TrEnTadUeSiMo CaPiToLo
Sara...
Qualcuno è tornato ad accarezzarmi la mano... la riconosco, è la stessa persona che non parlava, che è stata sempre qui e che mia madre ha mandato a casa. Non sarà...
"Tua sorella mi ha fatto un discorso che mi ha lasciato stupito... sembrava molto più grande della sua età."
Logan... Oddio... Sei davvero tu?
"Ti ha definito una principessa..." ridacchia divertito e triste allo stesso tempo. Oh, Logan... "E poi mi ha detto che avrei dovuto darti un bacio per svegliarti, come le principesse che conosce lei."
Sono senza parole. All'improvviso sento che mi sta accarezzando il viso con un dito. "E se avesse ragione?"
Sento il suo fiato sulla pelle del viso, si è avvicinato. E alla fine le sue labbra sono sulle mie...
Una gioia intensa e travolgente mi avvolge, gioia guastata dalla mia immobilità e dal fatto di non riuscire a rispondere al suo bacio. Le sue labbra premono sulle mie in un bacio lungo e dolce. Ma quando si stacca da me io non riesco ancora a muovermi. Sono profondamente contrariata... Adesso basta, voglio svegliarmi!
Sento una lacrima cadermi sul viso... Sto piangendo?
"Perché non ti svegli?" sussurra con voce rotta. Logan... sei tu che stai piangendo! "Per favore, svegliati amore mio... In breve tempo sei diventata importante per me, mi sei entrata dentro. Non so come hai fatto ma non sopporterei se mi lasciassi solo adesso che ti ho ritrovato. Voglio poterti dire che ti amo..."
Sento la sua testa appoggiarsi sul mio petto, in un pianto silenzioso. "Anch'io ti amo, Logan." Sussurro debolmente.
Lui alza la testa di scatto e mi guarda. "Sei sveglia... ti sei svegliata!" Esclama con gioia.
Lo vedo chino su di me un po' sfocato... "Sì..." Riesco a dire. "Volevo svegliarmi... ma non ci riuscivo..." Faccio un po' fatica a parlare.
"Shhh, tranquilla. Sono così felice!" Torna a baciarmi velocemente sulle labbra. "Ti amo tanto, Sara, ti amo talmente tanto che temevo di non potertelo dire. E hai ragione, mi sono comportato come uno stronzo... sia con te che con Vivian. Averti rivista ha destabilizzato quell'equilibrio precario che mi ero costruito, e non sono più riuscito a ragionare con lucidità. Dovevo sapere, dovevo vederti. Ma rivederti con Nate mi ha mandato il sangue alla testa. E ora questa disavventura mi ha fatto capire quanto ti ho fatto del male andandomene... Per favore, perdonami."
Oddio, se dovesse chiedermi di ripetergli quello che mi ha detto non ce la farei. "Sì... certo che ti perdono." Sussurro accarezzandogli una guancia. Ha la barba ispida e lentamente mi accorgo dei suoi capelli in disordine e della sua maglia spiegazzata. È rimasto sempre qui? Però i suoi occhi sono sempre meravigliosi, anche se pieni di lacrime come adesso. Ma so che sono lacrime di gioia, e riescono a farmi sentire amata. Lui afferra la mia mano incrociando le nostre dita e mi guarda con gli occhi lucidi, sfregando la guancia contro il palmo. "Non puoi immaginare quanto sia felice in questo momento."
Sorrido debolmente. "Da quant'è che sono qui? Sembri trascurato... Non mi ricordo cos'è successo..."
"Sono quattro giorni che sei in coma. Ma non ci pensare, adesso, non ha importanza. L'importante è che tu stia bene. Vado a chiamare tua madre... e il dottore." Mi lascia la mano e si allontana velocemente, affacciandosi alla porta della mia stanza. "Si è svegliata!" Annuncia a gran voce.
La voce di mia madre arriva alle mie orecchie, stupita e incredula. "Dici sul serio?"
Pochi minuti dopo vedo sia lei che la signora Ferguson attorno a me, che mi sorridono. "Oh, tesoro mio! Ti sei ripresa! Stai bene..." Dice mia madre tra le lacrime. Non sa se ridere o piangere, nell'indecisione fa entrambe le cose. La Signora Ferguson invece mi stringe una mano e mi sorride, anche lei con gli occhi lucidi.
