2: Il Funerale
"Impossibile!" replicò il ragazzo quando sentì quella risposta.
L'insegnante scosse la testa e sollevò le spalle:
"Sul comodino c'era un foglietto in cui diceva che era stanca della vita e che voleva morire..."
"Non è vero! Non è vero!" Andrea continuava a ripetere tra sé, mentre le lacrime scendevano, cadendo sul banco.
"In questo momento Elisa si trova nell'obitorio in attesa dell'autopsia che determinerà la causa del decesso. I suoi genitori hanno trovato dei tubetti di medicinali vuoti sul pavimento, accanto al letto in cui giaceva la ragazza... Non sappiamo la data del funerale, quando ce la comunicheranno vi faremo sapere."
Andrea aveva pianto tutta la mattina ed anche sul pullman, di ritorno da scuola.
Quando arrivò a casa disse a sua madre:
"Non mangio, vado in camera: non mi sento bene."
Non diede alla donna nemmeno il tempo di realizzare cos'avesse detto e sparì dietro la porta della sua stanza.
Aveva tanta rabbia dentro e soffocò le grida nel cuscino.
La madre salì e bussò preoccupata.
"Mamma per favore, lasciami solo." la esortò lui.
La signora non insistette; scese al piano di sotto e telefonò ad un amico del figlio per cercare di capire cosa fosse successo.
Il giovane mise al corrente dei fatti la donna ed ella decise di aspettare che Andrea fosse pronto per parlarle.
Alle sette e trenta della sera il ragazzo scese e sintonizzò il televisore sul telegiornale regionale.
La donna sedette accanto a lui e gli strinse la mano mentre ascoltavano la notizia del suicidio della ragazza.
I giorni seguenti Andrea non si recò a scuola: si era ammalato per il dispiacere, giaceva nel letto con la febbre alta.
Un pomeriggio chiamò a casa un compagno di classe per avvertire che l'indomani mattina ci sarebbero stati i funerali.
"Grazie di averci avvisati ma Andrea sta male, è febbricitante, non riuscirà ad essere presente." rispose grata la donna.
La temperatura alta aveva debilitato il ragazzo al punto che se si metteva in piedi aveva vertigini e nausea.
Il giovane tornò a scuola due giorni dopo la data del funerale.
Il suo rammarico era di non essere riuscito a darle l'ultimo saluto.
"Mamma, oggi torno a casa più tardi, voglio recarmi al cimitero." Avvisò quel mattino.
Andrea avrebbe voluto portare sulla tomba una rosa rossa ma nello zaino sarebbe appassita, così ne prese una di stoffa.
Quando arrivò nel primo pomeriggio, purtroppo, trovò la porta della cappella chiusa a chiave.
Si sporse cercando di vedere all'interno attraverso la vetrata.
Molti fiori giacevano sul pavimento, poi scorse la foto della ragazza su un rettangolo di marmo bianco.
Di nuovo scoppiò a piangere.
Lasciò la rosa per terra sul gradino della porta e si voltò per andare via.
Una figura si mosse in lontananza, era una ragazza vestita di nero con lunghi capelli biondi.
"Elisa!" esclamò attonito.
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