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Passarono tre giorni e arrivò il fatidico lunedì, cioè il giorno in cui Michelle e Lavinia avrebbero dovuto affrontare le rispettive punizioni. Prima, però, c'erano sei lunghe ore di lezione da fare.
Durante la prima ora la professoressa di epica spiegò il significato della parola Hybris:
- La parola Hybris rappresenta l'unico peccato presente nella religione greca. Si tratta della superbia, della tracotanza e viene commessa nel momento in cui l'uomo perde l'umiltà sfidando le leggi degli dei varcando i limiti imposti da essi.
Nonostante fosse molto presto, Gabriel prendeva appunti con molto interesse, invece di starsene steso sul banco a far oscillare una matita come accadeva spesso durante le altre lezioni. La mitologia greca e i poemi Omerici erano il suo argomento preferito a lezione. Non gli piaceva ostentare la propria intelligenza e passione, ma era indubbiamente il più bravo della classe in quella materia.
Nelle ore seguenti ci furono algebra (nonché la materia più odiata da Lavinia), astronomia, arte e teologia.
Dopo le lezioni gli studenti si recarono alla sala dei pasti. Ormai mancava poco all'inizio di febbraio e quei giorni erano i più freddi dell'anno. Studenti coperti da enormi sciarpe se ne stavano seduti ai rispettivi tavoli e, nonostante la scuola fosse completamente riscaldata e i camini accesi fossero sparsi ovunque, tutti sembravano ricavare conforto solo nello stare insieme, seduti uno accanto all'altro. Per questo motivo si respirava un'aria di calda allegria emanata dai ragazzi. Lavinia, Ruby, Gabriel e qualche altro loro compagno mangiarono la zuppa e parlarono un po' delle cose fatte in classe, mentre Michelle stava in mensa a pelare patate e girare di tanto in tanto ciò che c'era nella pentola. I ragazzi si stavano alzando, quando Calvin (il ragazzo che era andato al ballo con Michelle) si avvicinò a loro dicendo:
- Scusate, sapete dove sia Michelle? Ho bisogno di parlarle.
- Mi spiace, ma lavorerà fino alle 3 e mezza per via di una punizione. -Rispose Ruby. Il suo tono era duro perché sapeva di come Calvin trattava la sua amica prima che lei lo lasciasse.-
Calvin ringraziò e se ne andò deluso, quindi Gabriel chiese:
- Ruby, perché avevi quel tono di voce così serio con quel tipo?
- Perché la mia gentilezza ha un limite. -La ragazza, non disse altro.-
- Gab, Calvin aveva un brutto comportamento con Michelle, era possessivo, le diceva di non truccarsi e di non uscire con te. –Chiarì Lavinia-
- Con me? -Chiese Gabriel con gli occhi spalancati.-
- Sì, sei l'amico maschio più vicino a Michelle e questo gli creava problemi, era molto geloso.
- Ma allora è proprio un idiota!
Il ragazzo usò un tono di voce un po' troppo alto e diverse persone lo guardarno. Si schiarì la voce e continuò a parlare con tono più moderato:
-Se è andata così allora sono contento che non stiano più insieme. Ma poi se ho portato Ruby al ballo invece di Michelle ci sarà un motivo, no? Non capisco come qualcuno possa essere tanto stupido.
Gabriel era rosso in volto, sia per la rabbia che perchè aveva messo a fuoco le ultime cose che aveva detto. Ruby sorrise. Dopo aver finito di mangiare Lavinia si alzò, dicendo che doveva andare in classe ad avvantaggiarsi con i compiti perché alle quattro l'archivio la aspettava.
Concentrarsi non pareva facile quel pomeriggio, quindi Lavinia scrisse qualche poesia. Farlo la aiutava sempre a sentirsi meglio. Nel caso fosse felice la poesia le permetteva di trasformare le emozioni in parole che sarebbero durate per sempre, mentre se non stava bene scrivere sembrava dare un senso al suo dolore.
Quando ebbe finito di studiare, si alzò e si recò subito verso l'archivio. Lì trovò un guardiano ad aspettarla che le sorrise e le spiegò cosa avrebbe dovuto fare:
- Buon pomeriggio signorina Harrow, come già, sa in questa stanza vi sono tutti i registri degli alunni che hanno frequentato questa scuola negli ultimi dieci anni. I fascicoli degli studenti degli anni precedenti sono già stati ordinati in un'altra stanza.
Lavinia fece un cenno col capo per fargli comprendere che aveva afferrato tutto ed egli continuò a parlare:
- I registri vanno disposti sia in ordine di anno di frequentazione sia in quello alfabetico. Ovviamente la prego di non sbirciare al loro interno. Non c'è niente di segreto, sennò non le avremmo permesso di ordinarli, ma non sarebbe affatto rispettoso nei confronti degli altri studenti leggere cosa vi è scritto dentro. Le assicuro che troverà molti fascicoli già in ordine, quelli che vanno assolutamente sistemati sono quelli dei ragazzi che stanno frequentando la scuola in questo momento, quindi degli ultimi cinque anni. Le auguro un buon lavoro, io rimarrò qui vicino in caso le serva il mio aiuto.
