30.

«Si vede che è tanto innamorato, perché non va da lei?»
Chiesi con la voce tremante perché tentavo di trattenere le lacrime.

«Beh, sarò sincero non lo so.
Forse la mia mente pensa che se poi andassi da lei e lei mi avesse dimenticato? O lei non volesse vedermi?»

«Il vostro è stato un amore vero, queste emozioni non si dimenticano»

Lui sorrise.

«Hai ragione.
Piacere Michael comunque»
Mi porse la mano.

«Meryem»
Risposi.

«Meryem, non fare mai il mio stesso sbaglio: non rinunciare all'amore per paura e non permettere all'altra persona di farlo.
Bisogna lottare per ciò che ne vale la pena»

Mi morsi un labbro nervosa.

«E se lo stessi già facendo? Come posso rimediare?»

«Lasciati andare e vivi.
Non sarai sempre giovane, non avrai sempre tutto questo tempo a disposizione.
Arriverà quel giorno, molto lontano, in cui dovrai ripensare alla tua vita e spero con tutto il mio cuore che a ripensarci tu non possa pensare che avresti dovuto fare di più.
Vivi adesso, senza rimpianti, non hai nulla da perdere, cosa diversa invece se starai ferma lasciando passare la tua vita attorno, le persone a cui tieni andranno avanti e tu rimarrai al punto di partenza.
Non permettere che questo accada»

Lo abbracciai.
Non capivo perché lo feci, ma gli ero grata.

Vidi i suoi occhi lucidi.

«Michael vai da lei.
Ti starà aspettando probabilmente»

Mi alzai, mi fece un cenno con la mano ed un sorriso e me ne andai, nella speranza di rivederlo ancora.

Le sue parole mi avevano fatta riflettere.

Andai a casa di corsa, sistemai in fretta ciò di cui avevo bisogno, nel mentre videochiamai Nora e Mark, i quali si stavano divertendo molto, ero felice per loro.

Presi gli spaghetti, gli ingredienti per il sugo, le polpette ed iniziai a cucinare.
Come dolce avrei fatto, da vera italiana, il tiramisù.
Era un'occasione speciale.

Feci del mio meglio per cucinare qualcosa di davvero buono.

Misi una candela sul tavolo, un vino bianco, non che fossi amante dell'alcol, ma avevo sentito dire ad Hero che gli piaceva molto.

Quando era quasi tutto pronto decisi di telefonarlo.

«Ei, che stai facendo?»
Chiesi, non sapevo nemmeno più formulare una frase decente.

«Mery, posso richiamarti? Sono un po' occupato»

«Oh ecco, io volevo chiederti se volessi venire da me per cena, ma se non puoi fa nulla»

Mi sentivo ridicola.

«Verrò tranquilla, dammi mezz'ora»

Istintivamente saltellai per la felicità.

Sembrò la mezz'ora più lunga della mia vita, ma finalmente passò e sentii finalmente bussare alla porta.

Aprii la porta tentando di mantenere la calma e davanti a me vi era lui con un bouquet di girasoli, ero confusa, mi chiedevo come faceva a sapere che fossero i miei fiori preferiti.

"È solo una casualità"
Pensai.

Lo salutai sorridente e lo ringraziai per i fiori.

Lo accompagnai in cucina e rimase sorprese nel vedere la tavola così sistemata.

«Non voglio sembri troppo, ma volevo qualcosa di diverso»
Dissi quasi scusandomi.

«È perfetto»

Sorridemmo.

Portai in tavola gli spaghetti e lui ne mangiò ben due piatti.

«Credo ti piacciano»
Dissi ridendo e lui ancora con la bocca piena fece cenno col capo di sì.

Continuavo a guardare quei meravigliosi girasoli e nella mia mente apparve uno strano ricordo: Mamma e papà me ne avevano regalato uno uguale, stessi colori, sistemato allo stesso modo.
Tuttavia lasciai perdere.

