VeNtIsEiEsImO CaPiToLo

Non faccio altro che pensare alla lingua di Logan dentro la mia bocca...

"Non puoi immaginare quanto sia appiccicosa quella Vivian, fai bene a non venire più al pub. Non lo lascia libero un istante, fa venire la nausea. Sempre a corrergli dietro come un cagnolino, ad infilarsi in contesti che non la riguardano. Cerca sempre di mettere bocca in discussioni dove non sa niente..."

Emily continua a blaterare cose che non ascolto, riesco solo a pensare al bacio che mi ha dato Logan ieri sera sul pianerottolo. Ma lei non se ne accorge e continua a blaterare senza sosta.

"Per quel che ne so lui gliel'ha detto che è finita, ma lei non vuole arrendersi. Come fa a non capire che si fa solo odiare a comportarsi così?"

Con gli occhi della mente riesco a vedere ancora il blu dei suoi occhi mentre mi fissa vicinissimo per poi riemozionarmi al ricordo nel nostro bacio... passione, desiderio, speranza...

"Ma mi stai ascoltando?" Squilla all'improvviso.

La bolla in cui mi ero rifugiata scoppia all'improvviso, facendomi precipitare nella realtà. "Cosa?... che?"

Lei sbuffa. "Ma dove hai la testa?" ma poi mi guarda e un sorriso malizioso le si disegna sulle labbra. "Sei tutta rossa, si può sapere a cosa stavi pensando?"

Se è possibile divento ancora più rossa. "Ma no, niente... è solo che... ieri sera ci siamo baciati." Oddio, sento che sto prendendo fuoco.

Lei sgrana gli occhi, incuriosita. "Come vi siete baciati?"

"Sì... ieri sera sono uscita con Nate perché volevo vedere..."

"Come come come, sei uscita con Nate?" Mi interrompe nuovamente, su di giri.

"Se mi lasci parlare, magari riesco a dirti cosa è successo."

"Ah, ok..." finalmente si placa e fa il gesto di chiudersi le labbra con una zip.

"Allora," faccio un profondo respiro. "È successo che il giorno prima lo avevo incontrato per le scale, dove mi ha fermato per chiedermi perché fossi andata fino a Houston. Solo che poi sono arrivate dapprima Lily e Stephany, e poi anche Vivian, che le aveva aperto il portone sua madre, quindi mi sono sentita davvero fuori posto... mi trovavo nel mezzo ad un mucchio di donne che sono state con lui, come se fossimo tutte parte del suo harem... non so, ho avuto una bruttissima sensazione. Mi è sembrato di non valere niente, come se fossi solo una delle tante. Perciò sono scappata."

"Hai fatto bene. E lui non ha tentato di fermarti?"

"Sinceramente ero talmente presa dal mio mondo che non ci ho fatto caso. Mi sembra che mi abbia chiamata, ma niente di più."

"Accidenti, certo che dev'essere stato proprio brutto. Non riesco nemmeno ad immaginare cosa avrei fatto al posto tuo."

"Credimi, ti senti peggio di una nullità. In mezzo a tante bellissime ragazze, io scomparivo, nel vero senso della parola."

"Tzè!" fa lei, schifata. "Non ricominciare con i tuoi soliti complessi di inferiorità. Ho capito che era una situazione particolare, ma non sei inferiore a nessuna di loro, né come bellezza né come intelligenza, anzi..." afferma, lasciando il discorso in sospeso.

"Comunque..." cerco di cambiare discorso. "Ho pensato che se fossi uscita con un ragazzo sarei riuscita a farlo ingelosire un po'. Volevo vederlo soffrire come sto facendo io, così ho chiesto a Nate di uscire con me."

Emily mi guarda con un solo sopracciglio alzato. "Tu hai preso un appuntamento con il tuo ex per far ingelosire Logan?" Annuisco come un cane bastonato. "E poi?"

"Per farlo ingelosire... per cercare di dimenticarlo... non lo so. So solo che mi sono accorta di aver sbagliato. Nate non ha mai fatto mistero di provare qualcosa per me, e io lo stavo solo illudendo."

"Sì, forse avresti potuto pensarci prima. Ma perché, ha cercato di baciarti, di provarci con te?"

