TrEnToTtEsImO cApItOlO
La campanella suona e tutti i bambini si accalcano per uscire, sembrano un branco di lupi famelici. Britney mi saluta con un sorriso, poi sembra ripensarci e torna indietro.
"Miss Hall, ma Veronica quando ritorna a scuola?" Mi chiede timidamente.
"Non lo so, tesoro. Non conosco il motivo della sua assenza."
"Io sì. So che è stata ricoverata all'ospedale, ma mia madre non mi ha voluto dire altro."
Alle sue parole rimango di sasso. "È ricoverata all'ospedale? E tu come lo sai?"
"Mia madre è pediatra all'ospedale, lei sa tutto." Afferma prima di voltarsi e uscire dall'aula.
Prima che possa riprendermi dalla notizia rimango sola nell'aula, avrei voluto farmi dire in che ospedale lavora sua madre, ma non ho fatto in tempo. Ero così presa dai miei problemi e da quello che mi è successo ieri con Nate che la mancanza di Veronica stava passando in secondo piano, se non fosse stato per Britney non ci avrei neanche pensato. Esco dalla scuola come uno zombie, camminando lentamente, come in preda ad uno stato letargico. Ultimamente mi sento sempre così. Continuo a chiedermi di cosa sia malata Veronica da venire ricoverata in ospedale per una settimana. Spero davvero che non sia nulla di troppo grave. Mi sono affezionata molto a quella bambina, e da quando ho scoperto che nelle nostre vene scorre lo stesso sangue mi è entrata dentro, come una sorella. Beh... in effetti lo è, anche se lei non lo sa.
Cammino verso la fermata dell'autobus quando qualcuno mi chiama da dietro le spalle, quando mi volto vedo Logan corrermi incontro. "Uff, ce l'ho fatta a fermarti, sembrava che non mi sentivi."
"Scusa, ero sovrappensiero." Dico velocemente. Il cuore ha preso a correre nel mio petto senza un giusto motivo... o forse lo so. Ieri sera sono rimasta a casa a pensare a Nate e alla sua proposta, ma non avevo fatto i conti a ritrovarmi di nuovo di fronte a Logan.
"A cosa stavi pensando?"
"Una mia allieva... mia sorella, è ricoverata in ospedale e non so perché."
Lui torna subito serio e mi si avvicina. "Mi dispiace, sai in che ospedale si trova?"
"No, purtroppo non so niente."
"Ma come, non hai un modo per contattare sua madre e sapere come sta?"
Lo guardo tristemente. "Sua madre? Vuoi dire la mia!"
Lui sembra mortificato. "Scusa... non ci stavo pensando."
"Fa niente..."
Rimaniamo qualche istante in silenzio guardandoci intorno, poi iniziamo a parlare contemporaneamente.
"Ma come mai sei..."
"Vuoi tornare a casa..."
Scoppiamo a ridere e lo guardo divertita. "Ok, inizia tu."
"Ok... sono venuto a darti uno strappo, a meno che tu non abbia già modo per tornare a casa."
Lo guardo intensamente, tuffandomi in quel blu intenso e bellissimo, un sorriso lusingato mi appare sul viso. "Accetto volentieri il tuo strappo."
"Bene!" Ribatte con entusiasmo, sembra intimidito da qualcosa ma non riesco a capire cosa. Mi fa strada verso la sua macchina, cerco di guardare il nome... una Prius? Oh, che nome strano. Ma almeno ho soddisfatto una mia curiosità. Prima di arrivare allo sportello, Logan mi precede, tenendolo aperto per me. Lo guardo sbalordita e divertita allo stesso tempo. Lui mi sorride, e mi sembra di notare un lieve rossore sulle sue guance. Decido di prenderlo un po' in giro.
"Che ti è successo? Hai preso la scossa, stamattina?"
Lui mi sorride ancora, sembra avere una paralisi facciale. "No, affatto!" Dice. A questo punto la mia curiosità è stata accesa.
"E allora che ti prende?"
"Che cosa intendi dire?"
Indico lo sportello che sta mantenendo aperto. "Questo... non sei mai stato così gentile."
"Ci sono molte cose di me che tu non sai, Principessa."
Lo guardo senza capire, a dirla tutta anche a me sembra avere una paralisi facciale, non riesco a smettere di sorridere. Perché mi fa questo effetto?
"Vuoi salire oppure no?" Mi chiede spazientito senza smettere di sorridere. Ridacchio e monto su. Mi chiude lo sportello e fa il giro per salire al posto di guida. "Devo essere sincero con te, Sara. Avrei voluto venire a prenderti molte volte dato che so che non hai un mezzo proprio, ma al lavoro abbiamo avuto un sacco di cose da fare e non ho avuto tempo."
"Non ti preoccupare, so cavarmela da sola." Sono davvero sorpresa dalla sua gentilezza. Devo scoprire cosa c'è sotto.
"Che ne diresti di prendere la patente? Potrei aiutarti dandoti lezioni di guida."
"Ci farò un pensierino..." rispondo sorridendo. Non voglio dirgli che è un'idea che mi balena in testa già da un po'. Il problema sarà poi comprare una macchina.