Anche il tiramisù era uscito ottimo, chiacchierammo a lungo e ridemmo molto e di gusto.

Stavamo passando una bella serata.

Finito di mangiare ci spostammo in salotto.

«Cosa dovevi fare oggi?»
Chiesi curiosa.

«Nulla di importante»
Rimasi perplessa da questa risposta, ma lui deviò l'argomento.
Non avrei deviato io però.

«Come mai hai scelto proprio i girasoli?»

Lui zittì qualche secondo.

«Mi piacciono molto.
Sono dei bei fiori, passionali e veri.
Dedicano tutta la loro vita al sole.
In rumeno si chiamano "Florea soarelui", il fiore del sole, in qualsiasi forma tutto è concentrato sempre sul sole, anche se i girasoli non potranno mai avere il sole, decidono di cercarlo per sempre con lo sguardo, dedicano la loro vita a lui per amore»

Il mio cuore accelerò, le lacrime mi bagnarono il viso.

«Perché mi stai facendo questo? Dove hai sentito questa teoria?»
Chiesi con le lacrime agli occhi.

«Mery, calmati»
Provo ad avvicinarsi a me

«No! Non toccarmi! Dimmi la verità, voglio sapere con chi parlavi di me, qualcuno che sembrava conoscermi, Nora ti ha sentito ed io non ci ho creduto, ma non avevi modo di sapere quella teoria, stesse esatte parole, il bouquet uguale»

Lui rimase in silenzio.

«Parla dannazione! Parla altrimenti impazzisco»

Mi misi a terra ed iniziai a colpire il pavimento.

Lui bloccò le mie braccia e mi strinse a lui, nonostante la rabbia lui aveva un potere calmante su di me.

«Ti spiegherò tutto, ma devi calmarti»

Non sarei riuscita a calmarmi, ma avrei finto, dovevo sapere.

«Ciò che ti dirò di sembrerà assurdo.
Io, beh, conosco tua madre»

Nel mio cuore si formarono delle piccole crepe.

«Lei conosceva i miei e quando tu te ne sei andata era certa fossi venuta qui, così mi ha chiamato e mi ha chiesto se potessi prendermi cura di te per un periodo.
Voleva solo proteggerti»

Quelle piccole crepe divennero delle voragini ed il mio cuore andò in frantumi.

Una strana sensazione di vuoto avvolse il mio corpo.

Le lacrime scendevano sul mio volto, ma io non sentivo più nulla.

«Io mi sono fidata di te, ho messo il mio cuore in mano a te e tu invece avevi organizzato tutto con mia madre? Non era nulla vero, tutto ciò che è successo tra noi per te era solo un lavoro»

Mi bruciavano gli occhi.

«No Mery, ascoltami, all'inizio era così, ma i miei sentimenti sono veri, io ho fatto tutte quelle cose per te perché volevo farlo e se ho scelto di seguire i suoi consigli sui fiori è stato solo perché volevo impressionarti.
Meryem io mi sono davvero innamorato di te, è stato tutto vero: la paura di perderti, la voglia di viverti, il mio amore per te, è tutto più che vero, te lo giuro»

Sembrava sincero, ma io ero troppo delusa.

Rimasi in silenzio, mi scoppiava la testa, mi distesi sul divano e come rimedio a tutto quel dolore mi addormentai.
Non importava nulla in quel momento, volevo solo chiedere gli occhi e trovare un po' di pace.

Quando mi svegliai la mia testa era poggiata sulle sue gambe e lui mi accarezzava i capelli.

Aspettai un po' prima di aprire gli occhi, volevo che quella sensazione durasse il più possibile, dovevo affrontare la realtà.

Mi alzai, guardai i suoi occhi, erano rossi e lucidi, aveva pianto.

«Mi hai mentito e mi hai spezzato il cuore.
Non so se posso più fidarmi di te»

Mi faceva male il cuore a dire queste parole.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top