1.2


Nel mentre l'adorabile Clara, in camera sua ,stava finendo di passarsi la piastra sui capelli.

Ci volle più tempo poiché la sua migliore amica la chiamò per parlare degli ultimi pettegolezzi e si persero in chiacchiere.

Quando vide l'ora si accorse che stava anche facendo brutta figura non essendo ancora scesa per cenare, infatti erano le 20:36 solitamente per queste occasioni doveva essere già tutto porno per le e mezza precise. Fortunatamente per lei, sua madre non era così rigida quanto sua nonna. Così indossò rapidamente il suo abito tutto nero con una scollatura piuttosto vertiginosa, che però poteva tranquillamente permettersi poi in fendei conti era in casa sua quindi nessuno poteva giudicarla negativamente. Una volta finito di sistemarsi salutò la sua amica dicendo:

<<Scusami ma devo andare, sai c'è il mio ragazzo per cena. Ci sentiamo dopo.>>

Uscì da camera sua e fu subito accolta da un dolciastro odore di carne quindi andò a sedersi nella sala da pranzo con l'acquolina in bocca. Ogni volta era contenta come fosse la prima cena da tradizione che fece da bambina.

Il tavolo era apparecchiato elegantemente con bicchieri di cristallo, piatti di ceramica banchi come la neve e la bottiglia di Chianti. La madre aprì la porta e disse entusiasta:

<<Il nostro ospite la aspetta signorina.>>

Vide Clark su una sedia rotelle, legato e con un taglio non molto profondo, lungo tutta la circonferenza della testa.

Aveva anche due cerchi sui lati della fronte, era stato lobotomizzato infatti non reagiva nulla e gli cadeva della bava dalla bocca. La signora Natalie non voleva correre il rischio che riprendesse i sensi, avrebbe potuto rovinare l'atmosfera.

Entrambe le mani erano state mozzate e anche già cauterizzate, la dama di casa fu d' una precisione chirurgica incredibile come sempre.

Clara si alzò e andò a salutarlo dandogli un tenero bacio su una guancia.

<<Ma che carino, ti sei vestito cosi per le cena? Che dolce che sei.>>

Disse Clara la quale tornò a sedersi a tavola. Dopodiché la madre, una volta messo il ragazzo a capotavola, tornò in cucina e prese una padella riscaldata con dell'olio e qualche pomodoro. Con un bisturi tagliò più profondamente la testa e sollevò la parte superiore come fosse il coperchio di un vassoio d'argento.

<<Direi che il primo assaggio spetta all'ospite giusto Clara?>>

<<Certo mamma, le buone maniere prima di tutto. Mica siamo animali.>>

Natalie iniziò a tagliuzzare delicatamente un piccolo pezzo del cervello di Clark, poi lo prese e mise sulla padella velocemente per cuocerlo ed insaporirlo. Infine lo inforcò e lo mise dolcemente nella bocca del ragazzo. Il malcapitato Romeo, senza accorgersene, stava mangiando se stesso. Una parte del boccone rimase in un angolo della bocca e lentamente scese verso terra con l'ennesimo filo viscido di bava.

Le due donne erano entusiaste, coì iniziarono anche a versarsi il vino rosso nei bicchieri e mangiare piccoli e grandi pezzi di cervello.

Bevevano e mangiavano allegramente raccontandosi come fosse andata la giornata, parlando del più e del meno, mentre il rilassante piano di John Propitus assieme a degli immancabili violini accompagnavano le loro parole.

Era una classica cena piacevole per loro. Erano solite fare ciò quando vi fosse occasione, solo che fino a poco tempo fa a portare gli amanti a cena era la mamma mentre ora anche Clara poteva portare avanti la tradizione facendo felice Natalie, la quale da sempre sostiene di preferire la carne fresca delle persone giovani.

Come seconda portata la madre portò le mani del ragazzo ed una vaschetta con la salsa, era come mangiare costine e sopratutto loro adorano mangiare tutta la carne e i muscoli fino all'osso. I piatti candidi ormai erano un po' sporchi di qualche goccia di sangue infatti la madre si lamentò un po' dicendo:

<<Però tesoro la prossima volta fa venire il ragazzo un po' prima così posso cucinarlo meglio, sai questa mano è ancora un po' cruda>>

Clara si mise a ridere mentre tra le mani teneva le ossa delle dita di Clark e quel poco di carne che era rimasta. La parte bassa della bocca ed il mento erano tinte di rossa per il sangue del ragazzo, sembrava una iena che ha appena finito di nutrirsi.

Finito di mangiare e con la pancia piena si andarono a cambiare velocemente e si misero una tuta tutta bianca tutta d'un pezzo che le copriva fino alla testa, una mascherina e gli occhiali protettivi. Portarono Clark, o meglio ciò che ne rimaneva, nel loro interrato dove si trovava ciò che chiamano "white room". Era la stanza dove facevano a pezzi le vittime.

Ogni parete e tutto il pavimento erano coperti di cellofan per evitare di sporcare e poter gettare via il tutto a lavoro ultimato.

Stesero il corpo a terra e Clara gli diede diede un ultimo bacio sulla guancia destra e disse alla madre di poter portare un seghetto per iniziare a tagliare le braccia.

Successivamente con dei coltelli, di diverse misure e differentemente affilati, delicatamente tagliarono la pelle e sfilettare così le parti delle braccia mettendo subito le parti più polpose in appositi sacchetti da mettere nella cella frigorifera per conservarli.

Quando iniziarono a lavorare sul petto il sangue schizzò ovunque e si divertirono a commentare ogni getto per poi raccogliere un po' del sangue e lanciarselo addosso, tanto la tutta le copriva completamente. Spensierate condivisero quel momento madre-figlia come se stessero giocando nella neve in una fredda mattina d'inverno.

Una volta concluso anche le varie parti delle gambe ed i fianchi Natalie disse a Clara:

<<Tranquilla tesoro me ne occupo io di insaccare un po' della carne per farci le salsicce, dopodiché scioglierò ciò che rimane e tutto il resto. Insomma finisco io va bene?>>

<<Ma no mamma voglio darti una mano, anche l'altra volta non ti aiutai.>>

<<Lo so e ti ringrazio ma è meglio se vai a toglierti la tuta e vai a dormire, altrimenti domani mattina sarai troppo stanca.>>

Dunque la figlia obbedì alla madre premurosa e, come se nulla di grave fosse successo, in poco tempo andò a lavarsi per poi andare a dormire beatamente.

Lei adorava quelle serate, tiene molto a questa tradizione che si tramanda da diverse generazioni nella sua famiglia, poi ora che poteva farne parte era ancora più felice.

La mattina seguente filò liscia come sempre, l'ennesima mattinata monotona a scuola. Passarono lentamente le ore scolastiche fino al pranzo che passò con la sua amica che le chiese: <<Allora com'è andata ieri con Clark?>>

<<Splendidamente come sempre.>> replicò Clara sorridente.

<<Ma te l'hai visto? Oggi sembra non essere a scuola e non si hanno praticamente più tracce di lui. Ho visto il suo migliore amico preoccupato chiedere in giro dato che da ieri sera non ha ricevuto nemmeno un messaggio.>>

Clara, con le mani attorno al suo contenitore del pranzo pieno piccoli pezzi di carne disse:

<<Non so dove sia finito... però sento come sia comunque sempre qui con me.>>

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