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- Non sai quanto mi dispiace per sua madre. -Disse Ruby a Lavinia, riferendosi a Noah.- 

I grandi occhi tristi dell'amica le facevano conservare qualcosa di bambinesco e Lavinia provò un profondo affetto nei suoi confronti. Gabriel, dopo la notizia recata da Lavinia, era rimasto molto scosso e, come faceva quando era turbato, smise di parlare e assunse uno sguardo pensieroso. Michelle aveva un modo di comportarsi in quelle circostanze molto freddo e distante, nonostante la sua personalità solare, poiché provava quel dolore personalmente: suo fratello aveva una grave malattia che cercava di curare da anni, per questo motivo Lavinia non sapeva se dirle della madre di Noah,  poi però aveva pensato che l'amica non le avrebbe perdonato di averla tenuta all'oscuro di tutto.

- Mi dispiace veramente tanto per Noah, so cosa sta provando. -Disse la ragazza.  – Continua a mandargli delle lettere, forse non vorrà rispondere, ma così ti sentirà vicina.

Ruby le posò una mano sulla spalla e Michelle sorrise, senza però far intravedere una qualsiasi emozione dal suo sguardo.

Lavinia ripensò al sorriso del ragazzo e stanca com'era decise di salutare i suoi compagni e si alzò per andare a dormire.

(...)

Il foglio era terminato ed era stato chiuso in una piccola busta. Lavinia si era vestita sulle note di qualche canzone e si stava spazzolando i boccolosi capelli. La lettera che aveva appena scritto era indirizzata al padre di Noah, a cui Lavinia chiese di far visita. Nella lettera scrisse:

"Caro Sr. Jacobs,

Le scrivo per informarla di quanto mi dispiaccia sapere delle condizioni di salute di sua moglie, spero si rimetta molto presto.

Mi chiamo Lavinia e sono una amica di scuola di suo figlio. Le sarei molto grata se mi permettesse di farle visita, in modo da consegnarle una lettera e un piccolo pensiero per Noah. Ovviamente solo se ciò non la infastidisce o turba in alcun modo.

Spero mi risponda e la saluto cordialmente,

Lavinia Harrow."

Dopo aver spedito la lettera, la ragazza si sentì più tranquilla.

Passarono cinque giorni di normale vita alla Milestones, quando a Lavinia arrivò la risposta del padre di Noah, con su scritto un gentile invito a casa sua per permetterle di consegnare ciò di cui aveva accennato nella lettera. Vi era anche scritto che sarebbe stato un onore per lui conoscere una amica di suo figlio. Dopo averla letta la ragazza impacchettò il suo libro preferito: "Il ritratto di Dorian Gray" (sperando che non l'avesse già letto) e lo mise insieme al libro che Noah le aveva prestato a dicembre, poi gli scrisse una lettera e, quando ebbe finito, andò a lezione di scherma.

(...) 

- Noah! -Gridò Todd Jacobs dal suo studio- Una tua amichetta vuole consegnarmi qualcosa per te.

Quando sentì le ultime parole, Noah raggelò, e il suo pensiero subito andò ai brillanti occhi verdi di Lavinia. Una rabbia profonda sembrò bruciarlo dall'interno quando sentì il padre ridere. Il ragazzo corse al piano di sotto e vide l'uomo leggere una lettera.

- Di chi è?

- La manda una certa Lavinia Harrow. Devo ammettere che scrive bene, ma se non le hai nemmeno dato il numero di casa, credo non ti interessi molto di lei.

 Todd continuò a ridere e lo sguardo di Noah dichiarava apertamente il disprezzo ch provava nei suoi confronti. D'improvviso suo padre s'incupì, sembrò spegnere un interruttore e tornò al suo solito sguardo spento con la stessa velocità con cui si rabbuia il cielo.

- Quando mi darà la lettera per te le dovrai rispondere, se non lo facessi sembrerebbe strano e sospetto. Sai già che leggerò la tua lettera, quindi vedi di non scrivere nulla di ciò che sai.

Noah si sentì quasi sollevato all'idea di poter rispondere a Lavinia, ma la sua parte razionale gli ricordò che non la avrebbe mai più vista, non dopo ciò che era successo. Il ragazzo serrò la mascella e con sicurezza chiese al padre:

- Cosa farai?

- Quando?

- Non potrai tenermi chiuso qui tutta la vita, e non credo tu sia tanto pazzo da uccidermi, anche se ormai non mi sorprenderebbe più niente da parte tua.

Todd Jacobs alzò lo sguardo verso suo figlio e vide un lampo di odio nei suoi occhi. Il ragazzo era così simile a lui che quando lo guardava gli sembrava di vedere se stesso, diversi erano solo i nerissimi occhi del giovane, uguali a quelli della madre.

L'uomo fece un piccolo sorriso, ma solo con le labbra, mentre gli occhi rimasero fissi su Noah.

- Dovrò trovare il modo di non farti dire niente. Credevo che farti ragionare sarebbe bastato, ma evidentemente hai bisogno di un trattamento diverso. Comunque non ti devi preoccupare, ho già qualche idea in mente. –Rispose Todd, sorridendo. Poi aggiunse- Ora Sali di sopra, la Signora Gallagher ti porterà la cena tra poco. 

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