VeNtIcInQuEsImO cApItOlO
Logan e Nate si fissano in cagnesco, mi sembra una scena di un film western, uno di quei film che il signor Franklin amava tanto guardare e cercava di farli piacere anche a Emily e a me. Aspettate un attimo, come lo ha chiamato? Nathan Washington? Questo cognome non mi è nuovo...
"Nate, cosa succede? Perché ti ha chiamato così?" Ora che ci penso, Nate non mi ha mai detto il suo cognome. Rimango totalmente inebetita, come ho fatto ad essere così stupida? Perché non gliel'ho mai chiesto? Capisco che il nome Nate possa essere il diminutivo di Nathan, ma che bisogno c'era di non rivelarmi il cognome?
"Ma come, non lo sai?" Logan mi guarda, strafottente e irritante come il suo solito. Del ragazzo premuroso e sensibile che avevo conosciuto appena il giorno prima non c'è più traccia, "il tuo favoloso fidanzato altri non è che il figlio del tuo datore di lavoro."
Non capisco... cosa sta dicendo? Guardo Nate che sembra mortificato, dispiaciuto. Mi fissa e fa per scendere dall'auto. "Sara, non è come pensi!" Cerca di avvicinarsi a me e di toccarmi, ma istintivamente faccio un passo indietro. Si blocca rimanendo con la mano alzata. "Sara, cosa ti succede? Sono sempre io, non è cambiato niente..."
"Perché non mi hai detto subito chi eri? Perché hai lasciato che credessi che fossi il figlio di un insegnante?" Chiedo allontanandomi ancora. Nate cerca di convincermi a credergli, i suoi occhi mi fanno capire quanto sia dispiaciuto. Ma non ha senso. Perché mi ha mentito? "Mi hai mentito..."
"No, non è vero, io non ti ho mentito! Tu hai creduto che io fossi il figlio di un tuo collega e te l'ho lasciato credere..."
"A casa mia significa mentire per omissione, mio caro Nathan." Interviene Logan. "Spiegami una cosa, Nate," aggiunge calcando in modo dispregiativo il suo nome, "come ti senti ad averle taciuto la verità su chi sei veramente?"
"Ma che diavolo stai dicendo? È solo una cosa che le avrei rivelato a tempo debito!"
"A tempo debito?" Chiedo confusa, "che senso ha raccontarsi a piccole dosi? Perché non potevo conoscerti subito sin dall'inizio?"
Nate riporta la sua attenzione su di me. "È una cosa che vorrei spiegarti, ma non qui, non davanti a lui e non in questo modo."
Logan sbuffa, come sempre con fare derisorio. "Sì, lasciati spiegare, piccola Sara. Lasciati imbambolare dalle sue dolci parole... è probabile che riesca anche a convincerti!"
"Ma tu come ti permetti di trattarla in questo modo?" Gli chiede Nate adirato.
"Io? Io come mi permetto? Questa è davvero forte! In quale scuola di arti drammatiche ti hanno insegnato ad essere così... convincente? Per quel che mi riguarda potrei farti la stessa domanda."
"Cosa vorresti dire?"
"Mi riferisco a quella volta che la vidi tornare a casa in lacrime. Che cosa le avevi fatto, eh?"
"Non so di cosa stai parlando! E comunque non sono affari tuoi!"
"Forse no, ma è da me che è venuta a piangere!"
"Adesso basta!" Urlo per farli smettere di litigare. "Io non sono un oggetto che dovete contendervi, sono io che decido a chi e a cosa credere." Affermo guardando Logan. "E tu!" Aggiungo rivolgendomi a Nate, "in questi ultimi giorni non sai quanto avrei avuto bisogno di te, ma tu non c'eri... e poi scopro che mi hai mentito sulla tua identità. Su cos'altro mi hai mentito?"
"Ma su niente, Sara, credimi!"
"Puff!!" sbuffa Logan, derisorio. "Sei solo un gran bugiardo!"
"E tu sei quello che non si fa mai gli affari suoi!"
"Ma non le ho mai mentito!"
"Questo è da vedere, non sei mica uno stinco di santo!"
