Capitolo 8
Il giorno dopo la notizia della rissa tra Rosaria e Calogero fu su tutti i giornali.
《Ma come hai potuto farci fare questa figura di merda, Rosà!?》sbottò Marisa a colazione, sbattendo il quotidiano sul tavolo.
《Come ho potuto io!? Semmai come ha potuto lui, presentarsi a casa della Scapece sottobraccio alla svergognata!》ribattè piccata Rosaria.
《Era un'occasione pubblica e tu e quel testa di minchia di Calogero l'avete trasformata in un circo!》replicò la Ferrante.
《Potevamo anche stare a pranzo dal re, Calogero mi ha tradito e meritava una lezione!》insistette la Salina.
《Te lo sei mai chiesto perché se n'è andato con Azzurra?》fece l'una all'improvviso.
《E mo che fu sta domanda?》chiese allora l'altra.
《Hai mai pensato che quel povirazzo se ne andò perché non ti sopportava più?》commentò la prima, dimenticandosi tutti gli anni di dizione e buttandosi a capofitto sul dialetto natale.
《E tu che ne sai? Che cosa mi nascondi, Marì?》si imbufalì la seconda.
《Calogero e Azzurra una volta arrivati a Napoli sono venuti da me, sperando che io mantenessi il silenzio sulla loro fuga... Io gli ho chiesto perché lo aveva fatto, e lui mi ha detto che in vent'anni di matrimoni l'hai annientato, che non ha mai contato niente!》confessò la stilista.
《E Azzurra cos'è, una santa?》replicò con rabbia sua sorella.
《Azzurra è paziente e comprensiva. Ma questo non conta più. Dopo quello che è successo tutti i presenti ieri alla villa si sono schierati dalla tua parte, la povera moglie tradita. Leggi l'articolo se non ci credi!》concluse Marisa, uscendo dalla sala da pranzo.
***
Nel frattempo all'Istitutodel Sacro Cuore Teresa e Angela ricevevano dai rispettivi compagni di classe incoraggiamenti di ogni tipo.
《Vedrai che la tua famiglia la farà pagare a chilla zoccola!》
《Infatti, tenete talmente tanti soldi che l'avete a rovinà!》
Le due ragazze erano stupite da tutta quella solidarietà.
《Ti faccio così pena a te?》chiese Teresa ad Arturo.
《No, macché. Solo che la maggior parte delle famiglie dei nostri compagni sono unite per quieto vivere... Sai quanti padri tengono l'amante? E quante madri pure? Il coraggio di donna Rosaria di prendere a mazzate l'amante di tuo padre ha risvegliato l'orgoglio tradito di un sacco di gente...》rispose il ragazzo.
《La tua famiglia è unita per quieto vivere?》domandò lei.
《Per interesse. Mia madre avrebbe troppo da perdere a lasciare mio padre》spiego lui.
Stesso discorso, ma in maniera più semplice, lo avevano fatto Angela ed Emanuele, il quale alla fine le aveva fatto una proposta.
《Domani che è sabato andiamo al mare a raccogliere le conchiglie?》chiese.
《Ne tenete tante come ad Aci?》domandò la bambina.
《Molte di più, vedrai che spettacolo!》esclamò il ragazzino.
***
Nel frattempo Marta aveva chiesto ad Alfonso di andare al Palazzo Reale per incontrare Gennaro.
《Perché vuoi pure me?》chiese il ragazzo.
《Perché io mica la so guidare la Vespa》rispose lei saccente.
《E perché non impari a guidarla?》rispose lui con un'altra domanda.
《Ma scemo sei? E poi una femmina mica guida...》fece la Salina, scandalizzata.
《Una femmina del popolo magari no. Ma tu sei una Gargiulo, devi assolutamente imparare!》insistette Capuano, trascinandola verso la Vespa.
《Che cosa dovrei fare ora?》commentò allora la ragazza.
《Metti in moto con questo pedale...》fece il giovane aiutandola, poi salì dietro di lei. La moto partì.
《Miii, che effetto strano che mi fa! Ma non è che poi andiamo a sbattere e moriamo?》si preoccupò Marta mentre sfrecciavano sul lungomare.
《Non portare iella e guida, che stai andando bene!》rispose Alfonso.
Arrivarono al Palazzo Reale proprio mentre Gennaro stava uscendo.
《Però, sa anche guidare la Vespa!》commentò quest'ultimo, vedendo arrivare la ragazza con il factotum.
