TrEnTaCiNqUeSiMo CaPiToLo
Il resto del viaggio verso Chino si svolge in totale tranquillità. Logan non ha cercato di insegnarmi le basi per guidare la sua auto e così non ho spaccato il suo radiatore e non abbiamo rischiato di rimanere a piedi, siamo riusciti a pagare in modo abbastanza equo ogni spesa che abbiamo sostenuto, anche se sono del parere che alcune volte mi abbia raccontato delle frottole per farmi pagare il meno possibile. Abbiamo avuto piccoli litigi, finiti sempre con un abbraccio e con un bacio riappacificatore. Ogni sera ci siamo addormentati insieme, abbracciati nel solito letto, coccolandoci dopo le nostre effusioni che sono diventate un po' parte della nostra routine. Abbiamo fatto presto ad abituarci.
Ogni tanto mi torna in mente il sogno fatto la prima notte, e anche se sono consapevole che era soltanto un sogno, riesce lo stesso a infondermi un certo senso di malessere ogni volta che lo evoco. Cosa succederà quando tornerò da mio padre?
Finalmente inizio a leggere i cartelli stradali indicanti la nostra città, quando entriamo a Chino mi sento già a casa. Osservo la città passare davanti ai miei occhi come se non la vedessi da una vita. Le case, gli alberi, le strade, mi sembra tutto nuovo, eppure è tutto uguale. Arrivati sotto casa osservo il nostro stabile dal basso verso l'alto, mentre Logan parcheggia lungo il marciapiede anteriore, sembra così alto.
"Ehi, tutto bene?" mi chiede preoccupato.
"Sì... tutto bene. È solo che mi sembra tutto così diverso."
"È solo una tua impressione." Dice scendendo dalla macchina.
Lo seguo fuori e ci dirigiamo a prendere le nostre valigie dal bagagliaio. Anzi, la sua la lascia nel bagagliaio e afferra la mia, portandola direttamente in casa con me. Tornare in questa casa dopo queste settimane mi fa uno strano effetto, come se quasi non la riconoscessi più. Poi il fatto che manchi Sandy la rende decisamente diversa, ma anche qui è soltanto un effetto della mia mente, perché so perfettamente che non è cambiato niente. Quando entriamo in camera troviamo Lily seduta alla sua scrivania, intenta a leggere chissà cosa. Appena la vedo mi blocco, non mi aspettavo di trovarla lì, sono del tutto impreparata ad affrontarla. Lei si volta verso di noi e ci osserva senza nemmeno salutarci. La guardo mentre osserva Logan trascinarsi dietro la mia valigia e posizionarla vicino al letto. Anche lui le lancia un'occhiata sbrigativa, ma poi è come se nemmeno esistesse. Si volta verso di me e mi dà un bacio sulle labbra.
"Vado a prendere il mio bagaglio e a salutare mia madre." Afferma e subito sparisce dalla porta.
Io e Lily rimaniamo sole a fissarci, un po' in cagnesco un po' studiandoci, finché lei non esordisce con aria velenosa: "Alla fine sei riuscita a prendertelo, vedo."
Cerco di non farmi prendere dalla rabbia dalla sua punzecchiatura e tiro un grosso respiro per mantenermi calma. Afferro la mia valigia e la stendo sul letto prima di aprirla. "Logan non è un cucciolo che si prende decidendo con chi deve stare, è lui che ha deciso di stare con me."
"Quindi non neghi che state insieme."
"No, perché dovrei?"
Lei si volta verso il suo libro scuotendo la testa. "Povera piccola illusa. Tanto Logan capirà presto che non sei fatta per stare con lui. Lui ha bisogno di una cosa che tu non sei disposta a dargli, e quando la capirà rimarrai molto delusa, piccola Sara."
Sembra ancora più velenosa di prima, parla come se Logan le appartenesse di diritto, come se fosse sicura che sia destinato a lei per forza di cose... "A cosa ti riferisci?" chiedo a bruciapelo.
Lei si volta di nuovo verso di me e mi sorride, sarcastica. "Non fare la finta tonta, so benissimo che sei ancora vergine."
Un sorrisetto compiaciuto mi si dipinge sulle labbra ma cerco di sopprimerlo subito, non voglio che Lily sospetti qualcosa. Non so se lo ha notato, ma non importa, vedo che mi guarda corrugando un po' la fronte ma non si azzarda a fare domande. Meglio così. Poi di colpo bussano alla porta di casa. Sicuramente è Logan che è tornato e corro subito ad aprirgli.
"Tutto a posto?" mi chiede un po' allarmato prima ancora di entrare.
"Certo. Perché?"
Lui lancia un'occhiata alla porta della mia stanza. "È per via di Lily, ti ha detto qualcosa?" bisbiglia.
Sorrido, lusingata dalla sua premura nei miei riguardi. "No, tranquillo, non mi ha detto niente."
Lui mi guarda tranquillizzato e mi abbraccia, baciandomi sulle labbra. "Lei non è cattiva, la conosco, ma ha un carattere particolare. Comunque non credere a tutto quello che ti dice."
