DiCiOtTeSiMo CaPiToLo

La situazione si è fatta di colpo tesa all'interno del pub. Stephany sta letteralmente trafiggendo Lily con lo sguardo... A quanto pare ho appena fatto scoppiare una bomba senza volerlo.

"Quando è successo?" chiede Stephany con un sospiro.

Lily è davvero in difficoltà, ma poi tenta di sorridere. "Andiamo... chi ti ha detto una cosa del genere?" Poi guarda me. "Sei stata tu, vero? Si può sapere cosa ti ho fatto?"

"Vorresti dirmi che se io adesso telefonassi a Logan e glielo chiedessi lui mi risponderebbe di no?" Chiede Stephany senza badare alle sue parole contro di me. Lily rimane in silenzio e deglutisce. Torna a guardarla smettendo di fingere, ormai è stata sgamata, non ha più senso negare.

"Tu lo sapevi che io ero innamorata di lui, lo hai sempre saputo, ancor prima che vi metteste insieme." Sbotta, ormai scoperta.

"Ma non credevo che appena avrei voltato le spalle ci saresti andata a letto... Mi avevi detto che mi avresti aiutata a riconquistarlo... ecco perché ogni volta mi dicevi che era meglio se non tornavo!"

Lily non ribatte, rimanendo in silenzio, a questo punto Stephany prende le sue cose e se ne va, uscendo dal pub senza salutare nessuno. Lily sospira amareggiata, o seccata, non saprei, mi lancia un'occhiataccia e si allontana.

"Son sicura che adesso mi odia." Esclamo ad alta voce.

Leonore appoggia una mano sulla mia spalla. "Non so se le passerà, ma tu non hai fatto niente per meritarti il suo odio, non ti crucciare. È lei quella che ha sbagliato."

Le rivolgo un sorriso di ringraziamento. "Grazie."

A fine serata esco dal pub in compagnia di Leonore e poi ci salutiamo per prendere ognuna il proprio mezzo di trasporto. Quando mi allontano dal pub noto Stephany seduta su uno scalino di un negozio, completamente immersa nei suoi pensieri. È una strana scena vedere una bella ragazza come lei, vestita elegantemente, seduta su un gradino ai piedi di una saracinesca chiusa. Mi avvicino e la osservo.

"Ciao."

Lei alzo lo sguardo e mi guarda dal basso verso l'alto. Sembra del tutto persa. "Ciao."

Mi guardo intorno e mi siedo sullo scalino accanto a lei. "Che stai facendo?"

Lei sbuffa e tira un sasso davanti a sé. "Niente, sto solo pensando a che razza di amica sia una che appena ti allontani va a letto con l'uomo che ami invece di aiutarti a riconquistarlo come aveva promesso."

"Mi dispiace." Sospiro sottovoce.

"Grazie..." Poi mi guarda. "E a te cosa succede? Non avrei mai pensato che saresti venuta a consolarmi."

"E perché no?"

Lei mi guarda confusa. "Avevo avuto l'impressione che non ti stessi troppo simpatica."

Sorrido amaramente. "Non eri tu il problema, ero io."

Lei annuisce anche se dalla sua espressione non sembra molto convinta, ma non fa domande. Restiamo in silenzio per un po', osservando le persone che escono dai locali, poi finalmente si apre. "Ti rendi conto che stronza? Io mi ero allontanata perché Logan se n'era andato a causa mia, e non volevo che smettesse di suonare coi Fleas e che si allontanasse da sua madre e sua sorella. A quel punto ho iniziato a seguire il mio sogno nell'attesa di poter tornare e riconquistarlo, ma ogni volta che chiamavo Lily mi diceva che Logan era tornato ma era ancora arrabbiato... che non era il caso che tornassi... poi più passava il tempo e più capivo che ormai aveva voltato pagina. In parte anch'io lo feci, ma non credevo che se ne sarebbe approfittata."

Non so perché ma sento di doverla consolare. "Ti capisco... anch'io mi sono sentita delusa dalla mia migliore amica, ultimamente, so che è una brutta sensazione."

Lei mi guarda senza esprimere alcuna espressione. "Anche la tua migliore amica è andata a letto con il ragazzo che ami?" Rimango un attimo spaesata dalla sua domanda e sbatto le palpebre. Vedendo la mia confusione aggiunge: "Oh, scusa, dimenticavo che anche tu con Logan..."

"Non fa niente... No, ma mi sono sentita presa in giro lo stesso." Faccio una pausa cercando di mettermi nei suoi panni. "Se però è davvero la tua migliore amica potresti anche cercare di perdonarla."

Lei mi guarda sconvolta: "Tu sei riuscita a perdonare la tua migliore amica?"

"Sì. Forse non è la stessa cosa, ma io credo che Lily abbia avuto i suoi motivi per comportarsi così."

