6.2
Sapete che la morte, o comunque la fine di qualcosa, in realtà sono semplicemente il principio di qualcosa di nuovo. La breve storia che vi ho raccontato poco fa dovrebbe avervelo ricordato. La presenza dell'uomo è puramente temporanea e sostanzialmente è una continua successione di gente che ha più potere di qualcun altro e chi ne ha meno, nulla di più.
Questa caratteristica ci ha sempre portato a lottare e volere qualcosa di più. Non importa il costo basta avere più potere di altri. Fino a dove può spingersi l'ambizione? Quando si supera il limite?
Ma sopratutto esiste un limite oppure tutto è lecito?
Mentre voi ci ragionate sopra inizio a raccontare, così capirete il come mai di queste domande così apparentemente semplici eppure al contempo complesse.
Per quanto Zhao potesse sembrare un grande uomo che rappresentasse l'estremo del self made man non lo era affatto, per sentirsi potente costantemente anche a casa era solito picchiare la povera Xia.
Lo faceva sia per ribadire quanto fosse potente - quasi si credeva un Dio sceso sulla Terra - che per una sua costante paranoia e paura di essere tradito, come coniuge e anche come capo della criminalità. Sapeva che nulla sarebbe stato per sempre e si sentiva sempre minacciato. La povera Xia però era fedele ed era l'unica a badare ai figli, per lei l'unica speranza era quando spariva per giorni interi, anche se ogni volta che tornava doveva sfogare la sua rabbia su di lei.
Ogni volta che succedeva lei lo perdonava e compativa nella speranza che si calmasse e che un giorno cambiasse. Purtroppo più tempo cammini nel buio in un tunnel più credi di vedere la luce e di uscirne anche quando non c'è.
Illudersi non era però l'unica cosa che poteva fare infatti contattò la polizia, in particolare l'agente Robert Johansson organizzò di farla scappare insieme ai figli mentre alcuni altri agenti avrebbero arrestato Zhao. Così la donna speranzosa prese Maylin e Shaoran, di rispettivamente solo di dodici e nove anni, seguendo di nascosto l'agente che li portò in una vecchia casa sulla baia probabilmente un tempo apparentemente ad un pescatore.
<<Grazie signor Johansson, finalmente mi aiuterete a liberarmi di lui.>> disse Xia con le lacrime agli occhi una volta entrata nell'edificio.
<<Dovere signora, semplicemente dovere. Era diverso tempo che pensavamo a come eliminare quell'uomo.>> poi girando lo sguardo verso i piccoli disse: <<Ovviamente nulla di personale ragazzi.>>
Loro due però spaventati e confusi non dissero nulla.
Rimasero tutti in silenzio per diverso tempo in quella catapecchia prossima al collasso, talmente isolata dalla città da sembrare tagliata fuori dal tempo.
L'unico suono che rompeva la quiete, oltre al ticchettio dell'orologio da taschino che l'agente osservava ripetutamente con aria innervosita, erano le onde dell'oceano che si abbattevano con forza contro le grandi rocce poco distanti da loro.
Quella fu la prima volta che Maylin e Shaoran ebbero modo di vedere il Pacifico, la ragazza lo ammirava con stupore dalla finestra e disse:
<<Zhuang lo adorerebbe ma aveva da fare con papà.>>
<<Quando lo rivedremo gliene parleremo, già mi immagino il suo sguardo colmo d'invidia. Spero che nei prossimi giorni riusciremo a farci un giro qua vicino tutti assieme, magari ci faremo anche un bagno.>> replicò Shaoran.
Mentre i due fantasticavano su un futuro che non sarebbe mai arrivato, Xia si avvicinò all'agente e preoccupata gli chiese come mai fissasse così spesso l'orologio.
<<Perché in teoria tra poco dovrebbe iniziare l'operazione. Sono abbastanza teso, anche se l'abbiamo fatto diverse volte è sempre rischioso.>>
<<Immagino. Spero solo che mio marito abbia ciò che merita.>>
<<Di ciò può starne certa, manderemo un messaggio potente.>>
Dopo questi brevi dialoghi calò nuovamente un profondo silenzio per un'altra ora e più passava il tempo più Robert sembrava innervosirsi, a stento riusciva a stare fermo.
Shaoran sottovoce chiese alla sorella:
<<Secondo te perché è così in ansia?>>
<<Onestamente non so nemmeno bene cosa stia capitando ma forse ha paura che gli amici di papà ci trovino. Sai non sono sempre gentili.>> rispose lei a fior di labbra.
Il poliziotto però li sentì e si avvinò a loro per poi sbraitare dicendo:
<<Io non ho paura di niente!>>
<<Signor Johansson si calmi.>> intervenne Xia.
<<Ah bene ora dovrei anche star a sentire una donna? Dove finirà questa nazione?>>
<<Trovo che lei sia davvero...>>
<<Attraente vero? Sappia che ho notato come mi guarda, sarà il fascino dell'uomo in divisa.>> disse lui interrompendola e avvicinandosi a lei.
