TrEnTuNeSiMo CaPiToLo

Mi sento un lieve torcicollo. Sono a pancia in giù nel letto, mentre una mano soffice e delicata mi accarezza le spalle nude, regalandomi un dolce risveglio. Apro un occhio osservando la luce del sole che filtra tenue dalle imposte delle finestre e si riversa sul tappeto accanto al letto, rischiarandolo. Giro il viso dall'altra parte e trovo Logan che si regge la testa con una mano, mentre con l'altra continua ad accarezzarmi sulle spalle con un gesto lento e assonnato.

"Buongiorno..." biascico mentre sbadiglio.

Lui ridacchia e si avvicina per darmi un bacio. "Buongiorno."

Le nostre labbra si incontrano, facendomi rivivere in un secondo quello che è successo la notte prima tra queste stesse lenzuola, in questo stesso letto, testimone della passione che ci ha unito. Mi stiracchio e nel mentre mi avvicino di più a lui, passandogli un braccio attorno al torace. I nostri corpi nudi aderiscono l'un con l'altro, ricordandoci le sensazioni che abbiamo vissuto insieme. Avverto il cuore scoppiarmi di gioia quando sento che tuffa il suo naso tra i miei capelli per baciarmi il collo, inumidendomi la pelle rendendola ancora più sensibile. Mugolo mentre la sua mano attraversa, aperta, la mia schiena, accarezzandola per tutta la sua lunghezza, spingendomi infine verso di sé in un tentativo di accrescere il contatto tra i nostri corpi. Sono ancora un po' intimidita da questa circostanza, non sono abituata a svegliarmi la mattina con un ragazzo nel letto, ma mi vergogno a farglielo presente. Dopo la scorsa notte credo che certi ripensamenti non dovrebbero più esserci.

Vinco la mia timidezza e allungo una mano tra di noi, voglio soddisfare la mia curiosità ormai stuzzicata dalla sua presenza fin troppo evidente.

Un veloce bussare alla porta interrompe questo pellegrinaggio sul suo corpo, arrestandomi il cuore dalla paura. Entrambi ci voltiamo verso la soglia, con il cuore in gola, mentre mia madre apre la porta ed entra spedita nella mia stanza. "Tesoro, siamo tornati prima del previsto, noi..." Si interrompe appena ci vede insieme nel letto, aprendo la bocca e guardandoci sbalordita. "Oh, scusate tanto!" esclama e subito esce, richiudendola velocemente.

Ormai l'atmosfera è stata interrotta, ci guardiamo negli occhi raffreddati dal nostro momento magico e decidiamo di alzarci per fare colazione. Non so nemmeno che ore sono...

Quando raggiungo mia madre in cucina Logan è già lì ad aspettarmi, seduto a tavola con Andrea, in silenzio e visibilmente in imbarazzo. Non mi aspettavo che si imbarazzasse. Mia madre è in piedi ai fornelli che sta preparando un caffè, appena sente il mio arrivo si volta e mi sorride.

"Buongiorno..." si avvicina per darmi un bacio sulla guancia a mo di saluto. Mi guarda con un sorriso un po' tirato e malizioso, rimproverandomi con lo sguardo, ma non aggiunge altro. Mi sento imbarazzata peggio di Logan. Arrossisco fino alla punta dei capelli, non credevo che sarei stata scoperta proprio durante la mia prima volta. Ma per fortuna mia madre non è mio padre e per lei è una cosa naturale che io possa aver avuto un rapporto di questo genere, almeno credo che lo sia... in fondo ho ventun'anni!

Facciamo colazione in un atmosfera un po' tirata, ma alla fine riusciamo a superare l'imbarazzo. Andrea ci avvisa che dopo mangiato dovrà tornare a prendere Veronica, che è rimasta a mangiare dalla sua amica. Già... manco mi stavo accorgendo che mancava.

