LO SMISTAMENTO
Mati spalancò la porta, trovandosi davanti al biondo e alla rossa addormentati l'uno vicino all'altra. Entrò e si avvicinò a loro. Si chinò sui loro corpi abbracciati, osservandoli. Erano proprio carini, insieme, pensò.
Una ciocca color nocciola e dalla punta blu le scivolò da dietro l'orecchio. La spostò con la mano, rimettendola al suo posto e ritornò alla porta con lo scherzo perfetto in mente. Tanto la loro tranquillità doveva pur essere interrotta ad un certo punto, no? Tra l'altro il treno era finalmente arrivato a destinazione...
Afferrò la maniglia e sbatté la porta il più forte possibile, per poi correre via lungo il corridoio e sparire in uno scompartimento.
Rachel si svegliò di soprassalto e, dopo essersi accorta di abbracciare Draco, la rossa divenne ancora più rossa.
Si liberò dalla stretta del ragazzo e si alzò. Svegliò il biondino dandogli uno schiaffo sulla guancia. - Ma perché diavolo lo hai fatto?!- esclamò, massaggiandosi il punto del volto dove era rimasto il segno della mano della ragazza. Rachel scrollò le spalle - La porta ha sbattuto, tu non ti sei svegliato... Fai due più due...-
Il ragazzo non fece in tempo a risponderle, che lei gli cadde addosso. - Oh, no! Il treno sta ripartendo, dobbiamo scendere subito!- disse lui anche come diversivo per evitare l'imbarazzo già presente tra loro. I due si fiondarono verso la porta. La ragazza tirò la maniglia, ma quella sembrava bloccata. Usò tutta la sua forza, ma non si smosse.
Allora, intervenne Draco: posò le sue mani su quelle di Rachel e tirò anche lui. La rossa rabbrividì a quel contatto, e per sua fortuna la porta si aprì velocemente.
I due si catapultarono nel corridoio aggrappandosi alle maniglie degli altri scompartimenti per tenersi in equilibrio. Intanto il treno continuava ad accelerare.
Dopo un tempo che parve interminabile, i due raggiunsero l'uscita. Dopo aver spalancato il portello, Rachel si preparò a saltare giù. Si voltò per un attimo verso Draco, che però era arretrato di qualche passo, scuotendo la testa. Alla vista del terreno sottostante che sfrecciava sotto di loro, sembrò sbiancare in volto. - Draco, dobbiamo saltare- esclamò la ragazza avvicinandosi al biondino. Lui continuò a scuotere la testa opponendo resistenza. La rossa lo prese per mano, fece un respiro profondo e si preparò a saltare. Aveva già messo un piede fuori, quando il ragazzo la trascinò indietro, all'interno del treno. - CHE FAI?!- urlò lei, con lo chignon ormai disfatto a causa del vento che entrava dal portellone aperto e le faceva ricadere i lunghi capelli rossi sulle spalle. - MI DISPIACE, NON POSSO- gridò lui di rimando. Rachel sembrò finalmente capire e strinse ancora di più la presa sulla mano del ragazzo e lo trascinò con se, giù dal treno in movimento.
Ruzzolarono giù, graffiandosi le mani e la faccia. Draco emise un gemito quando appoggiò la mano a terra per fermare entrambi.
Quando si rialzarono in piedi, mano nella mano, i due arrossirono violentemente, sotto gli sguardi curiosi degli studenti. Mati si avvicinò fino ad arrivare al fianco della rossa, che si era staccata dal ragazzo, con un sorrisino ancora stampato sul volto lentigginoso. - Cos'hai da ridere?- chiese Rachel ignara del fatto che l'amica avesse visto tutto. - Niente, tranquilla- rispose lei alzando le spalle.
Le due amiche si avviarono seguendo un'uomo enorme che poco prima si era presentato con il nome di Hagrid. Dopo aver attraversato il lago con una flotta di piccole barchette, i nuovi studenti arrivarono all'ingresso della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Mati e Rachel si erano strette per cercare di limitare il contatto con gli altri ragazzi che parlottavano fra loro e emettevano striduli versetti di stupore dinanzi alla magnificenza del castello.
Gli studenti si spostarono seguendo la loro nuova professoressa fino ad arrivare in una sala gigantesca contenente quattro lunghe tavolate, accompagnate da degli striscioni raffiguranti gli stemmi delle quattro case della scuola: Grifondoro, la casata degli spocchiosi; Serpeverde, la casa delle persone affette da sadismo; Corvonero, la casata di quelli intelligenti e infine Tassorosso, la casa degli iper-empatici; tutto questo secondo il modesto giudizio di Rachel.
Appena Mati e Rachel misero piede nella sala, si imbarazzarono per via della loro altezza, che spiccava tra le teste basse dei primini.
Il gruppetto si fermò ai piedi degli scalini che portavano alla tavolata dei professori, e la professoressa McGranitt cominciò a spiegare la procedura per lo smistamento: - Allora ragazzi, questo è il Cappello Parlante; sarà lui a decidere in quale casa alloggerete per il resto dei vostri anni ad Hogwarts. Quando sentite il vostro nome avvicinatevi, e dopo che il Cappello avrà deciso la vostra sorte, vi potrete sedere al tavolo della vostra casata-. A quel punto la professoressa fece apparire una pergamena dal nulla con un solo movimento di bacchetta, sotto lo stupore generale dei primini.
