Capitolo 10
Quella sera Rosaria chiamò a raccolta le figlie in camera sua per una riunione familiare urgente.
《Vostro padre incontrai》esordì la donna.
《E come sta?》chiese subito Teresa.
《Sta bene, più masculo lo viddi. Dice che la svergognata lo ama e lo capisce》rispose sbuffando la madre.
《Ah si? E andasti li a vedere la famigliuzza da cartolina o tieni qualcosa per la capa?》domandò Marta, che conosceva bene sua madre.
《Dobbiamo cercare di distruggerli dall'interno, come disse la contessa Scapece》spiegò Rosaria.
《Ma non ti stava antipatica?》chiese Teresa.
《Già, dicesti che era spocchiosa》osservò Angela.
《Lo dissi, ma cambiai idea. La contessa sa come vanno certe cose. Io mi presentai a casa loro con le migliori intenzioni, e vostro padre e la svergognata ci cascarono》rivelò la donna.
《E quali sono le tue vere intenzioni?》domandò Marta.
《Ho visto che stai diventando molto amica di Gennaro Esposito. Continua così, anzi, cercate di diventare un po' più che amici. Tempo qualche settimana e vedrai che per te lascerà quella sogliola andata a male di Ambra...》sorrise maliziosamente Rosaria.
《E chi ti dice che lo farà?》insistette la figlia maggiore, diffidente.
Rosaria le prese le mani e la guardò negli occhi.
《Perché tu sei bedda, figlia mia, e tieni i piccioli, talmente tanti piccioli che lui, così tanti, non ne vedrà nemmeno se gli viene ordinato di fare un ritratto al papa. Quindi devi solo sorridere ed essere te stessa, il resto verrà da sé》la rassicurò.
《E si sposeranno?》chiese entusiasta Angela.
《Certo che si sposeranno!》esclamò la madre.
Solo Teresa non partecipò a tutto quell'entusiasmo. Il piano di sua madre non solo non le piaceva, Ma non le prometteva nulla di buono.
***
Per fortuna riuscì a pensare ad altro due giorni dopo, quando Arturo le propose di partecipare a delle gare di matematica.
《Gare di matematica? Io?》chiese stupita lei.
《Perché no? Tanto saresti stata selezionata comunque perché non sei solo la migliore della classe ma una delle ragazze più intelligenti dell'Istituto》rispose lui.
《Ma io non me la sento, dai. Insomma, saranno tutti maschi...》si schermì l'una.
《Appunto perché saranno tutti maschi una femmina che concorre con loro, e che magari li batte pure, sarebbe un evento eccezionale nonché una dimostrazione di parità dei sessi!》insistette l'altro.
《Sarebbe anche una maniera per dimostrare a mia madre e alle mie sorelle che una femmina non deve per forza stare chiusa in casa!》riflettè la prima.
《E vedrai che così glielo dimostrerai!》la incoraggiò il secondo.
《Verrai a fare il tifo per me?》chiese la ragazza.
《Sempre》sorrise il giovane.
E dopo le lezioni la accompagnò a fare l'iscrizione.
***
《Davvero farai delle gare di matematica?》le chiese Angela non appena si ricontrarono all'uscita di scuola e lei gli ebbe raccontato tutto.
《Sì, mi ha spinto a farlo Arturo, sennò chi ci pensava...》rispose Teresa.
《Puoi anche dire di no, ma per me lui diventerà presto il tuo zito!》fece la minore.
《Sì, come no. Piuttosto, come reagiranno a casa?》replicò la maggiore.
《Zia Marisa sarà contenta per te. Marta dirà che lei non ci capisce niente di queste cose. E mammà è troppo presa dal piano per riprendersi papà》 rispose l'una.
《Che poi quella un'altra follia è... Papà non tornerà mai per forza. Non gli importa dei piccioli come pensa mammà. È felice così》commentò l'altra.
《Allora glielo spieghi tu...》fece la prima.
《Impossibile... Quando mammà si mette in capa qualcosa, più dura del promontorio di Cariddi è!》rispose la seconda.
***
La notizia mandò al settimo cielo Marisa.
《Tesoro, sono così orgogliosa di te! Le gare di matematica!》gioì.
《Ma sono delle gare vere?》domandò Marta.
《Certo, con i premi inclusi》spiegò Teresa.
《E vincerai?》chiese la maggiore.
《Certo che vincerà》intervenne Marisa.
《Chi l'avrebbe mai detto? E io che ti feci fermare alle elementari!》commentò Rosaria.
《E facesti male... Quanto talento che sarebbe andato sprecato, se non foste venute qui!》fece la Ferrante.
《E l'amico tuo di scuola? Anche lui è contento?》chiese la Salina rivolta a Teresa.
《Mi ha convinto lui a partecipare. Crede che vincerò》rispose la ragazza.
《Ma davvero?》fece la madre.
《Perché quel tono?》ribattè la figlia.
《Teresa, lì ci va gente brava e preparata, tu avrai anche talento, ma ti sei comunque fermata alla quinta elementare, e hai preso la licenza media con un esame da privatista》ammise Rosaria.
《Almeno Arturo pensa che posso farcela. E adesso scusate, ma devo andare ad esercitarmi》rispose Teresa stizzita, alzandosi da tavola.
《Che dissi?》domandò la Salina.
《Parlasti troppo!》la rimproverò sua sorella.
***
《Teresa, sono io... Posso entrare?》chiese la voce di Marta da dietro la porta della stanza della sorella.
《Entra》rispose quest'ultima.
《Stai facendo delle cose di matematica?》domandò curiosa la maggiore, guardando i quaderni della minore.
《Sì, sono studi di funzioni》rispose la ragazza.
《Ah, per me arabo è, ma tu sempre una marcia in più tenesti... Per mammà, cerca di capirla, diffidente di tutto è, e poi non ha studiato, pensa che le persone colte sono pericolose...》fece la prima.
《Io cerco di capirla, ma lei non vuole capire me》si lamentò la seconda.
《Adesso poi tutta nervosa per il suo piano è...》osservò l'una.
《Sinceramente questo piano una mischiata mi sembrò... Mammà non può far tornare papà con la forza solo perché Gennaro Esposito dovrebbe lasciare la figlia di Azzurra per te...》commentò l'altra.
《Oh, ma guarda che per me mica fu una cosa sgradevole passare del tempo con Gennaro》affermò la maggiore.
《Stai attenta, Marta. Potrebbe essere un arrampicatore sociale. Noi siamo nate povere, ma essere ricche ci mette in balia di uomini arrivisti, più cattivi delle commari di Aci Trezza quando chiacchierano...》la avvertì la minore.
《Miii, Terè, che il continente ti fece diventare così saggia?》fece Marta.
《No, semplicemente ad Aci Trezza sapevi tenere testa a tutti i ragazzi che ti giravano intorno, poi hai conosciuto Gennaro e all'improvviso pendi dalle sue labbra; aggiungi il piano folle di mammà e la disgrazia imminente è servita》 replicò Teresa.
《Non succederà alcuna disgrazia, vedrai. Mammà e papà torneranno insieme, io mi sposerò con Gennaro e tu vincerai la tua gara di matematica》rispose la più grande.
《Speriamo》si augurò la sorella.
《Massì, dai, che sei bravissima!》la incoraggiò Marta, dandole un bacio sulla guancia e lasciando la stanza dove Teresa continuava a concentrarsi e a fare esercizi.
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