Capitolo 2
《E di tutte queste posate c'è bisogno?》domandò Rosaria, non appena si sedettero tutti a tavola.
《I nobili lo fanno, donna Rosà》si affrettò a spiegare Umberto.
《A noi forchetta, coltello, cucchiaio e cucchiaino, ad Aci Trezza, ci bastavano》rispose la donna.
《Sì, ma qui non siamo ad Aci, mammà 》la fece ragionare Teresa.
《Lo so da sola che non siamo ad Aci》ribattè secca sua madre.
《Le posate per il pesce sono queste qui》indicò Marisa, mostrando loro un coltello e una forchetta appositi per togliere la lisca alla spigola all'acquapazza.
《E tutte queste sofisticherie per levare una lisca di pesce, zia?》chiese Marta.
《Perché, suggerite un altro modo, donna Marta?》fece Alfonso.
《Con le mani, no?》rispose la ragazza.
Marisa guardò sconsolata i fratelli Capuano: non bastavano vestiti nuovi e trucco per raffinare sua sorella e le sue nipoti.
E con Rosaria e Marta sarebbe stato ancora più difficile che con Teresa e Angela, più miti e aperte al cambiamento.
《Però è tutto buonissimo!》decretò la più piccola delle Salina.
《Non è male》concordò Rosaria. Marisa sorrise: da parte di sua sorella era già una forma di apertura.
***
Dopo pranzo, Rosaria e le ragazze si riunirono nella stanza della madre per decidere le loro mosse.
《Ragazze, ricordiamoci che siamo qui per riprenderci quel disgraziato di vostro padre》esordì.
《E dove lo troviamo, mammà? Napoli mica è Aci Trezza, un sacco di persone ci sono, potrebbe stare dovunque!》rispose Teresa.
《Sì, ma adesso noi ricche siamo. Teniamo un sacco di mezzi per ritrovarlo》le ricordò sua madre.
《Vabbè, ma ancora nessuno ci conosce. Almeno non di persona》ribattè Marta.
《E vorrà dire che vostra zia ci aiuterà. Lei conosce tanta gente, saprà fare qualche cosa》replicò Rosaria.
《Azzurra, la tipa con cui papà scappò, è una cantante, magari la conoscono》ricordò loro Angela.
《Vero è. Ma bisogna fare con calma. È un altro mondo, questo, non dobbiamo farci riconoscere 》commentò Teresa.
《E come facciamo?》domandò Marta.
《Dobbiamo cominciare a conoscere Napoli. La zia e i Capuano ci aiuteranno》disse la figlia di mezzo.
《Non mi convincono quei tre. Avete visto con che facce da scimuniti ci guardavano?》fece sua madre.
《Teresa tiene ragione, mammà. I Capuano saranno pure scimuniti, ma sono nati a Napoli e conoscono la città. Inoltre dipendenti nostri sono, e faranno quello che diciamo noi》sottolineò la maggiore delle Salina.
《Miii, ma sentiti! Sei padrona da due minuti e già parli come i Palmieri...》la prese in giro Angela.
《E invece questo ce lo dobbiamo ricordare. Non siamo state mai padrone di nient'altro che del nostro piccolo terreno ad Aci, adesso invece la possibilità la teniamo. Dobbiamo fargli capire chi comanda. Se ci daranno una mano a capirci qualcosa della città, faremo tornare vostro padre a casa con la coda tra le gambe 》decretò fieramente Rosaria.
***
Qualche ora dopo che si furono riposate, arrivò il momento di scendere a cena.
Il cuoco Mariano aveva preparato pollo arrosto con patate al forno.
《Noi la carne ad Aci Trezza la mangiavamo una volta alla settimana, e non così prelibata 》commentò Rosaria.
《Invece qui la vedrete spesso》rispose subito Marisa, sperando di troncare sul nascere i soliti paragoni della sorella col paese natìo.
《Anche questo si deve mangiare con delle posate particolari?》domandò dunque la Salina.
《Queste qui, donna Rosà》intervenne Umberto, mostrandole le posate giuste.
《Vi va di fare un giro per Napoli?》domandò a un certo punto Renato.
《Di sera?》chiese Rosaria.
《Napoli è uno spettacolo di sera, donna Rosà》assicurò Alfonso.
《Le ragazze per bene escono di sera solo col permesso dei genitori 》ribattè la donna.
