TrEnTeSiMo CaPiToLo
Nate e Logan continuano a guardarsi in cagnesco attraverso il tavolo. Sposto continuamente lo sguardo da l'uno all'altro mentre Amanda mi sta parlando nell'orecchio.
"Sara, ci sei?"
"Ehm... sì, sì certo! Scusa, in questo momento sono un pochino impegnata."
"Oh, scusa, ti ho disturbata? Se vuoi ti richiamo tra un po'."
"Eh... no, non importa, a che ore inizia lo spettacolo?"
"Vuoi dire il concerto."
"Sì... quello..."
"Alle nove. A proposito, ho un biglietto in più se ti va di venire, una mia amica ci ha dato buca all'ultimo momento."
Non poteva chiamarmi in un momento peggiore. "Ehm... ok, poi ne riparliamo. Vieni quando ti pare, io sono a casa, tanto."
"Ok, allora credo di essere li per le sei e mezza, va bene?"
"Sì, sì, ok. Ora mi dispiace ma ti devo lasciare..."
"Va bene, a stasera, Sara."
"Ciao, a stasera."
Chiudo subito la conversazione e riporto l'attenzione su questi due ragazzi accanto a me. Proprio in questo momento il cameriere decide di portare il panino a Logan. "Ecco il tuo panino e la tua lattina..." appoggia il piatto sul tavolo ma nessuno lo degna di uno sguardo, solo io gli sorrido e lo ringrazio. Lui mi restituisce il sorriso e guarda stranito Nate e Logan, poi decide di tornare al suo lavoro.
Sospiro un po' stanca di questa situazione. "Scusate, ma non vi sembra di comportarvi come due ragazzini?"
Entrambi abbassano lo sguardo, forse si sono resi conto che ho ragione.
"Hai ragione Sara, siamo venuti qui per mangiare e passare un po' di tempo in tranquillità, e invece..." fa Nate con un gesto della mano in direzione di Logan, sembra sinceramente dispiaciuto. Ma Logan non sembra che abbia intenzione di lasciar correre.
"Cosa vorresti dire, che è colpa mia?"
"E di chi, scusa?"
"Guarda che se Sara sta continuando ad uscire con te è perché ancora ti conosce poco. E poi io non mi sbilancerei tanto a dichiararla la mia ragazza se fossi in te, dato che a volte è uscita anche con me."
Nate mi guada di colpo. "È vero quello che sta dicendo?"
Accidenti, ma perché sta succedendo a me? "Nate... non mi sembra il caso di parlarne adesso..."
"Non ci posso credere, è impossibile!" Nate si alza di scatto e si allontana di gran carriera. Lo seguo fin fuori dal locale, lasciando Logan da solo al tavolo.
"Nate, aspetta... non è come pensi."
"Sara, quel deficiente mi ha appena detto che avete passato molto tempo insieme, ultimamente. È vero oppure no?" Mi chiede adirato.
Abbasso lo sguardo, non voglio mentirgli, io non sono una bugiarda. "Beh... tu eri sparito..."
"E ti sembra un motivo per farmi le corna?"
Lo guardo di colpo arrabbiata, adesso sta esagerando. "Io non ti ho fatto proprio niente. Tra me e Logan non c'è mai stato niente, e se non è un bugiardo te lo può dire lui stesso!"
"Ma a te piace, non è vero?" Mi chiede a bruciapelo. A questa domanda non posso rispondergli e abbasso lo sguardo. "Ah! Lo sapevo! Altrimenti gli avresti detto qualcosa, non lo avresti lasciato infastidirci così." Si mette le mani nei capelli e fa un giro su se stesso, sembra un toro incollerito.
"Lui mi è solo stato vicino in alcuni momenti difficili, tu non c'eri e..."
"Me lo hai già detto, Sara! Purtroppo ho un lavoro, non sono come lui che strimpella una chitarra con degli amici nella cantina di qualcuno. Ho un impegno che devo rispettare costantemente. Per me è molto importante, ho rinunciato a molte cose per questo lavoro, e non posso mollarlo adesso solo perché ho conosciuto una ragazza!"
La foga del suo discorso mi lascia interdetta. "...una ragazza? Quindi per te io sarei solo una ragazza?"
Scuote la testa e chiude gli occhi per un attimo. "Sai che non è quello che intendevo." Afferma stanco.
"In realtà io non so proprio niente. Da una parte Logan ha ragione, io non ti conosco affatto, e più vado avanti e più mi chiedo se hai paura che non avrei più continuato ad uscire con te se avessi saputo subito tutto quello che ancora non mi hai detto."
La sua espressione mi fa male, mi guada come se gli avessi tirato uno schiaffo. "Che cosa stai dicendo?"
"Io... non voglio chiudere con te, ma..." accidenti, ma perché non penso prima di parlare? "Sarò sincera, ma a volte mi sono sentita come se tu mi stessi mantenendo volontariamente all'oscuro di alcune cose della tua vita, e mi sono chiesta se non lo stessi facendo perché credi che non ti avrei accettato se avessi saputo la verità..."
"No, per favore, non dirlo nemmeno per scherzo!" Mi interrompe, "io non mi ripeto, ma tu sei la prima ragazza che conosco che non... insomma, sei diversa dalle ragazze che ho conosciuto finora. E non è la prima volta che te lo dico."
Il suo cellulare inizia a squillare, ma entrambi lo ignoriamo. "Mi chiedo se sia un bene o un male."
"Certo che è un bene!" Afferma mentre spenge il cellulare, "tutte le altre ragazze sapevano già chi ero prima ancora di conoscermi, mentre tu... tu no!" Conclude facendo spallucce.