- Grazie mille. Concluse la ragazza con un sorriso stiracchiato.
Lavinia si posizionò al centro della stanza per vederla per intero: essa si sviluppava in lunghezza ed era piuttosto buia. L'unica luce proveniva da due piccole finestre poste poco più in alto degli scaffali. Alla fine della stanza vi era un grosso tavolo e una seggiola di legno dove Lavinia si lasciò cadere... non aveva proprio idea da dove iniziare. Dopo essersi schiarita un po' le idee decise di iniziare dal quinto anno. Prese la scaletta e iniziò a prendere i fascicoli per poi ordinarli come aveva detto il guardiano, cioè in ordine alfabetico. Nel quinto anno c'erano tre classi di venticinque alunni l'una e quando Lavinia ebbe finito di mettere a posto i loro registri si sentì non poco sollevata. Non si fermò per paura di perdere il ritmo e continuò con gli studenti del quarto anno, che dovevano creare pochi problemi perché i loro fascicoli erano quasi totalmente in ordine.
Ottimo, era il turno de terzo anno. La ragazza iniziò dalla prima classe: Adams Sarah, Chapman George, Green Zoe ... Jacobs Noah. Lavinia ebbe un piccolo sussulto e si disse che era stata una stupida a non pensare che quel nome lo avrebbe trovato prima o poi. Fece per aprire il fascicolo, ma ricordò le parole del guardiano: "Non sarebbe rispettoso". Si vergognò di sé stessa e mise da parte l'insieme di fogli. Continuò a ordinare fino ad arrivare agli studenti del secondo anno. Lavinia era molto stanca e le bruciavano gli occhi, quindi uscì per prendersi una piccola pausa. Nei corridoi non c'era nessuno, tutti stavano studiando o praticando attività sportive. Anche lei avrebbe voluto fare scherma, ma la punizione glielo aveva impedito. Quando si sentì un po' meglio tornò dentro e fissò a lungo il reparto degli scaffali che aveva appena messo a posto. Di sicuro aveva fatto un bel lavoro. L'occhio le ricadde sui fogli degli studenti del terzo anno e ripensò subito al fascicolo di Noah. Lavinia non capiva per quale motivo volesse tanto leggere quei fogli. Si era sempre fatta i fatti propri, ma in quel momento c'era una curiosità incontrollata in lei. Prese il fascicolo o se lo mise in grembo, quindi lo aprì.
"Jacobs Noah, classe 3° A, Accademia Milestones. Maschio, nato il 26 giugno 1974 a York.
Ottima condotta, bravo in tutte le materie, specialmente in astronomia. Educato e curioso con una grande capacità di apprendimento."
D'improvviso Lavinia sentì un rumore e d'istinto chiuse il registro. Fortunatamente era solo stato il guardiano fuori della porta che aveva fatto cadere qualcosa. La ragazza riprese la lettura. Sulla barra delle note c'era solo una scritta:
"Lo studente gioca a tris con dei suoi compagni durante la lezione di algebra"
Nel leggere quelle parole Lavinia scoppiò a ridere, adesso sapeva che lei e Noah apprezzavano allo stesso modo quella materia. Rimanevano solo poche righe da leggere: quelle sullo stato familiare.
"Lo studente vive solo con il padre Todd Jacobs. La madre Mia Jacobs è deceduta durante il primo anno di frequentazione dello studente."
Lavinia si alzò così velocemente dopo aver finito di leggere, che la testa le incominciò a girare incontrollabilmente. Vedeva gli scaffali muoversi e il pavimento girare senza sosta sotto i suoi piedi. Si sedette per terra, con le gambe ritte davanti a sé e chiuse e riaprì gli occhi più volte nel tentativo di rimettere a fuoco le immagini. Le tornò a mente le parole dette dal signor. Jacobs e dal professore Murphy: "La madre di Noah sta male e si trova in una clinica in Scozia con lui"...Ma se le cose non stavano così, allora cosa stava succedendo?
Qualche minuto dopo arrivò il guardiano che, trovando Lavinia quasi stesa sul pavimento, accorse subito in suo aiuto. Egli la fece alzare e si fece dire cosa le fosse successo. Lei disse di avere avuto un calo di pressione e andarono insieme in infermeria. La ragazza chiese scusa per non essere riuscita a terminare il lavoro, ma l'uomo le disse che quello doveva essere l'ultimo dei suoi problemi. Con il fiatone dovuto alla corsa Gabriel, Ruby e Michelle entrarono nell'infermeria per controllare le condizioni della loro amica. Lavinia disse con la voce debole ma decisa:
- Ragazzi, appena esco di qui dobbiamo parlare.
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