37.

"Ciao mio piccolo girasole...
Questa lettera sarà inaspettata, ma spero ti sia utile in qualche modo.
Beh, come ben sai non sono un gran ché con le parole, tu sei stata sempre stata più brava di me in questo, o meglio dire in quasi tutto e ciò mi rende così fiero di te.
So che questa lettera ti farà paura, so che non la riceverai in circostanze felici e mi dispiace così tanto di essere io colui che ti provocherà un dolore così grande.
Domani tu ti sveglierai ed io non ci sarò più e so che sarai arrabbiata, ferita, so che non sarà semplice, ma non lo è nemmeno per me.
Domani quando ti sveglierai senza di me ricordati di tutto l'amore che ti ho donato e che ogni giorno vivrà dentro di te.
Certe cose non sono semplici da spiegare piccola mia, non so dirti come tutto sia iniziato: non so dirti come o quando questo dolore sia riuscito a diventare così grande da divorarmi, da farmi prendere una decisione così cruda e dolorosa e soprattutto una decisione che mi porterà lontano da te.
Credimi che non voglio ferirti, non voglio che tu soffra, ma so che ciò accadrà e spero che tu possa perdonarmi per questo.
Sei speciale mia piccola Meryem, sei intelligente, sei divertente, sei buona e sei forte, lo sei sempre stata e continuerai ad esserlo.
Sono ogni giorno più fiero della persona che sei diventata, stai diventando una donna e credimi che sapere di non poterci essere nei tuoi giorni più importanti mi distrugge.
Ti scrivo questa lettera per spiegarti il perché del mio gesto..."

Mi dovetti fermare un attimo, avevo le guance bagnate dalle lacrime, leggevo la lettera ad alta voce e mi ritrovai a singhiozzare.

"...Voglio che tu lo sappia da me, credo sia la cosa migliore.
Mia piccola Meryem non avrei mai voluto rinunciare a te, al vederti crescere, diventare una donna, ma la vita è inaspettata.
Sto soffrendo, non solo emotivamente, ma anche fisicamente...
Ciò che mi porterà a compiere quel gesto, che tu per molto tempo odierai, è una malattia:
Ho il cancro, non c'è alcun rimedio, la terapia potrebbe darmi solo qualche mese in più, ma non permetterò che tu mi veda marcire davanti ai tuoi occhi.
Sono sempre stato ribelle e pazzo, lo sai bene e la mia vita voglio decidere io come finirla.
Perdonami di essere egoista, ma voglio procurare meno dolore a tutti quanti ed anche a me se questo può aiutarti.
Questa lettera la riceverai quando tua madre considererà che sei pronta, cosa darei per potermi assicurare che stiate bene.
Spero tu possa capire il perché della mia decisione.
Ogni scelta porta ad una conseguenza e so che la mia cambierà molte cose nella tua vita, tuttavia chiedo a te di non cambiare mai.
So che ti sembrerà che il mondo ti sia crollato addosso, so che il tuo corpo e la tua mente non vorranno più reagire, ma tu rimani te stessa, rimani la ragazza che ho cresciuto e che ho amato con tutto il mio cuore.
Sii forte, sii te stessa, scopri cose nuove, trova l'amore, vivi la vita al massimo, divertiti bambina mia.
Di tempo ne abbiamo così poco, non abbiamo modo di sapere quando ci verrà tolto o che imprevisti ci ritroveremo davanti, quindi non permetterti neanche solo per un secondo di far nascere dei rimpianti.
Io credo in te, credo in tutto ciò che fai e questo non cambierà mai.
So che farai le scelte giuste, so che sarai una donna meravigliosa.
Ti amo Meryem, mia meravigliosa bambina, ti amerò sempre e ricordati che anche quando i tuoi occhi non mi vedranno più io sarò lì, non sarai mai sola, mai.
Mi mancherai così tanto.
Vivi anche per me.
Sono orgoglioso di te."

Scoppiai a piangere in un pianto disperato, ma mi sentivo quasi sollevata.

