Capitolo 9 - Un'altra possibilità

È mattina, sono le 8:00, Ella come tutti gli altri dorme ancora beatamente nel suo letto quando ecco che la sorvegliante apre la porta e squotendo quella campanella urla <<sveglia sig.ine! Tutte davanti ai propri letti forza, rifare il letto, mettersi in riga, su su forza che è mattina!>>
Una delle cose che non sopporterò mai è certo che è quella campanella della sorvegliante a prima mattina.
Ma ormai ci si è abituati al suono della campanella. Tutti come ogni giorno rifanno i letti e si vestono prima di iniziare la giornata con la colazione.
Io mentre come tutte le altre rifaccio il letto chiedo a Debi <<allora com'è andata stanotte?>>
<<bene, è stato fantastico restare svegli fino a tardi sotto la luna e le stelle, con qualcuno di così dolce che poi ti bacia; dovresti provare>> mi dice lei, il mio sguardo si spegne per un attimo <<si, certo, ma tu non pensare a me, divertiti.>> le dico io poi lei finisce, si veste e mi dice <<ora vado a dare il buongiorno al mio Gianni>> io sorrido e annuisco in segno di approvazione mentre insieme a Sara mi vesto <<allora come va?>> mi chiede lei <<bene, ho stretto amicizia con Mario in questi ultimi tempi>> le rispondo in un lieve sorriso <<sono felice per te>> mi risponde prima di avviarci al piano superiore per la colazione che ci aspetta.
Nel frattempo tra Gianni e Debi sta succedendo qualcosa, ma anche gli altri stranamente non mi stanno rivolgendo la parola mentre tutti all'orecchio si passano qualcosa che mi fa incuiriosire.
~Poco prima~
Debi entra energicamente nel dormitorio dei ragazzi non interessandosi minimamente del fatto che tutti si stanno cambiando.
<<Hey ciao, amore che mi dici>> rivolge parola a Gianni quasi in un sussurro <<bhe.. Sai.. Per quei due ho un piano...>> dice lui <<avanti dimmi>> li risponde Debi <<bhe.. Stavo pensando inizialmente che ne pensi se non rivolgessimo parola a nessuno dei due e iniziassimo lasciandoli il posto l'uno di fronte all'altro a colazione e ogni volta alla prima ora il posto costretti l'uno accanto all'altro... Allora?>> racconta Gianni quasi tutto ad un fiato <<direi che è geniale, tu passa parola ai ragazzi, io alle ragazze>>
Così decidono di fare i due e il piano ha inizio senza che George ed Ella ne siano a conoscenza.
~A colazione~
Sono tutti stranamente silenziosi, appena arriviamo nella sala dei pasti, tutti energicamente si siedono e occupano i posti, io come al solito mi siedo in mezzo a Debi e a Sara, senza accorgermene di chi mi sta di fronte, poi alzo lo sguardo, difronte a Sara c'è Nicolò e difronte a Debi c'è Gianni, in mezzo ai due c'è George, alzo dinuovo lo sguardo e vedo che di fronte a me c'è George, George Ciupilan.
Mi blocco un attimo e senza rifletterci mi sto rendendo ridicola, sto con il cucchiaino in mano senza far niente con gli occhi fissi su di lui; dopo ecco che alza lo sguardo, i nostri occhi si incrociano, sto immobile non so cosa dire a malapena riesco a dare un colpetto a Debi con il gomito.
Ed ecco che lui mi rivolge la parola <<vuoi che ti passo qualcosa?!>> mi chiede a voce bassa <<n-no, no, stai tranquillo>> gli rispondo io a bassa voce ancora guardandolo e arrossendo, poi lui mi sorride, abbasso lo sguardo fingendo di non vederlo. Poi dando un colpetto a Debi le sussurro in un orecchio <<hai appena visto.. Mi ha guardato, mi ha parlato e mi ha persino sorriso. Non trovi che abbia un sorriso affascinante?>> le chiedo <<mhm.. Si, ho visto. Forse li piaci.>> mi risponde lei <<nooo impossibile, scherzi.>> le dico io, poi dall'altra parte do un colpetto a Sara e le sussurro <<lo hai visto vero?>>
<<si..>> mi risponde in un sussurro sorridendo <<credo di sentirmi male>> le dico io <<già.. Lo vedo, però ti darei un consiglio non osservarlo troppo a lungo o sospetterà qualcosa>> mi dice Sara mentre io le rispondo <<ok. Grazie del consiglio. Comunquè è affascinante vero?>>
<<già.. Ahah..>> mi risponde lei ridacchiando <<finiscila. Non lo capisci che dico davvero è bellissimo. Se non fosse fidanzato.. Va bhe.. Dai lasciamo perdere>> le rispondo allegramente <<già.. Meglio se lasciamo perdere. Ah.. Giusto ogni volta che lo fissi e poi sta per voltarsi meglio se abbassi lo sguardo o vedi altrove, sennò rischi di diventare del colore della sua cravatta.>> mi dice Sara mentre quasi scoppia a ridere e io le rispondo quasi terrorizzata <<quando mi ha sorriso sono diventata di quel colore?>> lei mi fa un cenno con la testa in segno di approvazione e poi mi dice <<si.. Ti poteva appendere al collo😅>> poi io faccio un sussulto e per errore ad alta voce dico <<oh.. Noo!😱>> ecco che sto nei guai, George si gira e mi chiede <<cos'è successo?!>> con voce tranquilla mentre io non sono affatto tranquilla ecco che Sara risponde al posto mio <<nulla.. Ahah.. Ha soltanto paura di essere appesa sulla camicia di qualcuno.. Ahah..>> io abbasso lo sguardo mentre dalle labbra di George sento uscire un "cosa?" ecco che Sara dice <<scherzavo. Era solo che le ho dato una gomitata e aveva paura ancora le si versasse qualcosa addosso. Non ha voglia di rovinare la divisa, giusto Ella?!>> dice in un sorriso rassicurante, io con un sorrisetto rispondo <<Esatto. Proprio così.>> appena usciamo ci dirigiamo verso l'aula per fare lezione, io a Sara mentre cammino tra lei e Debi sussurro <<stavi per mettermi nei guai ma alla fine non l'hai fatto, per fortuna>>

·CONTINUA·

Ragazzi scusatemi ma la storia dato che in questa parte era troppo lunga continuerà nel capitolo successivo.
Che ve ne pare?

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