VeNtIqUaTtReSiMo CaPiToLo

Logan...

"Ti ho cercato dappertutto! Sono pure stata a casa tua, tua madre mi ha dato l'indirizzo di questo posto e sono corsa qui. Perché te ne sei andato senza dire niente a nessuno?" Vivian mi parla ansiosa e frenetica, è esattamente l'ultima persona che mi aspettavo di vedere. Non pensavo che mi avrebbe seguito. Rimango a bocca aperta mentre i suoi occhi verdi mi guardano inquisitori, poi si posano su Sara, studiandola dalla testa ai piedi. Capisco che l'ha riconosciuta perché torna a guardarmi con una nuova luce nello sguardo. "Cosa sta succedendo?"

Mi azzardo a guardare Sara. La felicità e l'emozione che avevo letto nel suo sguardo hanno lasciato il posto all'incredulità, al ribrezzo e alla delusione. "Sara, io... non volevo che..."

La vedo boccheggiare senza riuscire a parlare. "Io... ho sbagliato..." Guarda a turno me e Vivian e poi si volta e corre verso l'uscita.

Cosa sta succedendo? No, non posso lasciarla andare così! Tento di rincorrerla ma Vivian mi afferra per un polso. "Sei tornato qui per correre dietro a lei? A quella ragazzina che ti ha spezzato il cuore?"

Osservo Sara uscire velocemente dal pub e sparire dalla mia vista. "Non ora, Vivian..."

Mi libero dalla sua presa e corro fuori dal pub, ma di Sara non c'è più nessuna traccia. Mi sembra che mi stia crollando il mondo addosso. Mi guardo attorno cercandola tra le persone per strada, tra le macchine, ma sembra come volatilizzata. Non ci posso credere!

"Quindi è per lei che sei tornato."

Mi volto verso l'entrata del pub, dove Vivian mi sta guardando con gli occhi lucidi e la faccia rossa.

"Vivian, mi dispiace. Io non..."

"No!" sbraita interrompendomi. "Tu non puoi andartene così senza un... niente! Non puoi lasciarmi senza nemmeno dirmelo! Se non era per Robbie che mi ha detto che ti eri licenziato di punto in bianco non sapevo nemmeno che te n'eri andato. Perché?" Chiede poi con le lacrime agli occhi.

Mi sto accorgendo di aver fatto una gran cazzata. Sto facendo soffrire una ragazza come Vivian in un modo che mai avrei pensato di fare. "Perdonami... mi dispiace tanto. Non volevo farti soffrire."

Ma a quanto pare le mie sono solo parole al vento. " Avevi detto che non ti interessava più niente di lei... che rivederla non ti aveva fatto alcun effetto... Ma non è vero! Se credi che mi faccia da parte per lasciarti con quella ragazzina ti sbagli di grosso. Ho litigato con Jordan per venire fin qui da te, e non tornerò a casa a mani vuote." E dopo uno sguardo tagliente si allontana lungo la strada. Dietro di lei, appoggiata alla porta del pub, Stephany mi sta osservando a bocca aperta. Mi lancia un'occhiata schifata e poi torna dentro. Accidenti, che situazione!

§

"Accidenti che situazione, amico!" mi apostrofa Drew ridacchiando, appoggiandosi alla macchina che sto aggiustando.

Ho avuto proprio una buona idea a raccontargli quello che è successo. Non potevo lasciare che si facesse le sue congetture da solo? Sembra che sia venuto in officina da me apposta per prendermi in giro. "Levati da questa macchina." Gli ordino irritato.

Lui si scosta ma continua a ridacchiare divertito. "Ehi, calmati. Mica è colpa mia se sono tutte innamorate di te."

"Non è divertente."

"Tu dici?"

Lo guardo in cagnesco e finalmente smette di ridere. "Ok, dai, la smetto."

Sospiro amareggiato e butto per terra la chiave inglese che ho in mano, alzandomi in piedi. "Non credevo che sarebbe venuta fin qui per cercarmi. In realtà non avevo intenzione di farla soffrire, ma la decisione di tornare è stata talmente impulsiva che non riuscivo a pensare ad altro. Dovevo sapere perché Sara era venuta fin là. Dovevo sapere cosa voleva dirmi."

"Se non volevi farla soffrire avresti dovuto avvisarla. Non puoi biasimarla se ti è venuta a cercare."

Mi pulisco le mani con gesti stizzosi mentre ripenso alla serata di ieri. "E poi Step che mi guardava con quello sguardo di rimprovero..."

"Step ti ha rimproverato? E quando?"

"Non mi ha rimproverato... Drew, io non vorrei che ci fossero dei malintesi, ma..."

