TrEnTaCiNqUeSiMo CaPiToLo
"Sara, io..." balbetta.
Questo è tutto quello che riesce a dirmi? Gli ho appena detto che sono a conoscenza del suo segreto... e lui balbetta senza senso? Che poi tanto segreto non è dato che fino a ieri lo conoscevano tutti tranne me. Dalla sua voce capisco che sia dispiaciuto, è evidente, ma io non so se posso ancora fidarmi di lui. "Ho cercato molte volte di dirtelo ultimamente, ma..." aggiunge alla fine.
"Non credi che avresti dovuto farlo subito?"
"Sì, adesso a sangue freddo, sì, ma quando ti ho conosciuta non potevo sapere come sarebbe finita... io avrei voluto dirtelo un sacco di volte, ma all'inizio c'era sempre un motivo a frenarmi, poi ne sono venuti fuori altri e io..."
"E qual era questo motivo che ti frenava all'inizio?" Lo interrompo.
"Io... all'inizio credevo che tu fossi come tutte le altre."
Questa frase mi manda in bestia, è l'ultima cosa che doveva dire. "Mi dispiace Nate, credimi, ma adesso non so più se posso ancora fidarmi di te."
"Co-cosa stai dicendo?" Balbetta di nuovo.
Strizzo gli occhi per non piangere, sentire la sua voce così incrinata mi fa stare male. Da una parte vorrei tanto far finta di niente, ma sarei costantemente col dubbio che non mi stia dicendo tutta la verità... "Ho bisogno di un po' di tempo."
Lo sento sospirare velocemente. "Mi stai lasciando?"
"A tempo indeterminato."
Sbuffa di finto divertimento: "Che cos'è, un impiego statale?" Chiede con sdegno.
Ha anche il coraggio di arrabbiarsi? "Nate, adesso devo andare, mi stanno aspettando."
"Dove sei? Chi ti sta aspettando?"
Non ce la faccio a parlare ancora con lui, sono sfinita. "Ciao Nate..."
"No! Aspetta Sara!" A malincuore gli chiudo la conversazione in faccia.
Il mio cuore perde un battito, mi sembra di aver perduto una parte di me stessa. Nate è stato il mio primo ragazzo, il primo che mi ha fatto sentire desiderata, ricambiata e amata. Il primo con il quale sono uscita e con cui ho vagamente pensato di poter fare il grande salto. Ma proprio perché era il primo non mi sarei mai aspettata che mi mentisse in questo modo. Come ho fatto ad essere stata così ingenua?
La mia confusione mentale mi soffoca, non riesco a ragionare lucidamente. Non sono nemmeno certa di aver fatto la scelta giusta, l'unica cosa di cui sono certa è che ho bisogno di pensarci. Ho bisogno di tempo.
Rimango alcuni minuti all'aria aperta cercando di schiarirmi le idee, quando penso di essere più tranquilla rientro dentro. Lo sguardo di Logan è il primo che incontro, profondo, penetrante come sempre. Cerco di ignorarlo e mi siedo al solito posto. Leonore mi guarda sorridendo, ma torna subito seria: "Tutto bene?"
"Sì... perché?"
"Sembri un po' sconvolta. Hai litigato?"
"In pratica... mi sono lasciata." Sussurro. Vedo la sua espressione mutare e farsi di colpo preoccupata.
"Oddio, mi dispiace tanto. Come stai?"
"Sto bene, grazie... In realtà non sono sicura che sia del tutto finita. È un po' complicato."
Lei mi sorride e senza aggiungere altro mi prende per mano, a mo di conforto. È un piccolo gesto, ma in momenti come questi è davvero rassicurante. Noto che finalmente Emily, seduta dall'altra parte, si accorge di me.
"Sara, stai bene?" Mi chiede attraverso il tavolo alzando la voce. Un altro gruppo sta suonando sul palco, e la loro musica ci costringe ad alzare il volume delle nostre voci.
Io annuisco ma non le rispondo. Sento sempre gli occhi di Logan addosso e non voglio voltarmi verso di lui e constatare che mi sta osservando davvero. E soprattutto, non voglio che sappia quello che mi è successo.
Spinta da un sentimento di amicizia particolare, dato che secondo Amanda non è veramente una mia amica, Emily si alza e viene a sedersi accanto a me. Leonore lascia subito la presa dalla mia mano e si allontana, mettendo una certa distanza tra noi. Emily la guarda schifata, ma subito riporta la sua attenzione su di me. "Allora, dimmi, ti conosco troppo bene per non accorgermi quando c'è qualcosa che non va."
Nonostante le parole di Amanda sento la mancanza del conforto della mia migliore amica, le sorrido, sto quasi per aprirmi con lei come un tempo ma la voce di Amanda mi attraversa la mente... "Niente che un po' di riposo e alcuni giorni di riflessione non possano sistemare."
Lei rimane palesemente delusa, credeva che mi sarei aperta con lei e non si aspettava una risposta simile. "Ok... se non vuoi parlarmene non voglio costringerti." Borbotta seriamente e subito si rialza per tornare accanto ad Andy. La seguo con gli occhi, dispiaciuta per la sua reazione. E se Amanda non mi avesse detto la verità? Se Emily non c'entrasse niente con la storia di Zack? Forse ho sbagliato a tagliarla fuori. E poi è successo una vita fa. Ma prima che possa richiamarla e scusarmi con lei vedo che si alza e si allontana con Andy.
