Paracadutisti
Autore: Melaverde_fra
Carte: la temperanza, il carro, il sole
***
Angela impugnò il cucchiaio e prese a rimestare nella pentola il liquido rosso che ormai bolliva. Dietro di lei, sua cugina sbuffò per spostarsi un ciuffo di capelli dagli occhi e si sventolò teatralmente con una mano.
- Ma quanto caldo fa?! Non si può fare la passata di pomodoro con questo caldo, ci saranno almeno quarantacinque gradi!
-
Angela non ripose e continuò a girare la passata. Effettivamente quell'estate faceva molto caldo, sicuramente più di quanto potesse farne a Milano, dove Maria si era trasferita da qualche anno con la sua famiglia, ma che aveva abbandonato quando la guerra aveva reso sempre più pericoloso restare in una grande città. Non che sua cugina si lamentasse di questo trasloco forzato, anzi voleva sempre aiutare, rendersi utile per non far pesare la sua presenza in quella casa così grande, ma ora anche così affollata.
- Ma dove tenete le bottiglie?
-
Angela si girò per indicarle l'anta da aprire nel grande armadio a muro e vide sua cugina in precario equilibrio su di una sedia che tentava di capire se fossero in fondo a uno scaffale troppo alto per lei. Si era accorciata la gonna con la scusa del caldo e ora le arrivava a mala pena alle ginocchia. Chissà cosa avrebbe detto il suo fidanzato a vederla così! Già, perché Maria un fidanzato ce l'aveva e lei se lo sarebbe anche sposato prima che partisse per la guerra, ma suo padre era stato irremovibile: se fosse tornato l'avrebbe potuta avere in moglie, ma di vedove precoci non ne voleva sapere.
Recuperate le bottiglie, le due ragazze cominciarono a riempirle di liquido bollente, stando attente a non farne uscire nemmeno una goccia. Quando erano circa a metà del lavoro irruppe in cucina il fratellino di Maria.
- Ne è arrivato un altro!
-
Le cugine si scambiarono un'occhiata e poi mollarono il loro lavoro e seguirono il bambino.
"Ne è arrivato un altro" poteva voler dire una cosa sola: un paracadutista alleato. Ne arrivavano molti in quelle zone da quando la guerra si combatteva lungo quella che chiamavano Linea Gotica. Avevano paracaduti bellissimi, di seta bianca e Maria diceva di volerci fare l'abito da sposa. Ma non era possibile. Bisognava sotterrarli al più presto perché nessun tedesco in una qualche perquisizione ne trovasse anche solo un pezzetto. Più difficile era nascondere il suo proprietario.
Si avvicinarono alla macchia bianca che spiccava in mezzo al prato bruciato dal sole di agosto. Un ragazzo nero come il carbone stava cercando di districarsi dai fili che gli si erano attorcigliati intorno alle gambe.
Giorgio cercò di aiutarlo, ma quello sulle prime si ritrasse spaventato. Ci mise qualche secondo a realizzare che non c'era alcun pericolo in quei tre ragazzi, ma poi rivolse loro un gran sorriso con i suoi denti bianchissimi e indicandosi disse solo:
- Jack.
-
Giorgio fu di nuovo il primo a farsi avanti, presentando se stesso, la sorella e la cugina. In cambio, Jack dispensò sorrisi.
Maria appallottolò il paracadute con gesti rapidi e sicuri mentre Giorgio accompagnava il soldato dal padre di Angela, unico uomo rimasto in quella casa.
Jack sembrava capire molto poco di quello che gli stava succedendo, ma si fidava di loro e continuava a regalare sorrisi.
Angela si ritrovò a pensare che se avesse avuto dello zucchero da distribuire con la stessa generosità sarebbero riusciti a fare un po' di vera marmellata. L'estate infatti aveva caricato gli alberi da frutto e sarebbe stato bello farne qualche vasetto, magari da tenere per quando sarebbero tornati gli uomini, per festeggiare tutti insieme. Invece tutte le volte che un paracadutista atterrava lì vicino bisognava ospitarlo, rifocillarlo e nasconderlo, senza mai ricevere nulla in cambio.
Tante volte suo padre l'aveva ripresa, sentendola fare discorsi simili:
- Noi gli offriamo un pezzo di pane, ma lui ci sta offrendo la sua vita! Che pagamento vuoi in più di questo?
Sarebbe stato più facile, se non fossero diventate sempre più frequenti le perquisizioni. Era ormai una costante la paura che qualche indizio fosse sfuggito, che il paracadutista di turno si facesse scoprire il casa loro. La paura di essere ammazzati tutti.
No, Angela non aveva mai pensato che fosse una buona idea aiutare quei ragazzi che piovevano dal cielo.
Entrò in casa e lanciò uno sguardo di traverso a suo padre che cercava di comunicare con il nuovo arrivato.
Si chiuse nuovamente in cucina e finì di travasare la passata di pomodoro, avendo cura di lasciare qualche cucchiaio da parte.
Poi tagliò qualche fetta dalla pagnotta che Maria aveva cotto proprio quella mattina. Era scura proprio come Jack, notò, ma in fondo erano secoli ormai che non si trovava più la farina bianca e ci si era quasi dimenticati della sua esistenza.
Su un piatto dispose il pane, la passata che aveva lasciato nella pentola e un pezzo di formaggio.
Si stampò un sorriso in volto e lo portò al paracadutista.
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