"No, assolutamente! Anzi, è stato gentile per tutta la serata, forse anche più di quando si stava insieme davvero. Solo che poi ho iniziato a sentirmi in colpa per quello che gli stavo facendo e gliel'ho confessato."

"Poverino..." fa lei.

"Infatti. Alla fine l'ho ringraziato e gli ho dato un bacio sulle labbra. Mi sentivo di farlo..."

"Ok... prendiamolo come un regalo di addio."

Ridacchio tristemente. "Sì, definiamolo così. Quando poi stavo per rientrare a casa ho incontrato Logan sul pianerottolo che mi ha visto baciare Nate dalla finestra. Mi ha presa per un polso dicendo che non voleva che io uscissi con Nate e poi mi ha baciata." Anche il solo parlarne con lei mi sembra di rivivere quelle emozioni.

"Wow!"

"Già..."

"E adesso cosa hai intenzione di fare?"

"Non lo so... sono così confusa! Mi ha dato fastidio quello che mi ha detto. Abbiamo parlato del motivo per cui se n'è andato dopo che lo avevo lasciato, e l'ho accusato di ipocrisia." Lei mi lancia un'occhiata interrogativa. "Eh... non ci ha messo tanto a consolarsi con Vivian! Mentre per lui io non avrei dovuto uscire con Nate. Mi sono arrabbiata, ecco."

Emily mi fissa con un sorrisetto sornione sulle labbra. "La mia Sara sta crescendo, sta imparando a non farsi più mettere i piedi in testa."

Sorrido vergognosa alle sue parole e le do una pacca sulla spalla. "Piantala!"

Scoppiamo a ridere; alla fine ha ragione. Credo di aver imparato a farmi valere. Tempo fa avrei ceduto istantaneamente a Logan, pur continuando a sentirmi presa un po' in giro da lui, adesso invece non l'ho fatto. Sono orgogliosa di me.

"Stasera cosa hai in programma di fare? Vieni al pub con me?" Mi chiede poi, guardando l'orologio.

"No, non credo. Perché?"

"Si sta facendo tardi ed ho promesso a Leonore che sarei andata in banca per pagare l'affitto al padrone di casa, dato che lei non ha potuto. Anzi, avrei dovuto esserci già andata."

"Stasera non ho voglia di uscire, domattina devo lavorare e in questi giorni sto riposando poco, però se vuoi ti faccio compagnia adesso."

"Davvero? Allora è meglio sbrigarsi perché la banca di pomeriggio sta aperta fino alle cinque e sono già le quattro."

Ci alziamo dal mio letto dove eravamo rimaste a chiacchierare tutto questo tempo come i vecchi tempi. Mi erano mancati questi pomeriggi con la mia migliore amica. Ci infiliamo i nostri giacchetti e dopo aver salutato Sandy ci avviamo in banca. Quando stiamo per uscire dal portone, come se lo avessimo fatto a posta, incontriamo Logan che sta entrando. Inesorabilmente il cuore mi parte al galoppo, e lui si ferma proprio davanti al portone con l'evidente intento di non lasciarci passare. Ci guardiamo per un secondo negli occhi, come a ricordarci il bacio della sera prima, ma io abbasso subito lo sguardo, mentre il suo non si smuove. "Dove andate, ragazze?" Chiede con arroganza.

"Tranquillo, bello, dobbiamo solo andare in banca per delle commissioni." Risponde Emily a tono. "Non ha l'abitudine di consolarsi come fai tu."

Accidenti se gliele ha cantate! Lo sbircio e vedo il suo sguardo farsi per un attimo perso, dispiaciuto. Avrei quasi voglia di dirgli che non importa, che ormai è acqua passata, ma una parte di me me lo impedisce.

"Sara, non è così, o almeno non era quella la mia intenzione." Tenta ancora di convincermi.

Emily sbuffa e gli fa cenno di spostarsi. Lui per un attimo si oppone, ma poi si scansa e ci lascia passare. Cerco di non voltarmi a guardarlo mentre usciamo dal portone, ma proprio mentre mettiamo piede fuori vediamo Vivian scendere da una piccola macchina rosa parcheggiata proprio di fronte e bloccarsi appena ci vede. Sento i suoi occhi addosso mentre noi ci allontaniamo in direzione della banca, mi impedisco categoricamente di guardarla. Sembra una pustola irritante, una sanguisuga appiccicosa. Ogni volta che vedo Logan immancabilmente c'è anche lei. Quando siamo ad una certa distanza Emily si sfoga.