《Non so guidare, è Alfonso che mi pregò di farlo...》rispose lei mezza imbarazzata.
《Ve la siete cavata egregiamente. Che ne dice di fare una passeggiata?》propose lui.
《Mi farebbe molto piacere!》guizzò la giovane. 《Alfonso, puoi anche andare!》comandò poi rivolta al factotum.
《Certo, signorina Marta, ci vediamo dopo...》si congedò stizzito quest'ultimo, allontanandosi con la Vespa.
《Andiamo?》fece Esposito, dando il braccio a Marta, che sorrise e si mise sottobraccio a lui.
***
《Dunque don Calogero è vostro padre...》esordì Esposito, mentre passeggiavano per il lungomare.
《Sì, anche se si è fatto un'altra famiglia...》sospirò Marta.
《Mi dispiace, non lo potevo immaginare...》commentò l'artista.
《Neanche noi lo potevamo immaginare, così come non potevamo immaginare che la prozia Elisa ci volesse come sue eredi...》rispose la ragazza.
《Beh certo, la vostra vita deve aver subito moltissimi cambiamenti... A proposito, ma era così diversa la vostra esistenza ad Aci Trezza?》domandò il giovane.
《Diversissima. Ci alzavamo presto tutte le mattine e andavamo a coltivare il nostro terreno, che dava dei prodotti buonissimi e noi li vendevamo al mercato dove andavano a ruba... Poi si salavano le acciughe, la sera attorno al fuoco, e intanto si chiacchierava con i vicini e le risate si sentivano fino ad Aci Castello, tanto che tutto il paese sembrava un'unica famiglia...》ricordò la Salina, e mentre parlava le sembrava di rivedere davanti agli occhi le immagini di quella vita lontana e ormai perduta.
《Vi manca molto la Sicilia?》chiese allora il ragazzo.
《Sì, moltissimo, e non solo perché ci sono nata, ma perché era tutto più semplice. Non avevamo tutti gli obblighi che abbiamo oggi》rispose l'una.
《Lo so, per noi che veniamo dal nulla è tutto più difficile. Ma c'è una cosa che ci aiuta, ed è la capacità di farcela con le nostre forze》sorrise l'altro.
《Siete molto saggio e comprensivo, Ambra Filangieri è fortunata ad avervi come fidanzato》decretò la prima.
《Adesso però non parliamo di Ambra. Godiamoci questa passeggiata e non pensiamo a niente》decise il secondo, e s'incamminarono verso l'entroterra.
***
Rosaria intanto aveva ricevuto un invito per un tè alla villa della contessa Scapece: la donna aveva letto sui giornali la vicenda delle Salina e aveva cambiato opinione su di loro.
《A dire la verità, mia cara, confesso che non mi siete stata subito simpatica. Insomma, quattro donne di umili origini, nobili ereditiere all'improvviso... Pensavo che la buonanima di Donna Elisa fosse impazzita!》esordì la padrona di casa.
《Anche io ho pensato che eravate più spocchiosa della baronessa Palmieri giù ad Aci Trezza》replicò Rosaria.
《Ma devo ammettere che ieri avete avuto un gran fegato, a pigliare a mazzate vostro marito e la sua amante. Se solo pensa a tutte le donne, nobili e non, che per tenere unite le famiglie stanno zitte, subendo i peggiori affronti...》continuò la Scapece.
《La trovo una cosa inammissibile, contessa. Nessuna donna dovrebbe stare a guardare mentre viene tradita》affermò la Salina.
《Lo so, ma poche donne sono battagliera e senza filtri come voi. E ora voi siete una rarità, perché siete così e avete anche i soldi. E questa cosa non può suonarvi che come un vantaggio...》commentò Maria.
《Che volete dire?》chiese Rosaria incuriosita.
《Beh, vostra figlia maggiore Marta conosce Gennaro Esposito, che è fidanzato con Ambra, la figlia della vostra rivale. Le Filangieri sono delle pezzenti, e se Esposito lascerà la fidanzata per Marta, non tarderà a fare lo stesso vostro marito con Azzurra per voi...》suggerì la contessa.
《E voi siete sicura che tornerà tutto come prima?》chiese la siciliana.
《Meglio di prima, donna Rosà! Vostro marito, al vostro fianco, avrà una vita nuova, migliore, che Azzurra Filangieri non potrà mai garantirgli. Don Calogero vi sarà grato per sempre, vedrete》assicurò la Scapece.
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