Stephany Sbuffa. "Quale motivazione può aver avuto se non che ha pensato solo a se stessa?" Io storgo la bocca... sì, ha ragione. Quello che ha fatto Lily a lei forse è più grave di quello che ha fatto Emily a me.

Restiamo in silenzio per un po', guardando le persone che ci passano davanti. Non so più cosa dire per rompere il ghiaccio. Stephany non mi sta antipatica, anche se ha questa aria da superiorità che la contorna perennemente, ma sin da subito mi è sembrata molto sensibile, molto più di Lily.

"Credo che potrebbe esserti d'aiuto metterti nei suoi panni e pensare se meriteresti di essere perdonata o no."

Lei mi guarda un'altra volta, ma stavolta ha un sorrisetto gentile in volto. "Mi spieghi come mai ti preme tanto che io perdoni Lily? Sbaglio o non è propriamente una tua amica?"

Faccio spallucce. "Non lo so... ma mi dispiace che abbiate litigato. Da quando conosco Lily non l'ho mai vista così felice da quando ci sei tu. Certo, sembra perennemente svagata e nel suo mondo dorato, ma credo che oltre a te non abbia altre amiche con cui si confida."

Alle mie parole il sorrisetto sul suo viso si trasforma lentamente in un'espressione assorta. "Sei davvero una brava ragazza, Sara. Ora capisco cosa ci ha visto Logan in te."

Parla come se tra lei e Logan ci fosse un legame del tutto speciale, ma non posso fare a meno di arrossire. "Posso farti una domanda personale?" Chiedo poi appena riprendo il mio colorito. "Cosa ti ha fatto pensare che non vedendoti Logan avrebbe potuto perdonarti?"

"Non pensavo che mi avrebbe perdonato, ma che forse avrebbe sentito la mia mancanza... e poi non volevo che smettesse di suonare coi Fleas a causa mia. Per lui suonare è molto importante, mi ha sempre detto che la musica è la sua vita e non potrebbe stare troppo tempo senza suonare." La sento sospirare. "Ma adesso mi rendo conto che ho sbagliato. Se invece di andarmene fossi rimasta cercando di riconquistarlo personalmente, forse adesso mi avrebbe perdonata." Oddio, la capisco, però non posso non pensare a lei e a Logan senza una punta di gelosia.

Guardo il mio orologio. "Direi che per me si è fatto tardi." Mi alzo in piedi e la aiuto a fare altrettanto. "Mi ha fatto piacere parlare con te." Le dico per salutarla, lei mi sorride.

"Grazie. Ma tu con cosa sei venuta?"

"Con la mia macchina."

"Potresti darmi un passaggio? Sono venuta con Lily, ma lei se n'è andata."

"Certo." Sorrido.

La accompagno fino a casa dei suoi, in un quartiere residenziale abbastanza sofisticato. Prima di scendere si volta verso di me e mi guarda: "Mi ha fatto piacere conoscerti meglio, non sei come mi aveva detto Lily, sei in gamba. A parte che ormai non credo che la ascolterò di nuovo." Aggiunge scettica.

"Grazie. Anche a me ha fatto piacere conoscerti meglio, e non mi sono sbagliata, sei davvero sensibile come mi sei sembrata all'inizio."

Mi rivolge un ultimo sorriso e poi scende, ma prima di allontanarsi mi fa cenno di abbassare il finestrino e si china sullo sportello. "Tu che hai la possibilità, non perdere la speranza con lui, cerca di fare quello che non ho fatto io." Mi dice, poi si volta e cammina verso il suo portone, senza lasciarmi il tempo di chiederle spiegazioni.

La osservo finché non sparisce dalla mia vista riflettendo su quello che mi ha detto, cosa dovrei fare secondo lei? 

Quando torno a casa, Sandy è già andata a dormire e Lily non è ancora tornata, cercando di fare meno rumore possibile mi faccio una doccia veloce e mi metto subito a letto, ma una volta sotto le coperte non riesco a prendere sonno. Continuo a pensare alle parole di Stephany, senza venirne a capo. Cerco di ripercorrere tutto il dialogo che abbiamo avuto, cosa dovrei fare che lei non ha fatto? Mi ha detto che se n'era andata per fare in modo che Logan non smettesse di suonare con i Fleas, rincorrendo il suo sogno. Mi giro un paio di volte cercando di trovare la posizione giusta. Poi mi viene in mente una frase particolare, ha detto che avrebbe voluto restare per cercare di riconquistarlo personalmente. E quindi, io, dovrei raggiungerlo per fare quello che lei non ha fatto? Mi volto dalla parte opposta e osservo la finestra, fiocamente rischiarata dalla luce dei lampioni della strada, e piano piano un'idea si fa strada nella mia mente.

Sì... è questo quello che intendeva, devo fare quello che non ha fatto lei. Devo cercare di conquistarlo personalmente.

Mi alzo di buon ora stranamente riposata e preparo velocemente una borsa da portarmi via. Il letto di Lily è ancora perfettamente in ordine, al ché mi blocco un attimo a osservarlo. Spero solo che non le sia successo niente. Nonostante si sia comportata male come amica non le auguro niente di male.