Restiamo in silenzio finché non arriviamo sotto casa. Lo osservo parcheggiare con disinvoltura. "A te chi ha insegnato a guidare?"
Noto la sua espressione diventare subito seria: "Qualcuno che consideravo come un padre... ma non voglio parlarne."
"Scusa, non volevo rattristarti."
Mi rivolge immediatamente un sorriso bellissimo. "No, tranquilla." Poi scende dalla macchina e fa il giro per aprirmi nuovamente lo sportello.
Scendo a bocca aperta. "Sei sicuro di sentirti bene?"
"Sì... devo solo parlarti. Volevo sapere se ti va di venire due minuti da me."
Lo guardo ancora più sconvolta. "C'è tua madre in casa?"
Lui guarda in alto verso le sue finestre. "Mmm... può darsi." Lo guardo scettica. "Ok, non lo so. Hai paura a restare due minuti da sola con me?"
"No." Rispondo di getto.
"Bene!" Afferma chiudendo lo sportello.
In realtà sì, ho un po' paura a rimanere sola con lui, non so cosa voglia dirmi ma spero non sia nulla di sconvolgente. Lo seguo su per le scale, e per la terza volta mi tiene la porta aperta per farmi entrare. Mi guardo intorno camminando verso il salotto. "Sembra che tua madre non ci sia..."
"Mamma!" Chiama Logan ad alta voce, ma nessuno risponde, "sembra che tu abbia ragione." Mi sfotte.
"Logan!" lo rimprovero.
"Sara!" Mi fa il verso.
Sbuffo cercando di mostrarmi contrariata, ma non posso fare a meno di sorridere. Mi guardo intorno mentre lui mi precede e mi indica il divano. "Accomodati, fa come se fossi a casa tua."
Osservo il divano dove dormii la prima volta, ma decido di non sedermi. Voglio essere pronta ad andarmene se le cose si mettono male... cioè, non male, insomma... strane. "Non mi hai ancora detto dov'era tua madre prima di una settimana fa, quando è successo il casino col signor Lowfalls." Chiedo guardandolo, ferma nella mia posizione.
Lui si avvicina inchiodandomi coi suoi occhi magnetici. "Da mia sorella, ha appena avuto un bambino ed è stata per qualche tempo da lei per aiutarla."
"Allora sei zio!" Sorrido.
Si passa una mano tra i capelli, imbarazzato. "Già..."
"E com'è tuo nipote? Come si chiama? Ti assomiglia?"
Decide di rispondere solo all'ultima domanda. "Sì... penso di sì..."
"Ma come, non l'hai visto?"
"No, mia sorella abita in Texas, è tanto che non la vedo."
"Mi dispiace."
"A me no..." dice stringendosi nelle spalle.
"Sei strano oggi."
Il sorrisetto ironico riappare sul suo viso, quello che gli fa tendere solo metà della bocca. "Perché?"
Lo guardo riducendo gli occhi a fessura. "Non lo so... sembri stranamente gentile. Non capisco perché."
"Beh, vedi..."
"Aspetta un attimo!" Lo interrompo di colpo, colpita da una rivelazione, "quando dormii qui sul tuo divano mi hai fatto credere che tua madre fosse in camera sua a dormire, invece non c'era!"
Lui spalanca la bocca. "Beh... sì. Ma non vedo dove sia il problema."
Non vede dove sia il problema? "Se mio padre dovesse sapere che ho dormito qui mentre in casa eravamo soli mi spenna viva!" Accidenti, menomale che non c'è stato il tempo di spiegargli niente all'epoca, altrimenti quello a cui abbiamo assistito sarebbe stato solo un assaggio della sua ira.
"Ok, ma ormai è acqua passata, no?"
"Sì ma... tu parli così perché non lo conosci come lo conosco io. Accidenti, se venisse a sapere una cosa del genere non so cosa farebbe, sicuramente per lui sarei..."
Senza lasciarmi finire di parlare, Logan afferra il mio viso con entrambe le mani, avvicina il suo a pochi centimetri, incastrando i suoi occhi nei miei. "La vuoi smettere di parlare a vanvera?" Chiede retorico, e poi mi bacia.
Un'esplosione di emozioni mi invadono il petto, sento il cuore battere all'impazzata. Era quello che temevo... e che desideravo di più al mondo. Chiudo gli occhi e rispondo al suo bacio. Oddio... se Nate bacia bene, Logan ti fa fare un salto in paradiso...
Sento le sue braccia forti serrarsi intorno alla mia vita, stringendomi contro il suo corpo, mentre con la sua bocca continua a baciarmi in modo potente e travolgente. Le sue labbra sono decise, prepotenti, costringono le mie ad arrendersi con una sorta di dolce violenza, che mi fa sentire desiderata, mi fa sentire bellissima. Quando si stacca da me sento subito la sua mancanza. Rimango ad occhi chiusi, col viso rivolto verso di lui.
"Accidenti, non smettevi più di parlare, ed io non vedevo l'ora di baciarti..." sussurra.
Apro gli occhi e incontro subito i suoi. "Che cosa hai fatto?"