《E voi, donna Marta, non volete uscire?》insistette il più giovane dei Capuano, rivolgendosi alla maggiore delle Salina.
《E dove andiamo?》chiese incuriosita la ragazza.
《In giro sul lungomare, tengo pure la Vespa. Vedrete, vi piacerà. È tutto illuminato e pieno di gente 》rispose il ragazzo.
《Posso, mammà?》domandò allora Marta a Rosaria.
《E va bene. Ma alle undici a casa》concesse la madre.
《Alle undici meno cinque saremo qui, donna Rosà!》promise Alfonso.
La donna lo guardò tra lo scettico e il divertito.
***
《Ma voi lo sapete che Napoli è stata fondata in onore di una sirena?》disse Alfonso a Marta, non appena ebbe messo in moto la Vespa e furono partiti.
《Una sirena?》domandò la ragazza.
《Sì, una sirena bellissima di nome Partenope, adorata dagli antichi greci 》spiegò Capuano.
《Mi dispiace ma io tutte queste cose non le so. Alla quinta elementare mi fermai. È Teresa quella che sa più cose, da sola le imparò》rispose la Salina.
《Autodidatta?》chiese lui.
《Auto-che?》fece lei.
《Vuol dire quando uno si impara le cose da solo》spiegò il factotum di Villa Gargiulo.
《La maestra di Aci Trezza ci portò dei libri a Teresa, dopo che finì le elementari. Papà voleva farla studiare fuori, a Palermo, però mammà disse che una femmina deve pensare alla casa e ai figli. Ma la maestra disse comunque a Teresa di leggere, di continuare a conoscere》raccontò la giovane.
《E si vede. Dalle cose che sa, sembra quasi che abbia fatto il liceo classico...》osservò il primo.
《Dice sempre un sacco di cose che noi non sappiamo, anche quando stavamo ad Aci Trezza》replicò la seconda.
《E tu? Non hai mai desiderato di continuare a studiare?》le chiese l'uno.
《No, non m'importa. Io mi voglio innamorare. Ma i miei pretendenti ad Aci Trezza tutti senza carattere sono!》sospirò l'altra.
Alfonso la guardò: avrebbe voluto dirle che forse era lei ad averne troppo, di carattere, ma non ne ebbe il coraggio.
《Perché non andiamo a ballare?》propose invece.
《A ballare?》fece Marta.
《Ci sono un sacco di dancing!》esclamò lui.
《Di che?》domandò lei.
《Dei posti dove i giovani vanno a ballare》spiegò il giovane.
《Ad Aci ballavamo in piazza, durante le feste》raccontò la ragazza, con una punta di nostalgia.
《Vedrete che vi piacerà anche come ballano qui》promise Capuano, guidando verso uno dei dancing più famosi della città.
***
Il Mandolino Rock era pieno di gente, come ogni sera: dentro il locale, la musica rock and roll faceva scatenare sulla pista ragazze e ragazzi di tutte le età e di diverse classi sociali.
《Miii, quanto rumore c'è!》gridò Marta infastidita.
《La musica rock and roll è rumore, donna Marta. Rappresenta la libertà di noi giovani. Ma forse ci sono locali più adatti al vostro rango, rispetto a questo... Però penso vi piacerà anche qui》rispose Alfonso.
A un certo punto qualcosa attirò l'attenzione di Marta: un giovane uomo molto bello in compagnia di una ragazza che somigliava a qualcuno che la Salina aveva già visto da qualche parte.
《E iddi? Chi sono?》domandò, indicando la coppia.
《Quello è Gennaro Galiani, artista completo, nel senso che dipinge, scolpisce, fotografa e cose. Lei è Ambra, la sua fidanzata. È figlia della cantante Azzurra Filangieri 》rispose Alfonso. Quel nome fu per lei come una coltellata e una rivelazione al tempo stesso: la svergognata che si era portata via suo padre era più vicina di quanto immaginasse. Doveva dirlo alla madre e alle sorelle.
《Ammuninne a casa》comandò.
《Ma come, siamo appena entrati...》protestò Capuano.
《Sono stanca, c'è troppo rumore. Ammuninne, mo!》ordinò la ragazza, senza voler sentire ragioni.
《Va bene》alzò le mani il factotum.
Uscirono dal locale, salirono sulla Vespa, lui mise in moto e in poco tempo furono alla villa. Nessuno dei due disse una parola durante il ritorno.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top