10.
Erano passati molti giorni da quando Fabio se ne era andato per non tornare mai più. Albe e tramonti, durante i quali Grim sarebbe voluto andare a cercarlo, ma non ne trovò mai la forza. Probabilmente il ragazzo era tornato ad una vita più normale... una vita di cui lui non avrebbe mai potuto fare parte. Era successo di nuovo, si era fidato di un umano ed ora, assistendo inerme all'inizio di un'eternità di solitudine, Fossegrimen accettò che, la propria esistenza senza Fabio accanto, era priva di significato. La cosa strana era che, nonostante tutto, il suo cuore non voleva rassegnarsi a quel terribile abbandono mettendovi fine con un tragico gesto. Trasformato nuovamente in arpa, intonò una triste melodia, le palpebre chiuse piene di lacrime e le labbra ancora calde per il ricordo del dolce bacio ricevuto, nonostante il tempo trascorso.
- Alla fine, gli umani non sono un problema solo quando li mangi ... - sospirò suonando ancora più forte, spinto dal desiderio di sfogare quel dolore straziante - Lo sono sempre e basta -
- Grim ! -
Le orecchie del tritone si alzarono di scatto captando quella voce familiare attraverso le rocce. Grim riprese la forma normale e si sentì mancare il fiato quando vide la figura di Fabio fare il suo ingresso tenendo sollevata una misteriosa scatola. Il ragazzo gli sorrise arrivando sulla riva ed appoggiando il bagaglio per poi corrergli incontro ad abbracciarlo. Il Fossegrimen avrebbe voluto chiedergli spiegazioni, fargli capire quanto si sentisse tradito, ma riuscì solo a scoppiare in un pianto liberatorio.
- Scusami se sono sparito, mi dispiace. Ho rischiato di dover andare via e non rivederti più ... -
- Sei qui ! Tu sei qui ... Sei tornato da me -
- Certo che sono tornato. E ti ho anche portato un regalo -
Tenendogli la mano, Fabio avvicinò Grim alla sorpresa. Porgendogli la scatola, il ragazzo attese che il Fossegrimen l'aprisse, ma resosi conto della sua confusione davanti all'oggetto, sorrise e gli diede un aiuto. Il tritone osservò con interesse la custodia nera che uscì dall'interno, ci passò sopra la mano tastandone il materiale mentre si asciugava le guance.
- Cos'è ? -
- Aspetta -
Appena ne vide il contenuto, per poco Grim non svenne. Tremò mentre con lo sguardo scorreva lungo il legno lucido finemente decorato, le corde tese ed il collo dello strumento. Era un violino, ma non uno qualunque, era un autentico violino di Hardanger. Il Fossegrimen non ebbe il coraggio di toccarlo.
- Ci ho messo un po', ho dovuto fare delle ricerche ed ordinarlo. Dovrebbe essere lo stesso strumento che hai distrutto - sorrise il ragazzo porgendoglielo - Ora puoi suonare per me come volevi -
Il tritone lo guardò incredulo.
- Inoltre... -
Arrossì.
- Da oggi sono ufficialmente l'unico abitante della casa sulla riva. Resto e, se vuoi... ho una stanza libera. Potresti stare da me così non ci sarebbe più il problema dei pantaloni bagnati o della puzza di pesce. Il frigo sarà a tua disposizione, potrai suonare quanto vorrai e ... -
Fabio non riuscì a concludere il proprio discorso, Grim lo aveva catturato in un lungo e dolce bacio.
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