«So finalmente il perché, non è stata colpa mia»
Dissi tra le lacrime mentre Hero mi abbracciava.

«Avrebbe dovuto dirmi la verità, permettermi di dirgli addio»

«Aveva paura che lo fermassi probabilmente, come è normale che avresti fatto, voleva proteggerti»

Abbracciai Hero, continuai a piangere e finalmente lasciai le emozioni uscire.

Finalmente sapevo perché, mio padre era riuscito ad aiutarmi pur non essendoci: grazie a lui, a quella lettera, mi ero finalmente perdonata.

"Mi hai sempre aiutata papà, è incredibile che tu ci sia riuscito anche stavolta pur non essendoci, grazie"

Pensai tra e me come se quel pensiero potesse volare così in alto fino a raggiungerlo in cielo.

«Spero tu ti senta più leggera adesso, meriti una vita felice Mery, meriti l'amore»

Sorrisi guardando quel ragazzo che era passato dall'essere un estraneo all'essere la mia ancora ed il mio ancora, grazie a lui credevo ancora nell'amore, nella bontà.

Decisi di organizzare un pranzo invitai le persone che amavo, era un buon momento per festeggiare e papà aveva ragione: dovevo vivere ciò che avevo quando lo avevo, il tempo non è mai abbastanza.

Amalia e Michael portarono le lasagne, Nora e Mark il vino, io ed Hero preparammo il tiramisù.

Nora e Mark stavano instaurando un legame sempre più forte, erano felici insieme, non avevano ufficializzato nulla ma avevano tempo per farlo e non dobbiamo dar sempre un nome ai sentimenti.

Decisi di fare loro un discorso:
«Volevo ringraziare tutti voi per essere entrati a far parte della mia vita, grazie a voi ho capito che le persone buone esistono, che la felicità la si trova anche nelle piccole cose.
In voi ho trovato degli amici, dei confidenti, sono fortunata ad avervi.
Sono arrivata a Madrid col desiderio di ricominciare, non mi sarei mai aspettata che l'avrei fatto insieme a tante persone così belle.
Un anno fa ho perso mio padre, si è suicidato e forse ciò vi farà capire il perché dei miei strani comportamenti, ma oggi ho ricevuto una lettera che lui aveva scritto per me e adesso sono finalmente riuscita a perdonare me stessa e spero di essere una persona migliore per me e per voi.
Quindi nulla grazie di essere diventati la mia famiglia»

I miei amici si alzarono e mi abbracciarono forte e mi resi conto di quanto fosse vero che casa non è un posto, ma casa è ovunque siano le braccia delle persone a cui tieni.

Sparecchiammo tutti insieme e organizzammo un'uscita per la sera, Nora era felice e decise di correre a casa a scegliere l'outfit perfetto come diceva lei.
Era bello come nonostante le difficoltà la bambina che vi era dentro di lei non aveva mai cessato di esistere e pensai che proprio questo suo modo di essere l'avrebbe resa una mamma meravigliosa.

Quando io ed Hero rimanemmo soli mi resi conto che lui era pensieroso.

«Stai bene?»
Chiesi preoccupata.

«Sì, ho solo un po' la testa altrove»

«Puoi parlarne con me»

«Lo so»
Disse sorridendo malinconicamente.

«Dimmi cosa c'è che non va»

«Ti amo Mery, ti amo con tutto me stesso»
I suoi occhi erano lucidi.
Lo baciai.

«Ti amo anche io, ma non farmi preoccupare»

«Sai bene che a volte ci sono dei momenti no, senza un apparente motivo, tu sei riuscita ad affrontare il tuo passato e sono fiero di te, vorrei avere anche io il tuo stesso coraggio»

«Tu sei molto più coraggioso e forte di quanto pensi, lo saremo insieme altrimenti»

Mi abbracciò e posò la sua testa sul mio petto, accarezzai i suoi morbidi capelli, i quali avevano un odore di cocco così buono.

Avrei fatto di tutto per aiutarlo, io avrei protetto il suo cuore perché lui aveva ricucito il mio.

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