"Non ho più intenzione di credere a quello che mi dicono gli altri senza prima verificarlo di persona." Rispondo sicura.
Lui mi guarda con sguardo fiero, poi sorride. "Brava la mia ragazza."
Torniamo in camera da letto e mi aspetta mentre sistemo velocemente i miei vestiti dentro l'armadio. Aspetta paziente sedendosi sul mio letto, mentre ogni tanto noto Lily che gli lancia occhiate di sottecchi. Sono proprio del parere che i ruoli si siano invertiti tra noi, adesso l'illusa è lei.
Accidenti, da quando in qua ho iniziato a fare questi pensieri cattivi nei confronti di altre persone? È l'amore a farmi questo effetto? Guardo Logan intento a picchiettare sullo schermo del suo cellulare, preso da qualche giochino virtuale. No... non sono cattiva nei confronti di Lily, è solo senso del possesso e, forse, gelosia. Già... sono gelosa di Logan, perché so che è un bellissimo ragazzo e ho già incontrato due ragazze intente a portarmelo via. Non mi ricordo di essere stata così gelosa nei confronti i Nate, e questo mi fa capire che non ero veramente innamorata di lui, mentre di Logan sì. E il fatto che sia un amore cresciuto gradualmente, passo dopo passo, mi fa credere che sia quello vero, quello che si incontra una sola volta nella vita. Non è il classico colpo di fulmine che ho avuto con Nate, con Logan il sentimento è molto più vero, reale e forte. E pensare che anche lui prova lo stesso per me mi fa fare i salti di gioia.
Finito di sistemare i miei vestiti Logan mi aiuta a riporre la valigia al suo posto sopra l'armadio, poi mi abbraccia. "Che ne dici, è arrivato il momento di andare da tuo padre, finalmente?"
Lo guardo un po' sconvolta, non vorrei, ma devo. Gli sorrido e annuisco, facendomi forza per affrontare l'uomo che mi ha messa al mondo.
Usciamo di casa senza nemmeno salutare Lily, che d'altronde ricambia il nostro non saluto, e partiamo diretti verso San Bernardino. Ci vuole un'ora di macchina per arrivare, e una volta là devo di nuovo dirigere Logan verso casa mia.
"Scusa, ma la prima volta, e l'unica, che ti accompagniai a casa era buio e non ero mai stato da queste parti."
"Tranquillo. Quasi nessuno si avventura fin quaggiù se non per portare degli animali da mio padre, ci sono abituata. Siamo un po' tagliati fuori in effetti." Affermo. Poi mi rendo conto di aver parlato come se io abitassi ancora con mio padre. "Voglio dire... lui è un po' tagliato fuori dal resto della cittadina." Mi correggo.
Ma Logan non sembra dare peso alle mie parole e continua a guidare tranquillamente. Imbocca la strada sterrata che porta direttamente al cascinale di mio padre, e appena sorpassiamo il grande albero di fichi ecco che appare casa mia. Ok, non abito più qui per il momento, ma sarà sempre casa mia.
Rallenta per le numerose buche, mentre io osservo la mia casa. Questa volta non è solo una mia impressione, sembra davvero diversa dal solito. Sembra trasandata, come se fosse disabitata da giorni. Ho uno strano presentimento, sgradevole e opprimente, che mi assale il petto.
Scendiamo dalla macchina e mi guardo attorno aspettando di vedere Zeus corrermi incontro abbaiando e scodinzolando gioiosamente. Invece niente. Strano. Lo trovo accucciato di fronte alla porta d'entrata, appena mi avvicino lo chiamo, stranita di questa situazione. Lui si gira verso di me e subito mi ringhia. Faccio un balzo all'indietro, spaventata.
"Zeus, cucciolo!" lo richiamo con voce dolce.
Lui si placa muovendo appena la coda a mo di saluto, ma poi torna a fissare la porta, graffiandola con la zampa e mugolando tristemente. Sono sempre più preoccupata.
"È buono questo cane?" chiede Logan un po' intimorito.
"È una pasta." Rispondo spalancando la porta. Entriamo titubanti mentre Zeus sale direttamente le scale. A stento ci faccio caso e mi dirigo direttamente in cucina, tallonata da Logan. Anche qui sembra che nessuno vi metta piede da un po' di tempo. Nel lavandino ci sono dei piatti sporchi, che sembrano lì da un po' di giorni, e l'aria è un po' stantia.
"Ma tuo padre vive da solo? Non ha nessuno che gli viene a fare le pulizie?"
"In realtà ha sempre badato a se stesso in modo impeccabile. Non capisco." Rispondo confusa mentre apro una finestra. "Vado a vedere se è in camera sua. Mi aspetti qui?" Logan annuisce e io mi dirigo su per le scale. Fuori dalla stanza di mio padre trovo Zeus di nuovo accucciato con la testa sulle zampe. Non mi piace affatto. Lo scavalco e apro la porta. La prima cosa che vedo è una sedia rovesciata a terra, poi alzo lo sguardo.
"NO! PAPA', NO!!"
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