8 : Corde

I passi si erano come dileguati con l'accendersi della luce, ma adesso nella stanza giaceva il cadavere di Sally, rannicchiato in un angolo e con un'espressione agghiacciante. I ragazzi cercavano di non guardarla, ma il solo sapere della sua presenza li paralizzava.

-Cosa diavolo le è successo? ... Cosa aveva visto Chris? ... Chi le ha fatto questo? ... Siamo delle fottute marionette, cazzo!
Disse Francis tenendo lo sguardo basso.

-Moriremo tutti ... me lo sento. Siamo tutti fregati, siamo tutti fottuti... Moriremo ... cazzo, moriremo ...
Bobby farfugliava in preda al panico, e Francis non sapeva come poterlo riprendere.

-Possiamo solo parlare con lo spirito ... non abbiamo altra scelta.
Disse Nicky con rassegnazione.

-Certo che abbiamo una scelta! Alziamo il culo e andiamocene! Io non voglio restare, mi sono rotto di questa stanza!
Bobby sbottò riprendendosi dalla sua trans, e sembrava più che convinto ad andarsene.
Francis cercò di calmarlo: -Bobby non dobbiamo lasciare il cerchio. Cerca di calmarti e resta seduto.

-Sai che c'è? Io me ne sbatto di queste stronzate! E idiota io, che ti ho anche dato retta a fare questo!
Bobby si passava freneticamente le mani tra i capelli e non riusciva a stare seduto. Voleva andarsene.

-Bobby, tornerà tutto apposto, ma non devi alzarti. Dobbiamo restare uniti!
Francis cercava di farlo raggionare, ma l'amico indicò il corpo senza vita di Sally e gli urlò in piena faccia: -Dimmi come questo tornerà apposto! ... E Chris? ... Certo, tornerà indietro, solo con il cervello spappolato dalle sbarre di ferro!

-Lo so, Bobby! Anche io ho perso un amico, sai?! Se ci tieni alla pellaccia devi restare qui!

Bobby si zittì per un attimo, aveva uno sguardo attonito e il viso paonazzo, era sull'orlo di impazzire.

- ... No ... non ci sto ... Non mi fregate ... Voi due volete usarmi come esca, ammettetelo bastardi.
Bobby saettava con gli occhi tra Nicky e Francis.

-Ti sei bevuto il cervello? Che ti dice la testa?
Francis era costretto a tenere le mani sulla lente, ma avrebbe voluto riempire di schiaffi Bobby per farlo tornare in sé.

-Ma certo! È ovvio, io sono il più sacrificabile. Nicky è la signora del brivido, uuuuhhhh, che parla coi demoni e i fantasmi, mentre tu ... tu sei quello intelligente ... detesti i miei scherzi e adesso vuoi vendicarti.
Bobby era fuori controllo.

-Piantala di dire queste stupidaggini. Bobby, nessuno qui è sacrificabile. Ce ne andremo insieme, ma devi restare calmo.

Francis guardava fisso l'amico quando il tavolo cominciò a tremare, come se sotto i loro piedi ci fosse un terremoto.

-Nicky, che succede?
Le chiese Francis che con difficoltà riusciva a tenere le mani sulla lente.
Nicky non rispose. Fissava la tavola tremante con occhi inespressivi, muta.

Bobby afferrò con forza il braccio di Francis e con gli occhi spaventati lo incitò a guardare Sally.
Con fugaci scatti la sua gamba si muoveva, come se venisse strattonata. La sua testa ballonzolava innaturale ad ogni strattone.

-... cosa diavolo ...
Bobby non fece in tempo a parlare che la porta della stanza si spalancò di botto con una violenta folata di vento, e con velocità sconcertante il corpo di Sally venne trascinato per un piede fuori dalla stanza. Il rumore della testa che sbatté violentemente sul pavimento fece raggelare i ragazzi. Sentirono in lontananza uno strano rumore di legno scricchiolante, come di unghie che grattavano le tegole.
La tavola smise di tremare.

-La porta è rimasta aperta, è la nostra occasione per andarcene!
Bobby cercò di convincere Francis.
Per un attimo volle cedere alla tentazione di seguire l'amico, ma notò che in Nicky c'era qualcosa che non andava.

-Nicky, chiudiamo questa storia una volta e per sempre. Congeda questo figlio di puttana e andiamocene.
La ragazza fissava il vuoto e si dondolava lentamente sulla sedia, come in stato catatonico.

-Che le è successo? ... Quesya è una delle sue scenate.
Disse Bobby scettico.

-Fino ad ora, dubito che abbia recitato. Dobbiamo portare via anche lei.
Francis era turbato dall'oscillare di Nicky sulla sedia. Non sapeva cosa aspettarsi.

-Io dico che la prossima è lei. Noi due siamo ancora in tempo, dobbiamo andarcene subito!
Bobby scattò in piedi e cercò di strattonare anche l'amico.

-Rimettiti subito a sedere, Bobby! Come ho detto prima nessuno è sacrificabile. Dobbiamo portare anche lei.

-Ma che te ne frega!

-È un essere umano, dannazione! Che ti prende?!

-Mi prende che voglio salvare le chiappe, amico!

La tavola ricominciò a tremare, Bobby si guardò intorno: -Sta tornando. Sta tornando, lo sento ...