"Ben tornata, bambina mia. Ci hai fatto stare in pena, lo sai?"
Alcuni secondi dopo vedo entrare il dottore. "Quando ho saputo la bella notizia ne sono rimasto piacevolmente soddisfatto. Come stai, Sara?" Esordisce con un sorriso.
Sì... è sua la voce che avevo sentito rispondere a mia madre. "Ho avuto giorni migliori." Rispondo con voce rauca. Mi accorgo che Logan è rimasto fermo sulla porta ad osservarmi in silenzio, mentre il dottore si avvicina per visitarmi. "Sembra che tu ti sia ripresa bene, Sara. Hai solo bisogno di molto riposo e dell'amore di tutte le persone che ti circondano." Esclama alla fine.
"Grazie." Rispondo.
Mi guarda con un sorriso dolce, ha degli occhi molto espressivi. "Ben tornata, Sara."
Riesco a riposare per una mezz'oretta, appena il tempo necessario per riacquisire parte delle mie forze prima che la mia stanza venga letteralmente invasa da amici e conoscenti. Ognuno di loro è pronto ad esaudire ogni mio desiderio. C'è chi si affretta a versarmi da bere ad una mia richiesta, chi invece mi regala una scatola di cioccolatini. Accidenti, sto morendo di fame! Andrea entra portando in braccio Veronica, entrambi hanno stampato lo stesso identico sorriso sulle loro facce. Poi vedo arrivare Emily, Leonore e Susan, i ragazzi della band compreso Drew insieme a Stephany. Sandy con suo figlio e addirittura Nate. Vedere Nate e Logan nella stessa stanza senza che inizino a prendersi a pugni mi sorprende. Mi è sembrato che si scambiassero anche qualche parola mentre venivo distratta in continuazione da tutti gli altri.
È stata una sorta di festa in questa piccola stanza fino a che il dottore non è riapparso mandando via tutti. Da una parte avrei voluto che almeno Logan rimanesse con me, ma ora che sono tornata al silenzio e alla pace non posso che ringraziare il dottore per questo.
Resto così da sola ad osservare questa stanza. Osservo la flebo di fisiologica attaccata al mio braccio, il mazzo di fiori sul tavolo vicino alla finestra, la coperta raggomitolata sopra la poltrona all'angolo della stanza. Qualcosa mi dice che qualcuno non ha voluto abbandonarmi nemmeno di notte. E forse mi immagino già chi sia stato.
Lentamente sento le palpebre farsi pesanti e in poco tempo mi addormento in un sonno ristoratore.
Mi risveglio un po' di scatto, apro gli occhi di colpo e la prima cosa che vedo è Logan nell'inquadratura della porta, ad osservarmi in silenzio. Vedo che si lecca le labbra e si avvicina, il sollievo dipinto sul suo viso. "Per un attimo, vedendoti dormire, ho avuto paura che fossi tornata in coma." Borbotta timidamente.
Gli sorrido confortata dalla sua presenza. "Sei finalmente andato a casa a farti la barba?"
Si passa una mano sul mento, vergognoso. "Sì... possiamo dire di essermi lasciato un po' andare in questi giorni."
Mi sposto un po' sul letto, lasciandogli lo spazio per stendersi accanto a me. "Che fai?" Mi chiede incredulo.
"Voglio che ti stendi un po' accanto a me."
"Sei sicura che non ti faccio male?"
"Sì, dai!" Insisto battendo una mano sul materasso.
Lo vedo sorridere divertito e si stende, abbracciando il mio addome con un braccio. Mi giro un po' verso di lui e così ci ritroviamo faccia a faccia, guardandoci negli occhi, vicinissimi. "Mi sei mancata tanto." Sospira.
"A me sono mancati i tuoi occhi, invece." Gli rispondo, e adesso gli stessi occhi sono qui che mi scandagliano, spostandosi nervosi su ogni centimetro del mio viso.
"Sei così bella..." Sussurra, e lentamente si avvicina e mi bacia.