"Tranquillo, amico, Step mi ha spiegato la storia. Anche se ti ho detto che ultimamente ci siamo avvicinati, tra noi non c'è niente di serio, soprattutto perché anche lei è ancora innamorata di te."

Cavolo, ma cosa ho fatto di male? "Mi dispiace... non credevo che dopo tutto questo tempo potesse ancora sentire qualcosa."

"In realtà nemmeno lei." Mi confida tornando serio. "Quando è tornata qui non sapeva che tu non c'eri, ma non credeva che rivedendoti avrebbe sentito ancora qualcosa per te."

"Mi dispiace..."

"Ah, no, tranquillo." Borbotta facendo spallucce. "Si vede che è destino che io non devo avere una ragazza."

"Ma smettila! Sono sicuro che c'è, da qualche parte, quella che aspetta solo te."

"Beh, se è vero devo ammettere che si è nascosta bene." Iniziamo a ridere alla sua battuta. "Che poi devo confessarti una cosa."

"Spara!"

"Il giorno prima che Sara venne a Houston passò al negozio da me a chiedermi dove ti eri cacciato."

"E perché diavolo non me lo hai detto?"

Lui fa una faccia colpevole: "Mi ha fatto promettere di non dirtelo."

Scuoto la testa e getto per terra il panno con il quale mi sono pulito le mani. "Andiamo, è quasi ora di pranzo." Farfuglio avviandomi verso l'uscita dell'officina. "Per punizione paghi tu."

Ci dirigiamo verso la prima tavola calda dove fanno dei piatti espressi davvero niente male. Ci sediamo ad un tavolo vicino alla vetrina quando una voce femminile mi chiama alle mie spalle. "Logan, sei tornato?"

Un brivido freddo mi attraversa la spina dorsale riconoscendo questa voce. Vedo Drew fissarmi a bocca aperta letteralmente basito. Mi dipingo sul viso un sorrisetto tirato e mi volto. "Lily, che fine avevi fatto?"

"Io... sono andata dai miei genitori perché la signora dove lavoravo è morta."

"Mi dispiace."

Lei si alza dal suo tavolo senza staccarmi gli occhi di dosso e si avvicina a noi, senza minimamente considerare Drew. La mia attenzione si sposta immancabilmente sul suo seno, fasciato in un body scollato con un pizzo trasparente. Non è mai stata sobria nel vestire. "Non importa... in realtà era ora che lasciassi quel lavoro. Stava cominciando a starmi stretto. Tu come stai? Sapevo che eri da tua sorella a Houston. Come mai sei tornato?"

Non è che non mi faccia piacere incontrarla, è solo che sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda. "Beh... prima o poi sarei dovuto tornare. Mi mancava la mia musica."

"Ah, menomale! Sono contenta che non sei tornata per quella Sara. Ultimamente è sempre così altezzosa, così concentrata su se stessa da non avere neanche il tempo di accorgersi di quello che le succede intorno." Blatera senza sosta. La guardo un po' spaesato, sperando che le si esauriscano le pile al più presto, ma a quanto pare non ha nessuna intenzione di chetarsi. "Anche con Sandy si sta comportando male. Da quando è tornata dalla Francia con suo figlio Sara non è mai riuscita a interagire con quel bambino. Bella maestra che è, sembra che adesso i bambini li odi..."

Continua a blaterare su Sara ma il mio pensiero rimane fermo a questa dichiarazione. Non ce la vedo a rimanere insensibile di fronte alla presenza di un bambino. Eppure avrei giurato di averla vista di nuovo quella di un tempo, che fosse tornata quella dolce e ingenua di cui mi sono innamorato. Non posso credere che abbia finto in quei pochi istanti a casa di mia sorella e che sia ancora quella che mi ha lasciato come se non riuscisse più a provare nessun sentimento. Eppure ero sicuro di aver rivisto la vecchia Sara.

"...e credimi, non ho niente in contrario a dividere la stanza con lei, dato che ultimamente non ci parliamo proprio. Ad ogni modo sono tornata perché ho due provini, domani. Sai, il figlio della signora a cui badavo ha molte buone conoscenze, e..."

"Ho visto Step ieri, al pub. Come mai non sei con lei?" La interrompo nel bel mezzo della frase. Lei si blocca a guardarmi.

"Ahm... sai com'è... non si può sempre pensare allo stesso modo su tutto, ci siamo un attimo allontanate. Perché, ti ha detto qualcosa?" Chiede subito preoccupata.

Mi chiedo se sia il caso di dirle la verità. "No, più o meno mi ha detto la stessa cosa che mi hai detto tu."

