39: Lunedì

Ore 6,30 am.

Andrea trovò dura alzarsi per andare a scuola; era rimasto molto scosso da ciò che era accaduto qualche ora prima. Non riusciva a dare un senso alle parole di quell'anima in pena ed era sicuro che non fosse stato un mero sogno.

Mandò un messaggio vocale a Laura in cui le chiedeva come aveva passato la notte e le raccontò dell'apparizione.

***

Ore 14,30.

Andrea scese dal pullman, di ritorno dalla scuola e s'incamminò verso il cimitero dove aveva appuntamento con l'amica.

"Ciao!" lo salutò Laura che lo aspettava, seduta sulla vecchia sedia, nella cappella.

"Ciao!" il ragazzo le sorrise ed entrò nel mausoleo.

"Ci sono novità!" esclamò la giovane "Hanno risposto i responsabili di Wattpad, riguardo la nostra segnalazione."

Andrea fece un leggero cenno con la testa, invitandola a continuare il discorso.

"Hanno detto che non sussistono prove che diano una motivazione fondata, una giustificazione all'eliminazione del libro dal sito, dunque..."

"Resta lì dov'è." aggiunse lui, deluso. "Dobbiamo assolutamente scoprire l'autore! Ti hanno risposto tutti e quattro i ragazzi nel commento del gruppo di facebook?"

"Sto aspettando il messaggio del quarto... Come facciamo a scoprire l'identità dell'autore?" la ragazza cambiò discorso focalizzando la sua attenzione sull'amico:

"Hai la faccia stravolta... È tutto il giorno che penso a quello che mi hai detto: neanche io riesco a dare un significato alla parola "perdonami". È pentita del suo gesto? Perché chiede perdono a te e non a me?" terminò la frase con voce tremante.

I ragazzi rimasero in silenzio.

"Sarà meglio che vada, vorrei riposare un poco prima di studiare." disse il giovane.
"Andiamo via insieme?" le propose.

"No, resto ancora un po'. Ci vediamo qui, domani alla stessa ora? Se ci saranno novità ti contatterò."

"A domani, Laura." Andrea si sentiva esausto e demoralizzato, non vedeva l'ora di ritornare a casa.

La giovane rimase ancora una mezz'ora davanti la tomba della sorella. Sperava che le desse un segno, che si manifestasse.

Un rumore provenne dall'esterno, si girò a guardare; era la signora che aveva aiutato qualche giorno addietro, era in compagnia di una ragazza.

"L'altra figlia." pensò.

Dopo qualche minuto la donna passò da sola, con in mano un secchio vuoto.

Il silenzio fu rotto da un pianto disperato; Laura si affacciò e scorse la giovane fuori dalla cappella.

La ragazza piangeva inconsolabilmente; lei avrebbe voluto avvicinarsi per darle conforto, ma non osò.
Rimase immobile davanti la porta del mausoleo poi la chiuse a chiave.

"È ora di andare via." pensò.

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