TrEnTaTrEeSiMo CaPiToLo
Oggi mi dimettono dall'ospedale. Ho già preparato tutte le mie cose dentro un trolley, non mi resta che aspettare che Logan mi venga a prendere. Mi guardo di nuovo intorno per controllare di non aver dimenticato niente, sia in bagno che nell'armadio. Ricontrollo dentro il comodino, nel cassetto, sotto il letto... ma sembra non esserci più niente. Ok, ho preso tutto. Guardo l'orologio impaziente e mi siedo sul letto. Ma quando arriva Logan?
In questi ulteriori tre giorni in cui sono stata ricoverata sotto osservazione io e lui abbiamo parlato tanto. Abbiamo parlato davvero molto. Mi ha di nuovo chiesto scusa per non aver compreso che avevo solo bisogno di tempo per superare il trauma della morte di mio padre, e anch'io gli ho chiesto scusa. Anche se avevo subito questo trauma non ero giustificata a trattarlo in quel modo. Avrei dovuto chiedergli aiuto, aprirmi con lui invece di tenermi tutto dentro, e a causa mia siamo stati male entrambi. Il fattore Vivian è stato archiviato e io non voglio più pensare a quella parentesi. Si è reso conto che iniziare una storia con lei è stato uno sbaglio colossale e si è rimproverato per questo.
Ma la cosa che mi ha fatto veramente piacere è vedere Logan e Nate parlare insieme come due vecchi amici. A quanto pare hanno discusso sulla loro situazione ed è saltato fuori che c'erano parecchie incomprensioni, per questo Logan ce l'aveva tanto con lui. Credeva che fosse stato Nate a sedurre Stephany quando erano a New York, e che fosse sempre a causa di Nate se Stephany se n'era andata da Chino dopo la loro rottura. In realtà Stephany aveva solo chiesto al padre di Nate di aiutarla a trovare un lavoro dove avrebbe potuto conoscere le persone giuste e poter fare carriera nel mondo della danza, qui a Chino non ci sarebbe mai riuscita. E poi gli ha confessato di essere stata lei a provarci con Nate, non il contrario. Certo, Nate non si è sforzato tanto per tirarsi indietro, ma c'è differenza tra prendere l'iniziativa e cedere a delle lusinghe. Non mi interessa sapere perché Stephany si comportò così all'epoca, ma ne sono felice, altrimenti non avrei avuto la possibilità di conoscere Logan.
Qualcuno bussa timidamente alla porta e finalmente lo vedo apparire appoggiato allo stipite con una rosa rossa in mano. Rimango per un attimo a fissarlo imbambolata, è una visione. Un ragazzo con il suo fisico e i suoi occhi blu che ti fissa, con uno sguardo caldo e intenso, mentre tiene in mano una rosa... credo sia il sogno di ogni donna. Gli sorrido e mi alzo in piedi per andargli incontro. "Ce l'hai fatta ad arrivare! Temevo ti fossi scordato."
Si avvicina anche lui e a metà strada ci incontriamo dandoci un bacio sulle labbra, dolce e caldo. "Non potrei mai dimenticarmi." Sorride e mi porge la rosa.
Ripenso a tutte le rose che mi ha regalato Nate. Che faccio, glielo dico? Mmm, forse è meglio di no. Afferro la sua e gli sorrido.
"Sei pronta? Possiamo andare?"
Annuisco. Lui afferra il mio trolley e ci avviamo insieme verso l'uscita dell'ospedale. Saluto le varie infermiere che ho conosciuto in questi giorni e raggiungiamo la sua auto, parcheggiata nel parcheggio dell'ospedale. Salgo subito sul sedile del passeggero mentre Logan sistema il mio trolley nel bagagliaio. Quando lo vedo salire al posto di guida mi viene in mente una cosa. "Quando sei venuto a prendermi alla stazione, quando stavo andando a New York, avevi già deciso di accompagnarmi personalmente, non è vero?"