Io e Logan rimaniamo in silenzio per tutto il tempo. Quando Andrea parte per andare a prendere Veronica, Logan si allontana per parlare al telefono e io e mia madre rimaniamo sole. La aiuto a sparecchiare, e mentre la governante inizia a pulire la cucina e la sala da pranzo, mia madre prende la palla al balzo per parlarmi in disparte. Credo già di sapere cosa sta per dirmi.

"Io... non vorrei farti questo discorso, ma... avete preso delle precauzioni?" Chiede senza girarci troppo attorno, facendomi imbarazzare ulteriormente.

Sgrano gli occhi e arrossisco ancor più di prima, non ho fatto caso se Logan avesse preso precauzioni... e adesso? In quel momento non ci ho assolutamente pensato. Dovrei preoccuparmi? Vedendo la mia faccia spaesata mia madre sbatte le palpebre e tenta di spiegarmi cosa avrei dovuto aspettarmi da lui. Rimango in silenzio per tutto il tempo, incapace di parlare. Quando ha finito di spiegarmi tutta la faccenda Logan entra tranquillamente dalla porta della sala da pranzo.

"Ho parlato con il mio capo," esordisce ignorando la situazione che si è creata tra me e mia madre. "Purtroppo mi ha chiesto se posso rientrare almeno per l'ultima settimana prima di Natale, perché ha veramente bisogno." Avverte, poi nota il mio imbarazzo e, molto probabilmente, anche il mio colorito. Ci guarda ammutolito, intuendo la discussione che stavamo avendo.

A questo punto mia madre si alza dal divano. "Vi lascio un attimo soli, credo che abbiate bisogno di parlare." Dice e subito si allontana.

Una volta soli Logan si siede accanto a me al posto lasciato libero da mia madre. "Stavate parlando di stamani che ci ha beccato nel tuo letto?" chiede un po' titubante.

Annuisco a labbra conserte. "Mi ha anche chiesto se abbiamo preso precauzioni..."

Logan mi fissa per un attimo ma vedendo la mia espressione stravolta riappare quel sorrisetto strafottente e sbilenco. Alla fine ridacchia e mi mette un braccio attorno alle spalle. "E tu cosa le hai risposto?"

Cosa le ho risposto? "Che... non lo so."

Scoppia a ridere di gusto, facendomi imbarazzare ancora di più. "Come è possibile?"

"Logan!" lo avverto indignata. "Io non ho saputo cosa risponderle!"

Lui continua a ridere prendendomi in giro. "Tranquilla, tesoro mio, quello che dovevo fare l'ho fatto, non te ne sei accorta?" scuoto la testa in segno di negazione, e lui ride ancora. "I ragazzi portano spesso un preservativo nel portafogli," mi spiega con pazienza, "e prima di venire da te me ne sono infilato un altro in tasca per essere più veloce. Non credevo di essere stato così veloce."

Io credo di essere diventata di tutti i colori dell'arcobaleno, è la prima volta che parlo di queste cose, nemmeno con Emily ho mai affrontato l'argomento. Lui mi tira a sé e mi fa sedere sulle sue gambe. "Puoi dire a tua madre che non ha niente di cui preoccuparsi." Mi rassicura stampandomi un bacio sulle labbra.

Alla fine gli faccio un sorrisetto anch'io, sono felice che almeno lui sia stato più responsabile di me sotto questo aspetto. Mi sto profondamente vergognando di me stessa. Ma... d'altronde se mai nessuno mi ha reso partecipe di queste cose come avrei potuto conoscerle?

Al ritorno di Veronica decido di dirle finalmente la verità. D'accordo con mia madre le prepariamo la colazione, e mentre è intenta a mangiare, mi siedo vicino a lei e la guardo: "Ti piacerebbe avere una sorella, Veronica?"

