VeNtUnEsImO cApItOlO
<Questa canzone mi ha ispirato a scrivere questo capitolo, è semplicemente splendida. Ascoltatela mentre leggete se vi và>
Corro a perdifiato lungo il marciapiede, percorrendo a ritroso questa strada pulita, mentre le ville lussuose e curate mi passano accanto come fantasmi. Le lacrime mi stanno accecando, sento il loro sapore salato sulle labbra, non si fermano più...
Non posso credere di aver ritrovato mia madre dopo dieci anni che mi ha abbandonata.
Non sto capendo più niente, le lacrime mi soffocano, non riesco nemmeno a respirare e questa strada bellissima è solo un ammasso di colori sfuocati attorno a me. Non so come ma riesco a vedere un piccolo giardinetto all'angolo della strada, appartato e protetto da una piccola fila di cespugli e alberi bassi. Mi dirigo in quella direzione e mi lascio cadere sull'erba bassa, macchiandomi i vestiti e le mani, continuando a piangere come un'invasata.
Non voglio tornare alla normalità, non voglio che mia madre torni nella mia vita, non adesso, non in questo modo. Voglio restare in questa giardino nascosto per sempre.
"Sara, cos'è successo, perché sei scappata?"
La voce di Logan mi riscuote, riportandomi alla realtà. Lo vedo atterrare sull'erba vicino a me, mi accarezza il viso con un gesto estremamente dolce, che mi fa attraversare da una scossa elettrica, poi mi alza il viso, costringendomi a guardarlo negli occhi. I suoi occhi... così grandi e preoccupati... bellissimi.
"Perché piangi? Chi è quella donna?"
"È mia ma... mia ma..." non riesco a respirare, continuo a balbettare cose senza senso mentre le lacrime sembrano non volersi più fermare.
Logan continua a consolarmi, spostandomi i capelli dal viso. "Dai, calmati adesso, respira, shhh..."
Ma io ho perso il controllo, mentre i singhiozzi continuano a farmi sussultare violentemente il petto. "Mia madre... perché... "
Ad un certo punto mi sento stringere, Logan mi sta abbracciando facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla. "Ok... calmati adesso, shhh..." Sento le sue dita tra i miei capelli, "respira ora, da brava, così, respira," continua a ripetere. "Respira..."
"Perché... è qui?... Che ci fa... lei era... andata..."
"Basta ora, respira Sara."
Obbedisco. Lentamente i singhiozzi si calmano e io smetto di piangere. Non posso credere di averla rivista. Ormai mi ero rassegnata a non vederla più, a vivere il resto della mia vita senza di lei, mi ero rassegnata a domandarmi in continuazione perché mi avesse abbandonata. Il fatto che non potessi ricevere una risposta a questa domanda mi consolava, ma ora...
"Va meglio adesso?" Logan mi allontana da sé e mi asciuga le lacrime con il pollice, sento il calore della sua mano sulla mia guancia, il tono morbido e carezzevole della sua voce mi consola. Annuisco e mi asciugo il naso col polso. "Ti va di alzarti in piedi? Ti aiuto, appoggiati a me."
Faccio come mi dice e mi aiuta ad alzarmi. Sta continuando ad abbracciarmi quando alzo la testa per guardarlo. Mi accorgo solo in questo momento della vicinanza dei nostri corpi. Mi immergo in quei due pozzi blu che mi osservano, scrutando le mie emozioni, come se potessero toccarmi dentro. Sono esposta e vulnerabile davanti a loro, catturata dalla loro luminosità, mentre mi guardando scandagliando ogni centimetro del mio viso.
"Ti va di tornare indietro a prendere la mia macchina?" Mi chiede con cautela, sto quasi per annuire quando mi ricordo che dovrei tornare davanti a casa sua, col rischio di rivederla, subito scuoto la testa velocemente. "Ok, non importa. Te la senti di aspettarmi qui mentre io vado a prenderla?" Annuisco e lui fa altrettanto. "Bene!"
