10 : Indagini

"C'era qualcuno nascosto nella nebbia e sussurrava." disse Laura.

"Forse era il mio respiro... ero un pò agitato a dirti la verità e respiravo affannosamente: soffro di claustrofobia."

"No Andrea, mi parlavano, mi chiedevano aiuto."

Il ragazzo non commentò.

"Mi fa male il braccio, pensavo fossi tu a stringerlo."

"No, ero dietro di te, camminavo molto lentamente e con cautela ad una distanza tale che che non sarei riuscito a toccarti allungando il braccio."

Laura tirò su la manica del maglione ed entrambi notarono subito l'impronta arrossata di tre dita.""

"Deve averti stretta molto forte per lasciare questi segni."

"Ho paura Andrea... Mi è parso di riconoscere anche la voce di Elisa. Erano tutti disperati. Cosa potrei fare? Dicevano: "Aiutami! Aiutami!"

"Una telefonata fatta da un cellulare spento, l'ombra che bussa alla finestra della camera di tua madre, Elisa che canta una nenia, adesso esseri invisibili che si manifestano. Chissà se quell'ombra apparsa stanotte era davvero tua sorella."

Dobbiamo aiutarla a redimere la sua memoria. Dobbiamo indagare, non voglio credere che si sia suicidata! "

"E se invece chiedesse aiuto proprio per questo?"

La ragazza lo guardò fisso negli occhi:

"Il togliersi la vita è un atto riprovevole; forse ora si trova intrappolata in qualche luogo infernale e sta soffrendo."

"Posso venire a casa tua? Mi piacerebbe vedere la sua camera, leggere ciò che scriveva... Non aveva un diario in cui raccontava i suoi segreti?"

" Un diario vero e proprio no; però, ora che ci penso, alcuni giorni prima di... Sì, mi aveva detto che stava dormendo male di notte a causa di un incubo ricorrente ed io le avevo suggerito di scrivere tutto su un quaderno, affinché rileggendo il racconto con calma, riuscisse a trovare una spiegazione logica. Vieni con me, andiamo a cercarlo!"

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