Lui mi guarda un po' spiazzato dalla mia domanda, poi fa retromarcia e si immette nel traffico. "E questa, adesso, da dove è saltata fuori?"
"Perché non hai avuto bisogno di tornare a casa per prendere la tua valigia, era già nel bagagliaio. Te l'eri preparata prima in previsione di accompagnarmi, vero? E non dirmi che hai sempre una valigia di emergenza nel bagagliaio perché non ci credo."
Scuote la testa con fare rassegnato, ma anche divertito. "Di' la verità, in realtà ti ha fatto piacere che ti abbia prelevata con la forza per portarti via in macchina."
"Non hai risposto alla mia domanda. È maleducazione, sai?"
Lui sbuffa divertito: "Che cosa vuoi che ti risponda, Sara?"
"Che eri sicuro che avrei accettato di farmi accompagnare da te."
"Certo... eri già pazza di me, facevi solo la preziosa."
A queste parole sgrano gli occhi, indispettita. "Guarda che ho accettato di farmi accompagnare solo perché alla fine mi facesti perdere il treno, e poi si può dire che mi avevi rapita."
Lui si ferma ad un semaforo e si china verso di me. "Credimi, ti rapirei altre mille volte." Borbotta guardandomi negli occhi con fare sensuale. È incredibile come riesca ad ammutolirmi con un solo sguardo. Subito si avvicina e mi bacia, regalandomi un momento di intensa gioia. Un clacson dietro di noi ci fa sobbalzare. Il verde è scattato, Logan torna composto al volante e subito riparte.
Io ridacchio, divertita. "Solo noi possiamo fare queste figurette."
"Accontentati che siamo in macchina in mezzo al traffico, altrimenti niente mi avrebbe fermato."
Sento le mie guance farsi di porpora. "Oh."
"E ricordati che stasera non sarai più in un letto d'ospedale..." ammicca.
Non riesco più a rispondergli, il calore che sento mi impedisce di parlare. Apro il finestrino e cerco di raffreddare i miei bollenti spiriti. Lo sento ridacchiare. Al solo pensiero di stare di nuovo da sola con lui mi sento il cuore partire al galoppo. Stacca una mano dal volante e la appoggia sulla mia coscia. Mi manca quasi il respiro per questo gesto.
Sono talmente presa da lui e dall'ammirare il suo profilo che non mi accorgo che sta guidando nel quartiere di mia madre, dopo pochi minuti si ferma di fronte alla sua villetta. Gli rivolgo uno sguardo interrogativo ma lui mi sorride senza rispondere e scende dalla macchina. "Dai, muoviti!"
Mi affretto a seguirlo. "Mamma mi aveva detto che non sarebbe stata a casa per via di una riunione dei genitori a scuola di Veronica, perché siamo qui?"
Lui non riesce a reprimere un sorriso e mi scorta fino alla porta, dove suona il campanello e rimane in silenzio. Iris viene subito ad aprirci appena mezzo secondo dopo il suono del campanello. Secondo me sta sempre in agguato dietro la porta, non c'è altra spiegazione. Subito ci sorride e senza aprir bocca si fa di lato per farci entrare. Entro in casa e mi rivolgo a lei. "Iris, il signor Andrea è in casa?"
Lei mi guarda facendomi capire che non ha capito e subito si allontana, dopo aver preso i nostri giacchetti. Il sorriso di Logan è sempre più vasto e mi sorge un dubbio che mi abbia portato qui per farmi una sorpresa.
Mi accompagna verso il grande salotto dove un silenzio di tomba regna sovrano, le luci sono spente e non c'è nessuno. Ma che diavolo succede?
"Scusa, ma c'è qualche motivo per cui mi hai portata qui?" chiedo.
"Ehm... in effetti sì... ma... non so." Risponde Logan, visibilmente confuso.
Mi guardo intorno facendo qualche passo verso il divano, di colpo Nate, Leonore e Susan sbucano come molle da dietro il divano, urlando: "SORPRESA!"