Sta per allontanarsi ma io lo afferro per un polso e lo blocco, si volta a guardarmi perplesso, io cerco di sorridergli. "Grazie." Sussurro. Lui mi sorride e poi si allontana.
Per tutto il tragitto in macchina Logan non mi ha fatto domande, siamo rimasti entrambi in religioso silenzio. Non avevo proprio voglia di parlare, sono ancora sotto shock, non riesco a capacitarmene. Non mi sarei mai aspettata di rivederla così.
Noto che siamo arrivati sotto il nostro stabile, Logan parcheggia e spenge il motore. "Ti va di parlare?" Esordisce dopo un po'.
No... non riuscirei assolutamente a parlare senza riscoppiare a piangere. Scuoto la testa nervosamente, senza guardarlo, ma sento lo stesso delle lacrime riaffiorare.
Logan sembra accorgersene e tenta di tranquillizzarmi. "No... va bene, tranquilla! Possiamo restare in silenzio se ti va. Puoi parlare o andartene quando te la senti. Non ho problemi, va bene?" Mi chiede infine, appoggiando una mano sulla mia.
Osservo quella mano e altra confusione si somma a quella già presente nel mio cuore. Che cosa mi succede quando sono con lui? E perché adesso mi sembra tutto così forte, come se avessi le emozioni amplificate? Non ho il tempo di analizzare i miei pensieri che il mio cellulare inizia a squillare facendoci sobbalzare, Logan toglie subito la sua mano, mi meraviglio di sentirne la mancanza. Recupero il cellulare dalla borsa e guardo il display. Mio padre mi sta chiamando... con un tempismo perfetto! Chiudo gli occhi cercando di riordinare le idee.
"Non sei costretta a rispondere se non te la senti," mi dice Logan.
"Sì invece..." sbuffo stancamente, "è mio padre, se non gli rispondo continuerà a chiamarmi all'infinito."
Faccio un bel respiro e schiaccio il pulsante, poi porto il cellulare all'orecchio. "Pronto?"
"Ciao Sara, sono papà."
La sua voce familiare mi fa tornare le lacrime, strizzo gli occhi per ricacciarle. "Ciao papà..."
Un attimo di silenzio. Vuoi vedere che sa qualcosa? "Sara, cos'è successo? Hai pianto?"
No... non sa niente, altrimenti non me lo chiederebbe così. Non so se sentirmi sollevata o meno. E non posso nemmeno parlargliene. "Sì... ma sai come sono, mi commuovo anche guardando uno stupido film."
Un altro attimo di silenzio da parte sua. "Da quando in qua ti sei messa a guardare film?" Chiede severo.
Strizzo gli occhi di nuovo, accidenti! Non potevo inventarmi qualcosa di meglio? "Ehm... sai com'è, con le ragazze abbiamo deciso di passare un po' il tempo insieme..." Stringo le labbra, speriamo la beva.
Lo sento sospirare rumorosamente. "Senti tesoro, mi è dispiaciuto tanto per come ci siamo lasciati l'ultima volta. Ammetto che il mio comportamento nei tuoi riguardi non è stato dei migliori, avrei dovuto lasciarti almeno spiegare, e mi dispiace tanto."
Rimango letteralmente senza parole, è la prima volta che si scusa con me in questo modo, non l'aveva mai fatto e adesso non so come ribattere.
"Tesoro, sei sempre lì?"
"Sì... sì papà!" riesco a dire.
"Bene, perché non ho finito. Mi rendo conto che tu ormai hai ventun'anni, sei una donna, e anche se per me resterai sempre la mia piccola, so che ormai sei adulta...." Le sue parole mi fanno scendere una lacrima involontaria, me le asciugo nervosamente, "...quindi è giusto che d'ora in avanti ti lasci più libertà di quella che ti ho lasciato finora."