Lei rimane un attimo basita e finalmente chiude la bocca con uno scatto; forse si aspettava che Stephany mi avesse detto come stanno veramente le cose. "Oh." Esclama. Poi finalmente decide di andarsene. "Bene... si è fatto tardi, scusate se vi ho disturbato. Spero di vederti al pub... Ciao Drew." Ci saluta prima di allontanarsi.

La guardiamo pagare alla cassa e uscire immediatamente dal locale. Appena si chiude la porta alle spalle scoppiamo a ridere come due cretini.

"Accidenti, sembrava aver inghiottito una radio, non finiva più di parlare." Dice Drew tra le risate.

"Mamma mia, non so come ho fatto a sopportarla le altre volte."

"Non so come hai fatto ad andarci a letto. È una palla! Sarà anche bella ma non prende mai fiato. Anche mentre eravate a letto parlava in continuazione?" Sghignazza.

Mi asciugo le lacrime e riprendo a mangiare il mio panino. Quella ragazza non cambierà mai!

Dopo mangiato torniamo ognuno al proprio lavoro, io devo finire di rimontare il motore di un'auto e poi posso tornare a casa. Quando arrivo sotto casa noto una Pegeout nuova fiammante parcheggiare poco distante della mia, ma quando ne vedo scendere Sara rimango a bocca aperta. Quella è la macchina che le ha regalato Andrea? Non si può dire che passa inosservata. La vedo attraversare la strada controllando il traffico e appena mi vede mi sento il cuore balzarmi nel petto. Mi fissa per un lunghissimo attimo, poi abbassa di nuovo lo sguardo e si avvicina al portone. No... non doveva andare così. Subito la seguo fin dentro l'ingresso del nostro stabile. "Sara, per favore, guardami."

"Non ho tempo, adesso, Logan." Fa lei prendendo a salire le scale. Ma io non glielo permetto e la afferro per un braccio.

"No, aspetta, non vuoi nemmeno più guardarmi in faccia?"

Lei si blocca in mezzo alle scale, poi lentamente si volta verso di me ma senza guardarmi. "Perché era al pub quella ragazza, ieri sera?"

"Non lo so, Sara, non sapevo che sarebbe venuta." Ho idea che questa conversazione finirà molto male.

La vedo annuire lievemente e fissare un punto indistinto del pavimento. "A sentire le sue parole te ne sei andato da Houston senza nemmeno avvisarla. Non le avevi detto che stavi tornando a Chino?" noto che tenta di guardarmi in faccia ma non riesce a sostenere lo sguardo. No, non voglio che sia così.

"Guardami Sara." Lei mi guarda, se pur con una strana espressione in viso. "Lei non è niente per me. Non credevo che sarebbe venuta fin quaggiù, ma io non potevo restare ancora a Houston. Dopo che sei venuta non ho fatto altro che chiedermi cosa avresti voluto dirmi... mi era sembrato di rivedere la Sara della quale mi ero innamorato, e ho capito che sono ancora innamorato di te."

Un lungo silenzio fa eco alle mie parole, finché, con un respiro, non decide di rispondere. "Non hai risposto alla mia domanda... Non l'hai lasciata prima di tornare? Stai ancora con lei?"

Prima che possa rispondere sentiamo una porta aprirsi e richiudersi velocemente lungo l'androne e due paia di passi scendere le scale velocemente. Quando arrivano in fondo gli occhi di Lily e di Stephany ci guardano, sconvolti. "Voi cosa ci fate, qui?" chiede Lily, incredula.

Ma come se non bastasse, il ronzio del portone che viene aperto interrompe questo momento, lo vediamo spalancarsi e apparire Vivian, mentre sta ancora parlando al citofono. "Grazie mille, signora Garrett."

Appena si volta verso di me mi sento come in una scena di un film. Lily, Stephany, Vivian e Sara, tutte riunite che mi guardano a bocca aperta. Sara è l'unica che abbassa lo sguardo mentre le altre si guardano l'un l'altra, poi Vivian decide di infrangere questa strana e bellissima atmosfera.

"Logan, cosa succede? Stavo per venire ad aspettarti a casa, tua madre mi ha fatto entrare, che ci fai qui?"

Sono senza fiato... non la facevo così vipera. Sa benissimo perché sono qui. Rimango inebetito senza risponderle, a quel punto vedo Sara alzare di nuovo lo sguardo su di me per un secondo, aspettando che risponda, ma dato che non lo faccio scappa salendo le scale. Non faccio in tempo a rendermene conto che è già salita la prima rampa e io mi ritrovo in mezzo alle altre, immobile, nella peggiore situazione che potessi mai immaginarmi. Mi sento un idiota.

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