Lui sorride a mezze labbra. "Ti ho baciata." Dice come se fosse ovvio. Beh... in effetti lo è.
"Perché lo hai fatto?" chiedo sussurrando.
"Perché mi andava." Lo guardo negli occhi senza aggiungere altro, aspettando che lo faccia lui. "Era questo che volevo dirti." Mentre mi parla continua ad accarezzarmi le braccia, il viso, i capelli... non riesce a staccarsi da me, le emozioni che mi regala sono indescrivibili. "Questa mattina ho visto Leonore, abbiamo parlato del più e del meno e poi le è sfuggito che non stai più con Nate... e io... Perché non me lo hai detto?"
È una doccia fredda. Apro la bocca per rispondere, ma non ne esce alcun suono, non so proprio cosa dovrei dirgli... Ma lui mi mette un dito sulle labbra. "Ok, non importa, forse lo capisco. Non voglio farti fretta, ma sappi che mi sono innamorato di te, Sara."
Mi sento letteralmente in estasi... e fottuta allo stesso tempo. I bellissimi occhi di Logan mi catturano, profondi e seducenti, sono uno spettacolo della natura, non posso rimanere indifferente. E lui lo sa, perché continua a usarli contro di me... ma non importa, faccia pure. "Logan io..."
"Sì, lo so... non voglio forzarti, non l'ho mai fatto con nessuna e non inizierò con te. Sappi solo che mi sei piaciuta dal primo momento che ti ho vista. Quando sei venuta a vivere qui non potevo crederci, mi sembravi una civetta nerd con la puzza sotto il naso, invece sei speciale, sei dolce e intelligente. Ma ho saputo che ti eri messa con un ragazzo, e anche se non avevo idea di chi fosse, ho cercato di starti lontano, ma mi è stato letteralmente impossibile. Poi ti ho conosciuta meglio e ho scoperto che sei fantastica oltre che dolce e intelligente. Guarda quello che stai facendo per Sandy, nonostante sapevi che lei avrebbe potuto arrabbiarsi lo hai fatto lo stesso, cerchi di aiutarla senza badare alle conseguenze. Ti ammiro, Sara!"
Mi manca il respiro, cosa posso dirgli? Abbasso lo sguardo e faccio un passo indietro, mortificata. Ma perché non si è fatto vivo prima? Ah, giusto... lui pensava che io stessi con Nate.
"Sara, va tutto bene?" Chiede allungando una mano per sfiorarmi un braccio. Anche questo semplice gesto mi fa un certo effetto. Accidenti, ho sbagliato tutto. E adesso cosa faccio? "Sara, dimmi qualcosa, non mi piace come stai prendendo la cosa, io pensavo che anche tu fossi interessata. Insomma... io credevo che anche tu..."
Alzo lo sguardo di scatto, incontrando i suoi occhi blu. Lo guardo senza riuscire a spiccicar parola, cercando di comunicargli la verità. A quanto pare sembro riuscirci perché subito si riavvicina e mi bacia di nuovo... Non posso andare avanti così.
Mi stacco da lui con forza. Mi sembra di fare una violenza contro me stessa. Vedo la sua espressione sconcertata e interrogativa, mentre a me salgono le lacrime agli occhi.
"Sara, ma cosa..."
"Perdonami..." dico tra le lacrime, poi mi volto e scappo nel mio appartamento. Ho il fiatone e tento di non piangere, ma sento le lacrime scendermi lo stesso. Mi rotolano sulle guance senza alcuna intenzione di arrestarsi. Mi chiudo la porta dietro le spalle e corro subito nella mia stanza. A frenare la mia corsa è una grossa scatola posta sopra il mio letto, sovrastata da un grosso fiocco rosso e un bigliettino. Deglutisco per cercare inutilmente di arrestare le lacrime e mi avvicino insicura. Afferro il biglietto e me lo rigiro nelle mani, ho paura di sapere già da chi arriva. Lo apro e lo leggo:
"Ho pensato che avresti avuto bisogno di qualcosa da metterti per la serata di beneficenza. Credo che questo sia adatto a te, puro e semplice. Nate."
Tra i singhiozzi riesco ad aprire la scatola, nonostante mi stiano tremando le mani. Appena vedo il suo contenuto non riesco a credere ai miei occhi; un vestito di un'impalpabile seta bianca è ordinatamente piegato al suo interno. Lo tiro fuori per esaminarlo meglio e me lo appoggio addosso. È meraviglioso! Apro l'anta dell'armadio per vedere come mi sta allo specchio... Sembro una principessa!
Me lo stringo forte al petto e ricomincio a piangere più forte. Mi si piegano le gambe e finisco per inginocchiarmi a terra, col petto scosso da un pianto ininterrotto. Sono davvero una stupida!
Spazio Autrice:
Finalmente Logan ha fatto quel fatidico passo avanti! Certo, poteva farlo anche prima, ma dice "meglio tardi che mai"...
E adesso la nostra principessina andrà al ballo con Nate? o si tirerà indietro infrangendo una promessa per non rischiare di fare un torto a Logan ora che, finalmente, ha capito che è lui che vuole?
Difficile la scelta...
Ciao ciao!
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