Non posso crederci. "Dici davvero?"
"Tesoro mio, tu sei una donna, ormai, devi crescere e fare le tue esperienze.... e io voglio fidarmi di te, mi fido di te..." Non so come ribattere alle sue parole, in un momento del genere ricevere un discorso da lui di questo tipo mi disintegra e mi riempie di orgoglio contemporaneamente. "C'è solo una cosa che vorrei da te, però." Chiede in tono solenne.
"Che cosa?"
"Devi assicurarmi che tra te e quel ragazzo delle scarpe non c'è niente."
Guardo Logan di scatto, lui mi restituisce uno sguardo neutro, è logico che non senta la voce di mio padre. È rimasto per tutto il tempo accanto a me, in silenzio, ascoltando la mia conversazione con lui senza fiatare. "No papà, non c'è niente tra me e lui."
Lo vedo corrugare lievemente la fronte, come se sospettasse che stia parlando di lui. Mio padre tira un grosso respiro di sollievo. "Oh, grazie a Dio! Quello è il classico ragazzo che porta solo guai, uno di quelli che è meglio perdere che trovare, credimi."
Non riesco a concepire come possa giudicarlo in un modo così deciso quando non lo conosce nemmeno, lo ha visto solo una volta! Osservo Logan con la coda dell'occhio, sta guardando davanti a sé facendo finta di niente, ho sempre più l'impressione che sappia che sto parlando di lui. "Come fai a dire una cosa del genere? Non lo conosci neanche!"
Il silenzio dall'altra parte della linea mi mette in allarme, sembra che si stia trattenendo, ma alla fine scoppia: "Non dirmi che ti piace quel tipo!"
"Papà, io non..."
"Sara, ti prego, io conosco i tipi come quello, non sono adatti a te!"
"Ma papà..."
"Non ti permetto di frequentare un tipo del genere..."
"In realtà io un ragazzo ce l'ho!" Esclamo riuscendo a interrompere il suo discorso accorato.
Silenzio...
Trattengo il fiato, onde evitare che qualsiasi rumore possa coprire la voce di mio padre. Mi sto domandando se non sia svenuto. Logan sembra una statua di cera, è immobile con le mani sul volante a guardare fuori dal parabrezza. Poi finalmente mio padre sembra riprendere vita. "E chi è?" Respira rumorosamente.
"Si chiama Nate... è il figlio di un mio collega..."
A queste parole Logan scende di colpo dalla macchina, sbattendo lo sportello. "Papà, mi dispiace ma devo andare, adesso!" E senza aspettare una sua risposta chiudo la chiamata e scendo dall'auto. "Logan, aspetta!"
Cosa gli prende, adesso?
Gli corro dietro e riesco a raggiungerlo sotto al portone, mentre è intento a recuperare le chiavi di tasca. "Ehi... cosa ti è preso? Perché sei scappato?"
"Niente Sara, non mi prende assolutamente niente!" Afferma aprendo il portone.
Lo seguo per le scale e tento di fermarlo. "Non raccontarmi frottole, perché non mi dici il motivo del tuo comportamento? Perché sei andato via così?"
Lui si blocca in mezzo alle scale e si volta verso di me. "Mi spieghi a te cosa importa?"
Rimango sconcertata. "Come cosa mi importa? Sembri arrabbiato, è per qualcosa che ho detto?"
Lui mi sorride, ma è un sorriso strano, non glielo avevo mai visto addosso. "Certo che per essere una ragazza intelligente a volte sei davvero stupida!" Sbotta di colpo, poi si volta e continua a salire le scale, scomparendo nel nostro pianerottolo.
Spazio Autrice:
Che ne dite della canzone? Avanti, voglio sapere se la conoscete.
Certo che Sara casca proprio dalle nuvole... oppure è comprensibile dato lo shock che ha subito? Voi cosa ne pensate?
A presto...
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