19.

Arrivato il giorno chiamai Amalia per farmi aiutare, Nora non stava bene.

Amalia portò dei medicinali per il vomito ed il mal di pancia, ma nulla faceva effetto.

Un paio d'ore dopo, finalmente, Nora era riuscita ad addormentarsi, io tuttavia non riuscivo a stare tranquilla.

Telefonai Hero, l'unico che conoscevo ad avere una macchina.

«Mi dispiace di disturbarti ma Nora non sta bene e voglio portarla in ospedale, ma non ho un auto e sono preoccupata e non so cos'altro fare»
La mia voce si incrinò.

Lui arrivò più in fretta di quanto pensassi.

Lui c'era stato anche quella volta.

Caricò Nora di peso in braccio, lei non voleva per nessuna ragione andare all'ospedale.

Aspettammo un'ora in sala d'attesa.
Dopo l'attesa le fecero le analisi del sangue e una radiografia.

Dopo 45 minuti arrivarono i risultati, il dottore ci chiamò nel suo ufficio.
Hero ci seguii.

«Signorina Ramirez, non so se ciò che le dirò sarà o meno una buona notizia, comunque sappia che non ha nessun problema fisico»

Tirai un respiro di sollievo.

«Lei è incinta»

Spalancai gli occhi.
Vidi Nora impallidire e le sue gambe cedere ma Hero la prese prima di toccare terra.

«Nora, tesoro, apri gli occhi»

Riaprii gli occhi e si mise a piangere disperata.

Il dottore ci lascio soli con lei.

La strinsi forte tra le braccia.
«Va tutto bene tesoro, andrà tutto bene, io sono qui»

Si raggomitolò tra le mie braccia.

Andammo a casa mia, Hero non ci lasciò sole un solo attimo.

«Ho paura»
Disse lei mentre piangeva.

«Ascoltami, adesso tiri un bel respiro, ti calmi e ne discutiamo con calma, va bene?»

Le feci lavare il viso e Hero le portò dell'acqua.

Lui si mise accantò a me sul divano.

«Nora vuoi parlare di com'è successo?»

«Io... Io non lo so»

Mi voltai verso Hero perplessa, non sapevo cosa fosse meglio dire.

«Nora ascoltami, se vuoi ne parliamo quando tu sarai più calma, va bene?»
Hero mi salvò da quella situazione.

Nora acconsentì la feci stendere nel letto e si addormentò.

Ritornai accanto ad Hero.

«Sono preoccupata per lei»
Dissi io sfiancata.

«Te la sei cavata benissimo. L'unica cosa che puoi fare adesso è starle vicino.
Bisogna chiederle chi è il padre però, anche lui merita di saperlo»

Ero d'accordo con lui.

Mi accarezzava la schiena per calmarmi, mi piaceva la sua delicatezza.

Passarono delle ore prima che Nora si svegliasse, io ed Hero preparammo il pranzo insieme.

Nora si sedette a tavola, noi aspettamo che parlasse lei per prima.

«So chi è il padre del bambino.
Ma lui non vorrà saperne nulla»

«Perché dici questo?»
Chiesi

«È un uomo più grande ed è sposato, non vado fiera di ciò che ho fatto ma ormai non posso farci nulla»

Non riuscivo a capire, Nora non sarebbe mai uscita con un uomo più grande.

«Tesoro, le domande che ti farò non devono offenderti voglio solo capire la situazione per poterti aiutare.
Quell'uomo ti ha obbligata?»

«No Mery, io l'ho voluto, per poter entrare all'università.
Non mi permettevo le spese e ho trovato questa soluzione, lui poteva darmi i soldi necessari»

Aveva approfittato di una ragazzina e della sua debolezza.
Non capivo come potesse essere successo, perché non me ne avesse parlato...

«Nora avrei potuto aiutarti, avresti dovuto dirmelo»

«Tu hai i tuoi problemi e non volevo essere un peso e ci conosciamo relativamente da poco, non volevo pensassi che mi approfitto della tua bontà»

Sentii un macigno cadermi addosso.
Ero stata così distratta a pensare solo a me che non mi ero resa che accanto c'era qualcuno che aveva bisogno di aiuto.

«Non sarai mai un peso, io sono vicina a te adesso, affronteremo tutto insieme, qualsiasi decisione tu prenda io la sosterrò»

La abbracciai forte e la lasciai piangere per farla sfogare.

Era una ragazzina, giovane e col desiderio di crearsi un futuro ma non ne aveva avuto le possibilità e così qualcuno ne aveva approfittato.
Pensai a quanto spesso succedano queste cose, quante persone bisognose che si ritrovano ad essere usate con la speranza di ricevere l'aiuto necessario.

Avrei voluto aiutare le persone in difficoltà, mostrare loro che c'è sempre un'altra strada e desideravo punire coloro che distruggevano la purezza d'animo di quelle persone innocenti.

Ritrovarsi con un bambino in grembo, un bambino inaspettato e non programmato sarebbe stato molto difficile.
E sapevo che Nora si sarebbe sentita in colpa, conoscevo la sua bontà e lei si sarebbe sentita in colpa di non poter dare al bambino un papà amorevole, di non poter raccontare un giorno della sua grande storia d'amore al suo piccino.

Speravo di riuscire a farle capire che non aveva colpe lei.

Sarebbe stato un periodo difficile e tosto per lei, avrebbe dovuto prendere scelte molto difficili e speravo di essere in grado di sostenerla al meglio.

Nora dormii tanto, usava il sonno per staccarsi dalla realtà: perché se dormi non sai cosa succede intorno a te e se non lo sai fa meno male.

Io mi sentivo esasperata e non capivo perché.

Consiglio nuovamente di ascoltare la canzone: The Power Of Love

Guardai Hero, lui era rimasto in silenzio a lungo ma, per qualche strana ragione, non avevo smesso un solo secondo di sentire la sua vicinanza.
Girarmi e sapere che lui era lì non mi faceva crollare.

«Lo sai che non hai colpe vero? Non te ne ha parlato, non perché non si fida, ma a volte è difficile parlare di ciò che ci succede.
E soprattutto il mondo non dipende da te, se hai pensato ai tuoi problemi non significa che tu sia egoista e ti dirò di più: stai gestendo la situazione perfettamente.
Sei una buona amica te lo assicuro»

Come faceva a sapere che avevo bisogno di sentirmi dire proprio quelle parole?

Mi avvinghiai a lui, non so onestamente con quale coraggio.

Lui mise le sue braccia intorno a me e mi accarezzò lentamente la schiena.

«Grazie di esserci»

"Per ora"
Volevo zittire la mia mente.

«È la prima volta che mi sento così legato a qualcuno che conosco così poco, ma sai, mi piace tanto, anche se a molti sembrerebbe da pazzi»

Ed anche a me piaceva, Dio se mi piaceva.

Mi voltai verso di lui e notai un lieve sorriso sul suo volto, osservai attentamente le sue labbra rosee e notai che anche lui guardava le mie.
I nostri occhi successivamente si incontrarono e la distanza tra le nostre labbra svanì.
Sentii il calore delle sue labbra posarsi sulle mie.
Um bacio lento, dolce e soprattutto tanto voluto.
Un calore ed una sensazione totalmente nuova pervase il mio corpo.

Forse era così che ci si sentiva quando si era innamorati?

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