La sua lingua mi accarezza le labbra e poi si incontra con la mia, sento il mio cuore iniziare a correre emozionato. Ah, quanto bramavo di baciarlo nuovamente! Sento la sua mano stringermi un fianco, con fare possessivo, e io mi sento bene, amata... desiderata. Allungo un braccio e accarezzo il suo petto, esattamente sopra il suo cuore. Sotto le mie dita lo sento battere velocemente, tanto da fare concorrenza al mio. Tasto i suoi muscoli mentre la sua bocca esplora la mia, mi venera, mia ama... Quando ci stacchiamo resto impigliata nei suoi occhi. "Ti amo, Logan."
"Anch'io ti amo."
Gli do un altro bacio sulle labbra e poi giro lo sguardo per la stanza. "Sei rimasto qui tutti e quattro i giorni in cui ero in coma?"
Lo vedo prendere un grosso respiro. "Sì... come lo sai, te lo ha detto tua madre?"
Nego, scuotendo la testa. "Ti ho sentito."
Mi guarda corrugando la fronte. "In che senso mi hai sentito?"
"Sentivo che mi accarezzavi spesso la mano, ho sentito quando mia madre cercava di convincerti ad andare a casa a riposare. Ho sentito anche quando Emily ha cercato di parlarti..."
"No, aspetta, tu vuoi dirmi che mentre eri in questo letto priva di sensi sentivi tutto quello che succedeva in questa stanza?"
"Non proprio tutto, ho avvertito degli sprazzi di conversazioni. Ho sentito mia madre che mi parlava, tu, Veronica..."
"Anche Sandy è venuta a farti visita mentre eri in coma. Lei non l'hai sentita?"
Scuoto la testa. "No, lei no."
"In pratica tutti sono passati di qui, anche Nate."
"Nate?" annuisce. "Lui non l'ho sentito."
"Mi fa piacere..." Afferma tornando a baciarmi sulle labbra.
"Logan, per favore, non avercela con lui. Tra me e Nate non c'è niente, siamo solo amici. E devo ammettere che la sua amicizia mi ha aiutato tanto in questi giorni."
"Sì, lo so." Mi dice tornando a baciarmi sulle labbra. "Grazie a questa situazione abbiamo chiarito, e anche se ha ammesso di provare sempre qualcosa per te, so che non è successo niente tra di voi e che ha capito che deve stare al suo posto." Mi dà un altro bacio. "Permettimi di essere geloso lo stesso della mia ragazza."
Sorrido lusingata dalle sue parole. Mi appoggio con la testa sulla sua spalla mentre Logan mi abbraccia, accarezzandomi la pelle del fianco. Restiamo abbracciati sul mio letto per non so quanto tempo, godendoci ognuno il calore e le coccole dell'altro. Sento il mio cuore scoppiare di gioia.
"C'è anche un'altra persona che ho sentito mentre ero in coma. Anzi, se devo essere sincera l'ho proprio vista."
"Come hai fatto a vederla?"
Resto un attimo in silenzio, mi chiedo se dopo che glielo avrò rivelato non inizi a pensare che sia fuori di testa. "Ci credi se ti dico che credo di aver vissuto un'esperienza extracorporea?"
Logan si mette a ridere. "Dai... non è possibile."
Faccio un broncio offeso e lui smette di ridere. "Sì... lo sapevo che ti saresti messo a ridere."
"E dai, chi avresti visto che è venuto a farti visita."
"Sì, ma non in questa stanza, era in sala d'attesa. Ho visto una donna su una sedia a rotelle." Alle mie parole vedo le pupille di Logan dilatarsi, incredule. "Era grassa, enorme, talmente tanto che la sedia sotto di lei quasi spariva. Ma aveva un visto di una bellezza angelica... è strano. E mi ricordo che ti ha rassicurato che sarei tornata da te."
Lo vedo guardarmi a bocca aperta. "Come hai fatto a vedere quella donna?"
"Allora era vera. Chi era?"
Lui mi stringe contro di sé e appoggia la fronte contro la mia testa. "Non lo so... ma potrei giurare che poteva trattarsi di un angelo." Mi dice, e mi dà un bacio sulla tempia.
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