34 Tredici anni dopo
13 anni dopo...
Il sole splendeva nel cielo come un gigantesco diamante, il vento che rinfrescava ulteriormente quella terra di natura fredda e umida. Lan Zhan si sistemò il nastro frontale sulla fronte e si guardò allo specchio: era elegante, adibito con vesti di seta bianca rifinita da decorazioni azzurre. Era più che perfetto.
<<Sei pronto fratello?>>
Si voltò verso l'uscio della porta; come Gran Maestro, Lan Huan era decisamente più elegante di lui, con un adorabile copricapo azzurro e vestiti più pomposi. Sorrideva come un bambino pronto a ricevere i regali di compleanno.
<<Sì>>
<<Perfetto. Nie Mingjue e il suo corteo stanno arrivando>>
Il minore annuì e seguì il maggiore fino all'uscita di Meandri delle Nuvole, dove si erano già piazzati gli studenti e gli insegnanti. Dal fondo della valle emersero una trentina di figure, tutti soldati Nie caratterizzati da un hanfu verde e accessori di metallo che ricordavano le parti di un'armatura. Armati di spada e di una qualsiasi altra arma secondaria, marciavano con precisione militare in completo silenzio, mentre scortavano le sole tre personalità del gruppo che stavano a cavallo. Al centro c'era Nie Mingjue, Gran Maestro del Clan Nie e generale di tutto rispetto; le sue abilità in combattimento erano invidiabili ed era la sola persona al mondo che sapesse padroneggiare qualsiasi tipo di arma. In sella a un cavallo nero, vestiva di un hanfu verde e nero riccamente decorato. Alla sua destra ci stava il suo erede in groppa ad un cavallo dal pelo castano, nonché fratello minore, ovvero Nie Huaisang; non era bravo nel combattimento tanto quanto il fratello, ma il suo cervello creativo era lo stesso che aveva dato vita alle armi più spettacolari e potenti che il mondo avesse mai visto. Infine, alla sinistra del Gran Maestro in sella ad un cavallo argentato c'era una ragazza, l'unica donna del corteo. Lan Shiren, nome di cortesia Lan Hui Ying, portava la medesima divisa che portavano i soldati in quel momento con un colletto che le nascondeva l'intero collo, ma differenziava per due elementi: il nastro frontale Lan e il campanello piumato Jiang che svolazzava nel vento. Lan Zhan rimase quasi imbambolato a guardarla: i capelli legati, gli occhi di quell'azzurro cielo, lo sguardo concentrato...nessuno avrebbe osato dire che non fosse figlia di Wei Wuxian. Giunti ai piedi della scalinata a cui si accedeva al complesso, il corteo si arrestò con precisione militare e scesero da cavallo le tre personalità. Nie Mingjue si mise in testa, salutando il Gran Maestro Lan con il solito saluto.
<<Chifeng-Zun, da quanto tempo>> commentò Lan Xichen
<<Buongiorno a voi Giade di Lan>>
Lo raggiunse il fratello minore che, col fiatone per la scalinata, faticò quasi a parlare.
<<Grazie...per l'invito...>>
<<Grazie a voi per essere giunti fin qua>>
Lan Zhan se ne fregò dei due fratelli Nie e piuttosto si concentrò su colei che li aveva appena raggiunti. Adesso che era scesa da cavallo e gli era più vicino poté vedere certi dettagli che prima non aveva notato, come per esempio i guanti bianchi lunghi fino al gomito, l'elsa della spada che spuntava da un fodero che ricordava la lama di una sciabola e un dizi verde e azzurro che spuntava dalla fascia centrale. I contorni del viso, il taglio degli occhi e il loro bellissimo colore appartenevano a Wei Wuxian, ma a giudicare dallo sguardo serio e autoritario quello doveva essere di origine paterna.
<<Lan Hui Ying>> la salutò Lan Xichen caloroso <<come ti sei trovata a Qinghe?>>
<<Non mi posso lamentare di nulla zio. Mi sono trovata molto bene>>
La voce era piuttosto profonda per una ragazza di diciotto anni, la cui altezza si aggirava ai centosettanta centimetri. A quel punto le Gemme di Giada accolsero i tre nuovi invitati e nel frattempo la corte si dissolse per fare un giro nel complesso. Si ritirarono in una sala privata dove i servitori servirono tè e stuzzichini vari.
<<Per anni sono stato scettico sulla possibilità di insegnare le Jishu alle donne>> iniziò Nie Mingjue <<ma Lan Hui Ying è la miglior studentessa che Qinghe abbia mai visto, ed è per questo che le conferito personalmente il titolo onorifico di Fenghuang, "Fenice">>
<<È un grande onore per noi>> rispose Lan Huan <<spero che non ve ne siate pentito>>
<<Assolutamente no. Lan Hui Ying, mostra a tuo padre e a tuo zio il mio dono per te>>
La ragazza annuì e si mise in piedi per mostrare Shuangbaotai, "Gemelli"; estrasse dal fodero una spada riccamente decorata sull'elsa dalla lama semplice, ma poi la rimise al suo posto e col pollice attivò un gancio posizionato sulla base del fodero. Quando sguainò l'arma aveva in mano invece una sciabola.
<<Una spada che tramite un gancio può trasformarsi in una sciabola>> disse Shiren <<un dono del qui presente Gran Maestro per il mio diciottesimo compleanno>>
I Gemelli di Giada rimasero alquanto allibiti da quel dono; la sciabola era una tipologia di arma difficile da maneggiare dato il peso, ma Shiren la teneva in mano come se fosse fatta di cotone. Infilò l'arma nel fodero e si rimise al posto come se nulla fosse.
Quella sera venne organizzata una cena sontuosa per gli invitati e poi una lunga serata di relax tra le montagne che la regione Lan vantava. Solitaria, Shiren rimase per lungo tempo fissa ad osservare il paesaggio dalla finestra quando sentì ad un certo punto una presenza al suo fianco.
<<Sei cresciuta molto>>
La ragazza guardò di sottecchi il padre per poi rivolgere l'attenzione al paesaggio.
<<Così pare>>
<<Dal guanto vedo che hai le dita. Di cosa si tratta?>>
Shiren si mise davanti a lui e si sfilò il guanto della mano destra: l'arto era nero come il carbone e al tatto era secco e ruvido. Il pollice era l'unico dito presente, delle altre erano rimaste solo la prima parte del dito fino alla prima nocca. Agganciato al polso c'era un bracciale nero che aveva quattro diramazioni costituite da stecche di metallo che si agganciavano ai "rimasugli" di dita tramite un anello, poi si allungavano ricreando le nocche perdute come vere e proprie dita di metallo.
<<È un altro dono di Nie Mingjue?>>
<<No, è di Nie Huaisang. Lo ha costruito lui stesso per il compleanno>>
<<Come ti trovi?>>
<<Bene tutto sommato. È comodo e funziona bene>>
Sorrise a suo padre per la prima volta, ma Lan Wangji non fece altrettanto, perché rammentava con dolore il motivo per cui sua figlia aveva quel bracciale.
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