Capitolo Quinto: Non conosciamo mai abbastanza i nostri vicini
Il pomeriggio successivo eravamo tutti e tre a casa di Beppe. La scusa ufficiale per il ritrovo era il compito in classe di italiano del giorno dopo, ma in realtà avevamo parecchie cose di cui discutere. I genitori di Beppe, di Andre e mia madre erano piuttosto preoccupati e, visto ciò che stava succedendo, ovvero la misteriosa sparizione di Bendini e quello che avevamo raccontato alla polizia, avevano tutto l'interesse a fare in modo che rimanessimo vicini e sorvegliati. Ovviamente non avevamo potuto riferire alla polizia l'episodio del quaderno, anche perché non avremmo, o meglio non avrei, saputo bene cosa raccontare. La casa di Beppe era un po' il nostro quartier generale. Lui era il genio informatico del trio, appassionato di tutto ciò che girava intorno a internet. O quasi.
- Nulla, niente di niente. Io non trovo nessun riferimento! -
- Certo che come esperto... -
- Ma sentilo... allora guarda tu, sei tu che dici di aver visto quel disegno. Io non trovo niente! Trovo Il delitto della terza luna di Harris, svariate immagini, rappresentazioni, favole ma nulla che abbia a che fare con tre lune e il muso di un lupo disegnato all'interno di una di esse. -
Andre si alzò in piedi e avvicinò il suo muso al pc:
- Hai provato a cercare "lupi mannari"?
Io e Beppe in coro:
- E falla finita! -
Beppe si alzò a sua volta e andò a prendere un foglio A3 in un cassetto.
- Facciamo questa cosa qui. Cerchiamo di fare un punto della situazione preciso. -
- Mmm, sì. Buona idea. Io direi di partire dal quaderno. -
- Aggiungi furto, rubato. -
- Ecco bravo, Andre. Rubato. Se è stato rubato vuol dire che chi l'ha rubato lo ritiene importante e probabilmente pericoloso per lui. -
- Se è pericoloso per lui e lui mi ha visto aprirlo sono in pericolo. -
Andre e Beppe si girarono verso di me.
- E probabilmente anche voi siete in pericolo. -
Rimanemmo in silenzio per un minuto.
- Scrivi, Beppe. Pericolo per noi. -
- Ok.-
- Giorgio Bendini. E poi scrivi Gloria Sensi a fianco di Bendini. -
- Allora bisogna scrivere i nomi degli altri due a fianco di quello di Sensi. Chi se li ricorda? -
- Guardo io su internet. Però non c'è la certezza che siano collegati. -
- Mettiamoli tra parentesi. -
Facemmo qualche altro ragionamento. Alla fine il risultato fu più o meno questo.
GIORGIO BENDINI ----> GLORIA SENSI ----> (VESNA LUPESCU - CLAUDIO CARMINATI)
indagine ----> indagine ----> indagine
QUADERNO RUBATO ----> No polizia nessuna prova
IMPORTANTE PERCHE' PERICOLOSO PER IL "LADRO" (?)
JAC VISTO DAL LADRO QUINDI PERICOLOSO PER NOI (?)
Guardammo il risultato del nostro lavoro. Non c'era alcun dubbio.
- Mi pare evidente. - dissi
- Cosa? -
- La polizia sta indagando sugli omicidi e quindi l'assassino, anche se l'ha fatta franca finora, si sente comunque braccato. Supponiamo che quanto abbiamo scritto sul quaderno sia vero e cioè che sia davvero una prova importante per l'assassino e, soprattutto, che l'assassino mi abbia visto leggerlo. Non abbiamo scelta! -
- Ma di che parli? -
- Dico che la polizia è impegnata a cercare l'assassino, ma su questo quaderno non ci perderà neanche un secondo. Ci ascolterà, sì, ma poi archivierá tutto perché non abbiamo nulla in mano. Dobbiamo arrangiarci e iniziare a indagare noi altri. Capire chi ha preso il quaderno, che nel frattempo sarà stato distrutto, e cosa rappresenta. -
- Cazzo dici. Sei scemo? -
- Solo dopo potremo andare dalla polizia. -
Silenzio.
- Per me le cose stanno così. Siamo in potenziale pericolo! -
Tornai a casa in bus a quell'ora molto affollato e quindi senza rischi, secondo l'opinione dei nostri genitori. A metà viaggio vidi salire dalla porta posteriore una ragazza con i capelli castano scuro legati a coda di cavallo. Avrei riconosciuto quei capelli ovunque. Fu un attimo. Ero in probabile pericolo di morte e non avevo nulla da perdere. Percorsi il bus fino alla parte posteriore.
- Ciao, Arianna. -
Mi guardò sorpresa e si tolse le cuffie dalle orecchie.
- Oh... Ma guarda chi si vede. Ciao Jacopo. Quale onore parlare con un VIP...-
- VIP?-
Sorrise:
- Sì, da quando avete riferito la storia di Bendini alla polizia siete diventati una celebrità. Tu, Andrea e Giuseppe, intendo. -
- Ah. Beh. Sì. Avrei preferito l'anonimato a dire il vero. -
- Vabbè... almeno avete dato una mano. -
Si fermò qualche secondo guardando il pavimento del bus.
- Speriamo che si risolva tutto per il meglio. Ieri ho intravisto sua madre. E' distrutta. -
- Abitate vicino vero? -
- Sì. Abito vicino a lui e a... Gloria. -
Ancora silenzio.
- Ma, Arianna, secondo te... -
- Cosa? -
- Secondo te... ma che può essere successo? Cioè abitando lì... -
- Giorgio lo conosco un po' meglio perché è in classe con noi. Ma Gloria solo ciao e ciao. Niente di più. Non la conoscevo per nulla neanche se eravamo vicini di casa. Ti posso dire che Giorgio stravedeva per Gloria. -
- Dici che era innamorato? -
Arianna mi guardò e scoppiò a ridere.
- Che c'è? -
- Ma certo che tu vivi in un mondo tutto tuo. -
- Che intendi? -
- Ho detto che Giorgio stravedeva per Gloria ma non perché fosse attratto sessualmente... Gli piacevano i suoi modi, i suoi vestiti anche il trucco. Gloria era molto bella. -
- Appunto gli piaceva. -
- Ma Jacopo, non l'hai ancora capito? Noi ragazze lo abbiamo capito subito. Giorgio è omosessuale. -
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