QuInTo CaPiToLo
Logan...
Apro la finestra della mia stanza e mi affaccio a guardare la strada che costeggia la casa, gustandomi la pace che vi regna in questo ultimo giorno dell'anno. L'aria fredda del 31 dicembre mi penetra nella pelle, regalandomi un risveglio da urlo, nel vero senso della parola. Mi affretto a richiuderla e ad accostarmi al termosifone. Penso che per oggi ho già avuto la mia dose di freddo.
Quando mi dirigo barcollando fuori dalla mia stanza noto la casa in pieno fermento, soprattutto in cucina, dove mia sorella, Sharon e un'altra ragazza che mi dà le spalle, sono intente a cucinare come delle ossesse. Ma già di mattina? Sono appena... cavolo, le undici?
"Lorraine, perché non mi hai svegliato?" biascico stiracchiandomi e sbadigliando. Lei finalmente alza gli occhi su di me.
"Ah, buongiorno. Se vuoi un caffè dovrai pensarci da solo. Mi dispiace ma sono occupata."
Ah, grazie tante. Mi volto verso la macchinetta e mi accorgo che non ho attirato solo l'attenzione di mia sorella, ma anche quella di Vivian, l'altra ragazza che non riconoscevo. Era intenta a lavare le pentole e non mi aveva visto, ma adesso quei suoi occhi verdi mi stanno fissando, divertiti e timidi.
"Buongiorno Logan."
"Buongiorno..." mi sento la bocca secca. Viro immediatamente la mia traiettoria verso la bottiglia d'acqua e me ne verso subito un bicchiere. "Che ci fai qui?"
Lei sorride. "Aiuto tua sorella e sua cognata coi preparativi per stasera."
Ah, giusto. Che domanda stupida! Mi guardo intorno e vedo che la cucina è letteralmente invasa di cibo. "Ma state cucinando per un reggimento?"
Il sorriso di Vivian si allarga sulle sue labbra. Cos'ha da ridere tanto?
"Stasera saremo almeno in venticinque. Non mangeremo qui, andremo a casa di un nostro amico che ha un fantastico salone. Ci divertiremo." Mi risponde Lorraine.
"E fammi indovinare: oltre ad estetista hai aperto anche un servizio di catering?"
"Spiritoso." Borbotta lei, ma sia Vivian che Sharon fanno sentire una risatina. "Qui facciamo a turno, ogni anno una di noi cucina per tutti, un'altra prepara gli addobbi e un'altra ancora sceglie la location e si occupa delle bevande."
"E chi sarebbero un'altra e un'altra ancora?"
"Le conoscerai stasera."
"Ok... ma, comunque, posso avere almeno un caffè?"
"Lo sai dov'è la macchinetta, serviti da solo!" Risponde Lorraine stizzita e torna alla preparazione di quello che sembra un'insalata russa. Che schifo!
Mi volto di nuovo verso la macchinetta ma Vivian mi ha preceduto, inserendo una cialda nel gruppo e preprandone uno, poi si volta e me lo tende. "Tieni, ho fatto prima di te."
Afferro la tazzina dalle sue mani guardandola a bocca aperta. "Grazie..." poi resto immobile con la tazzina in mano a fissarla come un ebete. Lei mi rivolge quel solito sorriso timido ma delizioso e poi si volta per continuare il suo lavoro. Sorseggio il mio caffè tornando in camera, ma appena esco dalla cucina un coro di risatine mi raggiunge in corridoio. Scuoto la testa... Donne!
Finisco il caffè e tiro fuori i miei pesi, direi che se non voglio diventare una balena devo stare attento con mia sorella. Faccio un po' di riscaldamento con la corda e poi inizio ad allenare i bicipiti quando qualcuno bussa alla porta e senza aspettare il mio invito la apre. La faccia di Robbie appare nel mio campo visivo.
"Ehi, cognato, io e Jason ci chiedevamo se ti andava di mettere qualcosa di veloce sotto i denti, tanto per non arrivare a stasera morto di fame."
Mi fermo con il peso in mano. "E cosa avevate in mente?"
"Le donne ci hanno consigliato un'insalata col formaggio, ma io ho optato per un panino al McDonald. Più veloce e gustoso."
Osservo la sua faccia sorridente contornata dalla porta della mia stanza, e poi scendo verso la sua pancia che si intravede sotto il suo maglione. "Credo che per una volta darò retta alle donne, ma grazie lo stesso."
"Ok... non sai cosa ti perdi." Ribatte chiudendo la porta.
Oh, si che lo so cosa mi perdo, e credimi, preferisco perdermelo.
