VeNtIdUeSiMo CaPiToLo

Logan...

La prima cosa che ho fatto appena sono tornato a Chino è stata quella di andare dal mio ex datore di lavoro e chiedere se il mio posto era ancora disponibile, ma non ho nemmeno fatto in tempo ad aprir bocca che appena mi ha visto arrivare aveva già capito e mi ha preceduto, chiamandomi il figliol prodigo. Non si è risparmiato nel dirmi che me lo aveva detto che sarei tornato, e che lo avrei fatto perché lui è il miglior datore di lavoro del mondo. Ci siamo messi a ridere, ma avrei voluto aggiungere che è anche il più modesto. Una volta appurato che ho di nuovo il mio vecchio lavoro siamo poi rimasti a chiacchierare per un bel pezzo prima che mi decidessi a tornare a casa da mia madre. Non mi ero ancora fatto vedere da lei, non le avevo nemmeno detto che ero tornato, convinto che le avrei fatto una bella sorpresa, ma una volta sotto casa la sorpresa l'ho avuta io.

Dopo aver parcheggiato mi sono ritrovato davanti una scena che mai mi sarei aspettato di vedere: Nate e Sara in atteggiamenti molto intimi. A dir la verità non me ne sarei nemmeno accorto se non lo avessi sentito chiamarla ad alta voce. Appena ho alzato lo sguardo l'ho visto girare attorno a quel macchinone esagerato e andarle vicino. Incredibilmente vicino. Sono rimasto imbambolato a fissarli, a guardare quello che facevano da una certa distanza, incapace di reagire, poi lei gli ha sorriso e si è avvicinata per dargli un bacio sulla guancia. Non ci ho visto più! Mentre lui le stava accarezzando i capelli sono scattato verso di lui per dargli un pugno. Non c'ho nemmeno pensato, ho agito d'istinto. L'ho visto franare al suolo con grande soddisfazione, mi sono pure fatto male alla mano, mentre Sara mi fissava stralunata. E cosa pensava, che mi sarei fatto mettere i piedi in testa da lei? Le ho lanciato uno sguardo incendiario e me ne sono andato subito con un diavolo per capello, lasciandoli lì.

Scuoto la testa, frustrato. Non ci posso credere, era addirittura venuta fino a Houston per me e poi la vedo abbracciata a quel pallone gonfiato. E io che credevo che fosse fatta di un altro stampo e che non avrebbe mai ceduto a quel cretino una seconda volta. Che idiota che sono! Ancora non ho capito che lei sembra in un modo e poi si dimostra in un altro?

Credevo che fosse venuta a Houston per parlarmi, per dirmi che si era pentita delle parole che aveva detto ma poi è scappata. Ok sicuramente vedendomi con Vivian avrà pensato subito che io l'avessi dimenticata e se ne è andata, ma poteva almeno dirmi qualcosa. Adesso invece sono io che sono venuto qui per parlarle e lei nel giro di quattro giorni è già tornata con quel cretino di Nate. Fanno proprio una bella coppia quei due, insieme. Lei si fa infinocchiare qualsiasi cosa le si dica e lui è un bugiardo patologico, andranno a gonfie vele.

Sento mia madre chiamarmi per la cena e mi alzo dal letto sbuffando. A questo punto avrei fatto meglio a restarmene a Houston. In fondo con Vivian stavo bene, non mi mancava niente.

Però non la amavo.

La cucina è già apparecchiata per tutti e due, con la minestra di patate nel piatto. Mi metto a sedere e inizio subito a mangiare. Mia madre si porta il cucchiaio alla bocca e mi guarda. "Com'è stato rivederla dopo tanto tempo?" biascica con la bocca piena.

Mi blocco con il cucchiaio in mano a fissarla sbalordito. "Cosa..."

"Dalla tua faccia direi che non è stato un incontro particolarmente felice. Ah, ma scusa, ho sbagliato... l'avevi vista appena pochi giorni fa."

Scocciato riprendo a mangiare con gesti irritati. "Lasciami in pace, per favore."

"Accidenti, che cosa avrà mai fatto quella ragazza?" Chiede con sarcasmo.

"Mamma, per favore, non mi sembra il caso di scherzare."

"E chi sta scherzando? Chiedo solo cosa ti abbia fatto da farti avere quella faccia da funerale."

Ma che cosa ho fatto di male? "Mamma, era sotto casa che si abbracciava con Nate... secondo te che cosa ha fatto?"

"Non dirmi che si è rimessa insieme a lui!" sbotta con eccessiva enfasi.

La guardo storto. "Secondo te ho avuto le traveggole?"

"No, dico solo che forse hai capito male quello che hai visto. Succede."

"Mamma, lui la stava abbracciando, e lei gli stava dando un bacio sulla guancia."

"Mica sulla bocca." Ribatte subito.

