Capitolo 15
La proposta di matrimonio di Gennaro a Marta era stata spiazzante e improvvisa, ma era stata accolta bene a Villa Gargiulo, almeno in parte; Rosaria sentiva che stava andando tutto secondo i piani: presto anche Calogero avrebbe seguito l'esempio del giovane Esposito, lasciando Azzurra per tornare con lei.
Marisa invece considerava tutto questo una follia: non solo la felicità di Marta e Gennaro aveva spezzato il cuore alla povera Ambra, ma la stilista sapeva che dietro tutto ciò c'era lo zampino di sua sorella.
Ma a soffrire più di tutti era Alfonso, proprio perche cercava di nasconderlo: nonostante dicesse di essere felice con Ambra, si sentiva morire dentro a causa della scelta di Marta.
La giovane Filangieri era ingenua ma non stupida e captava il malumore del ragazzo, nonostante cercasse di non farglielo pesare.
《Amò, tutto a posto?》domandò.
《Sì sì, tutt buon, nun te preoccupà》la rassicurò lui.
Ambra sospirò. Anche per Alfonso lei veniva irrimediabilmente per seconda rispetto a Marta, come per Gennaro.
《Allora dai, jamm a fa na passeggiata sul lungomare》propose.
《Va buon》fece Capuano poco convinto, ma cercando di farla contenta.
I due si diressero sul lungomare: Alfonso guardò le onde e pensò di sentirsi dentro più in burrasca del mare.
Doveva guardare avanti in qualche modo: Marta e Gennaro si sarebbero sposati, e lui non poteva farci niente.
***
L'imminente unione fu il principale argomento di conversazione anche per Angela ed Emanuele, a scuola.
《Contenta sono, se mia sorella si sposa. Ad Aci tutti la inseguivano ma nessuno se la pigliava per il caratteraccio che teneva》ammise lei.
《I matrimoni sono sempre bellissimi. Anche il nostro lo deve essere》rispose lui, fantasticando su quando sarebbero stati adulti.
《Sì, ma adesso siamo ancora troppo piccoli per sposarci, però abbiamo più tempo per pensare a come sarà》osservò la bambina.
《Hai ragione, possiamo pensare meglio ai fiori, alla musica, agli invitati e ai nostri abiti da sposi... Saranno modernissimi perché ci sposeremo nel futuro!》concordò il ragazzino.
《Basta che non sono le tute degli alieni》commentò la Salina.
《Non ti preoccupare, non saranno come le tute degli alieni. Ma intanto, prima che diventiamo grandi, ti vuoi fidanzare con me?》propose il piccolo Cerulli.
《Sì!》rispose la ragazzina, dandogli un bacio su una guancia.
Nonostante avessero dieci anni a testa, stavano prendendo questa promessa con molta serietà e maturità, più di molti adulti.
***
In un'altra ala dell'Istituto, Teresa e Arturo vivevano appieno il loro amore: il sentimento che li legava era finalmente venuto a galla il giorno della gara di matematica e ormai non poteva più essere fermato.
《Ma come ho fatto a non capire subito quanto ti amo?》fece il giovane Di Castro, accarezzandole una guancia.
《Non potevi capirlo subito, così come non potevo io》sorrise la Salina.
《Già, ma adesso che lo abbiamo scoperto dobbiamo dirlo alle nostre famiglie. Penso che saranno contente》commentò lui.
《Forse i miei un po' all'antica sono, ma se riuscirono ad accettare Gennaro, penso che accetteranno anche noi》lo rassicurò lei.
E si baciarono di nuovo con passione.
《Così possiamo andarci insieme al matrimonio di tua sorella!》ipotizzò il primo.
《Se riesce a sposarsi e non manda ai pazzi Gennaro prima!》scherzò la seconda.
I due risero insieme: sarebbero stati determinati nel dire a tutti quanto si amavano.
***
Rosaria chiese a Marisa di occuparsi dell'abito da sposa di Marta: la Ferrante acconsentì per non discutere con sua sorella, ma l'unica cosa che voleva dirle era quanto fosse sbagliato tutto quello che lei e la figlia stavano facendo.
Oltretutto far fare le prove alla ragazza era quasi impossibile visto che passava la maggior parte del suo tempo fuori casa con Gennaro, e quelle poche volte che riusciva a far provare l'abito alla nipote, la giovane si stancava subito.
《Ne abbiamo ancora per molto, zia?》domandava.
《Marta, ma quanto sei impaziente? Le spose perfette devono essere》rispondeva sua zia.