Prendo il mio accappatoio e vado a farmi una doccia. Il bagno è piccolo e il box doccia non è grandissimo, ma tutto sommato ci si gira. Una bella doccia calda è proprio quello che mi ci vuole, mi metto sotto il getto d'acqua e immancabilmente ho diverse visioni di lei mentre facciamo la doccia assieme durante il nostro ritorno da New York, in quel motel dove abbiamo dormito. Strizzo gli occhi e cerco di scacciarla dalla mia mente. Quando ho finito il bagno è pieno di vapore, esco dalla doccia asciugandomi i capelli e indossando l'accappatoio, mi guardo allo specchio e osservo il tribale tatuato sul mio petto. Non ha un senso vero e proprio, ma mi piaceva avere un disegno addosso. Poi di colpo, nel riflesso dello specchio, mi sembra di vedere anche una mano bianca e affusolata che ne accarezza i contorni con lente carezze, esattamente i gesti che faceva Sara ogni volta che siamo stati insieme, affascinata da questo disegno. Il suo ricordo è quasi peggio dell'averla qui in carne ed ossa, perché nella mia mente lei è ancora innamorata, dolce e arrendevole. Se fosse veramente qui sicuramente mi guarderebbe come mi ha guardato l'ultima volta, senza un minimo di calore, per ripetermi che non mi ama affatto come io amo lei e che non può più stare con me.
Sospiro e scuoto la testa, dovrei seguire il consiglio di mia sorella e cercare di lasciarmela alle spalle, ma come faccio?
Apro la porta per tornare in camera mia e mi ritrovo a fissare gli occhi verdi di Vivian, in piedi di fronte alla porta con una mano alzata... stava per aprire la porta anche lei. Rimaniamo a fissarci per alcuni istanti, poi, smarrito, cerco di ricompormi.
"Ehm... scusa... hai bisogno del bagno?"
"Io? Ehm... sì. Mi sono macchiata..." Risponde abbassando lo sguardo verso la sua maglietta. Solo allora noto che ha una macchia all'altezza del seno e in mano una maglietta di ricambio. Mi faccio subito da parte per lasciarla passare, e lei entra in bagno regalandomi un sorriso timido ma malizioso al tempo stesso. Si chiude la porta alle spalle e io mi rintano nella mia stanza. In questa ultima settimana Vivian è venuta spesso a trovare mia sorella, e ogni volta ha tentato di attaccar bottone con me. Non posso dire che mi dispiaccia, è davvero una bellissima ragazza, ma...
Alla fine è arrivato finalmente il momento di partire e recarsi dove festeggeremo l'inizio del nuovo anno.
Con addosso dei jeans scoloriti e un maglioncino con lo scollo a doppio petto, calzo un paio di scarpe eleganti ma comode e raggiungo gli altri in cucina. Al momento di uscire mia sorella mi mette in mano una teglia ricoperta con carta stagnola. "Cos'è?" chiedo impacciato.
"Sono le teglie con l'arrosto. Renditi utile anche tu, prendi pure quella busta." Mi dice indicandomi un bustone sul tavolo. Mi avvicino insicuro alla suddetta borsa quando Vivian mi precede prendendola al posto mio.
"Tieni, stai attento perché ci sono dei contenitori di vetro, dentro." Dice porgendomela.
Gliela prendo di mano e mi colpisce il sorriso che mi regala, è sempre così dolce con una luce maliziosa. Quando si allontana noto il suo vestito, un tubino nero che le arriva sopra il ginocchio, lasciandole scoperte un paio di gambe lunghissime, adornate con delle calze decorate con dei piccoli strass lungo il polpaccio. Resto un attimo imbambolato da quelle gambe, specialmente dal tacco sulla quale ondeggia, facendo tendere il tessuto che le copre il fondoschiena in un moto provocante e alternato ad ogni passo. Una gomitata improvvisa fa scoppiare la piccola bolla in cui mi ero rifugiato e, guardandomi attorno, noto Robbie che mi fissa con un sorrisetto scemo.
"Hai finito di rifarti gli occhi?"
Sbuffo, divertito dalla sua battuta. "Sei solo invidioso perché tu non puoi farlo." Gli rispondo seguendolo verso l'uscita. Nel mentre mi guardo indietro, cercandola con gli occhi. Ma prima non aveva i jeans? Quando si è cambiata?
"Non posso farlo se tua sorella mi vede." Mi risponde sorridendomi malizioso. Sbuffo a mezza bocca, so che ama profondamente Lorraine, altrimenti gliene direi quattro.
Partiamo con due macchine dopo averle caricate e fatto salire i gemelli, in un quarto d'ora arriviamo in una villetta poco più grande della casa di Robbie e Lorraine, ma a quanto pare, molto più lussuosa. Appena metto piede a terra mia sorella mi carica nuovamente di buste e bustone, e io, impacciato, seguo Robbie all'interno di questa villetta. Un signore di circa cinquant'anni viene ad accoglierci alla porta, vestito in modo molto sofisticato e costoso e con due occhi azzurri da rivaleggiare coi miei.
