21
Per quel giorno il suo lavoro con il ragazzo era terminato.
Todd era tornato prima di quanto pensasse, quindi Salvatore si stava preparando per tornare a casa sua con un po' di anticipo. Già sapeva che sarebbe dovuto tornare lì a breve perché lo avrebbero di sicuro richiamato a causa di altri impegni, ma questo non gli pesava. Infondo tutto ciò che faceva era controllare le lettere e le telefonate ed entrare in camera del ragazzo per verificare che stesse lì.
Mentre teneva in mano la giacca, pronta da indossare, l'uomo sentì delle voci provenienti dallo studio di Todd Jacobs. L'argomento di cui si parlava sembrava molto importante dal modo in cui si sentiva bisbigliare. Salvatore si avvicinò alla porta e capì che gli interlocutori erano due uomini, quindi si appoggiò ad essa per ascoltare meglio ciò che stavano dicendo:
- L'affare sta andando a buon fine, nessuno si è accorto di nulla.
Nessuna sorpresa nel sentire quella voce. Il dialogo continuò:
- Ottimo, per quanto riguarda Noah ormai è tutto sotto controllo. Salvatore lo controlla in mia assenza, e quando saremo in Scozia il ragazzo non avrà più modo di dire ciò che sa.
- Va bene. Ora torniamo al lavoro: il signor Hannover ha già pagato due rate per il manoscritto, mentre gli altri acquirenti hanno già finito di pagare. Come ti ho già detto suddivideremo il profitto in modo equo: cinquantamila sterline a testa.
- Ricorda che anche Salvatore sa della truffa, dobbiamo dargli qualcosa.
- L'unica cosa che sta facendo quell'idiota è controllare tuo figlio, e a quanto ne so tu lo stai già pagando per questo. Non ha idea delle proporzioni dei nostri affari, quindi gli basteranno quei due soldi che ha guadagnato.
- Hai ragione. In ogni caso i falsi sono già pronti per essere spediti ai clienti. Visto il suo vaolore "La strega del fuoco" è stato posto in una teca. Devo dire che la differenza dall'originale è impercettibile, sei stato bravo.
- Lo so. –Rispose il secondo uomo fiero e sicuro di sè –
Salvatore uscì da quella casa prima di venire scoperto, dominando l'impulso di entrare nella stanza e spaccare la faccia a quei due bastardi. Todd e David gli avevano parlato di una piccola truffa che era preferibile tenere segreta, non di un enorme giro di affari di opere false che messe insieme avevano un valore di centomila sterline!
Pensò che prendendosi la responsabilità di controllare Noah per non farlo parlare lui era diventato un complice della frode e si era esposto agli stessi rischi a cui si erano esposti loro. Eppure, considerando le somme di cui avevano parlato, la paga che gli dava Todd per coprirlo era assolutamente ridicola. Non ammontava neanche a un decimo di ciò che ci avrebbero guardagnato loro, seppure lui avesse preso un enorme rischio per aiutarli. Ora capiva l'errore che aveva commesso tenendo chiuso il ragazzo in quella casa.
In quel momento era certo solo che quei due si sarebbero ricreduti sul suo conto.
(...)
Todd Jacobs passò solo due giorni a casa. Quella mattina la signora Gallager entrò in camera di Noah per riferirgli che suo padre si sarebbe assentato per tre giorni a causa di questioni di lavoro da risolvere.
"Immagino quali siano queste grandi questioni." Pensò il ragazzo.
Quella stessa sera, dopo che suo padre se ne fu andato, Noah si mise seduto sul divano a guardare un film. Sentì il passo zoppicante di Salvatore, che poi si sedette accanto a lui, ma non si infastidì: quell'uomo, nonostante lavorasse per suo padre, si era rivelato quasi affidabile ai suoi occhi. Probabilmente per via del suo carattere burbero ma mai violento, oppure perché era la sua unica compagnia in quella situazione assurda, a ogni modo non gli dispiaceva più così tanto la sua presenza.
Inaspettatamente l'uomo, che era sempre piuttosto taciturno, disse:
- Ti devo parlare di una cosa che potrebbe interessarti.
Noah distolse lo sguardo dalla televisione e lo spostò su Salvatore, inarcando le sopracciglia.
- Di che si tratta? –Chiese, lasciando trapelare un velo di curiosità al di sotto del suo sguardo serio.
- Prima di dirtelo devo sapere ogni dettaglio degli affari di tuo padre.
- Non mi fido abbastanza di te per non pensare che tu stia mettendo in atto uno dei suoi trucchi per testare la mia lealtà. Se è così vagli a dire che non sarò mai leale nei suoi confronti e che è inutile fare questi giochi.
- Non è così che stanno le cose. - Salvatore era immobile e serissimo.- Senti ragazzo, tuo padre mi ha mentito. Mi ha reso complice di qualcosa di enorme senza neanche darmi una ricompensa adeguata al rischio a cui mi ha esposto.
- Dal tuo discorso non capisco se sei più arrabbiato con lui per averti reso un complice, o perché non sei stato pagato abbastanza.
- Sono umano, quindi per entrambe le cose.
- Risposta coerente.
- Ascolta, noi due vogliamo la stessa cosa.
- E quale sarebbe questa cosa?
- Libertà, ragazzo, solo la libertà. Io voglio uscire pulito da questa situazione, e tu vuoi uscire di qui.
Noah non capiva per quale motivo, ma si fidava di Salvatore. Il fatto che suo padre e David gli avessero mentito sul piano era più che plausibile, molto nel loro stile. Il ragazzo decise di fidarsi del suo istinto e decise di dirgli ciò che gli aveva chiesto.
Gli spiegò che una sera aveva sentito suo padre e David parlare della truffa e che, ovviamente, era stato scoperto. Sapeva della vendita di opere falsificate, ma non conosceva i nomi degli acquirenti perché non li aveva mai sentiti nominare.
- David è un esperto. - Aggiunse- Prende manoscritti e opere dal museo e crea dei falsi fatti a regola d'arte, per poi venderli grazie all'aiuto di mio padre...che è solo bravo negli affari. –concluse amareggiato. -
Salvatore si passò una mano sulla barba e disse:
- Adesso hai un alleato, ragazzo. Troveremo il modo di incastrare quei due senza essere scoperti.
- Io ho in mente il modo. –Rispose sorridendo Noah. –
P.S. Sì, per me Salvatore ha la faccia del papà di Pippi Calzelunghe.
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