Il colore del mare

Si sporse sulla staccionata. Il vento le scompigliava i capelli castani e le accarezzava la pelle. Il suono costante delle onde le si diffondeva nella testa, l'odore stuzzicante della salsedine le pizzicava le narici e il sole le abbassava le palpebre fino a farle socchiudere gli occhi. La brezza sollevò un po' di sabbia bianca. Aprì le labbra in un sorriso e i denti bianchissimi le brillarono alla luce del sole. Il vestitino bianco svolazzò solleticandole le gambe. Osservò la distesa azzurra sotto di lei. Piccoli turbini di schiuma macchiavano il blu. Quel blu intenso, lo stesso del cielo nell'ora della giornata in cui era più bello, lo stesso blu dei pochi, piccoli, rari petali del suo fiore preferito, lo stesso del sottile braccialetto che le avvolgeva il polso sinistro, lo stesso che vedeva ogni tanto riflesso nello specchio, lo stesso blu profondo dei suoi occhi.
Non sapeva neanche perchè, ma ora quegli occhi erano increspati in un sorriso. Immotivato, sicuro e vero, quel sorriso la faceva sentire bene, e innescava un meccanismo quasi magico. Perchè quando sorridi, le persone che ti stanno accanto fanno lo stesso.
A vedere quella ragazza sembrava di trovarsi in una favola, su un set di un film, la scena era così spontanea e serena che pareva finta, costruita. La gente che passava e la notava si guardava intorno per qualche secondo, poi realizzava che quell'immagine era vera, e sorrideva al sorriso di quella ragazza.
La ragazza si sentiva estremamente bene, il calore che aveva dentro era in contrasto con il venticello sulle sue braccia. Chiuse le palpebre su quel blu e portò la testa all'indietro, inspirando profondamente. E poi le venne d'istinto, nel momento stesso in cui un ragazzo che suonava la chitarra a pochi metri da lei cominciò una nuova canzone, si mosse rapidamente e si portò al centro dell'ampio marciapiede, dove cominciò a ballare e a cantare. Non sapeva ballare, non aveva mai preso lezioni... e forse quella era la particolarità più piacevole di quel ballo allegro e impacciato.
La gente cominciò a guardarla curiosa, a qualcuno scappò una risatina imbarazzata.

Fu così che rapidamente la ragazza contagiò con la propria gioia severi uomini d'affari, donne frettolose che si dirigevano a lavoro, bambini e ragazzi precedentemente contagiati dalla noia del resto del mondo, cani al guinzaglio con la coda tra le gambe, anziani con il girello che li assisteva nella camminata.
E fu così che le persone contagiate da lei contagiarono altre persone, che contagiarono amici e conoscenti che contagiarono congiunti e parenti, fino a alimentare una pandemia di sorriso. Tutto da due occhi blu increspato.

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