- Mati Granger- chiamò la professoressa leggendo il nome. Mati divenne rossa ma, dopo una spintarella da parte dell'amica, si andò a sedere sullo sgabello, lasciando che le appoggiassero il Cappello sulla testa. - Mh, un'altra Granger, eh? Tu non sei come tua sorella, non sei una Grifondoro, sei una... CORVONERO! - esclamò il cappello calcando sull'ultima parola, facendola rimbombare tra le pareti della sala. Il tavolo dei Corvonero scoppiò in un fragoroso applauso accogliendo la nuova arrivata. Mati si andò a sedere, con un sorriso stampato in volto, contenta di non essere finita in Grifondoro.
Quando calò nuovamente il silenzio, la professoressa tornò con gli occhi fissi sulla pergamena. - Rachel Weasley- chiamò lei. La ragazza si avvicinò ignorando i commenti che giravano fra i vari tavoli.
Si sedette aspettando con ansia che il cappello decidesse la sua casata. - Non Grifondoro, non Grifondoro... - mormorò la rossa. - Niente Grifondoro, eh? Non vorresti stare con la tua famiglia? - disse il Cappello Parlante a mo' di risposta. Rachel scosse la testa in segno di disapprovazione. - Sei un caso complicato, sai. - aggiunse.
Il Cappello tacque improvvisamente e rimase così per dieci minuti buoni, con grande disappunto da parte della McGranitt, che avrebbe voluto sbrigarsi in poco tempo.
- SERPEVERDE!- urlò infine il Cappello. Rachel si alzò e, esultando mentalmente, si diresse al tavolo dei Serpeverde, dove esplose un boato. La ragazza osservò prima il tavolo dei Corvonero, dove la sua amica le faceva un 'ok' con la mano, poi verso il tavolo dei Grifondoro, dove George passava un paio di galeoni a Fred dopo aver perso la scommessa che la riguardava. Rachel aspettò un paio di minuti seduta e poi uscì dalla sala aspettando l'arrivo dell'amica e della sua ex direttrice.
POV'S HERMIONE
Mi voltai verso Ron e lo vidi con lo sguardo perso, come se fosse in trance. Diedi una gomitata a Harry per attirare la sua attenzione, poi gli indicai la faccia del rosso e insieme scoppiammo a ridere. - Ma dove sono finite Rachel e mia sorella?- chiesi un po' preoccupata. I ragazzi non fecero in tempo a rispondermi, che Silente parlò.
- Bene ragazzi, adesso possiamo dare il benvenuto alle due scuole che parteciperanno al Torneo Tre Maghi- annunciò con il solito tono teatrale e la mano tesa verso il portone. Sentii le porte aprirsi rivelando un gruppo di ragazze vestite tutte di celeste. - Le ragazze di Beuxbatons e la direttrice madame Maxime- presentò Silente. Le ragazze iniziarono a far apparire delle farfalle dalle mano ogni quattro passi che compivano. - Miseriaccia...- sussurrò Ron alla vista delle ragazze. Sbuffai e dedicai la mia attenzione alla direttrice Maxime che spiccava tra le ragazze per via della sua altezza colossale. Notai anche che al suo fianco c'erano due ragazze che non facevano come le altre, ma anzi, camminavano solennemente a testa alta. Socchiusi gli occhi per vederci meglio e subito dopo spalancai la bocca. - Ma che cosa ci fanno lì Rachel e mia sorella?!- esclamai stupita.
I ragazzi scrollarono le spalle tornando subito a guardare le ragazze dei loro sogni. Harry tornò a fissare Cho come uno scemo, mentre Ron si accinse a guardare una ragazza dai capelli lunghi e biondi che abbracciava un'altra ragazza, più piccola, che però era identica a lei. - I maschi...- mormorai sospirando.
- Ed ecco i ragazzi di Durmstrang e il loro direttore, Igor Karkaroff- disse Silente dopo pochi minuti, annunciando l'entrata della seconda scuola. Dei ragazzi fecero il loro ingresso sbattendo dei bastoni sul pavimento. Erano vestiti con dei cappotti invernali e portavano sula testa dei colbacchi anch'essi foderati di pelliccia.
Solo allora i miei amici si risvegliarono prestando attenzione ai nuovi arrivati. Uno dei ragazzi si voltò verso di me facendomi arrossire e nello stesso momento solleticarmi la memoria. - Ma quello è Victor, Victor Krum!- esclamò Seamus alzandosi in piedi e indicando il ragazzo davanti al gruppo. Tutti si voltarono verso di lui, che poco dopo si sedette facendo finta di non aver detto niente. "Ecco perché mi ricordava qualcuno, l'ho visto alla Coppa del Mondo di Quidditch" pensai ritornando con la mente a quella sensazionale partita e, purtroppo, anche ai spiacevoli avvenimenti che accaddero più tardi. L'immagine dei Mangiamorte e del Marchio Nero mi riempirono la mente distraendomi da tutto il resto. Scossi la testa cercando di scacciare quei ricordi che mi tormentavano.
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