"È uguale. Già il fatto che si veda ancora con lui dopo tutto quello che le ha fatto dimostra quanto sia solo una stupida."

"Non hai pensato che magari aveva solo bisogno di un amico?"

Sbuffo e getto il tovagliolo sul tavolo, alzandomi in piedi. "Non ho più fame."

Sento lo sguardo di mia madre che mi osserva mentre torno in camera mia. Non mi importa se sono stato maleducato, ultimamente lei e mia sorella si stanno facendo troppo gli affari miei. Un amico! Rido per non piangere, Nate non è affatto un buon amico nemmeno per se stesso.

Afferro la chitarra che è rimasta inutilizzata dentro la sua custodia dal giorno della mia partenza. Accidenti se mi è mancata! Accarezzo il legno lucido e nero e prendo il plettro nell'apposita tasca, strimpello un pochino, ma non riesco a concentrarmi. Sono talmente incazzato che rischio di rompere le corde. La rimetto al suo posto e decido di uscire. Lancio un urlo a mia madre per avvisarla ed esco di casa senza aspettare una sua risposta. Appena metto piene nel pianerottolo fisso la porta di fronte alla mia come se mi aspettassi che Sara ne uscisse da un momento all'altro. Mi rendo conto di quanto sembro ridicolo e decido di andarmene, scuotendo la testa.

Drew è sempre dietro a quel bancone di questo ridicolo negozio. Lo vedo anche dal marciapiede di fronte, mentre è intento a vendere chissà quale numero di Spiderman ad un ragazzino accompagnato da sua madre. Quando il ragazzino e la madre escono dal negozio decido di attraversare la strada ed entrare. Il campanello sopra la porta avverte del mio ingresso e mi avvicino al bancone in silenzio, mentre lui è intento a sistemare altri fumetti nell'espositore dietro di sé.

"Ciao, benvenuto da Comic's House, come posso aiutarti?" mi chiede senza nemmeno voltarsi.

"Mi chiedevo quand'è che stacchi, così ci andiamo a prendere qualcosa."

Lui si volta con un fumetto di Spiderman in mano e rimane a bocca aperta. "Logan, amico, sei tornato!" esclama in tono entusiasta. Mi batte il cinque e mi stringe la mano nel nostro modo personale. "Qual buon vento ti ha riportato a Chino?"

"Ah, beh... è una lunga storia..."

"Logan?"

Il mio nome sussurrato da una voce incredula e femminile alle mie spalle mi fa sussultare. Mi volto restio a credere che sia proprio lei la proprietaria di questa voce, ma poi mi rendo conto che invece è proprio lei. Stephany!

Mi guarda dapprima a bocca aperta, poi mi sorride timidamente e si avvicina con le mani in tasca. "È tanto che non ci vediamo."

"Direi quattro anni..."

§

"Quindi l'hai trovata sotto casa abbracciata a Nate?"

"Già..."

"Ecco perché quando gliel'ho chiesto non mi ha risposto."

"Che cosa?"

"Le ho chiesto che relazione avesse con Nate, ma mi ha detto di farmi gli affari miei."

"Davvero?" Sbuffo interiormente... tipico della ragazza che mi ha lasciato.

"Sì, ed è stata anche alquanto sgarbata. Ammetto che non sono stata molto educata nemmeno io ma da quello che avevo sentito di lei non me lo sarei mai aspettato."

Rimango un attimo in silenzio a questa affermazione. "Quando l'ho conosciuta non era così." Ammetto finendo di bere la mia cioccolata. Per parlare siamo usciti dal negozio di Drew e ci siamo rintanati nello Starbucks di fronte per sconfiggere il freddo. Davanti a due cioccolate calde ci siamo raccontati brevemente questi quattro anni. Mi ha fatto veramente uno strano effetto ritrovarmela di fronte dopo tutto questo tempo, ma è stata comunque una gradita sorpresa. Pensavo che non l'avrei più rivista ma che se fosse successo mi avrebbe fatto sicuramente un certo effetto, soprattutto perché pensavo di provare sempre qualcosa per lei, invece mi sto accorgendo che non è così.

"Così come?"

"Sfrontata, dura, distante. All'inizio non sapevo come prenderla, ma poi avevo pensato che potesse essere solo una fase per via di quello che le è successo, ma a quanto pare questa fase sta durando un po' troppo."

Alle mie parole Stephany mi guarda con il suo solito modo da detective. Sono anni che non la vedo ma certe cose non si dimenticano. "Ma perché, cosa le è successo? Qualcosa all'orecchio mi è arrivato ma non so a cosa credere."

"Cosa ti hanno detto?"

"Beh... una delle voci dice che dopo la morte di suo padre si è chiusa in se stessa e si è allontanata da tutto e da tutti senza un giusto motivo, come se le fosse andato di volta il cervello."

