Capitolo 18
《Che vuoi dire, che Teresa ha lo zito? Non mi dire che idda e Arturo...》fece Rosaria.
《Sì, si sono fidanzati》rispose Angela.
《E perché non me lo disse?》chiese la madre.
《Voleva dircelo oggi a tutti oggi ma tu tirasti fuori la storia di papà, di Umberto e di Aci Trezza》spiegò la bambina.
《E tu lo sapevi?》continuò la Salina.
《No ma lo immaginai perché mi fidanzai anch'io, con Emanuele》ammise la figlia.
《Madonna della Provvidenza, in che senso ti fidanzasti? Tieni solo dieci anni!》esclamò la donna.
《Da grandi ci penseremo meglio infatti, ma intanto ci scambiammo questa promessa》specificò la piccola.
《Madonnuzza santissima, quanto siete cresciute, da quando siamo qui! Come mai non me ne accorsi?》se ne uscì l'una.
《Tu hai fatto il possibile per noi, ma adesso dobbiamo un po' fare le nostre vite: Marta si sposerà con Gennaro, Teresa vincerà altri concorsi e starà con Arturo, e io da grande sarò felice con Emanuele》sorrise l'altra.
Rosaria sorrise a sua volta: sua figlia era incredibilmente saggia.
***
Teresa si era chiusa in camera, e si era buttata sul letto a piangere.
Perché sua madre faceva tutto questo? Perché tornare ad Aci Trezza con loro e non da sola, se era lei quella in crisi sentimentale?
Qualcuno bussò alla sua porta.
《E mo chi è?》sbottò.
《Mammà sono》rispose sua madre.
《Che volesti? Non ti sembra di avere parlato abbastanza?》ribattè.
《Voglio parlarti e ragionare insieme. Mi fai entrare?》domandò Rosaria pacatamente.
Teresa si alzò dal letto e le aprì la porta.
《Angela mi ha detto di te e Arturo》esordì la donna.
《Angela non si poteva fare i cazzi suoi?》replicò la ragazza.
《Quella ragazzina è molto più attenta e perspicace di quanto pensiamo. Ma comunque, tu lo ami questo Arturo?》fece la Salina.
《Più di me stessa》rispose la figlia.
《E lui ama te?》continuò l'una.
《Più di se stesso》ammise l'altra.
《Se non volete venire con me ad Aci Trezza non vi posso certo costringere. La verità è che non vi conosco abbastanza, a voi ragazze, e pensavo che tu e Angela non avevate molti motivi per restare. Ma vedo che invece ce ne sono anche da parte della nostra piccolina...》fece la prima.
《In che senso?》chiese la seconda.
《Si fidanzò》disse la nobildonna.
《Con Emmanuele l'amico suo?》domandò la giovane.
《Esattamente》rispose Rosaria.
《Miii, quante cose che cambiano, mammà... Sei pronta a cambiare anche te?》domandò Teresa.
《Ancora non lo so, ma sono pronta a ogni evenienza》decretò sua madre, finalmente senza più paure.
***
Così il giorno dopo Teresa e Angela invitarono Arturo ed Emanuele nel pomeriggio per presentarli alla madre e alla zia Marisa, mentre nell'altra stanza Marta si lamentava di essere ingrassata perché non riusciva ad infilare l'abito da sposa dopo gli ultimi ritocchi: mancava un giorno al matrimonio.
《Tesoro, guarda che non ingrassasti, è l'agitazione!》gridò Rosaria per farsi sentire. Poi aggiunse con tono più moderato, rivolgendosi agli ospiti: 《Voi verrete al matrimonio domani, vero?》
《Ma certo, signora》sorrise Di Castro.
《Mammà dice che dobbiamo esserci perché sarà il matrimonio dell'anno, anche se dice che il signor Esposito è uno scalatore sociale》aggiunse il piccolo Cerulli.
《Lo penso anche io, tesoro, ma che ci possiamo fare? Quando Marta si mette in testa una cosa nessuno le fa cambiate idea!》fece la Salina, alzando il tono sull'ultima frase.