La giovane Salina sbuffava e passava tutto il tempo della prova con una faccia da funerale: non pensava che i preparativi di un matrimonio fossero così impegnativi.
Rosaria intanto dava direttive a Mariano per il menu, a Vito e Laura per l'allestimento della villa, a Umberto e Renato per il giardino e ad Alfonso per le partecipazioni, anche se il ragazzo proprio non voleva saperne: la sua indole autoritaria la rendeva una perfetta direttrice dei lavori.
Ma il suo obiettivo era Calogero: il matrimonio della figlia li avrebbe riavvicinati, lei doveva solo dare una mano al destino.
***
Quel pomeriggio tuttavia aveva un altro impegno: aveva dato ad Umberto l'incarico di creare dei giochi d'acqua nel giardino e lui avrebbe dovuto mostrarle il suo operato.
《Donna Rosà, guardate che bel lavoro c'aggio fatto!》esclamò Capuano orgoglioso, vedendola scendere le scale che conducevano al giardino.
《Taliamo un poco st'opera d'arte...》fece Rosaria con aria di sufficienza.
《Tre, due, uno... Lo spettacolo è servito!》disse l'uomo azionando l'impianto idraulico.
Spruzzi d'acqua giocarono dal terreno, da dietro le piante, dalle fontane. Rosaria rimase a bocca aperta.
《Avete visto che bellill?》fece poi.
《Beddu sì》ammise la donna soddisfatta.
《Che ne dite di rinfrescarci nu poco? È un inizio di ottobre parecchio afoso...》osservò l'uomo, trascinandola tra gli spruzzi.
《Umberto, ma che fate?》si schermì lei ridendo.
《E dai, provate a essere un poco più leggera!》rispose lui.
I due cominciato a giocare con l'acqua e a ridere come ragazzini, poi Capuano ebbe il coraggio di fare una cosa che avrebbe voluto fare dal primo giorno in cui l'aveva vista: l'attirò a sé e la baciò.
《Umbè, ma siete scimunitu?》gridò Rosaria tirandogli un ceffone.
《Scusate tanto, donna Rosà, m'è scappato!》si affrettò a dire Umberto.
《Cercate di non farvelo scappare più, che io sposata sono!》esclamò la Salina indignata. 《E adesso per colpa vostra tutta bagnata sono...》aggiunse poi tornando in casa.
Capuano rimase solo in mezzo agli spruzzi: da un lato temeva il licenziamento in tronco, ma dall'altro era soddisfatto di aver baciato la donna che amava, anche se era stato appena rifiutato.
***
《Scimunitu, svergognato e povirazzo!》esclamò Rosaria tornando dentro, completamente zuppa.
《Miii, Rosà, un bagno a mare vestita ti facesti?》osservò Marisa vedendola tornare in quello stato.
《Peggio! Umberto doveva farmi vedere i giochi d'acqua, e invece mi trascinò negli spruzzi e poi... la Madonna della Provvidenza mi perdoni... mi baciò in mezzo all'acqua!》fece la maggiore disgustata.
《Ti baciò?》chiese la minore sbigottita.
《Sì, quel povirazzo svergognato mi baciò come se non sapesse che un uomo solo tengo ind 'o core!》continuò scandalizzata la Salina.
《Sì certo, un uomo che ti abbandonò da sola con tre figlie, per una cantante!》ribattè la Ferrante.
《Non provare a mettere bocca su questa storia tu, che copristi la loro fuitina!》replicò la nobildonna.
《Io li coprii perché speravo che te lo dimenticassi a Calogero, che non ti sopportava più da tempo!》affermò la stilista.
《E che ne sai tu di vita di coppia, che neanche ti sposasti?》rimbeccò l'una.
《Non mi sposai per non finire ai pazzi come tia e Calogero, e non ti dovevi sparare neanche tu, ricordi che diceva la buonanima della mamma?》sottolineò l'altra.
《Che c'entra ora mammà, che il cielo l'abbia in gloria?》fece piccata la prima.
《Ti disse che se non cambiavi quel caratteraccio che tenevi, solo un martire ti pigliava! E questo era Calogero, un martire!》insistette la seconda.
《Ed è meglio quello scimunitu di Umberto?》ribattè Rosaria.
《Almeno lui non scappa come fa quell'altro! Ma tu forse troppo ottusa sei, per arrivarci!》concluse Marisa, uscendo dal salone e lasciando sua sorella senza parole.
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