"Non capisco, come facevano a sapere chi eri prima di conoscerti?" Sono un po' confusa.
Lui sospira. "È proprio di questo che volevo parlarti, io..." il suo cellulare ricomincia a squillare, lui lo guarda e sospira di nuovo. "Cazzo, Gus! Scusa, ma devo rispondere, dev'essere importante." Annuisco stranita e lui subito si allontana per rispondere, "Gus, perché mi stai chiamando?" Sbotta, sembra arrabbiato, si allontana ancora e non riesco più a sentire quello che dice.
Sono così confusa, forse ha ragione lui, forse si sente tradito da me, dev'essere davvero una bruttissima sensazione. In fondo io non posso nemmeno sapere come ci si senta ad essere traditi, prima di lui non c'è mai stato nessuno, a parte una piccola cotta al liceo durata meno di niente. Lui è il primo ragazzo dal quale mi sento profondamente attratta e dal quale sono contraccambiata. Però non voglio nemmeno ignorare i sentimenti che provo per Logan... che casino!
"E adesso con chi diavolo sta parlando?"
Logan si materializza alle mie spalle, facendomi sobbalzare. Quando mi volto lui sta guardando Nate agitarsi al telefono, poi mi guarda e subito sorride, il suo sorriso tenero. Ma cosa ho fatto di male?
"Il suo lavoro lo chiama?" Mi chiede.
"Non lo so... mi ha detto solo che doveva rispondere, anche se stavamo discutendo."
"È diventato come suo padre," borbotta scuotendo la testa, "il lavoro prima di tutto..."
"Tu conosci suo padre?"
"Sara, conosco Nate molto bene, è per questo che... non lo vedo adatto a te."
"E tu lo sei, invece?"
La mia domanda sembra averlo toccato in profondità. Si piazza di fronte a me e mi prende le mani: "Credimi, non avrei mai pensato di dirlo, ma... oddio che situazione!" Sbotta di colpo. La sua confusione mi intenerisce. Sembra sempre tanto sicuro di sé, e invece... "diciamo che finché starai con lui sarebbe meglio che tu stia lontana da me."
È come un colpo al cuore, cosa sta dicendo? Il suo discorso mi destabilizza. Sì, io sto con Nate, ma solo perché non avevo ancora visto la sua parte dolce e sensibile, e ora che la conosco tutte le mie certezze sono svanite, non sono più sicura di niente.
"Logan, io..."
Mi poggia due dita sulle labbra per non farmi parlare. "Io credo che tu sia solo confusa, e questo continuo battibeccare tra me e lui non fa altro che confonderti ulteriormente."
Il suo discorso non mi piace, nemmeno la sua espressione mi tranquillizza. I suoi occhi sono freddi, decisi. Sono sempre bellissimi e meravigliosi ma privi di quel calore che ormai mi era diventato così caro. "Cosa vorresti dire? No, aspetta! Vorrei che tu prima sapessi una cosa."
Lui scuote la testa. "No, ascolta tu, invece. Capisco che Nate abbia fascino e rappresenta tutto quello che una ragazza come te desidera, e anche se non credevo che tu fossi attratta da quel tipo di ragazzi, è giusto che tu prenda le tue decisioni senza condizionamenti. Credo che tu ne abbia avuti già abbastanza nella tua vita." Sorride. Si sta riferendo a mio padre, ne sono sicura. Gli sorrido amaramente e fa un passo indietro. "Ci vediamo, Sara."
Che fa, se ne va? "No, aspetta, dove stai andando?" Non voglio che se ne vada.
Lui si allontana ancor di più e mi sorride, quando arriva ad una certa distanza si porta una mano alla fronte come il saluto militare, poi si volta e si allontana velocemente. Lo osservo allontanarsi immobile. Da una parte vorrei rincorrerlo e fermarlo, da un'altra ho paura di sbagliare.
"Ha deciso di andarsene, finalmente?"
Nate è al mio fianco, ha finalmente smesso di parlare al telefono.
"In realtà... sì. Ha deciso di farsi da parte." Rispondo tristemente.
Nate lo osserva allontanarsi e sbuffa, derisorio. "Non è cambiato affatto, non sa prendere delle decisioni serie." Afferma, poi mi mette un braccio attorno alle spalle. "Vuoi che ti accompagni a casa? Dovrei ancora finire di parlarti..."
Tolgo la sua mano dalla mia spalla e gliela restituisco. "Preferirei andare a piedi, se non ti dispiace."
Mi guarda senza capire. "Ma io credevo che... devo ancora dirti un sacco di cose."
"Me le dirai la prossima volta, ora voglio stare da sola per un po'."
Mi allungo per lasciargli un bacio sulla guancia, e poi mi allontano. "Sara, ma cosa...?" Chiede mentre mi allontano, ma si blocca vedendo che non lo ascolto.
Se non posso avere Logan a condizionare le mie scelte, è giusto che non abbia nemmeno Nate.
Spazio Autrice:
Sembra che Sara abbia picchiato la testa e abbia preso una decisione che non ci saremmo mai aspettati; se Logan non può ronzarle intorno come ormai si era abituata, non vuole nemmeno Nate.
Cosa le sarà preso?
Ci riprovo, perché sono ottimista e perché mi aspetto che qualcuno mi risponda: come potrà finire questa storia, secondo voi? questa scelta di Sara sarà giusta o le creerà ulteriori problemi?
Ad ogni modo, se volte lasciarmi una stellina ne sarei davvero felice...
Bacioni!
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