Frammenti di assurda e tacita vita quotidiana...

Ho spiegato al mio ragazzo che, per via dei miei 'problemini' di cuore, non dovrebbe fumare; ma, a quanto pare, non ci ha sentito...
Con la 'mia' università è finita per sempre oramai...e mi sto dando al 100 per 100 alla ricerca di un lavoro...
Di certo non è un bel periodo, né per me né per trovare qualcosa, anche perché sto con un ragazzo che è, a dir poco, matto peggio del 'gatto astratto' di Alice. Qualche volta farebbe bene a tenere chiusa quella sua boccaccia, anche perché non ha capito proprio niente di me né della mia malattia.
Alcuni uomini di oggi credono di poter capire tutto con il solo sguardo di una donna, invece peccano di orgoglio a tal punto che perfino gli angeli caduti si girerebbero dall' inferno per la vergogna.
Arthur continua a percorrere i miei sogni quasi ogni notte...e, quando mi reco in ospedale per piccoli controlli, mi sembra quasi di vederlo vicino alle porte e alle finestre.
Non sono schizofrenica, tranquilli. Lo è il mio ragazzo però. Forse mi ha contagiato? Speriamo di no! Devo chiedere di questo Arthur comunque.
O forse posso semplicemente chiedere ai medici di togliermi la flebo per qualche minuto, perché sto letteralmente diventando pazza!
Sento il mio ragazzo che viene vicino a me e parla: 'Bla bla blabla'. Mentre io non sono assolutamente in condizioni di parlare...
Stanotte sono andata in bagno ed il cerotto mi si è staccato per qualche minuto. L' infermiera mi ha ripescato in una fontana di sangue. Poi qui, dove tutti sono coperti dalle mascherine, sembra veramente di stare in mezzo agli Ufo.
Ad ogni modo, domani potrò tornare a casa, finalmente, e non vedo l' ora di riabbracciare il mio letto!
Ad ogni modo, da un discorso a un altro, il problema del bambino non c' è. Ho fatto il test di gravidanza ed è risultato negativo.
Se non altro, tornando a casa, non ci sarà bisogno di sentire la lingua biforcuta del mio uomo ogni singolo minuto.
I soli attimi che sto veramente in pace è di notte. Almeno il mio compagno di stanza dorme e il mio ragazzo è a casa. Quando una persona si ammala è tutto un gran parlare, specialmente se si parla di una ragazza che si è ritrovata in queste condizioni perché si è gettata all' interno di una casa infuocata, tipo io...
Sono vista come una specie di fenomeno qui dentro.
Inutile spiegare che era un periodaccio per me, che ero vittima di bullismo e che volevo solo morire...
Se, però, sono rimasta in vita è perché qualcuno ha voluto così...se non mi fossi gettata lì dentro, forse, adesso sarei una specie di ex- psicotica; ma, se non altro, avrei la vena del braccio più libera...
1993: la mia data di nascita. Il mio ragazzo è del 2002. L' ho preso piccolino, eh? Eppure fuma come un tabagista! Prima di me stava con un' altra ragazza, una del 1991. La lasciò quando venne a sapere che gli aveva mentito, dicendogli che aveva 25 anni e non 30. Era una bellissima ragazza, almeno per come me la ricordo io. Aveva i capelli rossi e gli occhi verde scuro con sfumature castane e nere. Non era neanche grassa, sebbene avesse raccontato a tutti di esserlo e solo per ottenere uno straccio di '68 o '104. Chissà cosa fa ora! Secondo me hanno capito che non aveva alcun problema grave e le hanno detto di dimenticarsi la 'legge 68'. Mi dispiace per lei, un po'. Infondo voleva lavorare ed essere felice. Non mi piace, però, che il mio ragazzo si vanti di essere stato con una ragazza così bella e di averci fatto l' amore; perché l' ha lasciata lui e lei, sicuramente, ne avrà sofferto...certi uomini dicono che vogliono quelle più grandi, tuttavia, dopo si pisciano sotto se sono di molto più adulte di loro...e poi ci rimettono alcune donne...e più sono belle e più ci rimettono. Non è giusto venire lasciate perché si è troppo belle! Non ho neanche il suo numero, ma, tutto sommato, non credo proprio abbia voglia di parlare con me...chiudo gli occhi, non sento più le voci di nessuno. Vedo un ragazzo, di nuovo, in un altro sogno; mentre cammino a metà tra due vie: una piena di sassi e una piena di luce. E lui mi saluta con il braccio. È Arthur, di nuovo, vestito con un bellissimo abito, molto elegante, di quelli che si usavano nell' '800. Ha, però, una particolarità: è coperto di stelle e sembra che, in quel tessuto ci sia la Via Lattea. "Ciao Stella" mi dice "ci rivedremo domani, sempre alla stessa ora".
Mi sveglio, è mattina, un sole trafigge le finestre, ancora bagnate dalla pioggia notturna. Sono senza flebo, me l' hanno tolta. I miei genitori mi aspettano fuori e mia madre ha in mano il mio giaccone rosso fuoco, lungo: "Andiamo a casa, che dici?".
"Si, andiamo a casa".

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