Le luci si accendono di colpo e tutti gli altri sbucano fuori da ogni parte unendosi al coro di benvenuto. "Lo sapevo... me lo immaginavo." Balbetto con le lacrime agli occhi guardandomi attorno.
Piano piano tutti vengono a salutarmi baciandomi sulle guance e abbracciandomi velocemente. Tutti, nessuno escluso. Persino Lily è presente. Si avvicina timidamente e mi guarda con un sorriso un po' dispiaciuto. Non capisco se mi stia per salutare come tutti gli altri o se invece vuole buttarmi addosso un po' del suo veleno. Mi guarda in silenzio e poi di colpo mi abbraccia. Questa sì che non me l'aspettavo. Mi lascia senza parole. Mentre mi stringe la sento dire: "Mi dispiace."
Mi stacco da lei e la guardo negli occhi. "Per cosa?" Le chiedo un po' confusa.
Lei lancia un'occhiata a Logan e poi torna a guardare me. "Beh..." Sembra vergognarsi.
A questo punto la prendo per mano e mi volto verso Logan. "Noi andiamo a parlare in cucina, torno subito, ok?" Gli dico dandogli un bacio sulle labbra.
Lui annuisce e io mi allontano guidando Lily fino alla cucina. Una volta lì la guardo negli occhi. "Per che cosa ti dispiace?"
"Per averti augurato che ti succedesse qualcosa." Abbassa gli occhi e deglutisce. "Quando Logan era tornato ho sperato che tu ti togliessi di torno." Non riesce a guardarmi negli occhi e si volta facendo qualche passo per allontanarsi da me, dandomi le spalle. "Ho sperato che finalmente avrei potuto avere la mia occasione con lui. Dopo la storia con Stephany ho cercato di farlo innamorare di me... ma questo già lo sai, " fa un gesto vago con la mano. "Il tuo arrivo però, invece di farmi capire che avrei dovuto mollare la presa, mi ha incattivita. Se all'inizio eri solo un fastidio quando ho saputo che lui era venuto a New York con te ho sperato... che tu morissi."
Resto in silenzio cercando di digerire questa ammissione. Beh... non posso dire che a me sia sempre stata simpaticissima, in fondo il suo odio per me era evidente, e anche il motivo, ma al posto suo non sarei mai riuscita ad augurare il male a qualcun altro solo perché non lo sopportavo. Non ricevendo nessuna risposta lei si volta verso di me. "Hai sentito quello che ho detto?"
"Sì, ho sentito. E adesso perché ti scusi? Quello che mi è successo ti ha fatto capire che hai sbagliato?"
"Anche. Il fatto è che quello che ti dissi circa l'amicizia tra Logan e me è vero, noi siamo amici, e come amica voglio solo il suo bene, solo che finora non mi sono comportata molto da amica nei suoi confronti."
"Va bene, Lily, direi che ormai sarebbe inutile rivangare tutto quello che è successo, e sinceramente non ho nemmeno voglia di..."
"Sì, ma io devo dirti tutto. Quando uscii da casa sua la notte dopo l'evento di beneficienza e ti vidi uscire nello stesso momento da casa mi resi conto che l'apparenza poteva farti credere che fosse successo qualcosa tra me e lui, ma in realtà l'unica cosa che era successa era che Logan si era ubriacato e l'ho solo aiutato a mettersi a letto... Non avendo voglia di incontrarti ero rimasta con lui finché non mi ero addormentata per poi svegliarmi nel cuore della notte. Quando mi hai visto uscire in quello stato la situazione era troppo ghiotta per non farti credere di esserci andata a letto..."
"D'accordo, Lily... va bene..."
"E sono sempre stata io a correre da lui a dirgli che te n'eri andata." Mi interrompe nuovamente. "Credevo che si sarebbe comportato come quando se ne andò Stephany, che si sarebbe arrabbiato e avrebbe cercato di distrarsi, iniziando ad odiarla. Invece ti è corso dietro come un cagnolino. E in quel momento io ti ho odiato veramente tantissimo, tanto che quando siete tornati insieme come una coppietta innamorata ho veramente desiderato la tua morte."