Ricominciano a litigare come se io non ci fossi, ignorandomi completamente. Mi sento ferita e arrabbiata dal loro comportamento, si stanno comportando come due galli in un pollaio, ma l'ultima cosa che voglio in questo momento è stare al loro gioco. Senza dire niente mi rifugio nel portone e salgo le scale, con le lacrime che minacciano di uscire dagli argini. Sono davvero una stupida!
Quando sono quasi arrivata al pianerottolo li sento piombare nel portone, la loro voce rieccheggia dalla tromba delle scale.
"Sara! Sara, per favore, non scappare!"
Continuano a chiamarmi ma non voglio ascoltarli. Mi rifugio nel mio appartamento e mi chiudo la porta alle spalle. Mi porto le mani al viso per tentare di non piangere, ma le lacrime sono troppe e scoppio in singhiozzi rumorosi. Scappo nella mia stanza e mi butto sul letto.
Non ce la faccio più, la mia vita sta andando a rotoli. Non ce la faccio a sopportare tutte queste cose, non sono così forte! Continuo a piangere rumorosamente sul letto, non mi importa se qualcuno mi sentirà, non me ne frega niente delle altre persone!
All'improvviso un timido bussare alla mia porta mi fa alzare la testa dal cuscino. "Avanti..." borbotto con voce piccola.
Sandy si affaccia, sbirciando la mia persona con timidezza, con la paura di intromettersi in cose che non la riguardano. "Sara, stai bene?"
Mi alzo a sedere e scuoto la testa. "No... non sto bene..."
In pochissimo tempo attraversa la stanza e si siede sul letto accanto a me. "Cos'è successo? Non ti ho mai sentita piangere in questo modo."
Nuove lacrime continuano a scendere senza il mio controllo, io continuo ad asciugarle ma ho il viso perennemente bagnato. "La mia vita fa schifo, Sandy... sta andando a pezzi, mi sta crollando addosso..."
"Oh, andiamo..." mi consola abbracciandomi. Mi sfogo su di lei, finalmente una persona con la quale non ho problemi e che dimostra di essermi amica. Solo quando mi accorgo di averle bagnato tutta la maglia smetto di piangere.
"Mi dispiace... è colpa mia, se..." dico indicandole la spalla.
"Vuoi scherzare? Fossero tutti questi i problemi!" Esclama facendo spallucce. "Allora, te la senti adesso di parlarmi di quello che ti succede?"
"Non è solo una cosa, sono tante. E il brutto è che stanno succedendo tutte insieme..."
"Beh, non so se hai mai fatto caso al fatto che di pomeriggio non ho molto da fare..."
Sbuffo divertita. In effetti mi sono sempre chiesta come fa a vivere, a parte i soldi dell'affitto che recepisce da me e Lily, con cosa campa? Ma non credo che questo sia il momento di chiederlo. "Si tratta di Nate, di Logan... e di mia madre."
"Oh, wow, sono davvero tante persone!"
Il suo tono di voce mi fa sorridere. "Credimi Sandy, preferirei sparire dalla faccia della terra per un po'. Inoltre... Oddio, l'esame! dovrò sostenere un esame tra poco, e ancora non mi sono preparata minimamente! Ogni giorno succede qualcosa che mi assorbe completamente. Sto impazzendo."
"Se tu sei pazza, io cosa dovrei dire?" Chiede ironicamente strappandomi un altro sorriso. Ha ragione, in confronto a quello che è successo a lei i miei problemi non sono niente.
Prendo coraggio e inizio a raccontarle tutto, per filo e per segno, cominciando dalla sparizione di Nate all'apparizione di mia madre, allo strano interessamento di Logan nei miei confronti e al vago sentimento che provo per lui, che però col ritorno di Nate si è trasformato in confusione. E poi c'è mia madre, che è tornata nella mia vita dopo dieci anni di assenza, quando ormai mi ero rassegnata a non rivederla più. "...E per ultimo c'è sempre mio padre, con il quale ho un rapporto teso, soprattutto perché ho dovuto parlargli di Nate e immagino che ben presto piomberà qui convinto di doverlo conoscere a tutti i costi... è un gran casino!"
La sento sospirare. "Ah, beh... io sarò anche incasinata, ma tu non scherzi."
"Già..." sbuffo.