"Benvenuti, finalmente! Vi stavamo aspettando con ansia. Prego, date pure alcune cose a me." Dice aiutandoci a trasportare alcune buste e facendoci strada verso la cucina. Attraversiamo un piccolo ingresso, ma prima di arrivare alla cucina, passiamo attraverso un grande salone riccamente addobbato con un gigantesco albero di Natale e una lunga tavola apparecchiata molto lussuosamente. Sarà per almeno trenta persone.
"A giudicare dal profumo che sento da queste buste tua moglie ha fatto l'arrosto ripieno come l'anno scorso." Dice il nostro ospite rivolgendosi a Robbie.
"Se devo essere sincero non so cosa abbia preparato, ma dall'odore sono propenso a credere che tu abbia ragione." Gli risponde Robbie.
Deponiamo il nostro bagaglio sopra un enorme tavolo, dove una ragazza con la pelle scura inizia subito a scartarlo e a prepararlo su dei piatti da portata. Ora capisco perché hanno fatto tutta questa roba.
"E questo giovanotto chi sarebbe, Robbie?" Chiede guardando me.
"Lui è mio cognato Logan. È in visita per un po' a casa nostra."
"Piacere di conoscerti Logan, io sono Frederich Altmann, benvenuto a casa mia." Mi accoglie stringendomi la mano.
"La sua casa è molto bella, signor Altmann, le faccio i miei complimenti."
"Sì sì, grazie, ma dammi del tu. Odio quando mi danno del lei, mi fa sentire vecchio."
Gli sorrido divertito e annuisco. "Come vuoi..."
"Ma vieni, ti presento mia moglie." Mi riporta nel grande salone, dove una bellissima donna di circa cinquant'anni sta parlando pacatamente con Vivian. Pur dimostrando la sua età sembra quasi una modella con i suoi lunghi capelli castani senza un capello bianco e un fisico statuario. "Questa è Rose, mia moglie." Le stringo la mano e lei mi rivolge un sorriso amichevole e cordiale. "E se sei il fratello di Lorraine, presumo tu conosca già la nostra Vivian."
"Certo." Affermo sorridendole. Come sempre il sorriso che mi restituisce le fa brillare una luce maliziosa nello sguardo che mi fa sentire strano.
Quando i padroni di casa si allontanano da noi, Vivian mi si avvicina. "Hai conosciuto i padroni di casa. Come ti sembrano?"
"Sembrano due tipi molto alla mano, anche se danno l'impressione di essere dei ricconi un po' snob."
"Credimi, sono tutto tranne che ricconi snob. Tutto quello che vedi se lo sono sudato, ma sono rimasti due persone umili e gentili."
"Li conosci bene?"
"Sì... e li adoro." Confessa sussurrando. Per farlo si avvicina e il suo profumo dolce e leggermente speziato mi pizzica le narici. Poi mi guarda con un sorrisetto malizioso e si allontana. Faccio un bel sospiro e la seguo per sedermi a tavola con tutti gli altri. Ma cosa crede, che sia scemo? In pratica è da quando sono arrivato qui che ogni giorno viene a casa di mia sorella con la scusa di badare al piccolo Jeff e invece gira intorno a me, e sono sicuro che è fortemente spalleggiata da Lorraine. Ma finora non sono riuscito a prenderla seriamente in considerazione, un po' perché la rottura con Sara è ancora fresca, e un po' perché non la conosco, anche se devo ammettere che è parecchio seducente. Sarei cieco o stupido se dicessi di no. La osservo fermarsi a chiacchierare con un'altra ragazza molto carina, ma io proseguo a sedermi accanto a mio cognato, quasi al centro del tavolo. Di fronte a me è seduta una coppia che non ho mai visto, ma che mi sorride cordiale, poi noto che la grande tavola è divisa in due, da una parte tutti gli uomini, con il padrone di casa a capotavola, e dall'altra tutte le donne, con la moglie all'altro capo. Sembra quasi una divisione di genere. Osservo le posate argentate ai lati del mio piatto mentre sento qualcuno scostare la sedia accanto a me e sedersi. Quando mi volto per vedere chi è il bellissimo sorriso di Vivian mi accoglie e il suo profumo mi accarezza nuovamente il naso. Accanto a lei c'è l'amica con cui si era fermata a parlare prima.
"Ti presento la mia amica Jordan. Anche lei è una cliente di tua sorella."