Resto un attimo in silenzio, la sua ammissione è abbastanza pesante da accettare. "E cosa ti ha spinto a confessare tutto, adesso?"
Lei fa sentire una risatina ironica. "In realtà se fosse stato per me non ti avrei detto niente. Ma Stephany mi ha confessato che quando io e lei avevamo litigato, sai... dopo quella serata al pub, tu le hai detto che avrebbe dovuto perdonarmi, e sempre tu le hai detto che eri contenta di vedermi felice da quando era tornata lei."
Io annuisco. "Sì, è la verità."
"Perché?"
Questa domanda non la capisco. "Come perché?"
"Perché eri contenta di vedermi felice?... io non ho mai manifestato particolare simpatia nei tuoi riguardi."
Ora capisco. "Tu sei sempre stata una ragazza all'apparenza molto frivola e con la testa perennemente nel tuo mondo, ma da quando era tornata Stephany ti vedevo veramente felice, più presente e più vera. Mi sarebbe dispiaciuto se avesse deciso di non perdonarti."
Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime. "Grazie."
Sto quasi per abbracciarla quando un colpo di tosse ci distoglie l'una dall'altra e ci voltiamo verso la sua fonte. Logan è sulla porta della cucina che ci fissa. "Scusate, ma non tornavate più. Credevo che te ne fossi andata."
Si avvicina guardandomi fisso negli occhi. Una promessa corre tra i nostri sguardi, un messaggio silenzioso che mi fa correre un brivido lungo la spina dorsale, aumentando il ritmo del mio cuore.
"Ci vediamo di là." Bofonchia Lily e subito sparisce verso il salotto, lasciandoci soli.
"Che cosa doveva dirti di tanto importante da restare qui tutto questo tempo?"
"Voleva alleggerirsi la coscienza."
Subito si avvicina e mi dà un bacio sulle labbra. "Ora capisco perché ci avete messo tanto, aveva tante cose da dire."
Io ridacchio. "Però è stata sincera, non me lo aspettavo da lei."
"Sono contento soprattutto che abbia finito, perché stavo fremendo di là ad aspettarti."
"Non puoi più stare lontano da me più di dieci minuti?" Chiedo con una punta di malizia.
Lui ridacchia. "Ho paura di no... Ma soprattutto perché c'è una sorpresa ad attenderti in salotto."
"Una sorpresa?"
Incuriosita lo seguo in mezzo a tutti gli altri, ma non vedo niente di particolare. "Dov'è questa sorpresa?" Chiedo incuriosita e un po' delusa.
"Siediti qui e aspetta." Mi dice indicando il divano.
Tutti chiacchierano attorno a me come se non esistessi. Vedo Logan sparire verso lo studio di mia madre e ricomparire subito dopo con un grosso scatolone tra le braccia con un fiocco rosso alla sua sommità.
"E quello cos'è?" Chiedo sempre più incuriosita. Noto che anche gli altri adesso mi stanno guardando, interessati.
Logan posa lo scatolone di fronte a me e sorride. "Avanti, aprilo."
Mi guardo intorno incontrando le facce di mia madre e di tutti i miei amici che mi sorridono incuriositi. Allungo una mano lentamente... mi sembra di essere a Natale. Afferro un'estremità del fiocco e tiro. Il nastro rosso si scioglie e lo faccio cadere a terra. Poi afferro il coperchio che copre lo scatolone e mi blocco un attimo impaurita: lo scatolone si è mosso! Poi all'improvviso un nasino nero sbuca dall'interno dello scatolone precedendomi.
Oddio!
Finisco di aprire lo scatolone emozionata; un batuffolo di pelo biondo con due occhioni scuri, dolci e caldi, mi fissa incuriosito e impaurito. Non ci posso credere, Logan mi ha regalato un cucciolo di Golden Retrivier!
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