《Chissà da chi ripresi!》ribattè la figlia maggiore dall'altra stanza.
《Siamo una famiglia un po' frizzantina》si giustificò Marisa.
《Però ci vogliamo bene》replicò Teresa.
《Non mi voglio sposare più!》esclamò Marta in preda a un attacco di panico.
《Volesse il cielo!》disse a bassa voce Rosaria.
《Tesoro, vengo a darti una mano io!》intervenne Marisa andando da lei.
《Una bella famiglia unita》sorrise Rosaria.
***
Marisa trovò la nipote che piangeva, l'abito tutto scomposto.
《Che fu?》le chiese gentilmente.
《Un disastro fu. Mi sento come se l'abito non volesse entrarmi apposta!》sbottò Marta.
《Ehhh, addirittura?》fece la zia.
《E dalle nostre parti cattivo segno è》le ricordò la giovane.
《Lo sai che non credo a certe superstizioni》rispose la stilista.
《Io invece sì, e sai cosa ti dico? Che forse questo matrimonio non deve essere celebrato affatto!》continuò la nipote.
"Magari l'avesse capito, una rovina mi sembrò questa macchinazione!" pensò la Ferrante. 《Cosa te lo fece capire?》chiese invece.
《Successe una cosa, ma tu non la dire a mammà》cominciò la Salina.
《Muta sono》rispose l'una.
《Qualche giorno fa Alfonso mi vide vestita da sposa》raccontò l'altra.
《Alfonso nostro?》domandò sbigottita la prima.
《Eh, iddu. Insomma, mi disse che Gennaro era fortunato, che per lui uno spreco sono, e poi mi baciò》confessò la seconda.
《Minchia! E adesso?》esclamò Marisa, confusa e felice per un simile colpo di scena; era un segno del destino: tante volte aveva pregato che sua sorella e la più grande delle sue nipoti si togliesse dalla testa quell'orribile proposito di rovinare la vita alle Filangieri per far tornare a casa Calogero, che invece a casa non ci voleva tornare.
E Alfonso e Umberto Capuano erano stati mandati proprio dal destino sulla strada di Rosaria e Marta, per distoglierle da questa follia.
《E adesso che ne saccio che succederà? Io domani mi dovrei sposare, ma mi sento come se andassi al patibolo!》si lamentò Marta.
《Sono convinta che farai la svelta giusta...》la rassicurò la zia, sperando che quella scelta fosse Alfonso.
***
Quella sera Marta voleva soltanto stare da sola, perciò uscì di casa e andò sulla riva del mare, di fronte alla villa.
Sperava che non la disturbasse nessuno, ma si sbagliava.
《Proprio non riesci a essere felice, eh?》fece Alfonso. L'ultima persona che avrebbe dovuto incontrare.
《Che ci fai qui?》chiese lei, mettendosi subito sulla difensiva.
《Io? Niente. Dopotutto sei tu che ti sposi con un uomo che hai voluto per forza e che non ami》osservò lui.
《Che fai, giri il dito nella piaga? E poi da quando ti diedi il permesso di darmi del tu?》ribattè lei.
《Sono un uomo libero, prima che un dipendente della tua famiglia, e comunque dico la cosa più scomoda del mondo: la verità》sorrise trionfante Capuano.
《Una verità che ti fa comodo》rispose la Salina.
《A me? Nient'affatto. Io sono talmente felice con Ambra...》replicò il giovane.
《Con quell'acciuga sotto sale?》obiettò la ragazza.
《E ammettilo che sei gelosa...》la provocò il primo.
《Non c'è mente da ammettere》disse convinta la seconda.
《Sicura?》insistente l'uno, tentando di baciarla. L'altra tuttavia lo respinse.
《Non parlarmi fino a quando non sarò una donna sposata!》sbottò, alzandosi di scatto e fuggendo dentro casa.
Alfonso la guardò correre via, sconsolato.
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