Dondolo la testa in segno approssimativo. "Sì... più o meno è successo così." Borbotto. Non mi va di dirle che suo padre si è suicidato ed è stata lei a trovarlo.

Stephany storge la bocca, schifata. "Capisco che la morte di un padre possa sconvolgere la vita, ma non da allontanarsi da tutte le amicizie e dagli affetti, dopo un po' ci si riprende."

Non voglio ribattere a questo fatto, sia per il motivo del suicidio sia perché io la sua sofferenza l'ho vista, l'ho toccata con mano, e anche se Stephany ha ragione sul fatto che poi ci si riprende da un lutto, è anche vero che ognuno di noi reagisce in modo diverso. "E qual era la seconda voce che ti era arrivata all'orecchio?" chiedo per cambiare argomento.

"Ahm... che... ti aveva lasciato per rimettersi con Nate."

Non posso crederci! A sentire questa frase mi si apre una voragine nel petto. Se me lo avessero detto tempo fa mi sarei messo a ridere, ma dopo quello che ho visto oggi non riesco a dire che non sia affatto così. D'improvviso sento la mano di Stephany posarsi sulla mia, alzo lo sguardo su di lei e noto la sua espressione comprensiva e dispiaciuta. Sta quasi per dirmi qualcosa ma la porta di Starbucks si spalanca e Drew fa il suo ingresso assieme ad una folata di aria gelida, subito ci vede e viene verso di noi.

"Vi siete già finiti la cioccolata? Potevate anche aspettarmi."

Stephany ritira subito la mano e gli rivolge un sorriso tirato. Che cosa sta succedendo?

"Scusaci, ma abbiamo iniziato a parlare per ammazzare il tempo e abbiamo bevuto senza di te. Ma ti facciamo compagnia volentieri, dai!"

Drew fa una finta faccia offesa ma poi si allontana e va a prendere la sua cioccolata. "Siete dei bastardi." Ci dice con una smorfia.

Tra me e Stephany intanto è calato il silenzio. Il suo gesto non è passato inosservato. Possibile che dopo tutti questi anni sia ancora interessata a me? Ma poi perché dovrebbe nascondersi da Drew? Quando lui torna al tavolo io e Step siamo ancora in silenzio, mentre si siede tenendo la tazza un po' impacciato ci guarda sorridente. "Ci vuole proprio questa cioccolata con questo freddo, eh?" Noi annuiamo contemporaneamente senza rispondere e Drew ne beve un sorso "Allora? Avete già esaurito gli argomenti?" Apro la bocca per dire qualcosa ma lui mi precede. "Step, perché non gli racconti la figuretta che ha fatto Lily l'altra sera al pub?"

Guardo Stephany in attesa, questa sembra essere divertente. Lei mi guarda ma sembra a disagio. "Beh... sì. A quanto pare non si è dimostrata una buona amica nei miei confronti nemmeno lei."

"Perché?"

Lei sembra ancora più imbarazzata. "Ho scoperto che mi ha presa in giro."

"Già, e sembra proprio che sia stata la tua Sara a farle scoprire questa cosa." Esplode Drew continuando a bere la sua cioccolata apparentemente ignaro del suo disagio.

Questa sì che è una novità. La guardo in attesa che mi confessi quello che è successo, ma sembra restia ad aprirsi. "Diciamo che mi ha tenuto nascosta una cosa che per me era molto importante." Borbotta distogliendo lo sguardo. Sono sempre più curioso.

"E cosa?"

A questo punto è Drew a rispondere. "In pratica Step non sapeva che tu e Lily avete avuto quella notte insieme. Lily lo aveva detto a tutti tranne che a lei."

"Ah." Riesco a dire.

"Sì... non so quando è successo ma... me lo aveva tenuto nascosto..." Biascica lei sottovoce, tanto che faccio un po' fatica a sentirla. "Scusate, devo andare in bagno." Fa alla fine prima di alzarsi in piedi e sparire dietro la porta del bagno delle donne.

Io guardo Drew negli occhi. "Credo che le abbia dato fastidio."

"Cosa? il fatto che gliel'ho fatto dire davanti a te? Tanto ormai è finita tra di voi, quanti anni son passati?"

Sono incredulo alle sue parole, non capisco se lo sta facendo apposta o davvero non si rende conto. "Per me di sicuro è già tutto passato, ma non credo che per lei sia la stessa cosa."

La sua espressione finalmente si fa seria. "Dici che dovrei preoccuparmi?"

Quindi il mio intuito non ha fallito affatto. "Non dirmi che tu e lei state insieme."

"In realtà abbiamo appena iniziato a frequentarci. È successo dopo la serata al pub che ti raccontavamo. Ma per ora non c'è niente di serio. Ci siamo incontrati per caso e ci siamo confidati, niente di più. Ma forse non mi ha confidato tutto tutto."

Sto iniziando a credere sempre più fermamente che tornare a Chino non sia stata affatto una buona idea.

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