-Proprio per questo, ti dico, torna a sedere.
Francis sperava di convincere Bobby, ma fu inutile.

- ... Mi dispiace Francis ... Io voglio vivere.
Con uno scatto Bobby saltò fuori dal cerchio e con una corsa cercò di raggiungere l'ingresso dell'ufficio.
Francis cercò di fermarlo con quanto fiato aveva in corpo: -Bobby! Torna qui! Cazzo, Bob stai facendo un errore! Non sei nel mondo reale Bob! Bob, torna indietro! Boooob!

-Che ti dicevo, Franc? Qui è tutto tranquillo. Alzati e vieni a vedere.
Bobby sembrava incredibilmente ripreso e tranquillo. Forse davvero non c'era pericolo e potevano andar via.
Ma Nicky continuava a dondolarsi lentamente sulla sedia e teneva le mani sulla lente; la tavola smise pian piano di tremare.

-Nicky, è tutto finito. Alziamoci e andiamocene. Mi senti?
Francis cercò di farla reagire ma sotto le sue mani la lente iniziò a muoversi.
Lentamente andò a indicare la parola "No".

-No? No, cosa? ... Bobby torna qui. La tavola ... ha detto qualcosa.
Non vi fu risposta.

Alle spalle di Francis si sentì di nuovo il rumore di passi, che si stavano dirigendo verso il corridoio.

-Bobby! Bobby torna qui subito! Dai, cazzo Bobby! Il bastardo sta venendo da te! ... Avanti stronzo, vieni a parlare con questa dannata tavoletta! Mostrati, verme! ... Bobby rispondimi!

-... Franc, mi dici che stai aspettando? Ti ho già detto che è tutto tranquillo. Dai forza, è tutta una balla questo cerchio di sale.

La voce di Bobby era serena e tranquilla, come se non avesse udito né le urla di Francis, né i passi nel corridoio.
Come era accaduto a Chris, uscendo dal cerchio, non poteva più sentire le voci all'interno del cerchio.

-Va bene, allora adesso ti faccio vedere che si aprirà la porta. Vi do cinque minuti per uscire.

Bobby si avvicinò alla porta d'ingresso, e dopo aver strofinato vigorosamente le mani tra di loro afferrò la maniglia, la tirò giù e con uno scatto aprì la porta. Un enorme sorriso si creò sul suo viso.

-Woohoo! Sì! È aperta, lo sapevo! Dai Francis, prendi Nicky e andiamocene! Non voglio restare qui un minuto di più!

Bobby si aspettava una risposta, ma Francis non parlava. Ad un tratto sentì il suono di passi sull'uscio della stanza: -Bravo, vedo che ti sei deciso. Io intanto chiamo l'ascensore.

Uscì sul pianerottolo buio, illuminato solo dalla luce dell'ingresso dell'ufficio, e andò a premere il bottone dell'ascensore che si illuminò di un rosso fiacco.
Alle sue spalle i passi si fecero più vicini: -Ecco, che ti ci voleva a ...
Quando si volse, Bobby non trovò nessuno, solo il corridoio vuoto. Sentì i passi raggiungere la soglia della porta e lì si fermarono.

-... Che c'è? Eh?! ... Qui non puoi toccarmi, sono fuori dal tuo regno, baby ...
Bobby non vedeva nulla, ma si immaginava che lo spirito fosse davanti a lui, a fissarlo.

Bobby sentì l'ascensore arrivare alle sue spalle e i passi fecero per allontanarsi.

-Ecco bravo, sparisci! Stai lontano da me, che io ti distruggo!
Con gran fretta aprì la porta ed entrò, premendo il prima possibile il tasto per il piano terra.

Francis cercava di contattare Bobby, ma quando sentì chiudersi la porta dell'ascensore, in cuor suo, si sentì perso. Avrebbe dovuto seguire Bobby così da uscire una volta e per sempre da quel l'ufficio.

Sentì i passi alle sue spalle che rientravano nella stanza. Si fermarono proprio dietro di lui.
La lente si mosse. Indicò nuove lettere: "corde".

-Corde? ... Quali corde?

Sopra la testa di Francis qualcosa dondolava, creando un'ombra sulla tavola. Il ragazzo sollevò lo sguardo e vide una corda ciondolare dal lampadario. Era rigata di sangue: forse era quella che aveva strangolato Sally.
Ma guardando meglio, Francis notò che quasi luccicava sotto la luce.
Solo allora si accorse che quella non era una corda, bensì un grosso cavo di metallo.
Era un pezzo del cavo dell'ascensore.

Bobby sentì scendere l'ascensore lentamente, ma tra il quinto ed il quarto piano di colpo la cabina si fermò.
Bobby iniziò a premere i tasti cercando di farla ripartire. Le porte si potevano aprire. Cercò di capire cosa stesse accadendo.
In lontananza, sentiva l'eco della voce di Francis che urlava chiamandolo. Non gli fu possibile capire cosa gli stesse dicendo, perché l'eco fu coperto dall'assordante rumore di una porta che veniva sbattuta.
Bobby premette di nuovo il tasto zero.
Poco dopo, il rumore dei cavi che si spezzavano gli tolse il fiato, e un urlo sgomento si disperse nella caduta verso il vuoto.

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