"Mamma mia, non lo lascia respirare un istante! Mi chiedo come ha fatto a starci insieme in tutto il tempo in cui è stato a Houston."

Non rispondo e continuo a camminare. Non riesco a sopportarla. Credevo che Stephany mi avrebbe potuto creare dei danni, ma in realtà sono le gatte morte come lei i veri pericoli per i ragazzi come Logan. Sono sempre più propensa a credere che abbia attirato Logan nel suo letto con qualche stratagemma, perché a parte la bellezza, che ha senza ombra di dubbio, non la vedo un tipo adatto a lui come carattere.

Entriamo in banca e prendiamo subito il nostro numero, poi ci accomodiamo sulle sedie di compensato nella sala d'aspetto insieme ad altre persone. Non c'è tantissima gente, ma ci sono solo tre sportelli aperti per effettuare pagamenti o altre operazioni, e a giudicare dalla frequenza con qui chiamano i numeri, sembrano avere tutta la calma di questo mondo. Non ci resta che aspettare. Mi guardo intorno quando mi sento chiamare da una voce infantile e dolce, quasi in un sussurro.

"Signorina Hall... Signorina Hall..."

Mi guardo intorno cercando chi mi sta chiamando quando vedo Britney che mi sta salutando con la sua manina, mentre è compostamente seduta accanto a sua madre. Subito una forte malinconia dei tempi andati mi invade il corpo, mista a una gioia estrema nel rivedere una delle mie allieve che mi sorride, felice di avermi vista. Mi alzo con un sorriso e vado a sedermi accanto a lei.

"Ciao tesoro... come stai?" Chiedo con entusiasmo, poi guardo sua madre e mi presento. "Buonasera, sono la supplente che ha sostituito la maestra di Britney all'inizio di questo anno scolastico."

Lei mi stringe la mano e sembra subito ricordare. "Oh, ma certo, Britney mi parlava molto di lei. Mi dispiace tanto che non ha continuato ad insegnare. Come mai?"

"Eh... è una storia lunga."

"È un peccato perché, da quanto ho capito, quasi tutti i bambini si erano  affezionati a lei, e quando se n'è andata ci sono rimasti molto male."

"È vero!" interviene Britney, "la nostra maestra ci ha anche fatto fare un tema su quello che avremo voluto chiedere a Babbo Natale, e io ho scritto che avrei voluto che tornasse lei ad insegnare al posto suo. Però mi ha dato un voto basso..."

Cerco di non scoppiare a ridere ma un sorrisetto divertito non posso evitarlo. Anche sua madre mi sorride, divertita. Poi all'improvviso un forte sparo proveniente al centro della sala mi fa saltare il cuore in gola. Un ragazzo con un casco integrale tiene una pistola puntata al soffitto mentre un altro con un passamontagna salta oltre gli sportelli con un sacco in mano e intima i banchieri a consegnarli il denaro in loro possesso.

"State tutti tranquilli, come avrete capito questa è una rapina. Se restate ai vostri posti e non creerete problemi nessuno si farà del male."

La paura mi invade sedutastante mentre vedo il tizio con il casco puntare l'arma che ha in mano verso uno dei bancari che non vuole collaborare col suo complice. La piccola Britney si attacca impaurita alla sua mamma, abbracciandola stretta, mentre con uno sguardo vedo che anche Emily mi sta guardando preoccupata. Tutte le persone intorno a noi iniziano a borbottare impaurite, mentre il tizio con col casco cerca di fargli stare zitti intimandoli con la pistola. Una coppia di vecchietti sta letteralmente tremando mentre cercano di obbedire al rapinatore. Poi di colpo una sirena assordante invade l'intera banca, obbligandoci a tapparci le orecchie con le mani, le porte si chiudono con un sonoro Clank e il tizio con la pistola e il casco salta sopra uno dei banconi e spara un altro colpo in aria.

"Chi cazzo è stato ad aver fatto scattare l'allarme?!" Urla.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top