6.3
Come avrete notato nei racconti precedenti le persone possono cambiare, e spesso anche molto rapidamente, credo comunque ci sia qualcosa di più complesso in ognuno di noi. È come se in un certo senso noi in realtà non abbiamo idea di come siamo e men che meno sappiamo cosa volgiamo. Per questo motivo l'uomo ha paura delle scelte.
Decidere qualcosa è sempre complesso, sia che riguardi una cosa semplice come cosa mangiare a colazione che decidere se uccidere o meno qualcuno.
Per certi versi il giovane Shaoran non ha mai avuto realmente una possibilità di scegliere, forse era destinato a diventare il falciatore con o senza quei drammatici avvenimenti.
Voi credete che si possa nascere cattivi oppure che lo si diventa?
Sappiamo che il ragazzo veniva già da un'ambiente non proprio dei più semplici della sfaccettata anima statunitense, però quando quel giorno tutto crollò - proprio come il palazzo in cui viveva - era ancora un semplice bambino innocente.
Certo aveva già visto cose non del tutto normali però anche riguardo ciò vi chiedo: esiste realmente una normalità?
Quello che per me può essere normale, come raccontare queste storie a chiunque voglia starmi a sentire, per alcuni di voi è impensabile anche solo perché non vi piace parlare.
Prima che finisca con il divagare troppo e che voi mi pensiate che stia delirando è meglio che inizi a riavvicinarmi alla storia.
Subito dopo essere stato brutalizzato da Robert alcuni degli abitanti si avvicinarono per bloccare il sangue ed evitare che morisse per strada, fortunatamente lo salvarono in tempo, ciò nonostante non credo che Sharoan si possa definire vivo dopo quella giornata.
Circa tre giorni dopo le miracolose cure del migliore medico di tutta Chinatown, che non lo soccorse in quanto buon samaritano ma semplicemente perché indebitato con la famiglia e non voleva avere problemi con i pochi uomini rimasti fedeli, arrivò una delle persone più ricche ed influenti di tutta San Francisco: Angelo Guerra.
Pagando la giusta somma riuscì a portarsi a casa il piccolo Sharoan, nonostante lui si oppose con tutte le forze. All'uomo poco importava, lo bramava come fosse un delle gemme più preziose del mondo. Quanto può valere un bambino per un uomo che ha già tutto quello che può desiderare? Molto più di quanto immaginiate.
Angelo Guerra trasformò quel bambino in una macchina da guerra assetata di sangue.
Lo fece vivere nei sotterranei della sua enorme villa fuori città e nessuno tranne qualche domestico e la sua affascinante moglie sapeva della sua esistenza. Senza volerlo quel bambino era potenzialmente l'assassino perfetto: dati gli scontri nella zona asiatica gli ultimi membri del gruppo del padre morì o si unì ad altri, quindi nessuno diede peso alla sorte del piccolo che svanì nel nulla come un fantasma; per la legge era morto dato che non vi erano più documenti o legami con qualcuno al di fuori della villa; il gruppo di Robert, noto anche come Black Trident, aveva il massimo controllo della città costiera quindi videro tutta la situazione come risolta e, sopratutto, era colmo di odio.
L'odio acceca e rende fragili, fu proprio quello a rendere Sharoan così interessante per Angelo Guerra. Lui non voleva certo salvargli la vita senza chiedere nulla in cambio, quello che realmente voleva era possederlo.
Avere il pieno controllo di una persona non è così complesso, la si deve distruggere e poi ricomporre standole vicino passando per una specie di eroe così da avere la sua gratitudine, che è semplicemente una delle emozioni più pericolose esistenti.
Dunque il nostro oscuro filantropo, grande studioso dei lavori di Lombroso, decise di sfruttare la situazione per costruire il suo fedele e personale sicario.
Nei primi anni lo crebbe quasi come fosse una persona comune, gli faceva portare sempre da mangiare e da bere, la sua camera non era certo una suite del Lux Hotel ma confortevole il giusto, poi spesso scendeva anche a fargli compagnia e quella fu la vera mossa da maestro perché per la mente - ormai deviata - del giovane Sharoan quell'uomo rimpiazzò la figura paterna reputata prevalentemente negativa fin dai primi ricordi.
Da lì in poi fu tutto incredibilmente in discesa perché, dopo aver ottenuto fiducia e riconoscenza, era completamente in suo possesso quindi era come creta da modellare a piacimento nelle sue mani. Quando il ragazzo era appena un dodicenne si presentò nella sua camera un veterano del sud della guerra civile, inizialmente non voleva rifiutare l'offerta di Angelo ma, dopo aver visto la somma, si sentì abbastanza motivato a lasciare da parte il razzismo.