Esco dalla mia stanza con la borsa in spalla e vedo Sandy in cucina intenta a preparare la colazione a suo figlio. Distratta dalla mia presenza mi guarda sorpresa. "Buongiorno, dove stai andando?" Mi chiede appena nota la borsa sulla mia spalla.

"Ciao Sandy," mi avvicino a lei per darle un sonoro bacio sulla guancia. "Devo fare due cose oggi, oltre ad andare a lavoro. La prima è trovare Drew e chiedergli dove si trova Logan, e dopo andare a riprendermelo."

Lo stupore dipinto sul viso della mia amica mi fa sorprendere di me stessa. È una decisione estremamente impulsiva e istintiva, è la prima volta che prendo una decisione così ma sento che è quella giusta. Il suo sorriso mi fa capire che è d'accordo con me. "Era ora che ti dessi una mossa." 

La abbraccio velocemente ed esco di casa. La mia prima destinazione è la libreria dove lavora Emily, solo lei può dirmi dove si trova Drew in questo momento, e a quest'ora so che è già entrata a lavoro. Velocemente la interrompo nell'atto di servire una cliente della libreria e brevemente le spiego quello che mi sono prefissata di fare...

Dopo essere andata a trovare Drew nel negozio di fumetti in cui lavora, ed essermi fatta dare l'indirizzo di dove è andato Logan, vado a lavoro e faccio le mie consuete quattro ore alla mensa, poi, senza alcun ripensamento, faccio il pieno alla macchina e parto. Interiormente ringrazio Andrea per aver comprato una macchina con il navigatore satellitare incorporato e lo imposto verso Houston, Texas.

Non ho avvisato nessuno a parte Sandy ed Emily, nemmeno mia madre, ma ho intenzione di chiamarla quanto prima. Mi sto accingendo a compiere un'impresa che per me è alquanto pazza, ed è solo l'amore per Logan che mi spinge a farla, altrimenti non ci penserei nemmeno. Ho una paura folle, mi rendo conto che la strada è lunga, secondo il navigatore dovrei arrivare domani pomeriggio, tenendo conto anche che dovrò fermarmi per dormire e mangiare sicuramente ci impiegherò di più. Ho abbastanza soldi con me, il pieno alla macchina e tutto quello che mi serve per restare fuori una giornata o due. Mentre macino chilometri mi sento il cuore battere forsennato, solo il pensiero che presto rivedrò Logan mi rende nervosa. Non ho nemmeno pensato a quello che gli dirò. Cosa penserà quando mi vedrà? Sarà felice di rivedermi dopo tutto questo tempo?

All'improvviso, lungo la strada che sto percorrendo, vedo l'insegna luminosa di un motel, per un attimo mi torna in mente il motel dove abbiamo dormito quando siamo andati a New York. Già allora stravedevo per lui. Mi ricordo come si prese cura di me, come mi medicò, al modo in cui dormimmo insieme in quel letto, accogliendomi sul suo petto caldo e ampio. Un brivido mi percorre la spina dorsale... sto fremendo dalla voglia di rivederlo. Accelero sul pedale, voglio accorciare lo spazio che mi separa da lui.

Quando il sole inizia a calare e a farsi buio svolto in una strada che riporta l'insegna di un hotel. Ho intenzione di mangiare qualcosa di veloce ed andare subito a letto, in modo da alzarmi presto e riposata e riprendere subito la marcia. Non ho voglia di perdere tempo inutilmente.

Parcheggio vicino all'entrata del primo hotel che trovo, sembra abbastanza buono. Chiedo alla reception una camera singola, e con il mio piccolo bagaglio in spalla, mi dirigo verso il piano indicatomi con la chiave in mano. Sono emozionata, è la prima volta che dormo da sola fuori casa. La stanza è spartana, un letto, un armadio e una scrivania... ma mi basta. Il bagno è molto piccolo, ma pulito, questo è l'importante. Un televisore di medie dimensioni è posato sopra la scrivania, ne approfitto per rilassarmi mentre mangio il panino che mi sono fatta fare ad una bottega poco lontana dall'hotel.

Quando sono appoggiata con le spalle alla sponda del letto mi sembra di rivivere quella notte in cui io e Logan abbiamo mangiato in camera d'albergo mentre tornavamo a Chino, imboccandoci con le patatine del McDonald mentre ci prendevamo in giro e giocavamo col cibo. Rivivo quelle stesse emozioni aiutata dai ricordi. Mi metto sotto le coperte cullata dal ricordo dei suoi splendidi occhi che mi guardano mentre ci amiamo in preda alla passione e al desiderio. Mi sembra quasi di sentire sotto le dita la sua pelle liscia e calda...

Chiudo gli occhi, cullata da questi ricordi, sperando di arrivare il più presto possibile e tornare a Chino insieme, finalmente felici.

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