Ci stringiamo la mano e Jordan mi gratifica di un sorrisetto malizioso ma divertito al tempo stesso: "Devo ammettere che ora che ti vedo di persona sei davvero come mi sei stato descritto."
C'è qualcosa di strano. "Perché, come mi hanno descritto?"
Vivian si volta a guardare la sua amica, intuisco che la starà guardando male... Cerco di non scoppiare a ridere. "Che male c'è, scusa?" le borbotta Jordan a bassa voce. "Mi sei stato descritto come un ragazzo davvero molto carino, e posso assicurarti che era per minimizzare, ahia!" Sbotta alla fine guardando male la sua amica e massaggiandosi il braccio.
Vivian si volta verso di me per sorridermi smagliante. "Non farci caso, a volte parla a vanvera."
Rido sotto i baffi e decido di lasciar perdere. Stasera ci sarà da divertirsi.
Durante la cena parlo e scherzo con le due ragazze, sembra che la presenza di Jordan riesca a far sciogliere Vivian un po' di più, non l'ho mai sentita parlare così tanto. Però mi rendo conto che mi ha parlato poco del suo passato e della sua famiglia, e non mi ha detto niente del suo presente. Ha perfino declissato quando le ho fatto delle domande dirette. Ho lasciato perdere, non volevo risultare troppo invadente.
All'avvicinarsi della mezzanotte ci alziamo finalmente da quella tavola e ci dirigiamo nell'immenso giardino nel retro, dove sono stati portati tantissimi botti e fuochi d'artificio. Dopo aver passato delle ore sedute a giocare e chiacchierare con gli altri non vedevo l'ora di sgranchirmi le gambe. Allo scoccare della mezzanotte rimaniamo tutti estasiati dallo spettacolo pirotecnico che vediamo, arrivando addirittura a battere le mani alla fine dell'ultimo botto. Mi viene offerto un calice di champagne da non so chi, e all'improvviso anche Vivian ne ha uno in mano. Sorridendomi fa sbattere il suo bicchiere contro il mio. "Cin cin."
"Auguri Vivian."
"Auguri anche a te."
Beviamo entrambi, poi mi guarda curiosa: "La tua ex ha fatto un po' a polpette di te, vero?"
Mi va quasi di traverso lo champagne e per poco non lo risputo nel bicchiere. "Che?!"
Lei ridacchia. "Scusa, ma ho tentato in tutti i modi di avvicinarmi a te ma non mi hai considerato minimamente. Sono così male?"
Rimango per un attimo a bocca aperta. "Stai scherzando? Sei una delle ragazze più belle che abbia conosciuto. E sì... non è che la mia ex ha fatto polpette di me, ma la nostra rottura è ancora fresca, quindi..."
"Ah, ho capito, pensi ancora a lei."
Annuisco e vedo il suo viso farsi di colpo serio. Osservo quei suoi occhi verdi rivolti verso il basso, quasi non ne vedo il colore. Ma quelle guance rosa come due pesche mature mi fanno desiderare di accarezzarle con le nocche. "Perché non mi hai risposto quando ti ho chiesto che lavoro fai?"
Mi guarda di colpo sorpresa, poi la sua espressione si tramuta in birichina. "Sono una persona da scoprire un po' alla volta."
Mi fissa con un lieve sorriso sulle labbra, mentre sorseggia lentamente il suo champagne. Sa decisamente cosa fare per sedurre un uomo. "Sai, credo che sia arrivato per me il momento di voltare pagina." Confesso d'istinto. Lei mi guarda corrugando la fronte senza capire, ma io non le do il tempo per afferrare il mio ragionamento che mi avvicino e la bacio. Mi risponde subito con passione, il nostro bacio diventa subito molto caldo, facendomi rimpiangere di avere un bicchiere in mano e non poterla stringere come vorrei. Riesco ad infilarle una mano tra i capelli, passando le dita fino alle punte. Per un attimo mi sembra di mettere le mani nei capelli di Sara. Ma il bacio finisce e riapre gli occhi, riportandomi alla realtà. Guardandomi estasiata e mi sorride meravigliosamente. "Ce ne hai messo di tempo." Afferma e torna a baciarmi.
Spazio Autrice:
Abbiamo perso Logan... definitivamente...
Ehm, ehm, scusate... volevo dire: di solito aggiorno il giovedì ma dato che domani ci sarà un aggiornamento del sito per via dei vari problemi che ci sono stati ho aggiornato oggi, siete contente? Spero di sì!
Spero anche che riusciate lo stesso a vedere una luce in fondo al tunnel perché pare che Sara e Logan si stiano allontanando sempre di più.
Vi aspetto alla prossima settimana per il prossimo aggiornamento. Grazie a tutte per leggere questa storia. Un forte abbraccio.
Kiss!
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