SeDiCeSiMo CaPiToLo

Alla fine sono riuscita a confidarmi in parte con Jere. Gli ho parlato di Nate e di Logan, di quando si è dichiarato e di quando abbiamo ballato insieme alla festa, e anche di come mi ha trattato dopo aver scoperto che mi ero recata lì con Nate, anche se non gli ho riportato le esatte parole. Lui è rimasto ad ascoltarmi in silenzio per tutto il tempo, non manifestando opinioni nemmeno con le espressioni del viso, ha solo ascoltato. Aveva ragione, a volte parlare con una persona estranea è molto più facile che parlare con un amico, perché, non conoscendoti, anche se dovesse giudicarti non ti pesa.

"Quindi quando questa storia con tua sorella sarà risolta, e spero per il meglio, tornerete insieme a Chino? O tu rimarrai con tua madre?"

"Non ho pensato a quello che farò arrivati a quel punto, sinceramente. Ma credo che tornerò indietro, poi se ci sarà anche lui con me o no è da vedere."

Lui annuisce in silenzio. "Sai, ti conosco da poco ma ho capito una cosa molto importante di te, dolce Sara." Dichiara guardandomi diritto negli occhi. "La tua voglia di aiutare gli altri è più forte di qualsiasi altra cosa. Se fosse stato per me non so se avrei avuto la forza anche solo di ascoltare la supplica di mia madre. Me ne sarei sbattuto dei suoi problemi."

Dice sul serio? "Ma non è lei ad avere dei problemi, è sua figlia ad aver bisogno di aiuto."

"Certo, e questo ti fa onore, so che donare il midollo osseo è molto doloroso, ma lo sai perché hai lasciato che te lo dicesse, io non le avrei permesso nemmeno di parlare."

Lo guardo cercando di capire il suo punto di vista senza giudicarlo, esattamente come ha fatto con me. "Beh... ognuno la vede come meglio crede, è evidente che siamo diversi."

Di nuovo annuisce in silenzio. "Comunque riesco a capirlo il tuo amico."

Sta parlando di Logan? Faccio uno sbuffo di derisione: "Beato tu, io non lo capisco proprio."

Un mezzo sorrisetto si disegna su quelle labbra carnose. "Diciamo solo che per lui il bisogno di proteggerti è come per te il bisogno di aiutare gli altri."

Lo guardo senza riuscire a ribattere. Ok, è evidente che voglia proteggermi, ma lo fa per i motivi sbagliati. Io non ho bisogno di un uomo che si occupi di me come di una bambina. Quello che voglio è un uomo che mi sproni a migliorarmi ma che mi dimostri di aver fiducia nelle mie capacità. Rimango in silenzio per alcuni momenti riflettendo sulle azioni di Logan. Devo ammettere che se non pensassi al motivo per cui lo fa, mi sentirei lusingata dal suo interessamento. Ma non riesco a separarlo dal fatto che pensa a me come ad una ragazzina incapace che ha bisogno di un tutore. Senza contare che se ripenso alla festa, rivedo davanti agli occhi Lily che esce da casa sua alle cinque di mattina...

"Quello che mi sconvolge più di tutti, però, è tuo padre. In pratica sta cercando di controllarti, dolce Sara. Ma tu sei adulta, non ne ha nessun diritto."

In questo momento parlare di mio padre è davvero un tasto dolente. "Me ne rendo conto, ma non potrei mai impedirgli di farlo. Ha rinunciato a molte cose per farmi studiare e per mantenermi da solo. Ricordo perfettamente come si stava lasciando andare quando mia madre se ne andò. Io sono stata ciò che gli ha impedito di buttarsi via del tutto. Ha riversato la sua intera vita su di me, e ora che è rimasto da solo non deve essere facile per lui."

Gli occhi di Jere mi guardano ammaliati. "Ti ammiro. Dico davvero."

Ci guardiamo per alcuni istanti e gli sorrido. Jere mi fa sentire apprezzata, a mio agio. Mi tranquillizza, ed è una bellissima sensazione. Ondeggiando gli do una spallata. "E tu invece chi sei? Cosa mi dici di te?"

Anche lui sorride. Ha un bellissimo sorriso, dolce e tenero, in contrasto con il suo look aggressivo. Mi piace. "Niente di che. Non ho drammi esistenziali o famigliari particolari da rivaleggiare con i tuoi. Faccio parte di una cover band, amo le belle donne e vivo la vita come un dono, giorno dopo giorno." Afferma facendo spallucce.

"E che mi dici di quel tatuaggio?" chiedo indicandogli l'occhio.

"Oh... questo è una lunga storia. Ed è principalmente il motivo per cui sono andato via di casa."

"Allora lo vedi che anche tu hai drammi famigliari?"

Sorride di nuovo. "Sei sveglia, piccola Sara." Fa un respiro profondo prima di continuare: "Mio padre è un ministro degli Avventisti del settimo giorno, non so se sai chi sono. Né lui né nessun altro della mia famiglia ha mai visto di buon occhio questa mia passione per la musica, e l'unico modo che ho avuto per poter seguire la mia passione è stato quello di andarmene di casa e di iniziare a suonare nei locali. Mi sono tatuato una lacrima come ad indicare la mia anima tormentata. Poi tra un casino e un altro mi sono imbattuto in Katleen e piano piano abbiamo fondato la nostra band. A noi si è unita anche Mackenzie e suo fratello Joshua. Basta."

"Mackenzie e Katleen?"