"Non si rende nemmeno conto che lo sta manipolando, quando stava con me non aveva mai discusso con gli altri ragazzi della band!" Borbotta Leonore alla mia sinistra. Mi volto verso di lei e vedo che li sta osservando fissamente mentre si allontanano, non stava parlando con me, pensava a voce alta. Non capisco, Andy ha litigato con qualcuno della band? Osservo i ragazzi intorno a me, vedo Drew scherzare con gli altri, sembra essersi ripreso dalla rottura con Emily. I nostri sguardi si incrociano per sbaglio mentre sorseggio il mio bicchiere di aranciata, mi sorride gentilmente e io gli restituisco il sorriso, poi senza volerlo il mio sguardo si incrocia con quello di Logan... Mi sento pungere le guance e abbasso gli occhi. Sembra che i suoi abbiano il potere di leggermi fino in fondo all'anima, ho paura che se restituisco il suo sguardo riuscirà a capire che tra me e Nate è tutto finito...
§
Sono un po' preoccupata, stamattina Veronica non è venuta a scuola. Ok, niente di serio, può aver avuto mille ragioni, ma è la prima volta che fa un'assenza e non vorrei che fosse malata. È così piccola e dolce che ho paura che anche un raffreddore possa stroncarla. Però così neanche suo padre è venuto all'uscita di scuola per importunarmi con la sua sola presenza, almeno quello...
Quando esco di scuola un ragazzo vestito da fattorino mi si avvicina: "Signorina Hall?"
Mi volto verso di lui. "Sì, sono io."
"Mi scusi, questi sono per lei," dice e mi porge un grandissimo mazzo di fiori di molti colori. Rimango per un attimo estasiata da quello spettacolo, è grandissimo! Sono ancora sotto choc da questo regalo inaspettato che non mi accorgo di Jenna, la mia collega di ventincinque anni che si è avvicinata a me, attratta da questo mazzo di fiori.
"Wow, Sara, che bellissimi fiori. Chi te li manda?" Subito li toglie dalle mani del fattorino e ci tuffa il naso. Il fattorino si volta e si allontana senza darmi la possibilità di rifiutare. So già chi me li manda, ancor prima di prendere il bigliettino che intravedo lì nel mezzo. "Guarda, c'è anche un biglietto!" Se n'è accorta anche lei... Lo afferra e sta per aprirlo, ma glielo strappo di mano.
"Scusa Jenna... non voglio essere sgarbata, ma..."
"Oh, scusa tu, hai ragione. Non sono affari miei. È che a me mai nessuno ha mandato tutti questi fiori. Hai un ammiratore segreto? Oppure è il tuo ragazzo?"
Da quando in qua le interessa tanto la mia vita privata? Finora non ha mai manifestato tanto interesse, è sempre stata un tipo sulle sue. "No... nessuno dei due."
"Oh! ok, non importa, ci vediamo domani. Ciao Sara!" Cinguetta mentre si allontana. La osservo allontanarsi un po' spaesata, poi mi accingo a tornare a casa con il mio bagaglio. Se non fosse stato per lei avrei potuto restituirli al fattorino, invece mi tocca tenerli.
Appena entro in casa vado a cercare subito un vaso in cui mettere questi fiori, sono troppo belli, sarebbe un peccato buttarli. Entro in cucina ma subito noto un altro mazzo, tra cui tre rose rosse, al centro del tavolo da pranzo. Non ci posso credere! Mi avvicino completamente spaesata, anche questi sono di Nate, si vede dal bigliettino che riporta la scritta "Buon giorno, splendore" e poi il suo nome in un intricato ghirigori. Da chi se li fa fare questi biglietti?
"A quanto pare Nate non demorde, vero?" La voce di Sandy mi fa sobbalzare, mi volto verso di lei e appena vede il mazzo che ho in mano spalanca la bocca. "No! Anche quelli ti ha regalato?!" Chiede indicandoli.
Li osservo rigirandomeli tra le mani. "Già..."
Lei si avvicina e me li toglie di mano. "Per essere belli, sono belli. Che cosa hai intenzione di fare con lui?"
"Non lo so..." sospiro.
"Ho idea che ci servano molti vasi." Afferma scherzosa voltandosi e tornando nella sua stanza.
Verso le quattro mi preparo per andare a casa di Leonore, per l'appuntamento col signor Wilson. Speriamo vada tutto bene. Avverto Sandy che sto uscendo, poi prendo il primo autobus. Devo decidermi a prendere la patente, non ce la faccio più a usare i mezzi pubblici. Quando arrivo sotto casa di Leonore citofono e salgo subito le scale. Davanti alla porta di casa aspetto che qualcuno mi venga ad aprire. Dopo alcuni secondi decido di bussare, appena si spalanca rimango senza fiato. Logan mi sta fissando, sovrastandomi con tutta la sua altezza.
"Ti stavo aspettando," mi dice e subito si fa di lato per farmi entrare. Mi stava aspettando? Faccio qualche passo dentro l'appartamento mentre lui mi osserva da vicino, sento la sua presenza con ogni fibra del mio essere e il cuore inizia a battere più forte. Lo guardo e lui mi sorride.
"Non credevo che ti avrei trovato qui." Cerco di rompere l'atmosfera tesa che si è creata tra di noi.
"Dimentichi che c'ero anch'io la prima volta, ora voglio vedere come finisce questa storia." Afferma col suo solito mezzo sorriso.
Oddio, questa non ci voleva!
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