Trovare una casa editrice

Nella mia vita ho provato a pubblicare le mie poesie e le mie memorie in più di un' occasione. Un giorno credetti davvero che una casa editrice volesse pubblicarmi. Ero tutta contenta ed elettrizzata per il mio futuro; però, poi, mi accorsi che non sapevano parlare la mia lingua e che avevano tradotto il contratto con Google translate. Mi avevano dato un termine per mandare il tutto; ma lo volevano perfettamente e come dicevano loro, in Italiano totalmente storpiato. Mi sono sentita come 'Alice in Wonderlost'. Probabilmente dietro non c' era nemmeno un vero editore, ma solo un gruppo di ragazzacci stranieri che si divertivano a fare i bulli con gli scrittori...mi ricordo che ci rimasi molto male. 'Loro volevano pubblicare i libri nella mia lingua, ma non parlavano la mia lingua!'
Era troppo assurdo! "Stai tranquilla" mi disse una persona a me cara "tanto questa è gente che non merita la tua tristezza". 'Stai tranquilla Stella' mi ripetei io, prima che il mio cuore tornasse a 'fare il broncio'. Ho un cuore capriccioso io, purtroppo; e mi fece tremare tutta, come una fogliolina caduta da un ramo. Quando il mio cuore fa i capricci non c' è modo di calmarlo! Si lamenta e aumenta il battito cardiaco, come un bambino piccolo che vuole per forza un giocattolo; altrimenti piange e sbatte i piedini in terra! Come dire ciò a quei ragazzacci? E se mi avessero riso in faccia, derisa, considerata pazza? Tutte le volte che, nella mia vita, una cosa non va come deve; il mio cuore muore a metà...il problema è che, nella mia vita, quasi tutto non va come deve. Dal barbecue dei vicini agli sforzi che fa mia mamma per comprendermi, ma che non servono a nulla; perché non mi comprende mai... eppure, nel mio piccolo inferno, c' è stato un giorno in cui sono stata felice: ero andata a una mostra letteraria e avevo visto appeso un manifesto al muro. In esso c' era solo una frase: Non lasciare mai che il mondo ti distrugga, tu meriti molto di più di ciò che la vita ti vuole offrire...
Forse è stata quella frase ad impedire all' altra metà del mio cuore di morire del tutto. Mi ricordo anche che quel giorno ero vestita molto, molto carina. Avevo una giacca a vento beije e degli stivaletti marroni; con i capelli legati in una coda alta...portavo un leggins nero, che non mi stringeva affatto; e tenevo uno zainetto bianco a cuoricini neri, marroni e beije. Quel giorno mi sentivo viva. È grazie a quella frase che vado avanti, che corro anche se ho il fiatone, che continuo a provare a vivere; benché tutti i problemi che ho...

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