La donna reagì dando una leggera spinta per allontanarlo ma lui riprovò dicendo:
<<Dai non fare la difficile, lo so che mi vuoi e sei stanca di non sentirti soddisfatta.>>
<<Cosa sta dicendo? Ci sono anche i miei bambini qui.>>
<<Ah vero me ne occuperò io, mi piace se ho spettatori.>>
Xia cercò di fermarlo ma l'uomo reagì tirandole un pungo dritto nell'occhio destro facendola cadere sul pavimento marcio.
<<No signore la prego!>> gridò Maylin.
Robert però le aveva già afferrato i polsi e usando delle corde spesse - che erano rimase in uno sgabuzzino di quella vecchia baracca - per legarla a quello che un tempo era un camino. Shaoran cercò di reagire attaccandolo ma era ancora troppo piccolo per fargli male quindi l'agente quasi non lo sentì, poi lo prese come fosse un giocattolo e lo legò ad un mobile vicino alla finestra. Infine l'uomo, prima di tornare dalla donna, strappò l'abito di Maylin e disse:
<<Noto che stai iniziando a sviluppati, il tuo piccolo seno è così bello.>>
Sorrise con aria soddisfatta e guardò ancora una volta l'ora, poi afferrò per i capelli Xia tirandola su e, appoggiandola al muro, scese con la mano destra per iniziare a spogliarla.
Lei cercò ribellarsi ma lui era troppo forte e dopo qualche schiaffo era anche abbastanza stordita da reagire a fatica. I due bambini piansero disperatamente assistendo impotenti a quella scena.
<<Dai smetti di fingere che non ti stia piacendo, lo so che mi vuoi sporca asiatica.>> disse l'uomo poco prima di scaraventarla per terra e stringerle il collo mentre iniziava ad entrare dentro di lei. Mentre lo faceva, oltre a continuare a picchiare la donna, osservava la povera ragazza dicendole: <<Guardami! Guarda come sto facendo con tua madre, se sarai fortunata farò lo stesso con te.>>
Ogni volta che chiudeva gli occhi o guardava altrove lui le intimava di guardarlo altrimenti avrebbe fatto ancora più male alla donna.
Dopo qualche minuto finì il lavoro venendole dentro e quando si alzò, ancora mezzo nudo, lasciando la donna piena di lividi sul pavimento andò a prendere il suo pugnale e la accoltellò dritta nel cuore. Mentre i due piccoli gridavano di dolore, senza che nessuno potesse udirli, lui rivestendosi disse:
<<Non sono ancora pronto per un piccolo Johansson, magari un giorno chissà ma non ancora. Specialmente non da una puttana di Chinatown.>>
Stanco dalla prestazione si mise a riposare per qualche istante lasciando Maylin e Shaoran a guardare il cadavere di Xia.
Al suo risveglio, come nulla fosse, guardò l'ora e disse:
<<Bene ragazzi si torna a casa, la vostra nuova vita ha inizio oggi. Adesso vi slegherò ma fate i bravi va bene?>>
Loro due, ancora sotto shock e tremolanti, non dissero nulla e non reagirono nemmeno quando li liberò dalle corde. Lui li teneva stretti nella sue grandi mani quando stavano uscendo da quell'abitazione logora eppure improvvisamente Maylin lo morse con tutta la forza e rabbia per liberarsi.
Robert però fu così rapido da afferrarle ciò che rimaneva dell'abito e la spinse.
Lui sperava semplicemente di farla cadere, però era con le spalle rivolte verso i gradini, quindi incontrando il terreno si ruppe il cranio, morendo sul colpo.
<<Merda, questa sarà difficile da spiegare al capo. Vabbè poco importa ormai.>>
Quelle parole dette con così tanta naturalezza distrussero definitivamente Shaoran.
Il ragazzo non aveva più nessuna lacrima da far scendere.
Quando lo riportò nell'edificio dove vivevano trovò solamente macerie e persone ferite.
Il singor Robert Johansson si inginocchiò vicino al ragazzo e gli disse:
<<Tutto questo è per colpa di tuo padre ed è tutto iniziato per un suo errore: pensare di poter essere come noi.>> poi si prese una pausa mentre Shaoran inginocchiato per terra urlava a squarciagola per il dolore. In poco tempo aveva perso tutto.
<<Tu sei ignorante e non conosci la sacra Bibbia ragazzo ma ti cito questa parte, affinché te non commetta lo stesso errore.>> poi si schiarì la gola e continuò con:
<<Anche se come aquila riesci a porre in alto il tuo nido, anche se lo collocassi tra le stelle, di lassù io ti farò precipitare. Tu appartieni solo a questo posto che fa parte della gloriosa San Francisco, però essa appartiene a me ed i miei colleghi, quindi tu appartieni a noi. Non dimenticare mai a che posto appartieni muso giallo.>>
Poco prima di andarsene gli disse di stare zitto e smettere di gridare ma lui non riusciva a tacere, il dolore era troppo, così l'uomo infastidito lo atterrò mettendogli il piede su uno zigomo per tenerlo fermo. Tirò fuori il pugnale, con il quale uccise Xia, e gli fece un taglio sul collo per poi stappargli con la mano le corde vocali per farlo tacere per sempre.
<<Ora è un vostro problema, curatelo voi.>> disse infine il poliziotto gettandole a terra e fissando i cittadini di Chinatown con un macabro sguardo di sfida.
Robert Johansson se ne andò sputando per terra con aria schifata.
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