Lui ridacchia, "Mack e Kat. Non dirmi che hai pensato che fossero i loro veri nomi!" Oddio che vergogna, era veramente quello che pensavo. Arrossisco leggermente mentre lui se la ride di gusto. "Scusa dolce Sara, ma è davvero divertente."

"Quindi... Il tuo vero nome quale sarebbe? Jeremy?"

Lui scuote la testa. "Il mio vero nome è forse l'unica cosa che mi porto dietro della mia vita in seno alla mia famiglia. Mi chiamo Jeremiah."

Questa volta sono io ad iniziare a ridere. "Scusa, non credevo proprio."

Lui sorride divertito: "È un nome biblico, mio padre ha dato a tutti i suoi figli nomi presi dalla bibbia."

Di colpo uno sbadiglio mi fa spalancare la bocca in modo poco carino. Prendo il cellulare dalla tasca per vedere che ore sono quando mi accorgo che è spento. "Mi si è scaricato il cellulare. Sai che ore sono?"

"Esattamente mezzanotte e mezza. Tardi, vero?" dice dopo aver guardato il suo orologio al polso. Io annuisco. "Vuoi andare a letto?" Annuisco di nuovo. Si alza in piedi e mi aiuta a fare lo stesso. "Permettimi di scortarti fino alla tua camera. A quest'ora quelle due disgraziate saranno crollate."

Gli sorrido e mi incammino al suo fianco. Spero vivamente che la cappa di fumo in quella stanza sia sparita, ho un gran bisogno di una bella dormita. Quando arriviamo davanti alla mia stanza Jere mi saluta dandomi un bacio sulla guancia. Io gli sorrido mentre infilo la chiave e apro la porta. Appena entro la prima cosa che vedo è Logan, seduto sul letto mentre si bacia con Mack sulla bocca. Rimango pietrificata davanti a quella scena. Lui la allontana con entrambe le mani e finalmente mi vede.

Sgrana gli occhi e mi fissa a bocca aperta. "Sara..."

Mi volto di scatto e in un attimo sto di nuovo correndo lungo il corridoio dell'hotel mentre sento i passi di Logan dietro di me. "Sara, aspettami!"

Sento le risatine di Mack e di Kat fare eco alla sua voce. Ma non mi fermo, corro spedita verso l'ascensore che ho appena lasciato con Jere. È ancora lì, fermo al piano con le porte aperte. Mi ci fiondo dentro e subito premo il pulsante del piano terra. "Sara, fermati, lascia che ti spieghi..." lo sento dire mentre le porte si chiudono. Non riesco nemmeno a guardarlo e appena le porte si sono chiuse mi copro il viso e inizio a piangere silenziosamente. Che stupida che sono! Mi sono innamorata del ragazzo più sbagliato che possa esistere! Appena le porte si riaprono corro verso l'uscita, faccio qualche passo all'aria aperta per calmarmi e mi appoggio al muro esterno dell'hotel ma non riesco a trattenermi e do sfogo alle mie lacrime. No, basta, non devo piangere. Faccio dei respiri profondi tentando di calmarmi e riesco a smettere di frignare come una scema per miracolo. In fondo non ho nessun motivo per prendermela tanto, io e lui non stiamo insieme, non siamo niente, siamo solo amici. È quello che pensa anche lui, in fondo. Non ho nessun diritto di reagire in questo modo.

All'improvviso sento una mano afferrarmi per il braccio per poi farmi girare, Logan mi sta fissando con gli occhi sgranati, enormi. "Lasciami stare, Logan... non ho niente da dirti." Sbotto.

"No, Sara... ascoltami, per favore. Non è colpa mia, te lo giuro. Io stavo solo cercando te, ma è stata lei a baciarmi, io non ho fatto niente..."

Ascolto le sue scuse impassibile, non ha senso che si giustifichi con me, io e lui non stiamo insieme. "Non importa, Logan. Non fa niente." Lo interrompo.

"Certo che lo fa! Non avrei mai potuto immaginare che tu arrivassi proprio in quel momento..."

Mi sforzo di sorridere e lo guardo negli occhi. "Logan, io e te non stiamo insieme, tu hai la libertà di fare tutto quello che ti pare, se vuoi baciare Mack per me va bene."

Mi guarda come se gli avessi appena dato uno schiaffo, poi cambia subito espressione, incredulo e con una punta di arroganza: "E allora perché sei scappata via piangendo?"

"Ahm... era solo che... non me l'aspettavo. Ma tranquillo, non hai bisogno di giustificarti con me. In fondo io sono stata tutto questo tempo sola con Jere, certe cose possono succedere." Oddio, e questa come mi è saltata fuori?

Il suo sguardo diventa istantaneamente più duro. "È così, allora? È questo che pensi?" Chiede serio.

Sospiro profondamente prima di parlare. "Penso che ho solo reagito in modo esagerato. Non stiamo insieme, e tra noi non c'è niente, lo hai reso chiaro e tondo l'ultima volta, no? E per me va bene così."

I suoi occhi mi fissano furiosi, senza dire niente per diversi momenti. Sembra voglia trapassarmi da parte a parte, poi si volta e torna dentro l'hotel. Non una parola, non un cenno della buonanotte. Niente.

Mi volto e lascio di nuovo che le lacrime mi scendano libere sul viso. Piango in silenzio per non so quanto tempo. Non credevo che vederlo baciare un'altra poteva fare così male. Adesso so come ci si sente a sentirsi traditi.

Che stupida che sono! Come faccio a sapere come ci si sente se io e lui non stiamo insieme?

No, è vero, non stiamo insieme e forse non ci staremo mai, ma l'ho detto talmente tante volte in questi ultimi giorni che mi sembra una frase senza più alcun significato.






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