanarsi velocemente dalle quattro donne presenti.
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