"Scusa, ma questa cosa te la devo dire. Mi sei sembrata da subito una ragazza molto intelligente, ma non capisco come non ti accorgessi del fatto che Logan sia interessato a te."
"In realtà, a parte questi ultimi giorni, non ha mai fatto niente per farmi capire i suoi sentimenti."
"Stai scherzando? Tutti se ne sono accorti! Secondo te perché Lily è così gelosa?"
"Ma io... so che hanno avuto una storia, quindi..."
"Ah, lascia perdere quello che ti ha detto lei," fa con un gesto della mano, "hanno solo avuto una notte di sesso e lei si è montata la testa. Ma credimi, Logan non è mai stato interessato da lei, se non una lieve attrazione fisica."
Logan e Lily sono andati a letto insieme? Io credevo che avessero avuto una storia... o qualcosa del genere. Sospiro, non ho voglia di capire anche la loro situazione, sono già in confusione per via della mia. "Ok... ma in questo momento è una cosa a cui non voglio pensare."
Lentamente mi accarezza la schiena, in un gesto di conforto. "Credo che tu debba imparare a dare delle priorità ai tuoi affari."
Sono talmente sconvolta che non capisco quello che mi dice, anche se ha parlato in modo corretto e comprensibile. "Cosa vorresti dire? Spiegati meglio, ti prego!" Chiedo esausta.
"Devi capire qual è la cosa più importante per te in questo momento, quella più urgente che ha il codice verde nelle tue priorità. Come in pronto soccorso, no?"
Non so come ma Sandy è riuscita a farmi divertire davvero. "Beh... io direi che non riuscirò mai a passare il mio esame se non accantono tutti i miei problemi e non mi metto a studiare."
"Bene. Sai già quando dovrai sostenere questo esame?"
"Ehm... no, non me lo hanno reso noto, ancora. Credo che debba essere a sorpresa, proprio per verificare in modo completo la mia preparazione."
All'improvviso qualcuno suona il campanello e subito bussa insistentemente alla porta. Io e Sandy ci guardiamo in faccia, credo che stiamo pensando la stessa cosa, entrambe sappiamo già chi è a bussare in questo modo. "Aspettami qui..." dice e si alza per andare alla porta, chiudendomi in camera. Sicuramente starà parlando con Logan e gli starà dicendo che non voglio vedere nessuno, adesso. Pochi secondi dopo torna in camera mia. "Era Logan, l'ho mandato via."
"Grazie."
Si risiede vicino a me e mi prende le mani nelle sue. "Bene, abbiamo appurato che adesso la tua priorità sono gli esami, giusto? Io direi di accantonare tutti gli altri problemi e concentrarti solo sullo studio, finché non terrai questo benedetto esame. Poi potrai pensare con più lucidità a tutti gli altri aspetti della tua vita. Che ne dici?"
Annuisco. "Sì... credo che tu abbia ragione."
Dopo un ultimo incoraggiamento decide di lasciarmi sola per permettermi di riprendermi e organizzare la mia vita come meglio credo. Appena esce dalla mia stanza il cellulare mi avvisa dell'arrivo di un messaggio. Appena vedo il mittente sospiro, indecisa se aprirlo, ma poi lo apro con gesti decisi, per abitudine.
"Non puoi immaginare quanto mi senta in colpa in questo momento. Tu sei la cosa più importante per me, non ho mai avuto una ragazza come te prima d'ora. Sappi che farò di tutto per farmi perdonare. Tuo per sempre. Nate."
Non capisco più niente. Chiudo il cellulare di colpo, mettendomi le mani nei capelli. Non è il momento di seguire il cuore e correre da lui. In questo momento il cuore è il mio peggior nemico.
Spazio Autrice:
Ed eccoci arrivati al punto in cui le carte vengono scoperte. Ok, Logan e Nate già si conoscono, ma ancora non si sa bene come, o perché. Intanto pare che la dolce e ingenua Sara si sia ritrovata nel mezzo di un bel triangolo amoroso.
Mi sa che non rimarrà così ingenua ancora per molto... forse.
Voi cosa avreste preferito, un tipo come Nate, che vi tartassa di messaggi per farvi capire quanto ci tiene, o uno tipo Logan, che vi lascia il vostro spazio?
Dilemma.
Che ne dite, questo capitolo la merita una piccola stellina?
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top