Si chiamava George Coleridge ed era stato un giovane soldato, uno dei migliori e tra i più assetati di sangue. Per lui la guerra civile non era ancora finita e presto il sud sarebbe tornato a riprendersi tutto ma non perdiamoci in chiacchiere.
Anche se ormai era un anziano sulla settantina di anni ricordava ancora come si combatteva ed istruì Sharoan al meglio delle sue possibilità. Faceva lezione ogni giorno e il ragazzo si allenava per migliorare fin da subito il proprio corpo per almeno sei ore al giorno. Era sfinente e nei primi giorni il nostro giovane sicario alle prime armi non si applicava molto, non aveva alcune motivazione. A sua discolpa però c'è di positivo che non si è mai sentito lamentarsi.
Quando Angelo notò questo suo atteggiamento, così poco partecipativo, decise che fosse giunto il momento di passare alla fase successiva alla normalizzazione: far crescere in lui il gelido desiderio della vendetta.
Passò un'intera giornata, anche a costo di sospendere l'addestramento, per spiegargli chi fossero i Black Trident, facendo anche una lista di nomi dei membri più influenti. Almeno in venti, a quanto diceva Angelo, erano in questo gruppo per lo più erano membri dell'alta società come banchieri, avvocati, anche degli artisti o comunque persone influenti per l'ambiente cittadino tra cui anche diversi poliziotti.
Infatti tra tutti i nomi il ragazzo notò su tutti Robert Johansson.
Gli disse che tutte quelle persone avevano collaborato per distruggere la sua famiglia, nessuno escluso, quindi tutti meritavano la morte. Durante la notta Sharoan morì e lasciò spazio al falciatore che stava nascendo dal suo desiderio più oscuro.
Vi starete chiedendo come mai Angelo Guerra avesse così tanto bisogno di creare una macchina omicida, sopratutto perché ce l'avesse con quel gruppo criminale. Il motivo ci riporta al quesito riguardo a quanto sia sottile, oserei dire anche invisibile, il limite da non superare per le proprie ambizioni. Tutta la fatica che stava facendo era perché voleva essere il sindaco di San Francisco ma sapeva che sarebbe dovuto scendere a patti con quel gruppo e che quindi il suo potere effettivo sulla città sarebbe stato limitato.
Non voleva comandare per migliorare la città e men che meno gli importava qualcosa dell'abissale differenza tra classi, lui voleva solamente il potere per sentire di possedere tutto e tutti. Semplice e pura brama di potere così ammaliante ed accecante.
Passavano gli anni e il seme della vendetta crebbe rapidamente nel falciatore che, giorno dopo giorno, desiderava sempre di più uscire dalla sua gabbia per scatenare tutta la sua furia omicida.
Indipendentemente da quanto fossero sfiancanti gli allenamenti, che non si limitarono solo a quelle rudimentali tattiche di George, dato che Angelo aveva assoldò anche una professionista di arti marziali ed un maestro di scherma, lui non voleva mai fermarsi.
Passò anche diverso tempo a leggere studi anatomici e studiare numerose volte diverse mappe della città così da conoscere quasi alla perfezione ogni angolo di quello che presto sarebbe diventato il suo campo di battaglia, per quanto quello vero fosse dentro di lui. Una parte, forse ciò che rimaneva del piccolo Sharoan, pensava che fosse tutto sbagliato e che facendo come voleva Angelo non sarebbe stato così diverso dagli altri criminali. Invece il falciatore, che stava prendendo vita sempre più rapidamente, sentiva che la vendetta era la cosa più giusta e sopratutto non poteva deludere il signor Guerra.
Poco prima che compisse i diciotto anni - anche se neanche lui ricordava più la data e neanche riuscì ad avvertire l'effettivo passare del tempo - Angelo, che era fuori per città per affari, scrisse una lettera che gli fu consegnata da uno dei domestici dove vi era scritto semplicemente un luogo "Ocean theatre" ed un nome: Jonesy Walton.
<<Mi ha anche detto di informarla di andare a fargli visita per lavoro alle due di questa notte. Credo sia un orario alquanto insolito per fare affari ma non sono pagato per dire la mia suppongo.>> disse il domestico che poco prima di andarsene disse: <<Le auguro buona fortuna, anche se non so cosa lei debba fare ma mi fido del signor Guerra, avrà senz'altro i suoi motivi per fidarsi.>>
Il falciatore capì senza soffermarcisi troppo.
Ricordava quel nome, dato che aveva imparato a memoria tutta la lista. Ogni notte prima di addormentarsi, dentro la sua testa, ripeteva nome per nome ogni membro cardine dei Black Trident come fosse una preghiera.
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