Mi guarda con la bocca piena di biscotti, il cappello di lana che ha in testa le scivola sugli occhi, se lo ritira su aiutandosi con il polso, avendo le mani impegnate di cibo. "Posso dirti un segreto?" chiede continuando a masticare. Io annuisco e lei si china verso di me: "Ho chiesto a Babbo Natale se mi regala un fratellino o una sorellina," sussurra per non farsi sentire da mia madre, che ci guarda con un sorriso divertito dietro di lei. "Credi che mi accontenterà?"

Non riesco a restare seria e ridacchio, sperando di non sembrarle inopportuna. "Io credo che ti abbia già accontentata. Forse."

Lei ingoia il boccone e mi guarda seria. "Perché?"

"Questa sorella deve essere per forza più piccola o può essere anche più grande."

Lei sembra pensarci su e poi fa spallucce. "È uguale."

"Allora spero che sarai felice di sapere che hai già una sorella maggiore, e che è proprio davanti a te."

Mi guarda senza capire, poi guarda mia madre, titubante. Lei le sorride ma Veronica non sembra persuasa. Torna a guardare me. "E dov'è?"

Io ridacchio. "Sono io, tesoro."

"Ma no!" sbotta divertita, "tu sei la mia maestra!"

A queste parole non so se ridere o piangere. "No, tesoro, io sono tua sorella maggiore."

Continua per un bel po' a guardare ripetutamente me e sua madre, mentre lei cerca di spiegarle la cosa con parole più semplici. Sembra restia a capacitarsene, ma quando finalmente capisce com'è la situazione, e che la sua mamma è anche la mia mamma, si alza timidamente dalla sedia e mi si avvicina. "Devo ancora chiamarti signorina Hall?"

Scuoto la testa divertita dalla sua reazione. "No, per te sono solo Sara, adesso."

Lentamente uno splendido sorriso estasiato si disegna sul suo viso e si getta su di me, abbracciandomi. Speravo davvero che potesse prenderla in questa maniera. Dopo questi ultimi mesi di malattia ci mancava solo che una notizia del genere potesse sconvolgerla in maniera negativa, invece è rimasta felicissima della cosa. Ma c'era da aspettarselo data l'affezione che aveva dimostrato nei miei riguardi.

Alla sera, dopo cena e dopo averla messa a letto, mia madre vuole sapere meglio questa storia del lavoro. "Perdonami se te lo chiedo solo adesso. Quando sono venuta a cercarti a Chino ho chiesto direttamente il tuo indirizzo alla segreteria della scuola, essendo madre di una delle tue alunne non ho avuto nessun problema ad ottenerlo, ma perché non mi hai detto che ti avevano licenziata?"

Rimango in silenzio, pensando alle parole giuste da rispondere. "Beh... ho tenuto il mio esame per avere il riconoscimento di insegnante dallo stato della California... ma a quanto pare non l'ho superato."

"Non ci credo." Esclama convinta.

Logan decide di intervenire. "In realtà Sara crede che non c'entri niente, ma sono sicuro che il figlio del preside della scuola..."

"Non tirare in ballo Nate un'altra volta, Logan." Lo interrompo. Ma perché non è rimasto in silenzio al suo posto come ha fatto finora? "Nate non c'entra niente con la mia carriera."

Logan si ammutolisce, ma mia madre non sembra convinta e cerca di farmi altre domande. Ma non c'è niente da spiegare, l'unica spiegazione è che ho sbagliato l'esame. Il che c'era da aspettarselo dato il momento di tensione che stavo vivendo in quel periodo. In effetti, se Nate ha una colpa per non avermi fatto passare l'esame è quella di essere stato una distrazione troppo forte nel momento sbagliato, ed è la stessa che ha avuto Logan, quindi preferisco lasciar perdere.

Mia madre non è ancora convinta, lo capisco dalla sua faccia, ma decide di non insistere ulteriormente. Posso rilassarmi, non ho voglia di passare la mia ultima serata con lei in modo teso. Domattina io e Logan torneremo a Chino, e voglio lasciarmi alle spalle un buon ricordo di New York.

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